Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: miseichan    06/06/2013    2 recensioni
Sa, quando uno annega, non inala fino a un attimo prima di perdere conoscenza.
Viene chiamata apnea volontaria.
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Memories'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



       Non bisognerebbe mai lasciare i pensieri a briglia sciolta intorno alle due di notte.
E’ pericoloso per chi pensa, per chi scrive e, ancora di più, per chi in seguito leggerà. Questo è uno di quei casi, temo. Intorno alle due (l’una e cinquantasette, se vogliamo spaccare il minuto) non riuscivo a togliermi dalla testa il personaggio di Matt. 

Ve lo ricordate? Quel povero psicopatico della seconda stagione, ecco. 

Matt senza cognome, se non vado errato. 

In ogni caso, continuava a ronzarmi in testa: perché sotto sotto, per quanto ciò non sia a favore della mia salute mentale, il ragazzo mi stava quasi simpatico; perché era innegabilmente e perversamente attraente; perché ne aveva passate anche lui di tutti i colori. 

Soprattutto, però, perché secondo me nel finale meritava qualcosina di più. 

Ed è quello che ho cercato di fare. 

 

 

Apnea 

 

Sa, quando uno annega, non inala fino a un attimo prima di perdere conoscenza. 

Viene chiamata apnea volontaria. 

Cioè non importa quanto sei nel panico, l’istinto di non far entrare acqua è così forte che non apri la bocca finché non senti che ti esplode la testa.

Poi, quando alla fine la fai entrare, smette di far male. Non fa più paura. 

E’ come trovare la pace. 

Speri che Matt abbia provato un senso di pace nei suoi ultimi momenti?

Non sono dispiaciuto per lui. 

Sei dispiaciuto per il Matt di nove anni che annegava?

 

Come nasce una paura?
Il più delle volte nemmeno lo sappiamo. E’ come se fosse lì da sempre, dentro di noi. Come se fosse semplicemente parte del nostro essere. Non riusciamo a comprenderla, figurarsi a combatterla. 

Ci coglie impreparati ogni singola volta, colpendo a tradimento. 

La cosa peggiore?

Toglie il fiato. 

 

Sei dispiaciuto per il Matt di nove anni che annegava?

 

“La senti, Isaac?”

Non sapevo che stava succedendo. 

Non sapevo che avevano vinto la finale.

E che Lahey aveva invitato a casa i suoi prediletti per brindare insieme.

“Cosa?”

Una volta arrivato lì sento la musica.

“La musica! Andiamo a vedere?”
Isaac scuoteva la testa, un ricciolo biondo a coprire l’occhio:

“No, Matt. Lasciamo stare.”

“Voglio vedere, però. Dai, solo un attimo.”

“Solo un attimo, prometti.”

“Solo un attimo, Isaac.”

“Prometti.”

“Prometto.”

Tutti si stanno divertendo e vedo Sean che butta Jessica nella piscina.

 E Bennet la raggiunge.

 

Successe tutto molto velocemente.

Poi il fratello di Isaac, il marine, mi prende in braccio.

In un attimo. 

Mi ha gettato in acqua. 

 

Senza pensarci, per scherzo. 

Credeva di essere divertente. Era solo ubriaco fradicio, lui. 

Si stava divertendo. 

 

Mi ha gettato in acqua e io non sapevo nuotare. 

Avete presente... avete presente la sensazione di sentirsi persi? Totalmente, irrimediabilmente persi? Non sapere cosa fare. Il cuore che ti martella nelle orecchie, il fiato che manca. 

L’aria che fugge. 

Io grido che non so nuotare ma nessuno mi ascolta. 

Vado sotto, ingoio acqua e a nessuno interessa.

Ti senti solo. 

Come se il mondo stesso andasse scomparendo. 

Come se tu non esistessi.

E vedo questi corpi sott’acqua.

 

Il peggio, però, è sapere che non è così. 

Che il mondo è sempre lì e che ci sei anche tu.
Ci sei davvero?

Vedo... 

Jessica che sta infilando le mani nei pantaloncini di Sean. 

Doug sta abbracciando Cara. E io affogo.

Ci sei davvero.

Soltanto, a nessuno interessa.
Perché?

