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Autore: mylittlebird    08/06/2013    5 recensioni
- Perché mi hai baciato ieri sera?
- Perché lo desideravo.
- Ma tu non mi hai mai desiderato prima d'ora...
- Tu dici?
- Non mi avevi mai baciata cosi.
- Non sempre faccio tutto ciò che voglio! - fu la sua secca replica.
- Credevo il contrario - osservai con noncuranza.
- Mi stai provocando per caso?
- Non so,non ci sono abituata,però potrebbe essere divertente.
- Sta attenta a dove metti i piedi! - mi avvertì corrucciato in viso - E' un campo minato.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Questa storia si svolge in una città universitaria. Non ho specificato quale apposta, però potete immaginare una città non molto grande, tranquilla, con un centro storico medievale e tantissimi studenti.
Avverto che la storia comincerà a prendere spessore - nei temi e nella psicologia dei personaggi - man mano che si va avanti, quindi datele qualche capitolo di temo per entrare nel suo vero spirito.
Buona lettura.
                                               

     
 

Al mio piccolo angelo,Chiara.
 
Lasciare a casa la mia famiglia dopo un lutto è stata una delle peggiori decisioni che abbia mai dovuto prendere. 
Certo è che come si suol dire la vita continua o i vivi con i vivi e i morti con i morti,ma non tutti sono cosi forti da adottare questi detti e lasciare tutto alle spalle come se niente fosse;il dolore continua,perpetua a solcare la tua anima senza ostacoli,ma lo accetti ,lo sopporti e col tempo lo superi. Dicono che il tempo lenisca la sofferenza,lasciamo scorrere allora.
Il rientro in quella che sta diventando la mia seconda casa è stato tortuoso,spinoso,ricco di lacrime rimaste intrappolate e stancante sia fisicamente che mentalmente.
Una volta arrivata volevo solo posare le valigie e andare subito a letto;cadere in uno di quei sonni senza incubi o sogni.
Lo spettacolo che mi ritrovai sotto casa però mi fece intuire che non avrei avuto strada semplice.
Della musica alta e del chiacchiericcio di gente arrivava dal mio appartamento e quando vi fui dentro mi ritrovai nel bel mezzo di una festa con tanto di persone ubriache,ludiche e lussuriose.
Quel farabutto del mio coinquilino aveva organizzato un party,giustamente avendo casa libera si sentiva onnipotente.
Non avevo proprio l'umore per affrontare quella serata nelle mie condizioni.
- Ehi,dolcezza hai smarrito la strada? - chiese un tizio alto con l'alito che puzzava di birra,molto probabilmente la stessa che teneva in mano e gli occhi che strabuzzavano dalle orbite.
- Tu hai smarrito il cervello,invece! - risposi dirigendomi verso camera,ma con tutte quelle persone era un'impresa titanica.
- Stronza! - rispose di rimando allontanandosi infastidito.
Aveva sbagliato serata il signorino,ma lasciai correre,il mio obiettivo era un altro.
Dopo vari strusciamenti tra la calcagna e diverse scivolate evitate riuscii finalmente ad arrivare davanti alla mia porta che era … chiusa?
Ma che diavolo? 
Tentai di aprirla diverse volte,forzando la maniglia,spinsi più che potevo e fortunatamente non era chiusa come pensavo ma il fatto che fosse ben serrata doveva farmi intuire ben altro.
Invece mi stupii lo stesso quando vi trovai due che stavano facendo sesso nel mio letto … stavano sporcando con il loro sudore e sperma il mio letto,porca miseria.
Allora in preda a non so ben che cosa,aspettai che lei raggiungesse l'orgasmo e sputai il veleno su loro.
- Bene avete 3 minuti per vestirvi e uscire dalla mia camera.
Gli colsi di sorpresa;la ragazza si coprì con il mio lenzuolo imprecando in tutte le lingue del mondo mentre il ragazzo mi guardò in cagnesco prima di parlare.
