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Autore: Moonlight Waltz    06/06/2013    3 recensioni
Sasuke si ritrova in ospedale dopo essere stato brutalmente torturato per ottenere informazioni sul villaggio e Naruto è molto preoccupato. Ma le condizioni di Sasuke sono peggiori di quelle che sembrano.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Don’t touch me, but love me

Sasuke è stato ricoverato d’urgenza da qualche giorno oramai.
Naruto si appoggia al vetro della finestra e osserva il ragazzo che dorme sul letto d’ospedale con la speranza che si svegli presto da quello stato di semicoscienza in cui aleggia. I suoi occhi sono chiusi ermeticamente già da un bel po’ di tempo, immersi in un sonno che di tranquillo non ha proprio nulla, e nei rari momenti in cui riemergono non possono fare altro che guardarsi in giro spauriti. Ogni volta che ciò succede cerca di parlare e di comunicare, ma la sua voce sembra quasi sempre sul punto di rompersi, forse irrimediabilmente rotta da tutte le suppliche urlate in passato.
Del suo compagno di squadra fiero ed altezzoso non è rimasto quasi nulla.

Ma Naruto può capirlo. Non sa esattamente tutto il dolore che Sasuke è stato costretto a sopportare quando Akatsuki lo ha rapito per sottrargli informazioni, né tantomeno le torture a cui lo hanno sottoposto, ma di sicuro sarebbe più che bendisposto a conoscerlo pur di capirlo e confortarlo al meglio; forse sarebbe anche disponibile a viverlo in prima persona e scambiarsi con lui pur di alleggerire il peso che ora grava sulle spalle del suo amante.
Sì, perché Sasuke è il suo amante e il suo fidanzato da ben sette mesi. Ma fino ad ora il povero ragazzo biondo sente di non essere ancora riuscito a fare niente di buono per lui.

Non è stato neanche in grado di aiutarlo quando, mentre tornava a casa da una delle sue solite missioni, Akatsuki lo ha intercettato e se lo è portato via, facendolo sparire nel nulla durante vario tempo. È stato Itachi poi a non resistere più. Ha disertato l’organizzazione, prevalendo a dura pena sui suoi membri e riuscendo a fuggire, e ha riportato indietro il fratello morente in pessime condizioni.
Sasuke è stato subito seguito dai migliori ninja medici della città, tra cui la vecchia Tsunade, e da quel momento è stato tenuto in ospedale sotto stretta sorveglianza, luogo in cui tra l’altro risiede ancora adesso.
L’altro Uchiha invece è stato condannato a morte per i suoi crimini, ma la sentenza si è dissolta quando egli stesso ha spiegato il piano che aveva concordato con il Terzo Hokage e si è scusato pubblicamente per aver sabotato una missione di tale importanza per una frivola motivazione personale -quella di salvare l’amato fratellino.
Nessuno se l’è sentita di biasimarlo per questo, ma a causa di ciò era molto probabile che sarebbero stati attaccati molto presto.
Naruto si prende la testa tra le mani e una lacrima silenziosa gli scorre lungo la guancia. Se solo fosse stato più attento…

In quel momento entra Itachi e, vedendolo piangere, gli dà una pacca sulla spalla e accenna un lieve sorriso, comunicandogli in questo modo che adesso se ne occuperà lui e che Naruto può finalmente andare a riposare. Quel ragazzo, fratello maggiore di Sasuke di ben sette anni, non è mai stato particolarmente bravo nel mostrare i propri sentimenti (a parte il grande affetto che prova per il fratellino) e non riesce neanche a consolare bene le persone, ma il biondo si sente rincuorato per il gesto e si asciuga le lacrime con la manica della maglietta. Poi si alza e rimane in piedi al centro della stanza, indeciso, conscio del fatto che anche se andasse a casa non riuscirebbe comunque a chiudere occhio nemmeno oggi.

