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Autore: meiousetsuna    09/06/2013    8 recensioni
Brienne e Jamie sono sopravvissuti al terribile viaggio con Locke Bolton ed i suoi scagnozzi, anche se ad un prezzo altissimo.
Ora, ad Harrenal, avranno un momento in cui riusciranno a parlare, e forse chiarire i loro malintesi.
Questa storia è un piccolo omaggio, per non rattristarci e basta con gli ultimi avvenimenti!
Baci, Setsuna
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Jaime Lannister
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questo è un regalino per la carissima Elyforgotten, di cui vi consiglio: Winter Has Fallen
É seria, questa è solo un omaggio!
Personaggi: Brienne/Jamie Genere: Avventura, Romantico  Rating: Giallo  Avvertimenti: Het, lievissimo cenno di Lannistercest
Ambientazione: Episodio 3x 5,“riordinato”da me, allo scopo di dare senso al dialogo

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The Bear and the Maiden Fair

Il corpo massiccio di Brienne, appoggiata con la schiena all’orlo della grande vasca di pietra, sembrava occupare più spazio di quello che prendeva realmente, come l’altronde era abituata a credere lei stessa.
Quando si avvicinava a qualcuno, col suo metro e novantuno di altezza, le spalle possenti, il seno appena accennato e la sua zazzera di corti capelli giallo paglierino, si sentiva sempre di troppo.
Gli uomini si trovavano sovrastati e la più probabile reazione di fronte a qualcosa che non potevano dominare era di rifiuto e di scherno.
Salvo indirizzarle epiteti alquanto oltraggiosi, quanto ridicoli, vista la situazione; come quel ‘baldracca’ con cui il suo forzato compagno di viaggio l’aveva appellata per tutto il tempo, per altro offendendosi ogni volta che lei lo chiamava, giustamente, Kingslayer; cosa dimostrabile e della quale il cavaliere si faceva vanto.
Dopo le terribili peripezie di quel viaggio, non le sembrava vero adesso di godersi il ristoro dell’acqua fumante, il sapone ed una spazzola per eliminare finalmente il pizzicore insostenibile delle pulci che avevano infestato i suoi vestiti.
Lord Bolton non era stato precisamente amichevole, ma fino a quel momento non avrebbe neanche potuto accusarlo di qualcosa in particolare: li aveva accolti ad Harrenal, rifocillati, messo a disposizione un Maestro; eppure l’impressione istintiva, pur nella sua mente lineare e semplice, era di essere passata solo a essere un differente tipo di ostaggio.

"Oh come to the fair!"
"The fair? said he,
"But I'm a bear!"
"All black and brown,"
"And covered in hair!"
"And down the road,"
"From here to there,"
"Three boys, a goat,*"
"And a dancing bear!"
"They danced and spun,"
"All the way to the fair!"

Mentre era assorta nelle sue riflessioni, sentì dei passi avvicinarsi, ma non ritenne di allarmarsi; era senz’ altro lui e per fortuna c’era una seconda vasca nella sala, altrettanto comoda e ben fornita, ma quell’uomo non aveva un vero senso della decenza, a quanto pareva.
Senza battere ciglio, cominciò a spogliarsi lentamente, come la sua condizione gli permetteva, liberandosi anche di quel che restava della biancheria intima a brandelli, mettendo un piede nell’acqua, di fronte a lei.
“C’è un’altra…”
“Sono perfettamente a mio agio qui; e anche se avessi strane intenzioni verso di te, credo che mi affogheresti facilmente, ora come ora”.

“Voglio solo dire che ne ho avuto abbastanza di te, Kingslayer, ti ricorderai che la tua mano mi ha toccata per tutto il viaggio fin qui, non era un genere di attenzione che avevo richiesto”.
“La mia…?”
Oh, sì, apparteneva a lui, poco ma sicuro, quella mano tagliata via su un ceppo da Locke Bolton; la sua destra da combattente, senza la quale non era più nessuno; per non dire che ogni cosa era diventata difficilissima, vestirsi, mangiare.
In un lampo rivide la scena alquanto comica di se stesso, mentre tagliava un boccone di bistecca tenuta infilzata con la forchetta da quella orrenda donnaccia, che volgeva gli occhi al soffitto per non farlo vergognare, come se fosse normale piantare una posata nel piatto di un altro commensale, con una tale forza, poi, da essere probabilmente arrivata fino al tavolo.
Le dita con cui accarezzava Cersei. Lei lo avrebbe amato comunque, ne era sicuro. Doveva essere così.
Tornando al presente…
“Non credi che se non fosse stata appesa al mio collo, rimbalzando al passo del cavallo, sarebbe stata lontanissima da quel petto piatto? Se avessi certi gusti, un ragazzo darebbe più soddisfazione di te, baldr…”
“Il mio nome è Brienne di…”
“Di Tarth! Lo so, lo hai ripetuto mille volte, non ne posso più! Però continui a non chiamarmi col mio nome”.
“Se preferisci, potrei usare ‘Spergiuro’ ”.
Per gli Dei, era più irritante del dolore fantasma di quel maledetto moncherino!

