Salve,
mondo! XD Lo so che ho il capitolo 2 di Aphrodisiac
(e pure una o due nuove fanfiction) da finire, ma volevo augurarvi un
buon
Natale! Quindi ho scritto questa cosa senza senso... a me sembra
pucciosa, ma
magari mi sbaglio °-°’’ Godetevela
e buone feste!
Merry
Christmas
Cammini
per le vie di Central, un sorriso malinconico in
volto mentre guardi due ragazzini premere il naso contro la vetrina del
negozio
di giocattoli.
Non
trovi che somiglino a te e Al?
E’
la Vigilia, e anni fa, prima che il mondo vi crollasse
sotto i piedi, andavate al mercatino di Rizenbool con zia Pinako e
Winry.
Appena arrivati vi venivano consegnati dalla donna dieci cens a testa,
da
custodire gelosamente come chissà quale tesoro. Allora vi
rincorrevate per le
vie, rischiando di perdervi, e al banchetto dei dolci quei dieci cens
finivano
regolarmente nelle mani del negoziante, in cambio dei biscotti allo
zucchero
che ti piacevano tanto.
Sospiri.
Adesso
siete cresciuti. Al ha un corpo fatto di carne e
ossa, non più quella spaventosa armatura che l’ha
rinchiuso per anni interi, e
tu...
...
Bè, tu hai i tuoi automail. Il simbolo del peccato che
ti porti sulle spalle e che ti accompagnerà fino alla tomba.
Ti
stringi nel cappotto. I bambini che osservavi si sono
dileguati. Al loro posto c’è un uomo dai capelli
corvini, alto, gli occhi neri
come la notte mentre ti osserva sorridendo.
Roy.
-Che
c’è, fagiolino? Sono così bello che ti
incanti a
guardarmi?-
Arrossisci
e ti avvicini.
-Non
sono un fagiolino, ti arrivo al mento ormai!- Il suo
sorriso si allarga mentre un fiocco di neve si posa sulla punta del tuo
naso.
Lui si guarda intorno per un attimo, poi si china e lo lecca via. Tu
ridi,
appoggiandoti al suo petto. –Stavo pensando...-
Ti
posa un braccio attorno alle spalle.
-A
cosa?-
Abbassi
lo sguardo.
-A quando io e Al eravamo bambini.-
Un
bacio sulla fronte. Le tue iridi dorate si spostano di
nuovo sui suoi occhi carbone.
-Lo
so che ti manca. Sei in tempo a tornare a Rizenbool per
Capodanno...-
-No!
Queste feste voglio passarle con te.- Gli cingi la
vita, incurante degli sguardi dei passanti.
-Sicuro?-
Annuisci, e lui sorride. –Allora, cosa vuole il
mio nanetto come regalo? Qualche centimetro in più?-
-Non sono un nano!-
Ride di gusto e ti posa una mano sulla schiena, conducendoti fino a
casa.
Sull’uscio è appeso del vischio, e lui lo indica
scherzoso
prima di spingerti contro la porta e prendere a baciarti.
E’
vero. Qui con te non c’è Al, ma...
...Sarà
un buon Natale, dopotutto.