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Autore: MadAme_MadNess    09/06/2013    2 recensioni
Una breve FanFic incentrata su un'episodio particolare accaduto in una tournée dei Gorillaz in America. La band si ritrova senza la loro infallibile chitarrista e, in una cittadina isolata negli States, sembra che nessuno possa dare loro una mano. Fino a quando il cammino di una giovane e silenziosa musicista sconosciuta non incrocia quello della band in difficoltà, aprendo la starda ad una collaborazione forzata... ma non solo.
Un confuso Murdoc ci introduce nella vicenda attraverso i suoi ricordi ed i suoi pensieri, soprattutto riguardanti quell'odiosa musicista, infiltrata nella sua band per puro caso... O forse no.
Genere: Comico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 2-D/Stuart Pot, Murdoc Niccals, Noodle, Nuovo personaggio, Russel Hobbs
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Location: _Plastic Beach 
 
Date: _unknown
 
...
 

Mi è difficile descrivere quello che provo in questo momento... Nah, è orribile!

Vorrei tanto che tu sapessi che io... Argh! Maledizione!

 
 

Aveva già sprecato una cinquantina di pezzi di carta trovati per caso sotto una pila di Magazines in un angoletto buio della sua caotica stanza.
 
Murdoc si alzò da terra, sbattendo contro il muro la matita rosicchiata nervosamente per almeno tre ore, accartocciando con forza l'ultimo foglietto a righe che teneva nella mano sinistra.
 
Uscì dalla stanza, andò dritto nella sala registrazione.
 
Incontrò 2-D, abbastanza allegro:" Hey Muds, dove stai andando?".
- "Sparisci sgorbio!" lo insultò dandogli un'energica spallata, facendolo vacillare.
 
Arrivato nello scantinato della loro villa sbatté rumorosamente la porta dietro di sé, chiudendosi a chiave dentro.
Tirò un lungo sospiro di sollievo.
 
 Quello era l'unico posto che poteva inspirargli tranquillità... cosa che ricercava assiduamente in quei giorni, ma senza successo apparente.
 
Trovò il suo fidato basso, infilò la cinghia di sostegno attorno alla spalla, attaccò l'amplificatore e cominciò a suonare. 
Passava da un riff all'altro in meno di due secondi, mixando canzoni dei suoi artisti preferiti e alcuni dei loro brani.
Le sue dita si muovevano abili e veloci, era come se tutto il suo malessere, il suo odio verso il mondo fosse stato cancellato per far posto solo alla sua musica, il suo unico pensiero.
 
Ma per quanto si sforzasse, non riusciva a raggiungere quel suo stadio di libidine tanto agognata, nemmeno tramite il suo basso.
 
Una sola canzone era impressa a lettere di fuoco nella sua mente, un ritmo psichedelico gli avvolgeva la testa e s'imponeva su di lui, mostrandogli una realtà confusa e ambivalente, come l'immagine di un caleidoscopio. 
 
E non poteva resistere dal cantare:
 
"I'm a scary Gargoyle on the Tower that you made with plastic power...
Your Rhinestone Eyes are like factories far away..."

"Your Love's like Rhinestone, falling  from the sky".
 
"Her Rhinestone Eyes...".
 
 
Strinse il manico del basso, digrignò i denti appuntiti e cacciò un urlo lungo e pieno di angoscia, accasciandosi sulle ginocchia, tenendosi la testa.
 
"Perché... Perché mi sento così male...?!".
 
Si arrese. E si vergognò di averlo fatto. Ma non poteva resistere.
Non poteva resistere al suo pensiero.
 

 
Quella mattina, quando Noodle si era svegliata dopo il quinto di una serie di concerti senza voce e col polso sinistro gonfio, sapeva già che sarebbe stata una giornata di merda.
 
Chiamarono un medico che prescrisse per la chitarrista dei Gorillaz un periodo di riposo dalla stenuante vita sul palco.
Erano già due anni che giravano il globo per concerti in ogni parte del mondo, Noodle si era già ammalata di polmonite in Russia e 2-D aveva rischiato di fratturarsi una gamba a New York, in uno stage-diving andato male.
 
A Murdoc serviva un chitarrista e alla svelta.
Mancavano ancora una quindicina di date per la fine del Tour, non potevano mollare!
 