- Ragazzina,a meno che tu non ti voglia unire esci fuori da questa camera. Pensaci bene prima di rispondere altrimenti mi costringi a passare alle maniere forti.
- Forse non ci siamo capiti razza di idiota. Questa è la mia camera,hai appena fatto sesso nel mio letto e tu e quella lì uscirete senza che ve lo ripeta un' altra volta.
Nel frattempo posai la valigia vicino all'armadio,mi tolsi il cappotto e mi sedetti sulla scrivania in attesa che se ne andassero.
- Allora? Vi rimangono meno di due minuti,che volete fare? - domandai irritata al massimo e in segno di sfida. 
Non so cosa avrei fatto se non se ne fossero andati,mi sarei inventata qualcosa al momento ma ora dovevano scomparire dalla mia vista. Mi stavano disgustando.
- Sei una tosta! Ma lo sono di più io, sono più testardo di te stronza! - cosi dicendo si alzò in tutto il suo nudo splendore e fece per avvicinarsi.
E ora che diavolo m'inventavo. L'agitazione stava venendo a galla ma la mascherai abbastanza bene,lo guardavo dritta negli occhi. Come si suol dire:fare buon viso a cattivo gioco. 
- Brent,lascia stare,ti prego. - intervenne la ragazza interrompendo le sue azioni.
Almeno uno che ragionava tra i due c'era.
- Brent! - lo richiamò mentre cercava di recuperare i suoi vestiti.
Lui grugnì qualcosa di incomprensibile ma alla fine le diede ascolto.
- Puoi uscire cosi ci vestiamo? - chiese la ragazza subito dopo.
- Mi hai preso per un'ingenua forse? Mi giro: è il massimo che puoi ottenere quindi sbrigatevi.
Il ragazzo ghignò. Se pensavano di potermi ingannare con quei tranelli elementari si sbagliavano di grosso. Andai alla porta recuperando la chiave,giusto per essere sicuri,mentre loro si davano un contegno.
Non sentivo più sfrusci d'abiti cosi m'insospettii,meglio verificare prima però.
- Finito?
- Certo stronza! - sentii alle mie spalle. Mi voltai e mi ritrovai a meno di due centimetri lui;mi prese alla sprovvista,infatti feci qualche passo indietro.
- Dovresti rilassarti ragazzina,un po' di sesso non ti farebbe male. - ammiccò mentre quella che presumibilmente era la sua ragazza lo affiancò imbarazzata.
- Vai al diavolo! - dissi tra i denti mentre aprivo la porta facendogli segno di uscire.
Sbattei immediatamente la porta cercando un po' di tranquillità in quel trambusto infernale.
La prima cosa da fare era levare quelle lenzuola impregnante di sesso.
Scoppiai a piangere come una bambina:non so perché. Certo il mio precedente stato d'animo non aiutava.
Ero in un limbo emozionale senza riscontri. Arrabbiata, stizzita,nervosa e terribilmente triste.
Insomma era tanto chiedere di andare a letto e affogare tutte le emozioni nel mondo dei sogni,del nulla? Non mi sembra. Eppure a quanto pare dovevo aver fatto alterare qualche dio perché neanche due minuti dopo sentii la porta scricchiolare.
- che stai facendo?
Conoscevo quella voce graffiata ma lì per lì non l'associai al legittimo proprietario,cosi mi voltai come una furia parlando prima del dovuto.
- Ancora tu?
- Ehm è la prima volta che ti vedo stasera.
- Zayn,sei tu! - realizzai poi.
- Chi altro dovrebbe essere?
- Nessuno,storia lunga. - tagliai corto.
- Okay! Quindi che stai facendo? - incalzò avvicinandosi dopo aver socchiuso la porta.
- Sto cambiando le lenzuola! - indicai con fare ovvio.
- Lo vedo,ma perché?
- Perché ci ho trovato due che ci davano dentro.
