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Autore: fearless13k    09/06/2013    2 recensioni
Rory, Harry, Xander e Taylor. Questa storia parla di loro. O meglio, di come l'arrivo ad Holmes Chapel di Rory, una ragazza dalla personalità stravagante e colorata, abbia cambiato le vite degli altri tre. L'inverno a Holmes Chapel quest'anno sarà meno freddo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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HAPPY BIRTHDAY, T


Non ci saranno commenti finali, 
solo una dedica iniziale,
a tutte le nonne, in particolare a mia nonna Chiara,
che sbaglia tutti i nomi ,anche il mio
e alla mia grandiosa amica Cory,
che viene amorevolemtne citata alla fine di questo capitolo,
Baci
LA


- Harry, c’è qualcosa di strano in Rory ultimamente. . . le cose non sono più come ad ottobre, insomma, sento che si sta in un certo senso allontanando- disse Xander all’amico, mentre si dirigevano a scuola.
Era la mattina del compleanno di Taylor, Xander lo sapeva bene, la sua ragazza gli aveva fatto una testa così con quella faccenda e lo aveva costretto a giurare che sarebbe andato a festeggiare con loro il sabato successivo. Era giovedì mattina.
- Che intendi? Mi sembra che stiate sempre insieme- commentò Harry, mettendosi le mani in tasca.
Xander era piuttosto in imbarazzo a fare quelle che aveva sempre reputato “chiacchiere da femmine”, ma sentiva il disperato bisogno di un aiuto, di un consiglio da qualcuno che probabilmente ne capiva più di lui in relazioni e sicuramente non avrebbe chiesto ai suoi genitori, né a sua sorella, quindi Harry era rimasto l’ultima possibilità di salvezza.
- Beh, quello sì, ma mi pare inevitabile, considerato che andiamo alla stessa scuola. Il punto è che mi tratta più come un amico che come un fidanzato, non so se si capisce cosa intendo.
- Certo, intendi meno baci e robe da femmine innamorate?- provò il ricciolo. Xander annuì demoralizzato. Sobbalzò quando la mano di Harry gli batté un colpo sulla schiena.
- Xander, non c’è niente di cui preoccuparsi, o perlomeno, lei ha mai accennato a lasciarti? Non penso, magari non se ne accorge neanche che ti tratta in maniera diversa. In fondo l’euforia e l’eccitazione dei primi appuntamenti ormai è sfumata e vi state diciamo abituando, nella maniera giusta, l’uno all’altra. Tutto qui. Se ci tieni posso chiedere a Tay se sa qualcosa- propose Harry, cercando di aiutare il suo migliore amico.
- Senti, vediamo di lasciare fuori da questa storia Taylor, d’accordo? Ho già troppe donne nella mia vita! E per di più mi tocca pure venire al suo compleanno sabato. Direi che sono abbastanza stressato senza farle sapere i cazzi miei!- esclamò Xander con voce leggermente stridula. Harry lo guardò torvo.
- Oh, andiamo, amico! Lo so che lei ti sta tanto simpatica, che le vuoi bene e zuccherini e coriandoli e unicorni! Ma non è lo stesso per me, d’accordo?- protestò il biondo dopo aver notato lo sguardo del moro.
- Tu non la conosci e non la vuoi conoscere, complimenti, Xander! Comunque fai come ti pare. Nel caso la faccenda saltasse fuori con Taylor, te la riferirò, d’accordo?- gli disse con risentimento Harry, tentando di mantenere la calma.
Taylor era diventata davvero importante per lui. Era la sorella minore che non aveva mai avuto. Sì, lui aveva Gemma, ma le sorelle maggiori non fanno lo stesso effetto, sono loro che proteggono te, non il contrario.
Harry si sentiva in dovere di proteggere e di aiutare in qualsiasi modo Taylor, perché era davvero una ragazza che se lo meritava e che si faceva voler bene una volta che la conoscevi anche un minimo.
Forse dopo quel sabato anche Xander avrebbe cambiato opinione su di lei, considerato che Taylor avrebbe suonato un paio di canzoni delle sue insieme a Harry.
Infatti avevano passato tutto il mese, trovandosi non soltanto il sabato pomeriggio, ma anche durante la settimana a comporre musica. Taylor aveva una miriade di testi e Harry aveva in testa tanta di quella musica da far impazzire un juke-box!
Si stavano divertendo tantissimo a suonare insieme e Taylor stava diventando davvero brava, dopo la prima lezione disastrosa. Lui le aveva lasciato la chitarra che Gemma aveva voluto a undici anni e che non era mai stata usata e sapeva che Taylor ne avrebbe fatto un uso migliore.
Rory l’aveva chiamato quel lunedì per domandargli come pensava di festeggiare il compleanno di Taylor, visto che la ragazza non aveva in mente nulla. E viste le scarse e poco efficaci idee di Harry, Rory gli aveva esposto il suo piano. Proprio quel sabato, al Crown Goostrey organizzavano una serata per cantautori e chiunque era libero di presentarsi e cantare. Sarebbe stato perfetto per far debuttare la piccola Taylor e si sarebbero divertiti tanto quanto la prima volta che ci erano stati. Infatti il range di persone che frequentava il locale era un po’ cambiato da quel fatidico giorno: non ci andavano più solo signore, ma anche giovani dai vent’anni in su. Insomma era diventato quasi un locale in!
Harry era titubante, sapeva bene quanto Rory che Taylor era una persona molto riservata e soprattutto timida, non sarebbe stato facile farla cantare davanti ad un pubblico, ma poteva essere un’idea carina tentare di aiutarla a condividere il suo talento con persone nuove e cercare di farle superare le sue paure.
 