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Itachi in passato era stato costretto, a causa di un ordine molto crudele da parte del terzo Hokage, a sterminare tutto il suo clan. Aveva risparmiato suo fratello solo perché, malgrado a quei tempi fosse già uno dei ninja più potenti della storia, lo amava e lo ama tutt’ora ancor più della sua stessa vita. E anche per lasciarlo in vita aveva dovuto supplicare in ginocchio tutte le autorità più influenti che erano a conoscenza della sua missione.
Appena Sasuke era venuto a sapere che l’assassinio della sua famiglia era proprio dovuto a lui non era stato in grado di dimenticarlo e per molti anni aveva convissuto con un enorme odio nei suoi confronti, con gran dispiacere di Itachi. Adesso quest’ultimo spera che possa perdonarlo una volta venuto a conoscenza di come sono andate davvero le cose. E non solo per quello, ma anche per aver aspettato così tanto prima di tirarlo fuori da quell’inferno.

Itachi è stato anche l’unico che non si è opposto alla relazione dei due compagni quando Naruto gliel’ha confidato, insieme al fatto che sia malvista dall’intero villaggio in quanto entrambi maschi. Anzi, si è pure congratulato con il biondo per essere riuscito a far aprire il gelido cuore del fratello a lui e, anche se non ce n’era bisogno, si è scusato per aver creato così tanti problemi al suo amato. Il ninja più piccolo lo ha compreso e ha affermato che, appena saputa la verità, anche Sasuke avrebbe subito fatto da parte tutta la spiacevole faccenda per ripartire da zero.

-

Dopo aver rimboccato le coperte a Sasuke e avergli dato un affettuoso bacio sulla fronte, da bravo fratello maggiore, apre la porta a Naruto e lo invita a uscire, cosicché il “malato” possa riposare in pace.
Naruto esce e Itachi lo segue a ruota, chiudendosi la porta alle spalle. Ma dopo qualche minuto irrompono di nuovo nella stanza, avendo sentito un urlo provenire dall’interno.

Probabilmente Sasuke si è svegliato, hanno pensato. E quando vedono che difatti è proprio desto e rantolante, gli si gettano letteralmente addosso, stritolandolo forte forte.

Ma Sasuke li allontana tutti e due con paura e si afferra la fronte. Ha le guance rosse e sembra febbricitante. Naruto prova ad accarezzargli il viso, ma Sasuke glielo impedisce schiaffandogli la mano, quasi temendo che il ragazzo possa fargli qualcosa. Naruto e Itachi rimangono scioccati dalla reazione del moro e il ragazzo non può fare altro che restare lì a guardarli, scioccato pure lui, con la paura e il senso di colpa leggibili dentro i suoi occhi. Ha riconosciuto Naruto, ma non ha ancora avuto modo di elaborare chi sia l’altra persona presente nella stanza.

-Credo che sia meglio avvisare qualcuno- suggerisce Itachi, riprendendosi dalla sorpresa iniziale e rendendosi conto che la sua presenza avrebbe potuto occasionargli più shock di quello che sta già vivendo. Naruto non dice niente e Itachi va a chiamare il medico.  I due ragazzi, rimasti soli nella stanza, si guardano negli occhi per un momento che sembra interminabile e poi Naruto si va a sedere ai bordi del letto, capendo che cercare un contatto fisico con Sasuke non è esattamente una buona idea. Un silenzio imbarazzante invade l’aria che i due devono respirare e, per fortuna, la vecchia Tsunade non tarda ad arrivare.

Prova a fare qualche domanda a Sasuke e poi lo accompagna in un’altra ala della costruzione, a cui viene proibito l’accesso a Itachi e Naruto, che sono quindi costretti ad accomodarsi fuori e ad aspettare. L’attesa è snervante, ma dopo un po’ la donna esce dalla clinica, scuotendo la testa. I due saltano subito sull’allerta e, dopo aver gettato una rapida occhiata a Sasuke, la seguono fino ad una stanza appartata.

Lei si siede e accomoda le cartelline con lentezza, in viso un’espressione totalmente rabbuiata e cupa. Dopo lancia uno sguardo eloquente ai due ragazzi.

- Ho bisogno dell’approvazione del fratello maggiore e del… fidanzato del giovane Uchiha per testificare lo stato del paziente- esordisce, praticamente tossendo con disapprovazione la parola fidanzato.

