Ecco
l’ultimo capitolo! Allora, volevo avvisarvi che ho
già pubblicato il continuo
della storia… se volete leggerlo, lo trovate sul mio profilo.
Per
i miei scleri ci vediamo alla fine del capitolo!
-Sei bellissima, Emma-
sussurrò prima di catturare
nuovamente le mie labbra con le sue.
Accarezzai il suo petto caldo e nudo.
-Tu sei perfetto- risposi quando
allontanammo le labbra per
riprendere fiato.
Accarezzò la mia guancia e
sorrise.
-Oh, no, io non sono perfetto. Non lo
sono per niente- disse
appoggiando le sue labbra sul mio collo bianco.
-Tu sei perfetto proprio
perché non sai di esserlo- ribattei
convinta.
Sorrise sulla mia pelle.
-Ti amo, Emma- mormorò.
Il battito del mio cuore
aumentò notevolmente alle sue
parole. Non me lo avevo mai detto prima di quel momento. Sentirglielo
dire era
stato semplicemente meraviglioso. Come sentire la più dolce
melodia del mondo.
Avrei voluto sentire quella melodia all'infinito, non mi sarei
stancata.
Accarezzai i suoi soffici capelli
color grano e presi
coraggio -Ti amo, Justin- rivelai baciando la sua guancia calda.
A quelle parole puntò i
suoi occhi nocciola nei miei verdi.
-Davvero?- chiese speranzoso.
Ormai da molto tempo non avevo
più dubbi. Sin da quando
avevamo cantato insieme su quel palco, circa un mese prima.
Già, era passato
quasi un intero mese da quel bellissimo Natale.
Un mese da quando avevo capito di
amarlo follemente.
Un mese da quando io e Justin ci
eravamo baciati.
Un mese da quando avevo avuto la mia
prima volta, piena di
amore e di dolcezza.
Sprofondai nei suoi occhi nocciola
senza vergogna. Ammirai
ogni loro sfaccettatura.
-Davvero, Justin- risposi continuando
ad annegare.
Non riuscivo ancora a capire come una
persona potesse avere
degli occhi così meravigliosi. Come potesse essere
così dolce, così perfetta.
Ma soprattutto, come potesse sostenere di amare proprio me.
-I tuoi occhi sono... spettacolari-
sussurrai sfiorando con
l'indice il suo viso.
-I miei? Tu non hai idea di quante
volte io mi perda nei
tuoi occhi verdi... Ogni volta avevo paura di rimanere imbambolato
davanti a te
e di non sentire se mi stessi per caso dicendo qualcosa- disse
abbassando lo
sguardo.
Risi.
Lui arrossì ed
evitò di incontrare i miei occhi.
-Sono ridicolo, vero?- chiese
tristemente.
Bloccai subito la mia risata.
-Oh, no. Io non lo penserei mai-
risposi seriamente.
-E allora perché ridevi?-
chiese.
Misi due dita sotto il suo mento e
alzai il suo viso.
-Perché io affogo sempre
nei tuoi occhi. Sono la cosa più
bella che io abbia mai visto- iniziai -e temevo di perdere la
cognizione della
realtà quando ancora non ci eravamo nemmeno baciati. Cercavo
in tutti i modi di
riemergere in superficie. E ora che tu mi dici di aver provato le
stesse
cose... come potrei non ridere?- conclusi sorridendo.
Si tranquillizzò al suono
delle mie parole.
Avvicinò il suo viso al
mio e unì le nostre labbra in un
bacio pieno di passione, di desiderio. Gemetti lievemente quando morse
il mio
labbro inferiore.
-Come potrei non amarti?- chiese
retorico.
Scossi la testa -Continua ad amarmi,
allora. Così il nostro
"Per sempre" non avrà fine- sussurrai inebriata dal suo
dolce
profumo.
Appoggiò dolcemente le sue
mani sui miei fianchi scoperti.
Rabbrividii a quel contatto. Senza smettere di guardarmi,
vagò con la sua mano
fino a trovare il lenzuolo azzurro. Lo afferrò e
coprì i nostri corpi. Riportò
quella mano sulla mia pelle bianca e dolcemente mi attirò a
sé. Sentii tutto il
suo piacevole calore invadere il mio corpo.