Poche volte l'avevo sentito ridere di gusto,e il suono della sua risata era sempre qualcosa di sorprendente.
- Che ti ridi,aiutami invece! - gli chiesi mentre stavo litigando col copriletto.
Posò il bicchiere che teneva in mano sulla scrivania e m'aiuto a rifare il letto.
- Hai pianto? - chiese d'un tratto,senza nessun preavviso.
Quella semplice domanda mi destabilizzò perché poi ne sarebbe arrivata un'altra “perché?”a cui io non sapevo cosa rispondere cosi scelsi di mentire.
- No!
- Hai gli occhi lucidi! - mi fece notare.
- Ti credo: c'è una manta di fumo che sovrasta tutta la casa da poter far invidia alla nebbia naturale. - continuai cercando di risultare convincente.
- Aha!
E di nuovo mi sorprese:non domandò più niente,anzi aprì la finestra per cambiare l'aria e chiuse bene la porta,mentre io avevo appena terminato col letto e mi dirigevo a sistemare la valigia. Per dormire non potevo quindi dovevo occupare il tempo in qualche modo.
Si sedette al bordo di questo e continuava a scrutarmi.
- Che ti guardi?
- Perché sei partita cosi all'improvviso?
'E tu perché non ti fai gli affari tuoi?' avrei voluto chiedergli ma mi morsi la lingua e cercai una risposta verosimile. 
- Ho avuto problemi a casa.
Problemi era un eufemismo a quello che ho dovuto affrontare:un lutto.
- Niente di grave,spero!
Non risposi,anzi cominciai ad arrancare le cose sbattendole dentro all'armadio senza nessun ordine.
Si accorse del mio turbamento e con passo leggero si avvicinò e si posizionò di fronte bloccandomi le mani. 
- Niente di grave vero? - sembrava preoccupato.
Mi mancò la voce,le lacrime che minacciavano di uscire di nuovo. Dovevo assolutamente farmi forza. Alzai lo sguardo inchiodandolo al suo - che era cosi caldo,intenso – e mentii un'altra volta.
- No,niente.
Non ero una di quelle persone che amano raccontare di sé e delle sue sventure o problemi e lui ,tra l'altro, lo conoscevo cosi poco per confidargli una cosa del genere. Non avevo motivo di dirglielo. Non volevo che mi vedesse debole,volubile,una creta pronta a sfracellarsi al suolo al minimo tocco. Non volevo. Ero stata cosi brava fino ad ora.
- Bugiarda!
Mi sentivo una miserabile,ecco cos'ero:una miserabile.
- Lasciami per favore! - pronunciai con voce talmente incrinata e flebile che temevo non mi avesse sentita.
Invece aveva sentito eccome. Anzi aveva sentito e capito forse più del necessario,perché in men che non si dica mi ritrovai stretta tra le sue braccia.
Erano cosi calde e accoglienti che ci si poteva costruire una casa e accamparsi là per il resto della vita.
- E' tutto okay!  
No,non lo era e lui l'aveva intuito. Tre semplici parole,tre fottutissime parole che avevo vietato a tutti di dirmele mi fecero vacillare come non mai. Scoppiai in un pianto senza eguali:tutto il dolore accumulato,le lacrime non versate,i ricordi ammassati in un cassetto remoto invasero mente e corpo rendendomi fragile come argilla.
- Va tutto bene! - ripetè,poi sentii lieve sulla schiena,le sue dite risalivano lente la mia spina dorsale causandomi mille brividi.
- Scusa! - rinvenni cercando di allontanarmi da quel calore che mi faceva paura.
Io ero quella fredda,frigida,glaciale non ero abituata a tutto quel calore.
Avvolse il mio viso tra le mani e con i pollici asciugò le lacrime rimaste. Quanta dolcezza poteva avere quel ragazzo.
- Vieni,andiamo a sederci.
Annuii.