Ma non aveva idea di come raccattarne uno: non avevano tempo di indire dei provini e soprattutto non avevano speranze di trovare qualcuno disposto ad aiutarli nella desolata cittadella di Blackwater City, nelle vicinanze dello stato del Kansas, negli USA.
 
La fortuna perònon mancòdi sorridere alla band: Russell una sera uscìper locali e, ad un tratto, intravide in una stradina buia dei ragazzini che, stereo a palla e un mini sintetizzatore artigianale, si divertivano a rappare delle canzoni del momento, esibendosi anche in alcuni passi di break-dance.
 
Si incuriosìe cominciò ad osservarli da lontano. Erano discretamente bravi.
 
Uno di loro ad un tratto passòuna chitarra ad un altro, stravaccato su dei gradini di ingresso di un’uscita di emergenza. Il cappuccio della felpa alzato gli copriva il volto.
 
Gli altri ragazzi si zittirono di colpo.
Russell capì subito il perché: il ragazzo incappucciato stava eseguendo un'aria dei Van Halen alla perfezione!
La particolarità di quella canzone era essere costituita da molti arpeggi e "tapping" che non erano di facile imitazione per una chitarra acustica e sgangherata come quella.
 
Russell fiutò la soluzione al loro problema: quel tipo sarebbe stato il loro chitarrista per quella tournée fin quando Noodle non si fosse ripresa del tutto.
Avvicinandosi al gruppetto di ragazzi chiese di essere lasciato solo col loro amico.
Gli altri cominciarono a ridere ma il misterioso giovane incappucciato fece loro segno di andarsene e questi obbedirono.
Russell pensò dovesse trattarsi del capo di quella piccola band di aspiranti musicisti... ma quando questo si levò il cappuccio della felpa dalla testa comprese il perché di tante risa.
 
Era una ragazza!
Una giovane dai capelli argentati che arrivavano all'altezza delle spalle, i suoi occhi... cosìstrani.
Pupille bianche su sfondo nero.
 
-"Posso fare qualcosa per te?". La sua voce era profonda, aveva un tono molto basso, quasi roca.
 
Russell non badò più di tanto alle sue apparenze fisiche-" Certo, potresti aiutarci ad uscire da un bel guaio." esclamò sorridendole.
Le chiese di presentarsi il giorno dopo all'hotel dove risiedevano per trattare di una collaborazione fruttuosa...in termini monetari, ovviamente.
 
La ragazza si presentò all'appuntamento.
2-D, Muds e Noodle attendevano impazienti lo spaventoso talento descritto dal batterista. Quando la giovane entrò nella suite, i Gorillaz la scrutarono spanciati comodamente su un divano di seta ocra.
 
Quella camera era un macello, non poté non notare la ragazza: cartoni di pizza erano riversi sul pavimento, così come svariate bottiglie di birra e mozziconi di sigarette spenti direttamente sulla prestigiosa moquette.
 
Murdoc capì che non li stava cagando di striscio:" Bene..." esordì"... quindi saresti tu il "fenomeno" eh? Russell, quand'è che finirai di deludermi?".
-" Chiudi quella fogna per una volta, stupido sorcio verde!" lo rimproverò quell'altro.
 
2-D sembrava colpito dalla ragazza:" Wooh, che occhi strani! Dimmi, sei per caso volata fuori dal parabrezza di una macchina anche tu?".
 
La ragazza si limitò a scuotere la testa:" Se mi avete chiamata per prendervi gioco di me allora posso anche andarmene" si girò innervosita, quando un'esile vocina esclamò" 待って!" (Matte!) .
 
Una piccola ragazzina si alzò da terra, recava in mano una chitarra elettrica:" Russell dice che sei brava a suonare. Vediamo!".
Le porse la sua amata Fender Stratocaster e si andò a sedere con gli altri.
 
La ragazza a quel punto collegò lo strumento ad un amplificatore, lo accordò e chiese:" Non vi dispiace se non eseguirò i vostri brani vero? Non sono una vostra fan..."
 
-"Suona e non fiatare!" Murdoc non aveva mai avuto tanta pazienza ma dopo quell'affermazione che ebbe lesionato il suo orgoglio come leader del gruppo cominciò lentamente a sperare che quella ragazza levasse le tende e sparisse nell'oscurità da dove era venuta.
 