Perché non sei nessuno. Solo uno stupido ragazzino urlante. 

E io affogo.

Tutti gridano quando vogliono essere ascoltati.

O temuti. 

Perché le grida, come i ringhi, spaventano la gente. E’ un dato di fatto.
Avete mai pensato, però, a quanto possano essere spaventose le risate?

 

Io sto morendo mentre loro ridono.

 

Le risate sono terrificanti. 

Se chiudo gli occhi riesco ancora a sentirle, proprio come allora.
Solo un attimo, Isaac. 

 

E poi improvvisamente, sono fuori dall’acqua. 

Era passato più di un attimo, però. 

Troppi, troppi attimi. 

C’è Lahey proprio sopra di me che sta gridando: 

“Nessuno deve saperlo! Questa è colpa tua, solo tua! Non sai nuotare, spiegami?! Tutti i piccoli bastardi nuotano alla tua età. Non dire niente. Nessuno deve saperlo. Nessuno, Matt!”

 

Chi mi crederebbe, tanto?
Nessuno mi ha visto. 

Io li vedevo in giro per la scuola e loro neanche mi guardavano.

 

Non era successo niente. 

Non era mai successo. Niente.

 

Mi svegliavo nel cuore della notte, boccheggiando in cerca d’aria. 

I miei pensavano che fossi asmatico: mi hanno dato anche... 

mi hanno dato un inalatore. 

 

Ho provato a usarlo, quell’inalatore. 

Ci ho provato davvero. 

Non funzionava, però.
L’aria non tornava. 

L’acqua non c’era più ma l’aria non tornava lo stesso. 

 

Non lo sapevano che ogni volta che chiudevo gli occhi io... io annegavo. 

 

Cominciava tutto d’accapo. 

Notte dopo notte.
Questione di un attimo. 

Un secondo primo va tutto bene, quello dopo l’aria non c’era più. 

Io annegavo.

 

Un girone dell’inferno, ecco cos’era.
Affogare sempre, a ripetizione. L’acqua che entra nei polmoni, il fiato che fugge. 

Il respiro che manca. 

Io annegavo. 

 

Solo un attimo, Isaac. 

 

Speri che Matt abbia provato un senso di pace nei suoi ultimi momenti?


Equilibrio.

Probabilmente, se il terrore non fosse stato così totale, avrei colto l’ironia. 

L’ironia di quell’ultimo momento. 

L’ironia di dover rivivere tutto un’altra volta, come ogni notte.
Di doverlo rivivere davvero, questa volta. 

Di nuovo. 

Per l’ultima volta.

Sai quella piccola luce bianca di cui parlano, che si vede quando muori?

 

Un ultimo attimo, un’ultima volta. 

Io non ho visto niente. 

 

Tutta una questione di equilibrio.
La vita, o chi per lei, sa come divertirsi. Come giocare la sua partita.

Sembra giusto, no?

Tornare in acqua.

Solo... 

 

Pagare per ciò che si è fatto, dando via ciò a cui si tiene di più.
L’aria. 

Solo oscurità.

 

E’ ironico.
Ironico come tutto possa andare a puttane quando meno te lo aspetti. 

Nel modo in cui non ti saresti mai aspettato. 

Solo un attimo, Isaac.

 

Capisci che sta per finire quando le senti, di nuovo.
Le risate.

 Io sto morendo mentre loro ridono.

 

Non fanno più così paura, però.
Forse perché stai andando loro incontro. 

 

Speri che Matt abbia provato un senso di pace nei suoi ultimi momenti?

 

Le stai raggiungendo e non fanno più paura.
Finalmente, sono solo risate.

Solo un attimo, Isaac.

Prometti.

 

E rido anch’io, mantenendo la promessa.


Prometto.

 

§

 

 

Cucciolo Matt.
Che dite, ci ho ricamato troppo?
Non saprei, davvero: una vota scritto qualcosa non riesco a essere obbiettiva, mi perdo.
Comunque, un’ultima cosa prima di concludere: ho riunito queste piccole shot in una serie, così, giusto per dare una qualche parvenza di ordine; 

la trovate qui: http://www.efpfanfic.net/viewseries.php?ssid=8013&i=1

 

alla prossima,
Sara

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: miseichan