Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Fujikofran    10/06/2013    4 recensioni
Perchè Lupin è pensieroso, dopo l'ennesimo colpo fallito?E Jigen perchè è apparentemente contento?E Fujiko dov'è? Perchè Goemon inizia sempre di più a sentirsi un uomo nuovo? Lo scoprirete...solo leggendo (cit). Brano musicale da ascoltare durante la lettura: "I will survive" nella versione dei Cake
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fujiko Mine, Goemon Ishikawa XIII, Jigen Daisuke, Lupin III
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Era mattina, Lupin si era svegliato con un tremendo male allo stomaco e crampi intestinali; fortunatamente riuscì a liberarsi dai dolori fisici, ma non da quelli dell’anima. Non si capacitava del fatto che non era la prima volta che avesse fallito un colpo, di solito non ci rimaneva mai male e prendeva tutto con ironia, ma in quel momento non capiva che cosa gli rodesse tanto, forse perché il fastidio era più legato all’atteggiamento di Fujiko, più che altro. Anche un’altra volta aveva sentito dentro di sé la stessa sgradevole sensazione, era stato diverso tempo prima. Comunque aveva ragione Jigen: era una stronza. Tirò lo scarico dell’acqua, aprì la finestra e si accese una sigaretta, con il pensiero che una limonata avrebbe potuto attutire i disagi, almeno quelli fisici. “Pausa di riflessione e presto sarò più carico che mai!” pensava, mentre spremeva un limone in un bicchiere colmo di acqua.

Jigen lasciò andare via Jane, che doveva andare in un posto non lontano dal loro rifugio; quindi ci sarebbe andata a piedi. Lupin sorseggiava la sua limonata artigianale e si mise a osservare Jigen, che si versò del bourbon.
“Anche a quest’ora di mattina, il bourbon? Bleah…capisco che quella donna ti abbia messo ko gli ormoni, ma poi…” affermò Lupin
“Ne avevo bisogno…comunque non farti strane idee, non la amo e poi sta per sposarsi, ma a me va bene così” rispose l’amico determinato “Goemon è sveglio?”
Non fece in tempo a finire la frase che Goemon si presentò in cucina, con aria sorridente e chiedendo un caffè.
“Ricordati che qui non facciamo caffè giapponese, te ne sei dimenticato?” disse Lupin in tono ironico, ma a Goemon non importava: avrebbe bevuto caffè americano.
Squillò il telefono, Lupin alzò la cornetta e udì la dolce voce di Fujiko, che sembrava interessata a chiedergli scusa per quanto accaduto con il colpo. Lui, mantenendo una calma apparente, le disse di soprassedere e che si sarebbero presi una pausa di riflessione, per escogitare nuove mosse, se non altro per tirare avanti a campare. Le accennò del ritorno di Goemon e ironizzò su Jigen e Jane. Goemon capì che l’amico era al telefono con Fujiko e che, soprattutto, lei era in casa, nel suo rifugio, con l’intenzione di rimanere nascosta per un po’. Nessuno sapeva dove fosse, ma il samurai fuori tempo massimo si ricordò di un luogo dove quella donna ogni tanto si recava, un luogo che conosceva solo lui, perché una volta loro due…
 
Goemon si affrettò per uscire e, mentre era in metropolitana, sapeva dove voleva andare. Si sentiva leggermente a disagio, sebbene, per non dare nell’occhio, si fosse vestito con abiti “normali” che per lui non erano affatto la norma. Tante ragazze lo guardavano, non passava inosservato, ma non per i suoi abiti occidentali, quanto per il fatto che fosse molto bello e ne era cosciente, anche se la bellezza, per uno come lui, era motivo di imbarazzo. E poi, senza la sua amata spada, che aveva lasciato dai suoi compagni, si sentiva indifeso. Giunto a destinazione, era convinto che davanti a sé ci fosse il rifugio di Fujiko. Così bussò, il posto era proprio quello e quando lei gli aprì puntandogli la pistola, abbassò lo sguardo, intenzionato ad andarsene, perché quella donna, con quel gesto, non gli avrebbe dato di certo il benvenuto. Invece si sbagliava, perché lo fece entrare.
“Come hai capito che ero qui? Lo hai detto anche agli altri?” domandò Fujiko allarmata
“Tranquilla, non lo sa nessuno… so che ogni tanto ti nascondi qui, quando vuoi riflettere, oltre a difendere il tuo malloppo”
“Già… mentre per te questo posto è legato a un ricordo, quel ricordo…quanto tempo è passato da quella volta?”
“Certe cose non hanno un tempo preciso, accadono e basta. E quella volta è accaduto, che ti importa del tempo? Poi si è sempre messo di mezzo Lupin, standoti addosso, tu ci sei stata spesso e volentieri e io ho sempre faticato a ritrovare la mia illuminazione, dopo quella volta”
“Non lo amo” lo interruppe la donna “lo sai che di lui non mi è mai importato nulla, ha sempre creduto il contrario per quelle poche volte che siamo andati a letto insieme. Ma tutti possono sbagliare, anche io”
Goemon guardò negli occhi Fujiko, che sorrise e gli fece notare come gli abiti occidentali gli donassero, lui arrossì e andò a sedersi sul divano, lo stesso che quella volta si trasformò in letto, lo stesso in cui loro due avevano trascorso una intensissima nottata d’amore. La donna gli si sedette accanto, l’atmosfera era la stessa di quella sera in cui loro si lasciarono andare, ma qualcosa era differente: lo sguardo di Fujiko, che non era più quello di una donna curiosa di sedurre un impacciato uomo d’altri tempi e dai modi gentili quale era lui; era quello di una donna innamorata e Goemon sapeva che lei non lo aveva più guardato con gli stessi occhi, dopo quella notte insieme. I loro volti si avvicinarono, le loro labbra si incontrarono e sigillarono l’inizio di un momento più intenso di quella meravigliosa volta. Per lui, probabilmente, tutto questo non sarebbe stato una sola e semplice pausa di riflessione
 
Fujikofran  © 2013
 
   https://www.youtube.com/watch?v=bkb-1ryitXU
   
 
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