"Oh! sweet she was,"
"And pure and fair,"
"The maid with honey,"
"In her hair!
The bear smelled the scent,
"On the summer air!"
"The Bear! The Bear!"
"All black and brown,"
"And covered with hair!"

“Comunque, grazie per avermi salvata; se non fosse stato per te, a quest’ora sarei morta”.
“Il tuo onore ne avrebbe risentito, ma ascolta; non ti avrebbero uccisa, solo violentata a turno –stranamente quel ‘solo’ suonò sporco e terribilmente sbagliato alle sue orecchie – saresti sopravvissuta, con la tua pellaccia”.
“No. Mi sarei fatta ammazzare, non mi avrebbero avuta senza accoltellarmi. Anche se così hai mentito”.
Jamie la guardò attraverso le ciocche lisce di capelli biondo cenere, un po’ più pulite di prima, che gli scendevano davanti agli occhi; ne aveva di coraggio, quella megera, di valori che quasi credeva non esistessero davvero. Peccato che non avesse nessun particolare salvabile, tranne, forse, quelle iridi incredibili.
“Per inciso, non dovresti stupirti, vista la tua opinione su di me, che dica bugie con facilità, giusto? E grazie anche a te. Se non mi avessi provocato per convincermi a mangiare e pulito la mia ferita, starei marcendo lungo la strada e le mosche starebbero terminando il lavoro iniziato dai Brave Companion**; ora potresti portare a termine quello che hai iniziato, che ne dici di darmi una bella strigliata alla schiena? Non ci arrivo proprio comodamente, poi, se vuoi – un sottile sorriso piegò per un momento le labbra del giovane – potrei farti lo stesso servizio…”
Quello che voleva essere un colpetto di avvertimento, dato col manico di legno della spazzola, piombò sulla tempia di Jamie come una randellata.
“Diamine, donna, non ce l’hai un grano di umorismo, in quella grossa testa vuota?”


"Oh I'm a maid,"
"And I'm pure and fair,"
"I'll never dance,"
"With a hairy bear,"
"I called for a knight!"
"But you're a bear!"
"A bear! A bear,"
"All black and brown,"
"And cover in hair!"


In un altro momento, si sarebbe divertito tremendamente con una serie di battute pesanti, mentre la tozza zampa della ragazza passava su e giù sulle sue spalle, prestando assolutamente attenzione a non toccarlo se non con le setole insaponate, che erano certamente più delicate del tocco del suo palmo incallito dall’uso della spada.
“Se avessi dovuto scegliere chi assassinare tra tuo padre ed il tuo Re, cosa avresti fatto?”
Quelle parole assolutamente inattese si librarono su di loro con tutto il loro peso, ingravidando l’aria che stavano respirando col loro significato; soprattutto lei non aveva richiesto scuse o giustificazioni.
Se il Re Folle avesse bruciato il suo popolo con l’Altofuoco, ordinandoti, come Cappa Bianca devota al suo volere, di uccidere tuo padre, che decisione avresti preso, pur sapendo cosa avrebbero creduto gli altri, sapendo che il Lupo avrebbe giudicato il Leone? Bene, non rispondi, almeno sai pensare prima di parlare. Riprenderemo il discorso più tardi, riflettici. Adesso è meglio se esci da qui e metti quel vestito rosa che ti deve stare orrendamente”.
“Non c’è bisogno che tu mi offenda – l’epiteto Kingslayer  non completò la frase – so benissimo che è meglio che indossi abiti maschili”.
“Quello che volevo dire, è che non è il tuo colore. Dovrebbe essere blu come i tuoi occhi. Credi che tuo padre mi ricompenserà con una cesta di zaffiri, se tornerai da lui con la tua verginità intatta?”
Non poteva spiegare perché, ma posare le labbra su quelle pure della ragazza lo stava facendo sentire bene, accolto, pulito.
“Non ci sono zaffiri a Tarth, Sir Jamie”.

"Then she sighed and squealed,"
"And kicked the air,"
"She sang: My bear so fair,"
"And off they went,"
"The bear! The bear!"
"And the maiden fair!"

*’La capra’, soprannome di Vargo Hoat, colui che nel romanzo(del quale non si può scrivere), taglia la mano; sostituito nel telefilm da Bolton; però il verso della canzone non era casuale…
** scusate, fin dove si può non mi piace tradurre!
The Bear and the Maiden Fair

Nella miglior versione musicale: cliccando su ‘mostra altro’ avrete il testo completo!  ^_^

Questa canzone racconta la relazione tra diversi personaggi; tra Jorah e Dany, enfatizzata dal fatto che l’orso sia lo stemma di Casa Mormont  e i capelli biondissimi una caratteristica ricorrente dei Targaryen.
Sansa Stark sogna di incontrare un Cavaliere dall’Armatura Lucente, archetipo di Ser Loras  ed erroneamente di Joffrey; quando però  questi abuserà di lei, sarà l’orrendo Mastino a salvarla.
Infine, molto comicamente, tra Brienne e Jaime, dove lei è l’orso, lui “la bionda bellezza”. Dopo che Jaime è stato torturato, la bruttissima  Brienne  lo distoglie dal suicidio  e instrada verso la redenzione. Ironicamente, Jamie la salverà da un grizzly nel “pozzo degli orsi”.

  
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