-Sotto le righe del nostro amore non
verrà mai scritta la
parola "fine". Non permetterò a nessuno di macchiare in
questo modo
le pagine del nostro "Per sempre"- sussurrò accarezzando il
mio corpo
nudo.
Chiusi gli occhi.
Ero sicuramente in paradiso.
Non avevo mai sentito parole
più dolci e sincere.
Non avevo mai sentito un profumo
buono come quello del
biondo accanto a me.
Non avevo mai sentito così
tanto piacere lungo il mio corpo.
Gemetti quando strusciò
con insistenza quelle morbide labbra
sulla voglia del mio collo. Probabilmente aveva capito quanto fosse
sensibile
quella parte.
-Ti amo, Emma. Ti amerò
per sempre- mormorò prima che fossimo
travolti dal nostro amore per la seconda volta.
-Ora devo andare, Justin- ansimai tra
un bacio e l'altro.
Afferrò con le sue mani
calde e morbide i miei fianchi, per
tenermi vicina a sé.
-No. Resta ancora un po', per favore-
mordicchiò il mio
labbro inferiore, facendomi gemere lievemente.
Sorrisi -Scusa, ma domani devo andare
a scuola. Poi se
arrivassi tardi a casa, i miei genitori non mi farebbero più
uscire fino alla
maggiore età- spiegai ridacchiando.
Mi alzai dal letto, per poi cercare i
miei vestiti sul
pavimento.
Lui rimase sdraiato, con la coperta
fino alla vita, a
osservare il soffitto bianco.
-Tanto mancano solo otto mesi, non mi
sembra una catastrofe-
disse lui rivolgendomi un occhiolino.
Dopo aver infilato l'intimo,
appoggiai una mano sul fianco e
lo guardai.
-Se dico che non potrò
uscire da casa, intendo anche che
nessuno potrà entrare, Justin- alzai un
sopracciglio.
Lui sgranò gli occhi
-Cosa?! E tu sei ancora in mutande? Su,
sbrigati che ti accompagno a casa- disse alzandosi di fretta dal letto,
mostrandomi il suo corpo completamente nudo.
Ridacchiai cercando di nascondere il
rossore formatosi sulle
mie guance.
-Non perdere tempo a ridere, vestiti-
ordinò fermamente
sulla porta, pronto ad uscire dalla stanza senza nemmeno un paio di
boxer.
Scoppiai a ridere veramente
divertita.
Inarcò un sopracciglio.
-Ma dico, ti sei accorto di essere
completamente nudo,
Justin? Davvero sono io quella che deve sbrigarsi?- chiesi con le
lacrime agli
occhi per le risate.
Lui abbassò lo sguardo per
verificare, prima di avvampare.
Sorrise lievemente imbarazzato, per poi unirsi alla mia risata.
Appoggiò una
mano sul viso, poi scosse la testa.
-Ti rendi conto che stavo per uscire
da casa nudo?- chiese
afferrando i suoi boxer.
-Già- sospirai.
Ripensando a ciò che
sarebbe potuto accadere, soffocai un
altro risolino.
Lui si finse offeso -Dai, vestiti-
disse.
Nonostante i suoi tentativi, non
riuscì a trattenere un
sorriso.
Indossai i jeans blu e il maglione
bianco.
-Sei pronta?- mi chiese infilandosi
la maglietta blu,
abbastanza aderente da far intravedere il suo fisico perfetto.
Deglutii a quella vista.
-Sì, sono pronta.
Andiamo?- balbettai.
Lui annuì e mi porse la
mano. L'afferrai e ci avviammo al
portone della sua casa. Molto gentilmente mi aiutò a
indossare il mio cappotto
bianco dai bottoni neri e poi si coprì con la sua giacca di
pelle scura.
Uscimmo velocemente e fummo travolti dal gelo invernale della sera.
Circondò il
mio corpo con un braccio, come per scaldarmi. Appoggiai la testa sulla
sua
spalla.
Ero felice. Felice e innamorata del
biondo dagli occhi
nocciola.
