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Autore: Lady Atena    08/06/2013    3 recensioni
Partecipa alla challenge La sfida dei duecento prompt di msp17.
“Sono qui per negoziare un armistizio”.
“Lo sai che di solito si fa durante le guerre e non dopo averle perse?”.
Post-The Avengers.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Battutacce di ghiaccio tra geni esibizionisti.'
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Armistizio.



Nick:Lady Atena.
Fandom: The Avengers.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 30; Armistizio.
NdA necessarie: Questa fiction è un esperimento in previsione di una long alquanto ardua che ha preso definitivamente forma nel mio cervello. Ma se voglio scriverla bene, devo prima conoscere gli Avengers e Loki. Per il momento sopportate le mie shot e auguratemi buona fortuna.

Tony entrò nella stanza, accese la luce e inarcò un sopracciglio socchiudendo le labbra. Strinse gli occhi, guardò Loki seduto sul divano con il capo chino su un libro. Tony schioccò la lingua sul palato, si mosse lateralmente allungando la mano verso un mobile alla sua sinistra; tese le dita sfiorando il bracciale dell'armatura.

“Non ne hai bisogno, Stark. Non sono qui con intenti ostili” disse Loki.
Tony afferrò il bracciale, lo agganciò al polso e sogghignò.
“Prevenzione. Mai sentito parlare? Spesso serve anche ad evitare di far nascere psicotici come te”.
“La definizione appropriata sarebbe anticoncezionale, ma ignorerò il tuo sarcasmo”.
Tony afferrò l'altro bracciale, lo agganciò e sorrise avvicinandosi. Si fermò dietro il tavolino che stava di fronte al divano, si chinò in avanti.
“E chi ti dice fosse sarcasmo?”.
Loki alzò il capo dal libro, lo chiuse con un tonfo.
“Hai intenzione di domandarmi il motivo della mia visita alla tua dimora o continuerai a temporeggiare?”.
Tony si rizzò, si allontanò e fece il giro del piano bar.
“Ah, veramente avevo intenzione di farmi un drink. Ma sta volta non te lo offro, mi dispiace”.
Loki sogghignò.
“Me ne devi già uno, Stark”.
Poggiò il libro sul tavolo, si alzò facendo frusciare il mantello e raggiunse il piano bar.
“Sono qui per negoziare un armistizio”.
Tony inarcò un sopracciglio, stappò una bottiglia e ne versò il contenuto nel bicchiere davanti a sé.
“Lo sai che di solito si fa durante le guerre e non dopo averle perse?”.
Poggiò la bottiglia, bevve due sorsi dal bicchiere e lo abbassò.
“Ma forse eri troppo impegnato a fare da punchingball a Point Break per chiedere una pausa, mnh?”.
Loki sorrise scoprendo i denti, le iridi verdi brillarono di riflessi acquamarina.
“Anticipo i tempi. Prima che siate voi a supplicare da me per una tregua, mi presento al tuo cospetto”.
Tony fece ruotare il bicchiere, aggrottò le sopracciglia.
“Tralasciando l'assurdità dell'ipotesi, lo sai che la parte in difficoltà ha meno diritti?”.
Finì di bere, poggiò il bicchiere e sogghignò.
“Me ne intendo, ho costruito armi per anni, e ti assicuro che non conviene negoziare con gli americani. Perché non chiedi un armistizio a, che so, Legolas?”.
Loki poggiò una mano sul tavolo, sporse l'altra toccando il bicchiere che si congelò frantumandosi tra le mani di Tony. Tony si leccò le labbra, deglutì.
“Ok, niente meno diritti agli psicotici, abbassa la mano congelante”.
Loki sogghignò, si rizzò e socchiuse gli occhi.
“Dunque possiamo contrattare le condizioni dell'armistizio, o hai esigenza di ulteriori sproloqui; Stark?”.
Tony sogghignò.
“Sai, Psycho, mi attirano gli armistizi. Drink?”.

  
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