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Autore: crige    11/06/2013    5 recensioni
Questa storia è dedicata a tutte le coppie che hanno una relazione a distanza.
Alle coppie che odiano le smancerie e a quelle che, invece, amano i grandi gesti.
Alle persone che muoiono dentro dopo un litigio.
E a quelle, che lascerebbero tutto per prendere un treno così da presentarsi sotto casa della persona amata, solo per chiedere scusa dopo un brutto litigio.
Ma soprattutto, questa storia è dedicata a Te.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non mi sono mai reputata una persona romantica, dolce.
Penso che non si debba fare grandi gesti o imprese, per dimostrare il proprio Amore.
Non servono neanche parole sdolcinate o nomignoli strambi.
 
Trottolino mio.
Orsacchiottina.
Amorino, Amorina.
Insomma, mica stiamo parlando con dei cani e quindi dobbiamo per forza fare la vocina idiota!
 
Io credo nei piccoli gesti.
Nelle piccole cose.
Nei baci rubati.
Nelle carezze strappate tra un impegno e un altro.
 
Troppo spesso, ormai, il "Ti Amo" viene usato anche quando non serve.
Viene così sminuito.
Perde d' importanza.
 
-Tesoro, mi passi il succo d' arancia?-
 
-Tieni-
 
-Grazie, Ti Amo-
 
Perchè?
Non bastava solo il grazie?
Perchè sputare lì quel "Ti Amo"?
Che significato assume?
Ti amerò finchè mi passerai il succo d' arancia?
 
Bha, ancora non mi spiego certe cose.
Non le concepisco.
Forse sono io quella sbagliata, forse è il mio concetto di Amore, che è sbagliato.
Non lo so.
 
Però a Te piace.
Ti piacciono i nomignoli.
Ti piace sentirti dire che Ti Amo.
Spesso mi dai della solitaria.
Mi dici che sono chiusa, che non ti parlo.
Che non ti espongo cosa sento.
E infatti, ieri, abbiamo litigato.
 
E' per questo che, adesso, mi trovo su questo treno.
Una rosa in mano.
Mille parole di scuse nella testa.
Lo sguardo perso fuori dal finestrino.
La mente, totalmente rivolta a te.
 
Guardo il mio riflesso sul finestrino.
I capelli castani, che mi ricadono spettinati e ribelli sulle spalle.
I miei occhi verdi, stanchi e leggermente arrossati.
Tutto sulla mia faccia, urla che non ho dormito perchè troppo spaventata di perderti.
 
La distanza non aiuta.
Non è facile mantenere un rapporto a distanza.
Per quanto ci s' impegni, la difficoltà rimane.
 
Ma io voglio che anche tu rimanga.
Ti ho chiuso in questa parte di cuore, dove ormai non ne uscirai più.
Ti tengo per me, ti voglio con me.
 
Ricordo ancora il primo giorno che abbiamo parlato.
Sei stata tu a cercarmi.
A stabilire un contatto con me.
Non ti ringrazierò mai abbastanza per questo.
 
Era una serata d' aprile come tante altre.
Io avevo appena pubblicato una storia.
Tu l' hai letta e commentata.
Io ti ho risposto.
E tu bhè, tu mi hai completamente rapito.
 
Le nottate passate a parlare di tutto, su Facebook.
I mille sms mandati durante il giorno.
Le chiacchierate infinite su skype.
Aspettando il giorno, in cui, finalmente avremmo potuto vederci di nuovo.
 
Un pomeriggio mi dicesti "ti prego, compriamoci qualcosa di uguale".
Io non capii subito il perchè.
Poi, forse, ci arrivai.
 
Pensavo che volevi qualcosa che ci faccesse sentire l' una più vicina all' altra.
Che ci legasse in qualche modo.
Qualcosa che ci rappresentasse.
Ma lo capii tardi.
E così ti risposi scherzando.
"Una collanina con un ciondolo a forma di un boccale di birra?"
 
Tu storcesti il naso.
Mettesti il broncio.
E affranta dicesti "Amore, potresti essere un po' più romantica?"
 
Ma lo sai, io sono una stronza.
Mi piace scherzare, ridere.
Non ti presi sul serio, di nuovo.
Ti dissi "ma sono già abbastanza Torinontica, non credi?"
E tu, tu lasciasti perdere.
 
Torinontica, poi, da dove mi è uscita?
Non fa neanche ridere.
Non è divertente, è una puttanata.
 
Ma ora voglio impegnarmi.
Voglio dirti qualcosa di carino.
Come mi chiedesti quella volta, ricordi?
 