Mi misi sotto le coperte appoggiata allo schienale del letto con le ginocchia intrappolate tra le braccia e il petto. Ormai quasi tutte le mie difese erano crollate.
- Ti va di parlare? - chiese mettendosi vicino me. 
Silenzio.
- Guarda che non mangio.
Battuta stupida,banale e vecchia,quel che volete,ma funzionò.
- Oh,ti ho strappato un sorriso.
Ok! forse era la persona meno adatta e il momento sbagliato e il luogo. Forse.
Ma per una volta senza farmi mille pippe mentali vuotai il sacco.
- Claire ha vent'anni,bellissima,estroversa,intelligente. Ama la vita,ama quello che fa,ama la sua famiglia gli amici e quel cretino del suo ragazzo.
Rise per l'ultima affermazione,ma era stato in un silenzio sacrale fino a quel momento lasciandomi prendere tutto il tempo che mi serviva. 
- Vedo che ti sta simpatico! - disse ironico.
- E ora mi sta ancora più simpatico! - dissi abbattuta.
- Che ha fatto?
-Oh beh! Al coglione piace correre di notte con la macchina nonostante la strada sia dissestata e la visibilità ridotta.
- Peggio per lui.
- Purtroppo non è stato lui ad avere la peggio.
Lo vidi tendersi,girarsi verso di me con gli occhi smarriti e interrogatori,sorpresi e in qualche angolo remoto delle iridi vidi qualcosa di oscuro e doloroso.
- Ha … - iniziò ma non gli diedi il tempo di terminare.
- L'idiota ha perso il controllo dell'auto con lei all'interno. E mentre lui si è solo rotto una spalla con qualche graffio qua e là,lei … - mi si strozzarono le parole in gola - …lei …ehm …ecco mi piace pensare che sia in un posto dove può fare tutto quello che ha sempre voluto fare. - conclusi mentre delle lacrime  silenziose mi bagnavano il volto.
- Mi dispiace. 
Non ho mai saputo rispondere quando le persone ti dimostravano il loro dispiacere per un lutto. Che si dice in questi casi? Avevo sempre preferito il silenzio, quello valeva più di mille parole.
Fino a quel momento quando scoprii che esisteva un modo più efficace per consolare le persone: abbracciarle.
Mi ritrovai avvolta da due braccia calorose che stringevano talmente forte da togliere il respiro ma non mi dispiaceva. Di rimando mi appoggiai cosi forte al suo petto, cercando e trovando quel calore umano a lungo anelato.
Sentivo che potevo lasciarmi andare perché lui era lì e si trovava lì per me,per proteggermi e alleviare in parte il dolore che avevo al petto. Lui era lì che mi inebriava con il suo profumo speziato,mi smussava i sensi e l'io nascosto.
Lui era lì con me. Ed io stavo cosi maledettamente … bene.
Cosi senza parlare siamo stati per un tempo inqualificabile,e ancora senza parlare ci mettemmo sotto le coperte.
Quando provai a sciogliermi da suo abbraccio me lo impedì categoricamente.
- No,stai. Voglio poterti stringere a me. - disse attirandomi nuovamente al suo petto. Non me lo feci ripetere,ma lui non era costretto ad essere gentile con me e comportarsi cosi.
- Non sei obbligato! - tentai di divincolarlo da quella situazione tanto strana e sbagliata quanto piacevole.
- Voglio. -disse risoluto.
- Zayn,grazie.
- Per cosa?
- Per essere qui.
Gli ero grato per tante cose quella sera ma in particolare per il fatto che si stesse prendendo cura di me.
Come risposta ricevetti un bacio sulla nuca.
- Posso farti una domanda? - gli chiesi.
- Che cosa vuoi sapere?
- Ecco prima,quando ti ho raccontato che a quel coglione piace correre – e qui la mia voce divenne dura – tu sei scattato come se ti fossi ricordato di qualcosa.
Non volevo essere invadente,ero solo curiosa.
