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Autore: FuckSookie    05/06/2013    2 recensioni
(...) E quanto sarebbero stati fieri di lui, i suoi genitori, se solo la guerra non li avesse portati via così prematuramente...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Amarla.

Amare Victoire era di uno splendido color rosso. Lo stesso rosso scarlatto della sua cravatta che non raramente Ted aveva visto oscillare su quel suo seno perfetto e alto, stretto nella camicia dai bottoni forzati, a sua volta nascosta sotto il pesante pullover invernale. Quante volte lo aveva beccato in flagrante fissarlo, ipnotizzato, con le labbra dischiuse e gli occhi sgranati. Poi il tempo era passato, e con esso anche l'imbarazzo. Volerla vedere nuda era diventato di fondamentale; ad ogni indumento che le sue dita affusolate lasciavano cadere a terra, il cuore perdeva un battito. Poi ne perdeva subito un altro quando, in biancheria intima, Victoire si curvava sul letto per raggiungerlo a carponi.

 

Amarla era candido, inviolato come la neve appena caduta. Il colore dei capelli di Victoire e la loro morbidezza gli davano consiglio nelle notti più insonni. Con il viso affondato in quell'ammasso di seta vertiginoso, Ted ripensava a ciò che la luna gli aveva negato. E lui l'amava, la luna, perché la parte mancante del suo volto lo aveva su di sé, adesso, addormentata, immersa in sogni dall'accesso proibito. L'amava perché era affamato. Affamato di una fame che il cibo non avrebbe mai saputo colmare. Percorrere i lineamenti dei suoi fianchi era sufficiente, ma se poteva baciare quella pelle quasi trasparente allora si sentiva soddisfatto. Sazio.

 

Victoire era l'unica di cui si era innamorato ed era anche l'ultima per cui avrebbe perso in continuazione la testa. Amori come il loro non passano, figurarsi se si dimenticano. E chi, più di lui, poteva insegnarlo agli altri? Perché la prima volta che le aveva chiesto di sposarlo, lei aveva risposto di no. Poi, ridendo, si era coperta le labbra e gli aveva detto che desiderava aver libera scelta, e che per vedere la sua espressione avrebbe volentieri corso il rischio. Così, dopo averle incoronato l'anulare con una sottile fede d'oro bianco, Ted sentì di aver finalmente raggiunto lo scopo della sua esistenza. E quanto sarebbero stati fieri di lui, i suoi genitori, se solo la guerra non li avesse portati via così prematuramente...

 

Essere amati da Victoire era una sorpresa; lei, sempre impeccabile e dal naso alla francese perfettamente all'insù, aveva ceduto alle sue avances solo dopo il quarto anno. Millequattrocentosessanta giorni e più di sofferenza, di sentirsi inferiore a cotanta bellezza. “Sì, Teddy, esco con te. Ma solo se prometti di non-domandarmelo-più,” e l'aveva conquistata. Nel vero senso della parola. Lei, che non credeva nei per sempre, aveva scelto la sua, come spalla sulla quale adagiarsi. E lui, che credeva nelle promesse, le aveva stretto la mano e l'aveva portata via da lì. Lontano, dove Victoire sarebbe potuta tornare ad essere sé stessa e lui avrebbe potuto amarla ancora un po', come sempre, solo di più. Per sempre.

  
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