Eravamo sdraiate a letto, a scambiarci coccole e carezze.
Guardavamo Grey's Anatomy, abbracciate.
Tu ad un certo punto ti girasti e mi chiesi "Amore, ma io per te sono come la birra o come il rugby?"
 
Io ci pensai.
Ci riflettei.
E alla fine sorrisi, trionfante.
 
"Sei una via di mezzo" è quello che ti dissi.
 
Tu mi chiesi di spiegarti.
E io lo feci.
"Nel terzo tempo c'è sia la birra che il rugby".
 
E ti bastò.
Sorridesti a trentadue denti.
Uno di quei sorrisi magnifici che rivolgi solo a me.
 
Di quelli che prendono il mio cuore e ci giocano al salto della corda.
Facendolo così battere a mille, irrazionalmente.
Uno di quei sorrisi, che non può far altro che ricordarmi quanto io ti adori.
 
Sorriso che, ieri, ti ho fatto mancare.
Che ho portato via dal tuo viso, per un parola di troppo.
QUanto posso essere stupida?
 
Tu che mi hai fatto capire chi sono.
Che mi hai dato un motivo per alzarmi dal letto la mattina.
Che, ogni giorno, mi regali un nuovo ricordo da custodire con gelosia.
 
Non siamo una di quelle coppie smielate.
Quelle che ogni tre per due, si scambiano un bacio per strada.
Quelle che devono far vedere a tutti che stanno insieme.
 
No, noi ci viviamo le piccole cose.
Il tenerci per mano, camminando in silenzio.
Uno sguardo di nascosto, quando l' altra non se ne accorge.
 
Un bacio in fronte.
Un buffetto sul naso.
Un morso sulla guancia.
Non sono forse dimostrazioni d' Amore?!
 
Scendo dal treno e mi affretto ad uscire di stazione.
Chiamo un taxi.
Do l' indirizzo al taxista.
 
Il cuore batte a duemila.
Le mani sudano, rigirandosi tra loro quella rosa rossa assente di qualche petalo.
Il respiro è affannato.
 
Scendo dal mezzo.
Arrivo al portone del tuo studentao.
Mi faccio aprire da qualcuno a caso.
Arrivo fino alla tua porta.
Busso.
 
Dopo qualche secondo tu esci fuori.
Un paio di pantaloni della tuta.
Una maglia troppo larga per te.
Gli occhi nocciola, sorpresi.
Sei così bella.
 
-Mi dispiace- è l' unica cosa che riesco a dire.
 
Buttarti tra le mie braccia, l' unica cosa che riesci a fare tu.
La rosa cade ai nostri piedi, vittima e spettatrice del nostro amore
Ti stringo.
Inspiro il tuo profumo.
Ogni fibra del mio corpo si riempe di te.
Come avrei fatto a rinunciare a tutto questo?
 
-Non litighiamo più- un tuo sussurro, la tua preghiera.
 
Mi stacco, così da guardarti negli occhi.
Avvolgo una tua mano con la mia.
Ti sorrido.
 
-Da ora in poi, ti chiamerò trottolina, Amorina o con qualsiasi nomignolo tu voglia. Ti bacerò davanti a tutti se è questo che vuoi. Ci prenderemo una collanina identica se questo ti rende felice. Ti dirò che Ti Amo, quando mi passerai il succo d' arancia e...-
 
-No- m' interrompi scuotendo la testa -non saresti tu. E io voglio stare con te, non con qualcosa che tu non sei. Io sono innamorata della persona che sei-
 
Ti attiro a me.
E ti bacio.
Mi perdo tra le tue labbra.
Nella stretta delle nostre mani.
Nel battito impazzito del mio cuore.
Nel nostro Amore che non ha bisogno di dimostrazioni, ma di essere vissuto.

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ANGOLO AUTRICE:

'Buona sera ^^

Questa è una storiella senza pretese, scritta in un pomeriggio afoso.
O meglio, una pretesa ce l' ha: strappare un sorriso notturno alla mia ragazza che oggi compie gli anni.
Auguri Amore, spero tu abbia apprezzato :)

Cooomuuunque, si, lo so, ho detto che non sono tipo da smancerie, ma almeno una volta all' anno glielo devo.
Non credete?

Spero che sia piaciuta anche a voi che non c'entrate niente, ma che avete comunque "perso" minuti a leggere!

Un bacio a tutti :D

Un 
bacio in fronte.
Un buffetto sul naso.
Un morso sulla guancia, invece, a Te.
  
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