La giovane impugnò il manico della chitarra e cominciòa suonare Little Wing  di Steve Ray Vaugan.
2-D sgranò gli occhi verso il primo ritornello, ma fu durante l'assolo che tutti si resero conto di che cosa quella ragazza fosse capace: un arpeggio a 3 scale contemporanee, talmente coordinato e armonioso che non si sentìneppure il riverbero delle corde! Stava ri-arrangiando la canzone ma non stava sbagliando una singola nota.
E Murdoc, con l'amaro in gola, dovette ricredersi.
 
Noodle fu l'unica che la degnò di un applauso quando finì la sua esibizione, cosa che la ragazza gradì molto, ricambiando con un sorriso. -" Come ti chiami?" chiese la piccola giapponesina.
-" Oneida" rispose breve la ragazza dagli occhi negativi.
-" Sembra che tu sia nata con la chitarra in mano! Ti andrebbe di sostituirmi per i prossimi 3 mesi sul palco?" Noodle arrivò dritta al punto.
 
La giovane si dondolò sulla sedia, con le braccia appoggiate alla cassa dello strumento, spostando velocemente gli occhi da un membro all'altro della band.
I membri della band non capirono perché non desse una risposta ma Murdoc era certo che quella ragazza stava rimuginando qualcosa... Forse una tratta sul suo pagamento, con quel talento avrebbe chiesto miliardi! Non le piaceva il suo visetto così troppo tranquillo.
 
La ragazza invece scombussolò la band con solo una domanda:" Avete veramente bisogno di me? ...della mia abilità...?"
 
I ragazzi si guardarono negli occhi un po’ spaesati.
Noodle le rivolse un sorriso:" はい!(Hai!) Sei perfetta! Mi sostituirai già da domani... oh, dimenticavo, sai cantare vero?".
 
Oneida restò in silenzio.
 
Murdoc colse l'espressione della ragazza ed esclamò cinico:" Ma certo che sa farlo... se così non fosse non potremmo mai e ripeto MAI prendere qualcuno che non sappia cantare DARE...".
 
Oneida lo guardò negli occhi:" Io non canto".
 
"Oooh, siamo stonati come campane quindi... bè, allora non possiamo dirti altro che...".
 
Fu interrotto da una Converse lanciatagli dritta sul muso, facendolo barcollare a terra.
 
Russell esclamò:" Non dargli retta, è geloso del tuo talento. Non preoccuparti per il canto, a quello penserà 2-D. Sei dei nostri!"
-" You bloody fool ! " si rialzòda terra il malcapitato " come ti permetti di lanciarmi una scarpa in faccia?!  Io sono il leader, io decido le sorti di questa band!"
-" Taci cretino! Se fosse stato per te avremmo annullato altre tre date! Oneida è quello che ci serve per evitare di mandare tutta la tournée in frantumi!".



 
Così si erano conosciuti.
 
Gli era parso strano che Noods non fosse stata gelosa dell'arrivo di un estraneo nella band che le ebbe rubato la scena sul palco.
La piccola ragazza non sembrava essere dispiaciuta, anzi, commentava volentieri le performance della silenziosa chitarrista e, man mano che riprendeva le forze, si presentava sul palco cantando con i suoi fan e lasciando spazio ad Oneida per un solo accompagnamento musicale.
 
Noodle era contenta della sua presenza, sia perché aveva aiutato la band senza nemmeno chiedere un centesimo, sia perché trovava in lei una persona da stimare come chitarrista e come amica.



 
Ma Murdoc non voleva crederci...
Gli sembrava tutto troppo facile...
Perché un'artista così dotata non era interessata ad avere dei profitti dai concerti della band?
Erano sempre dei successoni, sold-out data dopo data, persino i fans erano affascinati dalla chitarrista di supporto e la critica cominciava ad inserire alcune foto della ragazza come nuovo membro.
 
Muds si imbufalì come un toro quando lesse in un articolo di "Rolling Stones":" Quel talento è sprecato per una band come i Gorillaz".
 
Murdoc odiava Oneida, tutti potevano constatarlo.
 
Le aveva persino bruciato la sua LesPaul preferita, impedendole di finire il riff di Kids for Guns  all'inizio di un concerto, urlando al microfono che "serviva solo il basso per quella canzone e che lei era solo d'intralcio sul palco".
 
Oneida, dal canto suo, non rispondeva mai alle sue provocazioni.
 Ignorava semplicemente ogni atto dettato dalle manie di protagonismo di Muds.
E questo lo rendeva ancora più furibondo!
 