- Tanti Auguri, tontarella!- esclamò Harry sorprendendo Taylor con un abbraccio. Lei si mise a ridere.
- Tontarella sarà la tua bambola MyDoll!- rispose di rimando, ricambiando l’abbraccio. Erano davanti all’armadietto della ragazza e Rory stava per darle il suo regalo di compleanno.
- Auguri, Taylor – le disse Xander, accompagnando all’esclamazione del tutto priva di entusiasmo un gesto con la mano e un mezzo sorriso. Taylor lo guardò un secondo, accennò  un sorriso e diventando paonazza spostò lo sguardo al pacchettino che le stava porgendo l’amica.
- Ecco a te! Jemy mi ha aiutata a sceglierlo, spero che ti piacerà, è una sciocchezza.- le disse Rory prima di farle aprire la scatolina. Taylor spalancò gli occhi alla vista di una sottile fascia per capelli decorata da tanti fiocchi argentati.
- Oddio, Rory! È qualcosa di stupendo! La metto subito e non la leverò mai più dalla mia testa! La adoro! Grazie!- ringraziò Taylor con le lacrime agli occhi. Era un sacco di tempo che non riceveva un regalo così bello e azzeccato. Abbracciò con emozione l’amica e le diede un bacio sulla guancia.
- Così potrai aggiungerla alla collezione di foulard!- aggiunse Rory ridendo felice di avere trovato un regalo così adatto alla sua migliore amica. – E vedrai quanto ci divertiremo sabato! Non vedo l’ora!- esclamò ancora Rory, mentre il suono della campanella copriva le sue parole. Taylor spalancò teatralmente gli occhi, - Devo avere paura?- domandò sorridendo. Harry le passò un braccio attorno alle spalle accompagnandola il classe, - Giusto un pochino!- disse, facendo l’occhiolino a Rory e sciogliendole il cuore.
 
