Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: metaldolphin    10/06/2013    4 recensioni
Nami impara che non sempre le leggende sono positive per il Capitano: potrebbe anche crederci davvero!
Il titolo è omonimo ad un libro che mi regalarono e lessi da ragazzina; in questa fic è l'unica cosa in comune con quella storia.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La Ciurma, guidata del suo Capitano, arrivò contemporaneamente all’apparire di un grosso peschereccio all’orizzonte che dirigeva verso la costa.
-Devono essere i compari di quel bastardo, mormorò Zoro osservando il mare.
Chopper era un po’ confuso sull’esatto tipo di intervento da effettuare, dato che il delfino era troppo grave per essere tirato fuori dall’acqua e lui non sapeva nuotare: l’unica cosa che restava da fare era riuscire a sostenere a galla entrambi durante l’operazione.
Naturalmente, ci avrebbe pensato Zoro e Nami avrebbe fatto da assistente, mentre gli altri avrebbero intercettato il peschereccio grazie alla barca del loro compare colpito dallo Spadaccino.
Gli altri cetacei aspettavano in disparte, certamente consci di ciò che stava accadendo.
Quando l’arpione fu estratto e la ferita disinfettata e ricucita, Chopper terminò con una iniezione di antibiotico per scongiurare le infezioni; il delfino aveva perso molto sangue, ma sarebbe riuscito a farcela.
Esausti e con la pelle raggrinzita dalla lunga permanenza in acqua, Nami e Zoro affidarono il ferito ai suoi compagni, che si posizionarono sotto di lui per riuscire a farlo nuotare in superficie e, quindi, respirare: piano piano lo aiutarono a prendere il largo, passando dalla rete distrutta dallo spadaccino.
Quasi contemporaneamente, tornarono i ragazzi della Merry: dell’ imbarcazione nemica restavano pochi relitti a pelo d’acqua e piccole figure si dimenavano per aggrapparsi ad essi.
-Non credo che torneranno più-  esclamò Rufy, che subito dopo si rivolse ai cetacei che si allontanavano lentamente dalla baia: - Avete sentito? Potete nuotare tranquilli!- gridò, portando le mani vicino alla bocca per amplificare la sua già potente voce.
In risposta, ricevette fischi gioiosi, salti e un gran battere di code tra le onde: come se avesse capito, il branco li salutò alla sua maniera.                 
E i pirati si sbracciarono per salutare a loro volta, felici per un’altra avventura finita bene.

Recuperando le spade, Zoro passò vicino a Nami e si accorse che tremava per il freddo, nei succinti abiti che indossava sul costume: erano rimasti per troppo tempo in acqua, dove si disperde il calore corporeo più in fretta. Un po’ impacciato, le porse la propria maglia, ma in contemporanea col Cuoco, che le offriva la sua giacca nera.
Lei guardò entrambi, poi stese la mano su quella di Zoro, prendendo ciò che le porgeva, con un lieve rossore in volto e giustificando l’amico con un semplice, ma plausibile: -Preferirei evitare l’odore di fumo, ma grazie ugualmente.-  Gli dedicò il tipico sorrisetto di circostanza, quindi si diresse verso l’accampamento vicino a Zoro, lasciando Sanji impietrito. Passarono davanti al biondo sia Usopp, che aveva preferito non parlare, e Rufy che se la rideva sotto il cappello… quest’ultimo, colto da improvvisa illuminazione, corse avanti per raggiungere la coppia: -Nami! Nami!
I due si fermarono ad aspettarlo, la rossa lo guardò con aria interrogativa.
Rufy sembrava felice: -Credi che ora siamo amici con i delfini blu?
La ragazza lo guardò, non sapendo cosa rispondergli, alla luce della discussione che aveva avuto la sera precedente col compagno che aveva a fianco. Ma fu proprio quest’ultimo ad intervenire: -Certo, Capitano,- disse guardando una stupita Navigatrice a cui rivolse un ampio sorriso -ma vedi di non metterli alla prova: come hai potuto vedere sono animali altruisti, ma vulnerabili. Non vorrei che corressero pericoli a causa nostra: quello rimasto ferito oggi ha rischiato di non farcela…
L’altro annuì: -Hai ragione: non vorrei mai che rischiassero per me!- affermò, convinto, per poi proseguire la corsa verso la nave.
Zoro scosse il capo con un sorrisino sghembo sulle labbra: -Quando vuole, basta poco a farlo ragionare…
Nami gli prese una mano, intrecciando le dita con quelle di lui, sorridendogli come una gatta che fa le fusa.
-Andiamo anche noi: abbiamo bisogno di una doccia calda, noi due: ho freddo e tu sei gelato…
-Insieme?- azzardò lui, portandosi l’altra mano dietro la nuca, in un gesto imbarazzato.
Lei sciolse il loro contatto ed iniziò a correre ridendo. –Solo se mi prendi!- gridò, conscia delle maggiori capacità fisiche di lui, che le concesse comunque un certo vantaggio, prima di inseguirla.
Superarono il bivacco ormai spento e lui la raggiunse; caddero insieme sulla sabbia, rotolando fin sulla battigia, ridendo spensierati.
-Sanji ti ucciderà– ansimò lei, spazzolandosi con la mano la sabbia dai capelli.
-Da qui non può vederci e poi ha Rufy da tenere a bada, dato che oggi nessuno ha pranzato– affermò sicuro lui.
-E tu non hai fame?- disse Nami, conoscendolo.
Lui si voltò a guardarla e le fu sopra in un attimo, facendo leva sui gomiti per non pesarle troppo sopra.
-Di te...- le rispose, serio, guardandola negli occhi.
Ebbe il tempo di fissarlo, stupita, solo per un attimo, poi abbassò le palpebre, rispondendo con la stessa passione al bacio che Zoro si era deciso a darle.
Poco dopo la aiutò ad alzarsi, senza spezzare il contatto delle loro mani.
Il sole iniziava a tramontare, tingendo il cielo di arancio. Indicandolo, le disse: -Ha lo stesso colore dei tuoi capelli...- Lei lo afferrò per il viso, portando i suoi occhi allo stesso livello del suo sguardo.
-Allora, questa doccia?- disse con finta noia.
-Insieme?- ribadì lui e Nami alzò le spalle, dicendo con indifferenza: -Dato che mi hai preso…- ridendo poi maliziosa.
Avvisati gli altri che avrebbero cenato tardi, tornarono sulla nave.
Una volta a bordo, prima di andare sottocoperta, Nami sbirciò il sole, uno spicchio d’arancia rossa poggiato sull’orizzonte e, per un attimo, le parve di scorgere la sagoma di due delfini che balzavano gioiosi sul mare. Sorrise, poi raggiunse Zoro, che la attendeva tendendole una mano.
-Sai- disse piano stringendosi a lui -Ieri non ho raccontato tutta la leggenda sui delfini blu…
-Cos’altro diceva?- mormorò lui tra un bacio e l’altro.
-Che hanno il potere di unire per sempre chi si ama…
La prese in braccio, per portarla in camera sua e la distese sul letto.
-E la doccia?- disse lei con poca convinzione.
-Dopo. Adesso ci penso io a scaldarti.– Le soffiò in un orecchio con voce roca, facendole venire i brividi.
-Nami- sussurrò poco dopo.
-Sì?- ansimò, cercando di capire cosa stessero facendo quelle mani ruvide e grandi e meravigliose su di lei.
-Credo che la tua storia non fosse poi così stupida…- le rispose, facendo volare via gli ultimi indumenti rimasti tra loro.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: metaldolphin