-Ti amo, Justin- diedi voce ai miei
pensieri. Mi strinse
maggiormente e sorrise.
-Ti amo, Emma. Come non ho mai amato
prima- disse
dolcemente.
-Ti amerò per sempre-
conclusi con lo stesso tono.
La sveglia suonò,
scuotendomi violentemente dai miei sogni.
Sbuffai.
Non avevo alcuna intenzione di
alzarmi da quel comodo e
caldo letto.
Con un gesto veloce arrestai quel
suono fastidioso.
Mi alzai e mi avvicinai all'armadio.
Avevo come l'orribile sensazione che
quella giornata sarebbe
stata un disastro, che mi avrebbe portato solo problemi.
Scossi la testa per allontanare quei
pensieri negativi e
aprii l'anta. Rovistai velocemente tra i vari vestiti e tirai fuori un
paio di
jeans bianchi, una maglietta nera e la felpa della mia scuola. Li
indossai
pensando al pomeriggio precedente.
Sorrisi.
Justin era l'unico pensiero positivo
quel giorno.
Entrai in bagno e osservai il mio
viso allo specchio.
Da quando avevo conosciuto Justin,
sembravo un'altra
persona. Un'altra Emma. Non ero più triste e piena di
dolore. Non avevo più
quelle profonde occhiaie sotto i miei occhi verdi.
Abbozzai un sorriso e aprii il
mobiletto accanto allo
specchio. Ritrovai quel contenitore di plastica trasparente che mi
aveva
accompagnata ogni sera l'anno prima.
I tranquillanti.
Me lo rigirai varie volte tra le mani
per poi prendere una
decisione. Senza indugiare lo buttai dritto nel cestino bianco della
spazzatura, sotto il lavandino. Respirai profondamente e tornai a
fissare la
mia immagine riflessa allo specchio.
Incurvai le labbra in un sorriso
sincero.
-Finalmente ho potuto farlo- dissi
fiera di me stessa.
Mi sciacquai la faccia e pettinai le
mie ciocche castane.
Dopo aver salutato i miei genitori,
uscii da casa, diretta a
scuola.
Sentivo ancora quella brutta
sensazione, unita a quella di
essere osservata da qualcuno.
Mi strinsi nella mia giacca e
continuai a camminare.
Riuscii a sorridere solo pensando che
la giornata sarebbe
passata in fretta e nel pomeriggio sarei andata da Justin, dal ragazzo
che
amavo con tutto il mio cuore.
A pochi metri dall'ingresso della
scuola, intravidi la
chioma bionda di Alex e quella color cioccolato di Luke.
Si stavano baciando sotto lo sguardo
di centinaia di
studenti. Matt Kayse fissò lo sguardo su di loro,
visibilmente geloso, ed io
risi, avvicinandomi alla coppia.
-Perché ridi?- chiese Alex
allontanandosi leggermente dalle
labbra di Luke.
Mi guardarono incuriositi quando
continuai a ridere
nonostante la domanda della bionda.
-No... ehm... niente. Penso solo che
tra qualche secondo
potremo vedere il fumo uscire dalle narici di Kayse- dissi cercando di
trattenere le risate.
I due cercarono tra la massa di
adolescenti il viso di Matt.
-Quel coglione...- grugnì
Luke stringendo i pugni.
-Ehi, amico, stai tranquillo. Ricorda
che tu hai la ragazza
che ami tra le braccia. O forse dovrei dire che hai la lingua nella
gola della
ragazza che ami... Vi baciate in continuazione- dissi assumendo
un'espressione
sempre più disgustata a ogni mia parola.
Luke ridacchiò, mentre
Alex mi diede un leggero colpo sul
braccio.
-Hai ragione, Emma- ammise
avvicinando la mia migliore amica
al suo corpo.
-Lo so. Io ho sempre ragione- dissi
incrociando le braccia
sotto il seno.
Loro si unirono in una spensierata
risata -Ora fatemi andare
che non vedo l'ora di finire questa giornata di merda- conclusi cupa,
ricevendo
le loro occhiate curiose.
Scossi la testa e mi incamminai verso
l'ingresso
dell'edificio.
