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Autore: LostHope    08/06/2013    4 recensioni
E adesso, i sei allegri assassini della prigione di Impel Down, nella loro interpretazione di Cell Block Tango. Sei serate, sei storie e sei omicidi solo per lei, doc.
E non si faccia illusioni, dolcezza: nel loro cuore non c'è rimorso.
Dopo tutto, credono, pretendono di aver ragione.
Hanno ucciso solo uno sporco maiale.
E anche lei avrebbe fatto lo stesso, no ?
One Piece che viene mischiato con la canzone Cell Block Tango di Chicago (più precisamente le coppie yaoi). Meno movimentato, senza balletti. Solo voglia di buttarsi un bel po' nel torbido.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Cipher Pool 9, Roronoa Zoro, Sanji, Supernova, Un po' tutti | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law, Sanji/Zoro
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
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~ Due anni dopo ~
 
Alzo lo sguardo dalle carte e dai fogli sulla scrivania, con ancora indosso i miei occhiali.
Qualcuno sta suonando al campanello dell’ufficio, a tarda notte.
Mi rimetto a leggere, pensando sia solo qualche ragazzo ubriaco che suonava ai campanelli, trovandolo divertente.
Invece viene suonato una seconda volta, poi una terza, una quarta e via discorrendo.
Mi alzo, stanca, e scendo le scale: l’apertura automatica della porta è rotta da un mese.
Mi chiedo chi sia a quest’ora, a disturbarmi.
Odio quando qualcuno disturba mentre sto studiando. Soprattutto quando sto studiando i fogli dei miei pazienti.
Anche se, da una parte, sono contenta di non star ancora su quei maledetti pezzi di carta, dove sono scritte le stesse cose.
Potrei buttare via quelli di Ace e Kaku, a pensarci bene: il primo è morto durante un incendio causato da un incidente di un secondino, il secondo si è suicidato in cella, stringendo la foto che gli ho dato. Questo in solo due anni.
Gli altri sono ancora a scontare la loro pena … Law, ovviamente, è in libertà vigilata.
E continua a venire a parlare con me, come sempre, ogni fine mese.
A pensarci bene, solo una persona ha smesso di venire dalla prima seduta …
Scendo le scale dell’appartamento dove ho l’ufficio saltando due gradini insieme, velocemente, come se sentissi ancora il campanello risuonarmi in testa.
Arrivo al portone e lo apro “Scusi, desidera ?”
La persona non risponde e la guardo. Per poi sbarrare gli occhi dalla paura.
Vedere il suo volto davanti all’uscio fa si che, in una frazione di secondo, io cerchi di chiuderla, ma il disturbatore la blocca con una mano “Aspetti un secondo, doc !”
Anche se ha la barba e si è tagliato i capelli, riconoscerei quegli occhi azzurri ovunque.
“Se ne vada, signor Killer !”
Più io spingo per chiudere la porta, più lui fa forza per tenerla aperta.
“Chi gli ha dato l’indirizzo del mio nuovo studio ?”
“Me l’ha dato Trafalgar …”
Maledetto bastardo !
 “Siamo stati compagni di cella per il tempo che è stato in prigione”continua a parlare e a cercare di aprire il portone “… Per favore, mi apra.”
“Se mi ricordo bene, lei mi ha minacciato, l’ultima volta che ci siamo visti.”
“Questo è stato due anni fa ! Mi apra senza fare storie …” riesce a spalancare la porta e ringhia “Devo parlarle !”
“Di cosa ?!”
“Senta … ho bisogno di parlare con qualcuno …” si gratta la testa “continuo ad avere …. Strani pensieri, ultimamente …”
“Vada da qualcun altro.” Ho già i miei problemi, con gli altri pazienti. E con lui non voglio avere a che fare.
“Lei è la prima persona che mi è venuta in mente …”
Entra, mettendosi davanti a me. Mi sembra diventato ancora più alto e muscoloso, o forse è solo perché ha un aspetto diverso, senza la camicia di forza di due anni fa.
Alza le mani, come se gli stessero puntato una pistola addosso “Rimarrò così, solo lei mi ascolti … va bene ?”
Lo fisso per qualche secondo, poi mi volto e faccio segno di seguirmi “Si muova.”
 
“Mi chiedo … ma gli altri avrebbero fatto quello che ho fatto io ?”
“…”
“Insomma,doc, mi sembra strano che qualcuno non abbia mai pensato di uccidere l’uomo che li ha trasformati nella loro parte peggiore … non avrebbe, qualcuno fatto lo stesso ?”
“… Chi lo sa. La mente umana rimane sempre un mistero …”
“Lei, doc ? “
“Io cosa ?”
“Lei avrebbe fatto lo stesso ?”
Rimango a pensare qualche secondo, cercando una risposta che non gli dia soddisfazione, che non lo faccia sentire nel giusto e che lasci tranquilla me.
Eppure, la risposta che gli do è spontanea, buttata di getto.
“…Sì.”

 

Per chi ha letto l'epilogo, sappia che non c'entrava nulla con il regalo di Mea. Questo è solo un modo per finire, in modo inusuale, questa splendida canzone. Lo posto ora, perchè domani sarò irreperibile...
Ringrazio chi mi ha seguito, chi ha recensito e chi ha solo letto questo lavoro.
Un bacio e un grazie a tutti quanti :)
Ci rivediamo al prossimo testo.
  
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