-Vecchia, risparmia il protocollo. Ci conosci a tutte e due e sai chi siamo, vai al sodo- risponde Naruto con impazienza.

-Bene- esala un sospiro il medico e continua -Sono davvero molto spiacente, ma devo darvi una cattiva notizia- guarda di nuovo Itachi e Naruto, assicurandosi che la ascoltino con attenzione, e poi continua –Il ragazzo ha sviluppato un PTSD, disturbo da stress post-traumatico, piuttosto acuto e non sappiamo ancora quali dei suoi sintomi si manifesteranno, né in che misura. L’unico dato che conosciamo è che uno di essi include una grave forma di fobia mirata ad evitare ogni altro contatto umano e non ci è dato conoscere se e quando potrà recuperarsi da questo disturbo-

Itachi sbianca immediatamente, ma Naruto, che non riesce a capire il significato di quello che gli è stato detto, lo guarda con aria interrogativa.
Itachi, intuendo i suoi dubbi, inizia a spiegargli ma viene subito interrotto dall'Hokage.

-Vorrei parlare un attimo con il ragazzo in privato. Per favore signor Uchiha, sarebbe così gentile da lasciarci da soli? - gli chiede, autorevole. Itachi li guarda un po’ dubbioso e poi decide di congedarsi, chiudendo la porta con un lieve tonfo delicato.

Tsunade si alza, si avvicina a Naruto e lo guarda con occhi pieni di tristezza e compassione.
-Ragazzo mio, scusa la mia indiscrezione, ma tu e il giovane Uchiha avete già avuto rapporti intimi? -

Naruto arrossisce ancora di più e abbassa la testa.
-Senti, se ha qualche problema riguardo al fatto che noi due siamo maschi e stiamo lo stesso insieme me lo puoi dire apertamente. Mi è già capitato da piccolo di essere guardato come se fossi un mostro, anche se all’epoca era per un motivo che posso comprendere. Ma adesso invece la gente mi guarda sprezzante solo perché sto insieme a un ragazzo, come se avessi deciso io di innamorarmi di lui! - grida, frustrato e con le lacrime agli occhi.

Tsunade gli sorride dolcemente e gli accarezza i capelli.
-Non ti sto giudicando- si giustifica, tornando seria –Ti sto solo dicendo che, se l’avete già fatto, allora molto probabilmente ricorderete entrambi quella volta come l’ultima-

Naruto sgrana gli occhi, ma continua a non capire. La dottoressa sospira –Il PTSD è un disturbo d’ansia che insorge dopo un trauma e che comprende un ampio ventaglio di sintomi. In questo caso Sasuke ha sviluppato una forma grave e complessa di afefobia, ossia di paura del contatto fisico. In parole povere non potrai mai più toccarlo, Naruto- gli comunica, sviando lo sguardo.

Naruto scappa via correndo, i suoi passi riecheggiano pesanti nel corridoio. Tsunade guarda il punto in cui poco prima c’era il ragazzo: avrebbe dovuto aspettarsi una reazione del genere. Per una persona veramente innamorata l’idea di non poter più toccare, abbracciare o baciare la pelle che tanto ama, è peggio che sentirsi trapassato da mille aghi. E lei lo sa, oh lo sa meglio di chiunque altro.

Esce dalla stanza e trova Itachi, “il signor Uchiha”, appoggiato sullo stipite della porta. La guarda con aria triste, quasi implorandola di fare qualcosa.

-Non c’è nessun modo di curarlo? - chiede il ragazzo, con voce amara.

-Mi dispiace- risponde Tsunade.

-Non fa niente. Non è colpa sua-

Itachi sente anche lui di essere prossimo alle lacrime, ma non è sua abitudine piangere in pubblico, così si allontana. Si è ripromesso di non piangere mai più di fronte a qualcuno.
Non avrebbe mai più mostrato quel suo lato debole a nessun altro, non se lo meritava… lei non se lo meritava.

-Mi dispiace madre, non ho saputo proteggerlo…- sussurra piangendo silenziosamente, in un posto dove nessuno potrà mai vederlo.