- E dimmi 'il coglione' ha un nome? - chiese divertito.
- Si,c'è l'ha. - mi fece segno di continuare,forse stava solo temporeggiando o forse non voleva rispondere,cosi non ci badai e continuai – Si chiama Anthony,ma tutti lo chiamano Tony.
- E tu 'coglione'. - enfatizzò l'ultima parola.
- Si, ma non davanti a lui. Sai, è poco educato.
- Mi sembra giusto. Che per caso mi hai dato un sopranome anche a me?
- A dir la verità,non ti conosco abbastanza per trovarti un nomignolo che ti calzi a pennello.
- Quindi è questione di tempo.
- Tutto dipenderà se dopo questa sera tu non scomparirai.
- Ti vuoi già liberare di me?
- Non volevo dire questo: intendevo che se ci saranno altre occasioni per conoscerci, molto probabilmente ti affibbierò un nomignolo che quasi sicuramente tu non saprai.
- Non è facile liberarsi di me.
- Buono a sapersi.
Rise.
- Ma il sopranome lo voglio sapere,specialmente se mi chiami coglione a mia insaputa.
- In quel caso non te lo direi neanche morta. E poi non mi sembri il tipo,certo questa è soltanto una sensazione e tutto è possibile quindi …
- … quindi devo tenermi pronto a ogni sorpresa.
- Esatto.
Passò qualche minuto,in un silenzio reverenziale.
- Perché non provi a dormire,sarai stanca dopo il viaggio.
Era ufficiale:non voleva rispondermi.
- Ah,certo. Come se potessi dormire con … - stavo per dire 'con te accanto al letto',ma fortunatamente mi morirono in gola le parole arrancai una risposta che d'altronde avevo sotto gli occhi,ed era plausibile – con tutto quel casino che c'è aldilà della porta.
- Hmm,hai ragione.
Ero risultata convincente,non so quanto ma il fatto che avessi il viso nascosto nel suo petto,era stata anche la mia salvezza. Essendo un libro aperto ,mi avrebbe sgamata subito.
- Beh,se non vuoi dormire … 
Sospesi il sospiro.
- Se non voglio dormire …
Fece una risatina.
- Cosa preferisci fare?
Non potei rispondere subito. L'unica volta che gli avevo fatto una domanda un po' più personale aveva sviato il discorso.
- Non saprei! - dissi infine.
- Informami quando avrai deciso.
Sentivo il suo fiato caldo sul collo e il naso che respirava il mio profumo.
E questo non mi aiutava di certo a pensare a qualche domanda che non risultasse stupida.
- Ho deciso – decretai – voglio sapere qualcosa di te,come ad esempio la cosa peggiore e migliore che ti sia mai capitata,che cosa odi,cosa ti piace, quante volte ti sei perso in questa città caotica il primo anno, e …
- Ehi! Io ho un senso dell'orientamento micidiale.
- Mi scusi Signor Polo. - lo presi in giro – insomma come sei fatto.
Avevo come la sensazione di aver preteso troppo perché si tese tutto e mi pentii subito di non aver detto che stavo morendo di sonno.
- Ma se non ti va,lascia stare! - cercai di rimediare – Poi non sono discorsi da fare a quest'ora.
- No,va bene.
Pur avendo acconsentito,non si decideva a parlare. Presi a fargli ghirigori sul petto mentre aspettavo cercando di nascondere il tormento alle mani che avevo cominciato.
-Eh … vediamo,odio le altezze - soffro di vertigini – mi piace disegnare,mi piace correre e …
- Davvero?
- Cosa?
- Insomma sei un po' artista e un po' sportivo ,le due cose non si sposano proprio bene. Non trovi?
- Ma non ti ho detto con cosa mi piace correre?
- giusto,sei troppo fashion per poter sudare!
- Ehi! - obiettò cominciando a farmi il solletico e in un attimo mi ritrovai catapultata sotto di lui che mi stava facendo morire dal ridere.
