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Autore: HoldFastFilm    10/06/2013    1 recensioni
Su ciò che proietta ombra, noi, dominiamo.
S.D.S.
Genere: Dark, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Credi sia tutto opera del caso?
Credi sia il tuo personale “truman show”?
..Credi?

 

Mi chiamo Dimitri. 34 anni.

Penitenziario di Drumnov.


Mi hanno appena riportato in cella. Quarta iniezione effettuata.

Non sono iniezioni di medicinali. Sono iniezioni di “Paura”.

È un fluido, verde, denso.

Cola, dalla flebo alla vena, con una lentezza ipnotizzante.

Sudo, vomito, urlo.

Non posso muovermi. Sono legato al piano d'acciaio. Polsi e caviglie, torace e testa.

Non posso far altro che sentire il fluido entrarmi nelle vene.

Nella stanza la luce è fioca, tanto fioca da creare allucinazioni. Vecchie macchie di sangue lungo le pareti prendono sembianze umane, non ti senti più solo.

Sei col diavolo in persona. Belzebù.

I secondini ridono. L'eco delle loro voci nasali penetra dentro le mie orecchie con forza. Mi angustia.

Non vedo i loro volti. Hanno maschere scure sulla bocca. Guanti bianchi e occhi luminosi.

Sono uomini, sono umani, sono mortali. Ma... qui dentro, tutto assume un altro aspetto.

L'odore è fastidioso, molto fastidioso.

Vomito...ma, legato come sono, non posso far altro che ingoiare di nuovo il tutto.

Gli occhi gonfi, pieni di sangue, alla ricerca di libertà, si muovono vorticosamente. Le vene del collo mi esplodono.

Tra poco tutto sarà finito. Tra poco sarò di nuovo in cella.

Tra poco potrò morire. Di nuovo. Ancora.


Muoio ogni volta che uccido. Sento la mia anima ridursi a brandelli, si spezza letteralmente con una forza difficile da placare, è il peggiore dei mali, è la peggiore delle condanne, ma io non ne posso fare a meno.

Io lo so.

Loro lo sanno.

 

“Dimitri, sei felice? Tra poco starai meglio”.

 

Stupido secondino. Mi urla queste poche parole a un palmo dalla faccia, non curante del vomito, del sangue di qualche altro cristiano sul tavolo e dei miei occhi furibondi.

Ha un alito fetido. Giurerei che si nutre di carcasse. Umane.

Ecco... Ecco dove forse si nascondono i miei compagni di cella. Mostro.

Avvolto dal sudore, in una cappa di fatica e dolore non rispondo.

 

Ci chiamano “demoni”, “figli del diavolo”.Il mio preferito però rimane “Stelle Nere”.

 

Come le stelle, ci siamo sempre. Buio o sole che ci sia. Tu non ci vedi. Noi ci siamo.

Le stelle portano pensieri ancestrali, ricordi, speranze. Noi no.

Noi regoliamo il mondo.

 

È stato dopo il primo omicidio che mi hanno reclutato.

Non ho firmato niente, non ho sottoscritto niente, non ho visto documenti.

Mi hanno reclutato e basta. E basta.

Non ho stretto mani, non ho parlato con nessuno.

Ho sempre e solo annuito. Ascoltato e operato.

 

Ho perso il conto di quante anime ho portato nel buio. Loro no. Loro non perdono mai il conto.

Organizzano e tramano nel nero della notte quello che andrà fatto la mattina successiva.

Li ho sentiti chiamare “Signori delle stelle”. Bel nome, altisonante, peccato compiano il piano peggiore al mondo.

Uccidere.

Mietere vittime.

 

Loro comandano.

Loro scrivono la storia.

Loro scelgono come fare e cosa fare.

Carestie, attentati, pandemie, virus, guerre, omicidi.

È il controllo demografico più efficiente del mondo.

Ma nessuno lo conosce.

 

Sono i signori della terra.

Per il bene supremo della terra si adoperano affinché tutto scorra liscio.

Peccato però, che l'uccisione sia il metodo migliore.

La violenza la maestra più ascoltata e la cattiveria l'arma definitiva.

 

Dopo il primo omicidio mi hanno reclutato. Dopo il primo. Non un giorno in più, non un secondo in più.

Appena posato il coltello mi hanno trovato, mi hanno parlato come ad un fratello, mi hanno accolto tra le braccia e mi hanno subito aiutato.

Invisibili, ma onnipresenti. I signori delle stelle.

 

Continuo a chiedermi come sia possibile che il mondo non se ne sia accorto, come sia possibile che tutti viviate la vostra vita credendo che niente vi possa ferire, che siate liberi e artefici del vostro destino, che siate i famosi “faber ipsius fortunae”, che abbiate voce in capitolo.

 

Niente è come vi si presenta.

Niente.

Nessuna libertà.

Nessuna.

 

Tutto viene deciso dai Signori Delle Stelle e tutto viene messo in pratica dalle “Stelle Nere”.

Ci incontrate per strada ogni giorno. Ci salutate, ci sorridete, confidate segreti, aiutate se la macchina è in panne, ma noi, solo noi, vediamo la realtà.

 

 

Stamattina prima dell'iniezione mi sono svegliato bene. Ero contento.

Sapevo che dopo il fluido avrei avuto il potere. Avrei saputo come fare.

Non appena scorre nelle vene , tutto si placa, tutto diventa rosa, tutto mi sorride ed io so esattamente cosa fare. Torno in cella, aspetto, studio come e cosa fare.

Poi i signori della notte mi vengono a prendere, io sono libero, eseguo, nella rapsodia di follia che mi distorce il pensiero, che si addentra in me. E finalmente, lì, sono libero.

 

Ora mi stanno portando in cella, mi stanno accompagnando al mio nido.

Dopo, mi libereranno e sarò nuovamente un killer.

Non vedo l'ora.

Mi preparo e calo nel buio.

 

Che il buio vi sorrida,

Dimitri."

 

 

Buonasera Dottor Mickail,

non appena ho letto quanto vi ho riportato, ho pensato fosse necessario fermare il tempo. Leggere con attenzione e

annotare da qualche parte quanto letto.

Dimitri è deceduto questa notte, in seguito ad un nuovo e prolungato attacco epilettico nella stanza delle terapie.

Niente ha potuto salvarlo. Questa mattina rassettando la sua stanza, ho trovato questo scritto.

Inchiostro nero su carta usata della mensa.

Il male vissuto dal paziente 345, stanza 24 è finito.

Troppo intense memorie sono sparse per questa stanza.

Troppo crude realtà, sono raccontate sulle pareti di questa stanza. Lucertole in ogni dove brutalmente scuoiate, molto sangue, anche del paziente stesso.

Sarà mia cura far avere alla famiglia quanto raccolto.

Non tutto però.

Notificheremo alla stampa quanto successo, omettendo preoccupanti dettagli.

 

Dott. Lukas Shienko.

Responsabile Manicomio di Crumnev. Siberia occidentale.

24 aprile 1994.

Che la luce sempre vi illumini,
UMILMENTE vostro, Stella Nera, ordine S.d.S.

   
 
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