-Avrà il ciclo-
ipotizzò Alex a bassa voce.
-Ti ho sentito, Jones- urlai senza
guardarli, utilizzando il
cognome della bionda.
-Non ne avevo dubbi, Wilson- rispose
lei ridacchiando.
Fuori da scuola trovai il mio bel
biondo dagli occhi
nocciola ad attendermi.
Sorrisi involontariamente e mi
avvicinai a lui.
Era splendido, come sempre.
Alcune ragazze del primo e del
secondo anno lo fissavano
adoranti.
Ancora non potevo credere che lui mi
amasse.
-Ciao, piccola mia- disse dolcemente
quando mi vide
arrivare.
Mi morsi il labbro inferiore.
-Ciao, Justin- risposi baciando la
sua guancia.
Ma lui appoggiò le mani
sul mio viso e catturò le mie labbra
con le sue. Sorrisi durante il bacio.
-Non avevi il turno al bar?- chiesi
ammirando i suoi occhi.
Sentii addosso gli sguardi di buona
parte della scuola e
anche alcuni sussurri.
Ridacchiai.
Lui mi guardò confuso -No,
oggi avevo il turno di mattina...
Ma perché ridi?- chiese.
Mi avvicinai al suo orecchio
-Perché tutte le ragazze di
questa scuola si staranno chiedendo come tu possa stare con me e
sinceramente
me lo domando anche io- spiegai sfiorando con le labbra la sua pelle.
Lui arrossì. Era troppo
dolce.
-Perché ti amo- disse e io
sorrisi. Poi si guardò intorno
-Posso assicurarti che i ragazzi stiano pensando la stessa cosa,
ovviamente per
te- disse convinto.
Scossi la testa -Non credo- conclusi
afferrando la sua mano
e iniziando a camminare.
Arrivammo davanti a casa mia in pochi
minuti.
Durante il tragitto avevo sentito
ancora quelle terribili
sensazioni.
-Cos'hai?- mi chiese preoccupato.
Scossi la testa -No, niente.
È solo che ho come il
presentimento che oggi debba succedere qualcosa di brutto- dissi
rivelando il
mio tormento.
-Non pensarci, vedrai che questa
giornata passerà in fretta,
portandosi dietro tutte queste paure- cercò di consolarmi
accarezzando il mio
viso pallido e freddo.
Annuii -Grazie, Justin. Non so cosa
farei senza di te-
sorrisi guardandolo negli occhi.
-Di niente, piccola mia-
sfiorò le mie labbra con le sue,
morbide e calde.
Poi mi abbracciò,
stringendo con molto amore il mio corpo.
Appoggiai la testa sulla sua spalla e mi ritrovai a guardare la strada
che
avevamo percorso dalla mia scuola.
Sgranai gli occhi e spalancai la
bocca.
Justin sciolse dolcemente
l'abbraccio, pronto a baciarmi
un'altra volta.
Ma, vedendo la mia espressione, si
fermò.
-Che succede, Emma?- chiese
preoccupato.
La sua voce arrivò ai miei
timpani in modo poco chiaro. Ero
troppo scioccata.
Capelli scuri e occhi azzurri.
-James- sussurrai una via di mezzo
tra una domanda e
un'affermazione.
No. Non poteva essere vero.
Proprio quando avevo trovato la mia
felicità, lui tornava.
Il mio biondo si girò,
confuso, cercando di seguire la
traiettoria del mio sguardo.
Rimase scioccato pure lui.
-È lui, Emma? È
lui James?- chiese girandosi nuovamente
verso di me.
Annuii -Non lasciarmi, Justin- dissi
singhiozzando.
Afferrai la sua mano e la strinsi
forte. Lui ricambiò la
stretta.
-Emma, amore mio- esclamò
James.
Perché era venuto a
cercarmi? Io non avrei voluto
incontrarlo. Mi era bastato sapere che fosse vivo. Soprattutto
perché non lo
amavo più. Io amavo Justin. Solo ed esclusivamente il biondo
dagli occhi
nocciola.
Era solo a un metro da noi.
-Emma... Non mi dici niente? Non ci
vediamo da più di un
anno- disse riservando un'occhiataccia alle nostre mani intrecciate.