Era sabato sera finalmente e Taylor non aveva idea di quello che avevano in mente Harry e Rory mentre la portavano con gli occhi bendati in giro per la città. Era sicura che la gente la stava guardando male e aveva una paura matta di pestare qualcosa di disgustoso. . . non so se mi spiego. Ew.
Rory continuava a sghignazzare mentre la portava a braccetto in mezzo al centro di Holmes Chapel. Harry la affiancava e dietro di loro camminava anche Xander, che se ne stava zitto zitto.
- Ok, perché ci siamo fermati? Mi stavano per mettere sotto?- domandò cauta Taylor, mettendo le mani avanti come in cerca di un qualche ostacolo di fronte a lei.
- No, tranquilla, siamo arrivati! Adesso puoi levarti la benda dagli occhi, anzi, Xander slegala tu!- esclamò Rory divertita.
- Ma perché siamo in questo locale?- domandò iniziando ad innervosirsi la piccola bionda.
Harry iniziò ad accorgersi che Taylor non era più gioiosa come prima. La prese per le spalle, tentando di non farle salire troppo l’ansia.
- Tay, sarà una cosa fantastica! È la seconda parte del tuo regalo di compleanno, o meglio dei festeggiamenti per il tuo compleanno! – le spiegò il ragazzo sorridendole tranquillo. Rory le toccò una spalla, mentre Taylor taceva in totale confusione e con lo sguardo che si faceva via via più spaventato.
- Questa sera c’è una serata per nuovi talenti e secondo noi sei pronta per esibirti con una delle tue splendide canzoni!- continuò Rory con aria calma, mentre Taylor scuoteva la testa nervosa.
- Non penso proprio! Io non sono affatto pronta! L’unica cosa che so fare è suonare nella mia camera, non posso suonare davanti a della gente vera!- disse un po’ istericamente la festeggiata.
- Invece puoi eccome. Io sarò lì sul palco con te e se ti fa piacere puoi pure tenere gli occhi chiusi e pensare di stare in camera tua!- le disse Harry, convincendosi sempre di più che era la cosa migliore far vincere a Taylor quella paura perlomeno. La ragazza lo fissò dritto negli occhi, con lo sguardo pieno di terrore.
- Harry se sbaglio qualcosa e tutti ridono di me?- domandò, ignorando gli altri suoi amici lì accanto.
Il ragazzo le prese il viso fra le mani. – Non sbaglierai niente e se anche fosse, non sei una persona peggiore. Tutti sbagliano qualche volta.- le disse, mentre lei annuiva.
-Everybody makes mistakes! Everybody has those days!- canticchiò all’improvviso Rory, interrompendo quell’attimo così serio e facendo scoppiare tutti a ridere. Poi prese per mano la sua migliore amica.
- Tay, davvero, non ti avrei portata qui questa sera se non fossi stata convinta che puoi farcela e che andrai alla grande!- le disse prima di abbracciarla. Taylor sospirò e si aggiustò la fascetta sui capelli.
-E facciamolo allora!- sbuffò dirigendosi verso il locale.
Non si aspettavano ci fossero tutte quelle persone, così dopo aver comunicato al responsabile della serata che Taylor era arrivata, si sistemarono in un angolo assistendo alle esibizioni degli altri giovani che si erano presentati.
-La prossima cantante, è una ragazza di appena diciassette anni! Un bell’applauso a Taylor!- la presentò una ragazza salita sul palco. Harry e Taylor si sistemarono con le chitarre. Taylor si sentiva un’idiota, cosa pensava di fare? Stare muta come un pesce e fare una bella figura di .. davanti a tutta la quella gente?
-Tay, fai conto di essere in camera tua. Cominciamo come sempre- le disse Harry, seduto su uno sgabello poco dietro di lei. Aveva entrambi una chitarra e Taylor provò il primo accordo, seguita da Harry.
-Questa canzone l’ho scritta in prima liceo, è dedicata a. . . una mia amica, spero vi piaccia- disse Taylor, sentendosi più sicura, mentre arpeggiava. Sorrise guardando Harry che annuiva incoraggiandola.
“Tied together with a smile” era una canzone che aveva scritto poco dopo che Abbie si era trasferita, riguardava come si sentiva lei e come si era sentita la sua amica in quel primo anno di superiori, come Abbie non riuscisse a guardarsi allo specchio senza trovare qualche difetto nel suo viso o nel suo corpo, come Taylor si sentisse sola, visto la mancanza di una madre e suo padre in prigione, come tentasse di sorridere di fronte a sua nonna, che era l’unica parente davvero vicina che le fosse rimasta.
Abbie le disse una volta di non sprecare tutto il suo amore per Xander, come se fosse la mancia per un cameriere, sperando che prima o poi le stesse monete sarebbero finite nel portafogli del biondo.
E sia lei che la sua amica avevano pianto, spesso, l’una nelle braccia dell’altra, facendosi forza a vicenda.
Sentire le corde sotto le dita la faceva sentire a suo agio, sentire Harry che cantava con lei era rassicurante e vedere che Xander in un qualche modo apprezzava la sua musica la rese felice.
A fine canzone ci fu un attimo di silenzio e poi Rory leggermente commossa diede il via ad un lungo applauso. Taylor guardò la folla entusiasta e sentì di appartenere a qualcosa, di non essere più sola come poco tempo prima.
-Tay, sei stata stupenda, complimenti- le disse Harry in un orecchio, abbracciandola.
-Grazie, scemo. Se non ci fossi stato tu non sarei salita su questo palco neanche se mi avessero pagata!- gli rispose sorridendo e dandogli un bacio sulla guancia.