Intanto riesce ancora a sentire gli echi, ormai sommessi, dei passi di Naruto che corrono verso una stanza non precisata. No, non proprio non precisata. Sta cercando la stanza di Sasuke.

-È tutto inutile…-

Naruto spalanca la porta della stanza in cui hanno riaccompagnato Sasuke poco prima e si avvicina al moro. Quando è abbastanza vicino gli prende la mano gracile e la stringe forte tra le sue, malgrado i tentativi disperati di Sasuke di liberarsi.

-Sasuke, tutto questo è una bugia, ne sono sicuro- afferma sorridendo speranzoso, cercando di auto convincersi, la voce rotta da troppe lacrime e singhiozzi –Sono sicuro che tu in realtà stia solo fingendo. Sì, stai solo fingendo. Adesso tutti voi mi direte che state solo scherzando e tu ti alzerai e mi abbraccerai, per dirmi che è tutto passato o che è stato solo un sogno. Ti prego Sasuke, dimmi che è così. Avanti- sorride per incoraggiarlo, come se si aspettasse davvero che Sasuke si alzasse e gli dicesse che era tutto uno scherzo di cattivo gusto.

Il moro invece, con una forza improvvisa dettata forse dal terrore, lo scaraventa a terra e si ripara fra le pieghe delle lenzuola.
–MA SEI SCEMO?! È ovvio che non sto fingendo e poi cerca almeno di essere coerente con quello che dici! “Adesso voi tutti mi direte che state scherzando e tu mi abbraccerai per dirmi che è tutto passato o che è stato solo un sogno” - lo provoca, imitando la sua voce – Ma ti sembra una cosa che io farei? -

-PERCHÉ? Perché tutto questo deve capitare a noi? - urla Naruto, mettendosi a sedere e coprendosi gli occhi lacrimanti con il palmo della mano.

–Eppure, non abbiamo fatto nulla di male…- continua a lamentarsi inconsolabile, mentre le lacrime scorrono sempre più libere.

Sasuke intanto si accascia sul cuscino e si afferra i capelli in un gesto di disperato dolore. Naruto si precipita ad aiutarlo, ma il moro lo ferma interponendo la sua palma nell'aria tra lui e Naruto: è più che ovvio che non sta fingendo, si convince il biondo.
Naruto sospira e dice, con un sorriso amaro: –Sembra che questo incubo io lo stia vivendo realmente - la sua voce sembra rassegnata e i suoi occhi sono chiusi, in segno di resa.

-Però...- apre gli occhi di scatto e Sasuke si volta a guardarlo –Non è ancora finita. Noi sapremo ritrovare quell’armonia che abbiamo perduto e tu, Sasuke, guarirai. Dobbiamo solo crederci-

Sasuke lo guarda con gli occhi febbricitanti, un po’ sarcastico –Sei proprio un…-

-Insieme riusciremo a trovare una soluzione a questo problema. E anche se non la troviamo, non importa. Non importa se non potrò mai più baciarti o se non potrò mai più tenerti per mano, io ci sarò sempre per te. Coraggio, Sasuke- allarga le braccia, come ad invitare Sasuke ad abbracciarlo –Fidati di me-

Sasuke lo guarda ancora per un attimo e si tira su, ma ovviamente non può abbracciarlo. Si limita a ragionare ancora un po’ e poi tira fuori il sorriso più dolce che Naruto abbia mai visto.

-Sai, è proprio perché sei uno stupido che mi piaci-

Eh già, si è innamorato di uno stupido egoista che recita come se a lui fosse toccata la peggior parte della storia e che adesso gli sta addirittura promettendo che (come per miracolo) prima o poi lo avrebbe fatto guarire. Ma dopotutto che male c’è se si dà qualche piccola, falsa speranza? E poi l’importante è che ci creda.
Sì, se tu credi in qualcosa, molto probabilmente questa si avvererà. E loro ci credono, tutti e due. O magari lo crederanno solo finché la febbre non sarà passata.

Nel frattempo anche Itachi, che sta ascoltando da fuori, sta cominciando a ritrovare la speranza… 

  
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