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Autore: _keys_    07/06/2013    4 recensioni
-"Ma io ti amo Phoebe!"- mi disse Zayn.
-"Ti amo anche io Zayn, ma il nostro è un amore proibito!"-.
-"E come faremo?"- disse stringendomi le mani e guardando verso il basso.
-"Ci rincontreremo un giorno. Ci rincontreremo nei nostri sogni!"-.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi alzai presto disturbata dal vociare che proveniva dalla cucina.
 
Scesi le scale e trovai mia madre a preparare il pranzo.
 
 Sentii anche la voce di mio padre in salotto che mi disse buongiorno. Mi stupii della loro presenza, dato che a casa non c’erano mai: mia madre era una dottoressa, per cui aveva anche i turni di notte, e mio padre era un imprenditore e per questo era spesso in giro per il mondo. Nonostante questo, anche se mia madre non aveva il turno, e mio padre non era a girare il mondo, a casa non c’erano mai, e per questo ero sempre sola.
 
Erano sempre stati assenti nella mia vita. Ero autonoma. Quando tornavo a casa, tutti i miei compagni, trovavano un piatto caldo ad aspettarli, invece io trovavo solo il freddo di una casa vuota.
 
Era stato sempre così. Anche da bambina.
 
Avevo imparato ad essere indipendente all’età di undici anni. Andavo e tornavo a casa a piedi già dalle elementari, trovando qualche volta, se mia madre se ne ricordava, un misero panino sul tavolo. Ma erano più le volte che preparavo qualcosa da sola da mangiare, anzi quando cominciai il liceo, l’evento di trovare un panino sul tavolo, diventò ancora più raro, in quanto mia madre pensava che ormai, essendo cresciuta, potevo preparami da sola il pranzo. Ero sola tutto il giorno, tutti i giorni. Così trovare mia madre e mio padre a casa di domenica, mi sembrava assai strano.
 
-“Buongiorno tesoro!”- disse mia madre abbracciandomi.
 
Non ricambiai l’abbraccio e andai a sedermi.
 
-“Ecco a te latte e ciambellone. Visto che sorpresa? So che vai pazza per il ciambellone!”- disse con un gran sorriso.
 
-“Veramente no. Mi allappa la bocca. Grazie ma non ne voglio. Berrò soltanto il latte!”- dissi con atteggiamento scostante.
 
Bevvi un sorso di latte: faceva alquanto schifo, perché era bruciato. Per questo lo sputai nel lavandino.
 
-“Perché lo hai sputato?”- mi chiese mia mamma.
 
-“È bruciato fa schifo!”- risposi acida.
 
-“Non essere arrogante con me. Dai aiutami. Sai deve venire un collega di tuo padre a casa. Aiutami a preparare il pranzo. Anzi vai a sistemare camera tua, il salotto e il bagno. Su su! Aiutami!”- mi disse felice.
 
Ecco perché erano a casa. Aspettavano un collega di lavoro di mio padre. Ora si spiegava tutto.
 
Feci come disse mia madre, anche se non ne avevo per niente voglia.
 
Andai a studiare, ma mia madre mi chiamò in cucina dicendo di apparecchiare.
 
Misi una bella tovaglia bianca sul tavolo, e per l’occasione dei bicchieri a calice di cristallo.
 
Mio padre era agitato. Voleva fare bella figura con il suo collega. Apparecchiai per quattro. Poi arrivò mia madre e aggiunse altri due posti.
 
-“Tesoro, cosa hai capito. Insieme a questo signore che lavora con tuo padre, vengono anche la moglie e suo figlio. Magari puoi farci amicizia!”- mi disse.
 
Ma certo. Pensai di passare la giornata con un totale secchione palloso.
 
Andai a vestirmi bene, come raccomandato da mia madre per fare bella figura.
 
Dopodiché andai in salotto dove era seduto sul divano mio padre, che mi ripeté anche lui, di comportarmi bene.
 
All’una puntuale suonarono alla porta. Entrò per primo il collega di mio padre, che strinse la mano a tutti noi. Poi la moglie, una bella signora elegante. E per ultimo il figlio dei due.
 
Altro che secchione e secchione.
 
Non avrei mai potuto immaginare, che quel secchione che io pensavo era Zayn Malik.
 
Era il più figo della scuola, di cui tutte le ragazze erano innamorate, tra cui c’ero anche io.
 
Era troppo bello per essere vero; ma era la realtà. Avevo in casa mia Zayn Malik. Mi considerai la ragazza più fortunata del mondo.
 
Ci sedemmo a tavola e mia madre servì il pranzo che avevo preparato.
 
Ero seduta vicino a Zayn, ma non parlavamo. Dopo il pranzo, raggiungemmo il salotto, in cui mio padre e il Sig. Malik presero un amaro. Amavo il profumo del liquore.
 
-“Allora Zayn. Mi dicono che sei uno studente modello!”- disse mia madre.
 
-“Me la cavo!”- rispose lui gentilmente.
 
-“Starai studiando molto per il diploma!”-.
 
-“Si, sono periodi in cui sto stringendo i denti!”- rispose educatamente.
 
-“Anche io vorrei avere un figlio modello. Phoebe sta al terzo, ma non studia tanto!”- disse guardandomi.
 
L’avrei ammazzata quella stronza. Avevo dei voti impeccabili, e una media di A. Non poteva sapere che andavo male, dato che era sempre troppo impegnata da non andare mai agli incontri con gli insegnanti.
 
-“Ha qualche problema in spagnolo. Non è una materia che ama!”- continuò a dire stronzate.
 
-“Beh, se hai qualche problema ti posso aiutare io. Tieni ti lascio il mio numero. Quando hai dei problemi sarò onorato di aiutarti!”- disse rivolgendosi a me gentilmente.
 
Non potevo credere di avere il suo numero.
 
Io Phoebe Clarc avevo il numero di Zayn Malik.
 
Il pomeriggio passò on fretta e io decisi di uscire un po’, con la mia migliore amica Clare, che all’ultimo momento mi diede buca.
 
Ultimamente il rapporto tra me e lei, non era gran che.
 
-“Mamma io non esco!”- gli dissi.
 
Si limitò ad annuire, come se glie ne importasse qualcosa. Continuò a parlare con la madre di Zayn.
 
Me ne stavo andando quando sua madre mi disse di uscire con lui.
 
-“Non si preoccupi signora. Se un giorno non esco non succederà niente!”-.
-“No dai, esci con me! Dai sei simpatica, ti farò conoscere i miei amici!”- insisté lui.
-“No davvero. Vado a studiare!”- risposi io.
-“Ma no….”- cercò di dire Zayn ma mia madre lo interruppe dicendo che era meglio se andavo a studiare.
Aspettai che se ne andarono, per non fare l’asociale, dopodiché salii in camera mia.
 
Sentii la porta aprirsi e chiudersi, dopodiché rimasi sola di nuovo.
 
Non potevo credere di aver conosciuto Zayn Malik e di avere il suo numero.
Mi addormentai senza nemmeno mangiare, come la persona più felice del mondo.
  
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