Scese dal palco con ancora i lucciconi, non pensava che cantare di fronte ad un vero pubblico sarebbe stato così facile e così emozionante nella maniera giusta. Era stato come mettere gli occhiali e avere una copertura davanti a tutta quella gente, solo che aveva una chitarra. Arrivata all’angolo dove si trovavano gli altri, abbracciò anche Rory, visto che tutta l’idea era stata sua.
-Rory, grazie. Grazie infinite. Sei la migliore amica che potessi volere. Grazie.- le disse, abbracciandola ancora più stretta, mentre Rory ricambiava l’abbraccio.
-Tay, immaginavo fossi brava, ma non così tanto! Tu sei la migliore in assoluto, non riesco a credere che tu abbia scritto e cantato così bene quella canzone. – le disse Rory, portandola verso l’uscita.
Si diressero verso casa di Taylor, avrebbero passato lì il resto della serata, mangiando cupcake e guardando dei film. Probabilmente Xander se ne sarebbe andato prima degli altri, ma a Taylor non importava, era già felice, lui non avrebbe rovinato la serata.
-Ragazzi, entrate pure, io chiudo il cancello.- disse Taylor, facendo entrare in casa sua tutti quanti, era la prima volta che Rory e Xander venivano lì.
Harry che ormai si sentiva a casa sua fece strada a Rory, che portava in mano una grande torta biscotto fatta fare apposta per l’occasione da Jemima.
-Taylor, ehm, so che non parliamo tanto spesso.- le disse all’improvviso Xander. La ragazza saltò per lo spavento, non si era accorta che anche lui era rimasto fuori. Si voltò a guardarlo con timidezza, sentendosi arrossire.
-Sì, ma non ci faccio molto caso- disse senza pensarci. Poi sorrise, rammentando il consiglio che Harry le ripeteva ogni giorno.
-Ecco, volevo solo dirti che ho sbagliato a giudicarti e di sicuro non avrei dovuto dire quella cosa la sera di Halloween.- continuò lui, guardando per terra, come se avesse studiato cosa dire a memoria tutta la sera precedente. Taylor gli sorrise grata.
-Sei molto gentile, ma non ti devi preoccupare, davvero- gli rispose, sentendo un gran caldo dentro al cuore, che cosa assurda.
-Inoltre volevo dirti che canti molto bene, la canzone era bellissima- aggiunse, accennando anche un sorriso.
-Adesso è il compleanno perfetto- disse Taylor ad alta voce. Poi sgranò gli occhi e corse in casa. Non poteva averlo davvero detto ad alta voce e non soltanto pensato! Ma come era possibile?
La cosa sorprendente era che Xander per una volta non era sembrato indispettito mentre parlava con lei e le era parso davvero sincero, mentre le diceva che era stata brava.
-Taylor, dove vai? Stiamo facendo i pop-corn, non farli raffreddare!- le disse Rory dalla cucina, mentre la bionda correva in camera sua a respirare.
-Taylor, non ti mettere a scrivere una canzone, lo sappiamo tutti che quando ti ci metti rimani chiusa in camera le ore!- le gridò Harry ridendo.
-Sei sempre simpaticissimo, Styles!- gli gridò lei dal piano di sopra, tentando di sembrare calma, mentre invece non lo era affatto. Si guardò allo specchio e fece dei grandi respiri.
-Datti una calmata, Tay. Non è tutto questo grande affare. Ora vai giù e fai come se fosse tutto normalissimo.- si disse e dopo aver lasciato il cappotto sul letto tornò in salotto.
- Hey, Tay, vieni. Siamo in cucina con tua nonna!- la chiamò Rory con una voce allegra.
-Nonna! Sei ancora in casa? Non dovevi essere alla serata del Bingo?- le domandò Taylor, andando ad abbracciare la dolce vecchietta.
-Eh, purtroppo stasera è stata annullata, c’è lo sciopero dei mezzi e nessuno di noi vecchietti ha più la macchina! Quindi. . . ti dispiace se rimango con voi almeno per la cena? Tanto mi ritiro presto- le rispose Ethel, sorridendo e mettendo così in evidenza le sue numerose rughe. Rory sorrise, perché non aveva più i nonni, né paterni né materni e i vecchietti le mettevano sempre gioia. Ethel in particolare sembrava così dolce ed indifesa.
-Certo che puoi rimanere con noi, nonna! Ti piaceranno i miei amici.- le disse Taylor, abbracciandola di nuovo.
-Allora, ho preparato le lasagne e stanno finendo di cuocersi nel forno, poi ci sono delle patatine fritte se vi vanno e naturalmente il dolce che ha portato la dolce Cory- disse la vecchietta mostrando le varie cibarie disposte in giro per la cucina con fare orgoglioso e gentile.
-Ehm, in realtà si chiama Rory, nonna, non Cory- la corresse Taylor, alquanto imbarazzata, mentre l’altra bionda rideva per il malinteso.
-Oh, che sbadata, allora, Rory, Harry caro e Alexander, giusto?- ripeté Ethel, contando sulle dita i ragazzi.
- Sì, signora. Non vedo l’ora di assaggiare le lasagne, sembrano anche più buone di quelle della scorsa settimana.- commentò Harry, leccandosi le labbra e sorridendo felice, come se Ethel fosse un po’ anche sua nonna.
Stare a casa di Taylor, tutti riuniti, con un bel vinile che suonava, sembrava il modo perfetto per passare un compleanno per la piccola Swift. Si sentiva al sicuro fra i suoi amici. 




"Everybody makes mistakes, everybody has thos days!"


"And you're tied together with a smile, but you're coming undone"

  
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