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Autore: Sandara_    09/06/2013    0 recensioni
Joon,Seungho,G.O,Cheondoong e Mir sono cinque investigatori privati che lavorano insieme nel loro studio personale: un edificio a più piani dotato di qualsiasi accessorio elettronico necessario al loro lavoro, un lavoro che spesso causerà loro dei problemi.
La ragazza di uno dei cinque è stata infatti rapita per vendetta e per salvarla saranno costretti a rischiare anche la propria vita.
Mir,follemente innamorato di Joon, sarà costantemente impegnato a reprimere i propri sentimenti. Ma quanto potrà questo andare avanti?
G.O, dal cuore di ghiaccio e molto professionale, quando si tratta di risolvere un caso sospetta di qualsiasi persona, talvolta anche dei suoi quattro compagni, pur di arrivare a prendere il colpevole.
Seungho è invece un ragazzo premuroso, mentre Joon il classico emotivo.
Cheondoong ha un carattere particolare: è sempre allegro,almeno apparentemente e talvolta premuroso nei confronti dei compagni.
Insieme sono i detective più forti ed intelligenti di Seoul.
Detectives fighting!
Sandara.
Genere: Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Joon. Joonie. Jooniyah!”

Gridò Mir cercando di svegliare il povero Joon, svenuto sull’asfalto bagnato: pioveva a dirotto.

Il moro cercò di aprire gli occhi ed intravide la figura del ragazzo.

Poi ancora il bianco.

Poi ancora il nulla.

Aveva ancora la pistola in una mano, mentre l’altra la teneva poggiata su un fianco ed il sangue stava rigando il dorso e le dita. Cos’era successo pochi minuti prima non avrebbe potuto raccontarlo se non dopo essere stato portato in ospedale e curato adeguatamente.

Fu proprio Mir a portarcelo e, sotto shock, non riuscì a formulare una frase di senso compiuto davanti ai medici, che a loro volta si domandavano per quale motivo un così giovane ragazzo dall’aspetto angelico avesse una così grave ferita d’arma da fuoco che, pochi centimetri più in là e Mir non avrebbe potuto tenergli la mano vicino al letto.

Dopo alcune ore il medico,ricordandosi del ragazzo sconvolto dai capelli chiari,  entrò nella stanza con una tazza di thè caldo:

“Yah, biondo, tieni.. ti farà bene..” disse porgendo a Mir la bevanda.

“K-kamsahmnida..” rispose ancora tremante.

“Non preoccuparti, l’operazione è andata bene ed entro domattina dovrebbe riuscire a svegliarsi” spiegò il medico, poi continuò “sai, per caso, il motivo di tutto ciò?”

“No” mentì.

“Capito.. qualsiasi cosa puoi cercarmi, mi troverai in giro per i corridoi.. intesi?”

“Ne..grazie..” rispose dando indietro la tazza ormai vuota.

Non riusciva. Non riusciva a pensare come fossero potuti arrivare a tanto e, per la rabbia, stringeva i pugni, poi si mordeva le labbra, poi ancora avrebbe voluto prendere a calci la parete.

La vista di Joon con la maschera dell’ossigeno ed una fascia che lo avvolgeva poco sopra i fianchi macchiata di sangue gli causava una così forte ira, che si tramutava in lacrime dopo pochi secondi. Avrebbe voluto abbracciarlo, ma per non causargli ancora più dolore di quello che già provava decise di limitarsi a stringergli la mano e, non riuscendo a trattenersi, gli diede un bacio dolce e leggero su una guancia. Quando tornò seduto sulla sedia accennò un sorriso pensando a come Joonie avrebbe reagito se fosse stato sveglio. Alla fine, distrutto, decise di poggiare la testa vicino al braccio del moro e,senza lasciargli la mano, si addormentò.


                                                            ***

Mir fu svegliato dalla vibrazione del cellulare di Joon, che si trovava sul comodino.

L’orologio digitale alla parete segnava le quattro in punto del mattino.

Aprì gli occhi lentamente e per un attimo vide ancora Joonie sull’asfalto con la pioggia che gli bagnava il corpo ferito. In un attimo realizzò tutto quello che era successo la sera prima e sentì crescere un dolore dentro così forte che la rabbia lo avrebbe accecato di nuovo, se non fosse stato distratto dal cellulare.

“Cheondoong” lesse sul display.


“Yeoboseyo?”