- Poi ti si rovinano i capelli,no? - lo stuzzicai. Ma me ne pentii subito,sentivo gli addominali che si contorcevano convulsamente provocandomi un po' di dolore.
- Zayn,ti prego smettila. Hahahahaha lasciami!hahhahaha farò la brava lo giuro! - lo supplicai e supplicai ma non sembrava di volerne sapere.
- Zayn!Se non la smetti,giuro che te la faccio pagare cara!
Non sapevo più che cosa inventarmi per farlo smettere:ero sicura che domani avrei avuti i crampi. Poi d'un tratto si fermò e mi guardò scuotendo la testa. 
Si avvicinò di più al mio viso;il suo respiro odorava di fumo e alcol,due cose mi mi davano infinitamente fastidio,ma non in quel esatto momento.
- E' risaputo che le minacce non portano da nessuna parte carina.
Detto ciò sentenziò la mia pena di morte per mano sua. Una morte piacevole,surreale. Chissà quante risate! Non è da tutti morire di solletico,almeno avrei potuto rivendicare il primato in questa macabra categoria,o quantomeno i miei famigliari se avessero colto il lato ironico della cosa.
Ma pensandoci poco dopo non avrebbero dovuto neanche lontanamente pensarci visto che il mio killer smise accasciandosi al mio fianco con un sorriso a trentadue denti.
Zayn mi pizzicò un fianco mentre io cercai di raccogliere tutte le forze in mio possesso per non ridere.
Gli diedi un pugno sulla spalla con le ultime forze rimaste.
- Mi piace,anzi mi piaceva la velocità. Mi faceva sentire libero,potente,insomma bastava solo avere una macchina con un buon motore per sfrecciare ad alta velocità,e a notte fonda la maggior parte delle strade sono libere. E il gioco è fatto.
Ero impietrita,immobile,in un silenzio reverenziale. 
- Quindi capisco perché a Tony piaccia correre. Non lo giustifico,ma lo capisco. Io ho fatto il suo stesso errore. Ma fortunatamente,nel mio caso, nessuno dei due ci ha rimesso la pelle.
Era questo che ha evitato di dirmi per tutta il tempo. Lui era come Tony.
- Sei un coglione,Malik.
Rise.
- Già.
Mi rannicchiai di nuovo al suo fianco poggiando la testa sul suo petto;potevo sentire il suo respiro calzante.
- Lo fai ancora? - la mia voce era diventata un debole sussurro.
- No,non più.
D'istinto lo strinsi più forte a me.
Non so ,ma solo l'idea di perderlo mi stringeva il cuore in una morsa letale.
Rise ricambiando l'abbraccio e posandomi un bacio sulla nuca.
Non c'era bisogno di ulteriori parole o domande o spiegazioni,c'era tempo per quello.
Senza volerlo, sbadigliai.
- Sarà meglio che provi a dormire adesso.
Annuii. Ma non volevo che mi abbandonasse,non volevo addormentarmi sola senza le sue braccia che mi avvolgevano,ci stavo troppo bene.
- Zayn?
- Si!
- Resti ancora un po' con me? - chiesi egoisticamente. Forse aveva altro da fare.
- Certo,tutto il tempo che vuoi. - bisbigliò teneramente.
Più stanca di quanto pensassi,esausta come non mai,dopo una lunga giornata e uno stress mentale ed emotivo,mi abbandonai al sonno tra le sue braccia calde.




Ciao ragazze :)
Questo è una cosetta che avevo in mente da molto ma solo da poco ho preso forza e lo messo nero su bianco.
Spero solo ne sia valsa la pena. 
Mi farebbe piacere se lasciaste una vostra opinione,giusto per farmi un'idea se continuare o meno.
Detto ciò vi do una abbraccio forte e alla prossima.
P.s. Cosa ne pensate del banner improvvisato? Devo modificarlo? :)

 
  
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