Oneida non era il tipo da primo piano: molto spesso nei concerti come anche nelle prove, stava sempre ad un lato del palcoscenico, mai in mezzo, mai in prima fila.
Se un riflettore la puntava si spostava sempre, in cerca di un altro membro dei Gorillaz su cui sviare l'attenzione.
Russell adorava questo suo aspetto.
Non cercava mai di essere migliore di altri, non rubava loro la scena, sembrava che quasi volesse scappare via dal palco una volta finita la canzone eseguita.
E nonostante avesse ripetuto più volte a quel testone di Murdoc che lei non era il tipo opportunista che tanto dipingevano su giornali o riviste musicali, non fu mai capace di fargli cambiare idea.
 


 
Staccò il cavo dell'amplificatore dal basso e si accese una sigaretta, andando in prossimità di una presa d'aria. Si sedette su un piccolo mobiletto. Schiacciò con la schiena qualcosa: si girò e vide le cuffie di Noodle. 
 
Un altro nodo alla gola cominciò a salirgli, stretto come una morsa
 
Le cose tra lui e lei non stavano andando per niente bene!
Avevano cominciato a frequentarsi seriamente, al di fuori di impegni di lavoro, solo da poco tempo.
 
Muds aveva imparato a conoscerla meglio e doveva ammetterlo, le piaceva un tipo come quella.
Ma tutto il casino successo aveva come oscurato la sua presenza nel gruppo, tanto che gli impegni che una volta erano i suoi ora venivano sbrigati da Oneida, 2-D o Russ.
 
Lei aveva voglia di restare da sola, oppure voleva parlare solo con la nuova chitarrista.
 
Murdoc odiava Oneida anche per questo: gli stava portando via anche la sua "ragazza". 
 
Si portò una sigaretta alle labbra. Fece scorrere rapidamente la rotella di un accendino trovato a terra.
Una fiammella scaturì dalla piccola fessura.
Si ipnotizzò a vederla.
 
 … Ci rivide dentro il motivo per cui ora era così tanto confuso...
 

 
 
Una notte, mentre la band soggiornava in un hotel di lusso, Muds andò fin sopra sul tetto dell'edificio.
 
"Voleva vedere il panorama"...
 
In realtà era stato obbligato ad andare lì.
 Delle voci urlanti gli strapazzavano il cervello, dai suoi occhi cominciarono a scaturire creature mostruose, cornute e dai denti affilati, ridevano come iene.
 
Erano demoni.
 
Muds aveva già avuto rogne con gli spiriti maligni ma, non contento, aveva cercato di ingannarli ancora con uno dei suoi trucchetti per sviare una delle condizioni ricorrenti nei loro ricatti: la sua anima.
 Quella volta invece, i demoni avevano ingannato lui, bloccandogli ogni via di fuga, costringendolo quasi a piegarlo sotto il loro volere, estorcendogli l'anima tanto agognata...
 
Finché qualcosa non accadde.
 
 Una luce.
 
Una luce improvvisa lo avvolse, facendo scappare gli spiriti tra urletti di dolore e nuvole di oscurità diramate dai raggi argentei, per poi levigarsi nei led delle insegne dei negozi che circondano la notte in città.
 
Murdoc era a terra e dopo essersi ripreso dal bagliore accecante si guardò intorno.
Davanti a lui, solo una ragazza dai capelli bianchi, con la camicetta strappata.
 
Sembrava sfinita, ansimava con forza.
Murdoc non capì.
 
In quel momento sbucarono sul tetto anche Stu, Noodle e Russ, cominciando ad insultare Muds perché erano da almeno 20 minuti che lo cercavano.
 Appena videro anche Oneida con lui,  in quelle condizioni cominciarono a preoccuparsi e a tartassare il bassista di chiarimenti e spiegazioni. Muds continuava a discolparsi! Non si riusciva a capire un cavolo!
 
Russell soccorse Oneida, che riluttante, continuava a discostarsi da tutti, balbettando frasi come:” Sto bene, non è successo niente…”.
 
Ma inciampò in una tegola e cadde a terra di petto, lasciando scoperta la schiena, quella che aveva tentato invano di nascondere alla vista dei membri della band.
I ragazzi sgranarono gli occhi all’unisono.
 
Ormai era troppo tardi per nascondersi.
  
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