“Mir? Perchè hai il cellulare di Joonie? La tua voce sembra sconvolta.. che succede?”

“Hyung..Joonie..Joonie” cominciò senza evitare di singhiozzare “s-siamo in ospedale, gli hanno.. gli hanno sparato”

“Cosa?!”

“Ti prego raggiungici, di a Seungho-hyung e a Byeonghee-hyung ti venire con te”

“Ne!” esclamò chiudendo immediatamente la telefonata.


Quando i tre ragazzi raggiunsero l’ospedale, Joon si era appena svegliato e Mir gli stava accarezzando i capelli, proprio come una madre premurosa.

Tutti e quattro avevano un’espressione sconvolta sul volto e continuavano a guardare Joon e ad aspettare una sua parola.

“Joon! Come stai?” sbottò Mir quando lo vide aprire gli occhi.

“Mir-yah..sto bene” rispose con voce ancora debole e soffocata.

“Dal tuo aspetto non si direbbe Joonie..te la senti di raccontarci cosa è successo?”

“L’hanno rapita..”  cominciò facendo scendere una lacrima “Yuri..l’hanno rapita..”

“Yuri? La tua ragazza? Chi l’ha rapita?” domandò velocemente Cheondoong

“Vacci piano Doongie, è ancora debole” lo rimproverò Seungho.

“Non fa niente..” pronunciò Joonie “ricordate quegli uomini che ci hanno minacciato qualche settimana fa?”

“Intendi gli amici dell’amante della tua cara Yuri?” domandò G.O che da quando era arrivato se ne stava appoggiato allo stipite della porta ad ascoltare.

G.O era un tipo piuttosto silenzioso e misterioso, ma non per questo una cattiva persona.

“Potete spiegare anche a me?” domandò Cheondoong che era appena rientrato da un periodo di lavoro all’estero.

“Da ormai un paio di mesi Joon sospettava che Yuri avesse un’altro uomo, così ci siamo messi a lavoro e utilizzando tutti i mezzi a nostra disposizione lo abbiamo trovato.” spiegò Seungho.

“Come lo avete trovato?” continuò Cheondoong.

“Abbiamo piazzato delle telecamere nascoste nei luoghi più frequentati da coppie di amanti come pub, alberghi e cose simili, conoscendo il carattere piuttosto banale della ragazza e.. un giorno li abbiamo visti apparire su un monitor nello studio principale della nostra sede a cui era collegata la telecamera nascosta di un pub..” disse Seungho lasciando sconvolto Cheondoong.

“Mi dispiace tanto Joonie..” disse Doongie asciugandogli le lacrime con un panno.

“S-sono stati loro..” disse finalmente il moro “volevano vendicarsi, non so come lo abbiano scoperto ero sicuro che il nostro sistema di sicurezza fosse imbattibile, ma a quanto pare mi sbagliavo...”

“Non preoccuparti Joonie risolveremo tutto!” lo rassicurò subito Mir che ancora gli stringeva la mano.

“Ma perchè spararti?” domandò ancora Doongie.

“Avevo trovato il luogo dove tenevano Yuri ed ero praticamente arrivato, ma ad un certo punto ho sentito degli spari e mi sono nascosto.. uno di loro mi ha trovato e non ha esitato a spararmi. Ho corso più che potevo e poi..non mi ricordo altro.”

“Tornare al luogo che avevi scoperto non servirebbe a niente, si saranno già spostati altrove.

Joonie guarisci presto.. ti chiamo stasera per eventuali aggiornamenti.. Ci vediamo più tardi gente..” disse G.O nel suo solito tono freddo andandosene e chiudendosi la porta alle spalle.

Una volta scese le scale e arrivato nel cortile dell’ospedale si accese una sigaretta e cominciò a fumare appoggiandosi al tronco di un albero.Cominciò ad osservare il cielo stellato,che di li a poco sarebbe stato invaso dalla luce del sole, con la testa piena di pensieri che non riusciva a scacciare e mentre il fumo gli passava davanti agli occhiali da sole che non toglieva mai, vide Cheondoong sul terrazzo della camera di Joon che parlava al telefono con un’espressione tra l’arrabbiato ed il preoccupato.

Cercò di catturare qualche parola del ragazzo e sforzando l’udito da quel mare di parole pescò soltanto un

“Ti farò sapere, devo andare”.


Devo chiarire un paio di cose-

Pensò G.O gettando la sigaretta e salendo in macchina.

  
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