Aprii la bocca, ma non emisi alcun
suono. Cos'avrei dovuto
dire?
Justin accarezzò il dorso
della mia mano con molta dolcezza.
-Tu cosa ci fai ancora qui,
ragazzino? Lasciaci da soli-
esclamò crudelmente James.
Che fine aveva fatto quel ragazzo
dolce di cui mi ero
innamorata più di un anno prima? Probabilmente non c'era mai
stato. O forse non
sarei mai riuscita a trovare una persona più dolce di
Justin, per questo in
quel momento il moro mi era sembrato così cattivo.
Guardai Justin, sperando che non se
ne andasse.
Lui guardò James.
Vidi il suo sguardo attraversato da
un lampo di furia.
Strinsi la sua mano, ma lui sciolse
delicatamente la presa.
James sorrise soddisfatto.
Il biondo mi sorrise debolmente, per
poi iniziare a
camminare verso la strada che l'avrebbe allontanato da me.
-No, Justin, non andartene! Io ti
amo- gridai sincera.
Lui si voltò verso di me
per pochi istanti.
-Ti amo- disse dolcemente, per poi
voltarsi nuovamente, come
se fosse stato un addio.
Una lacrima rigò il mio
viso.
Sotto le righe del nostro amore
qualcuno stava scrivendo la
parola "fine". Stava macchiando in questo modo le pagine del nostro
"Per sempre".
E noi abbiamo permesso che
ciò avvenisse" una lacrima
percorre il mio volto.
È
stato difficile
raccontare tutto questo. Raccontare tutti i miei ricordi.
Passano
alcuni minuti
di silenzio.
Forse
pensano che ci
sia altro da raccontare, ma non è così. O almeno,
qualcos'altro ci sarebbe, ma
non posso assolutamente parlarne.
"Che bello mamma! Tu conoscevi Justin
Bieber" Alexandra rompe il silenzio e batte
le mani
contenta insieme a Drew, il suo fratello gemello.
Sorrido
lievemente.
Sono troppo
piccoli perché
capiscano la mia sofferenza, tutto il mio amore verso Justin.
Già,
io lo amo ancora,
nonostante questi quattro anni passati.
"Sì, Alex. Lo conoscevo" rispondo a mia figlia che sorride, entusiasmata da
questa notizia.
"Ce lo presenterai, mamma?" mi chiede Drew speranzoso.
Sarebbe
troppo
difficile incontrare di nuovo il biondo.
In
più non lo sento da
quel maledetto pomeriggio.
Asciugo
quelle lacrime
che minacciano ancora di uscire e forzo un lieve sorriso.
Non vorrei
deluderli,
ma non posso permettermi di soffrire ancora. Non sopporterei la sua
vista.
"Ehm... Non lo so Drew... Insomma...
Poi
vedremo..." provo a fargli capire
che non è possibile, ma lui mi interrompe.
"Sì, che bello! Alex,
incontreremo il nostro
idolo!" esclama allegro.
Ho permesso
io che
tutto ciò avvenisse, facendo ascoltare ai miei figli tutte
le canzoni di
Justin.
Curvo
incerta le
labbra in un sorriso.
Come potrei
dire ad
Alex e Drew che Justin, il loro idolo, il cantante che ascoltano ogni
giorno
praticamente da quando sono nati, è il loro padre?
Oh
mio Dio, non posso crederci! Ho finito la mia primissima fan
fiction…
È
stato bellissimo questo periodo, veramente, mi avete fatto sorridere
sempre,
siete meravigliose!
Ammettetelo,
non vi aspettavate che fosse tutto un racconto di Emma ai suoi
figli… e
immagino che non vi siate nemmeno accorte delle virgolette al
primissimo
capitolo…
Vorrei
ringraziarvi tutte, dalla prima all’ultima, chi ha
preferito/seguito/ricordato
e recensito questa storia, ma anche chi ha letto e basta!
Spero
che vi sia piaciuta la mia storia e che vi abbia riportato a Natale! Se
volete
ho già iniziato la seconda serie…
Un
abbraccio coccolosissimo!!!
Morena