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Autore: Moony16    11/06/2013    0 recensioni
Quella fu la prima volta che lo vidi. E mentre mi giro nelle coperte del nostro letto matrimoniale ripenso a quel giorno con un pizzico di nostalgia
***
Ti prego James non farmi fare cattive figure!» lui sbuffò
«ma non sarei me stesso! E poi cosa è il calcio?»
«non importa, che ti costa essere un po’ meno malandrino per un paio d’ore?»
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Guardai allibita la lettera del S. Mungo in merito a degli esami che avevo fatto la settimana prima “giusto per togliere ogni dubbio”. In quel momento odiai James per la sua sbadataggine: come faceva sempre a dimenticare di fare attenzione! A vent’anni è così facile cascarci!! Scossi la testa e rilessi la lettera incredula.
Cara signora Potter
La informiamo con piacere che l’esito dell’esame effettuato il sei febbraio, per verificare la presenza di una gravidanza è positivo. Siamo inoltre lieti di informarla che aspetta un maschietto.
Distinti saluti e auguri a lei e al signor Potter
Direttrice del reparto di maternità al S. Mungo
Jennifer Smith
Deglutì. Non poteva essere, non potevo aspettare davvero un bambino. Era irreale. Mi sfiorai la pancia. Com’era possibile che dentro di me ci fosse qualcun altro? E, soprattutto, come avrei fatto a farlo uscire, dopo quei nove mesi? Mi girò improvvisamente la testa, e dovetti sedermi. Non volevo partorire, no assolutamente no. Era da quand’ero piccola che mia madre descriveva il parto come qualcosa di tremendamente doloroso e imbarazzante. E poi come avrei cresciuto un figlio con quella guerra? Non era certo il momento di mettersi a fare bambini!
“Sempre che non muoia prima”
Mi dissi, nel più allegro dei modi. E non avevo neanche tutti i torti, rischiavo di rompermi l’osso del collo un giorno si e l’altro no. Basti pensare che avevo sfidato già tre volte Voldemort.
Ma poi in un flash ricordai come, sicuramente, era sbocciata quella nuova vita dentro di me.
James.
Baci, carezze, tante coccole, che finivano sempre nello stesso modo, eppure in un modo diverso. Perché ogni volta, con lui, era come la prima. E sorrisi, malgrado tutto, perché dentro di me c’era James, si, ma c’ero anche io, ed eravamo stati mischiati insieme dall’amore che ci teneva uniti.
Sentii la porta scricchiolare, e io saltai ormai felice verso l’ingresso, dove mi aspettava James. Mi guardava con curiosità, bramoso di sapere a cosa fosse dovuta tanta allegria in quei giorni grigi come un cielo carico di pioggia.
«chi è la stella polare?» dissi, per la solita domanda di controllo.  Lui rise e mi rispose
«io, e chi sennò?» io gli buttai le braccia al collo e lo baciai. Poi gli lanciai la lettera, con la premessa
«è il più bel regalo di tutta la mia vita, e pensare che non era neanche in programma!» vidi la sua espressione sorpresa, e lo vidi sbiancare man mano che procedeva. Alla fine sillabò
«quindi tu … cioè noi … allora qui …» mi indicò la pancia
«sta crescendo un piccolo Potter!»  io risi e annuì
«alla faccia tua, che mi schiaffeggiavi quando io predicevo il futuro» gli diedi un buffetto su un braccio e poi un bacio e lui mi sorrise.
«sei felice?» James aveva uno sguardo strano
«non è che non sono felice, aspetto questo momento da molto tempo, ma …» io sospirai a quel “ma”
«non fare quella faccia Lily! Sai benissimo che c’è un “ma”, e non perché non voglio o non amo nostro figlio! È appunto per questo che avrei voluto aspettare la fine della guerra, non voglio che mio figlio cresca in questo ambiente, dove muore qualcuno un giorno si e l’altro pure!»
«James, noi non vedremo la fine della guerra, anche se ne saremo pienamente partecipi. Me lo sento, tanto vale godersi la vita!»
«la speranza è l’ultima a morire, Lily …» io lo guardai sconfitta
«ma è anche la prima a illudere … guarda in faccia la realtà, noi moriremo prima del tempo e non è solo un calcolo delle probabilità che abbiamo di sopravvivere, è qualcos’altro, come un sesto senso. Sento che noi moriremo, ma che saremo importanti per dare una svolta a questa guerra. Ma io e te non la vedremo, questa svolta. Il nostro bambino si però, lui non deve morire … lui deve vivere»
James mi guardava un po’ triste e un po’ felice
«sognare non costa niente, Lily» mi sussurrò all’orecchio, prima di trascinarmi verso la nostra camera da letto, senza neanche cenare.
Per quella sera così riuscì a credere che saremmo sopravvissuti alla guerra, che avremmo cresciuto il nostro bambino insieme a Sirius, che avremmo avuto tanti altri figli, come i Weasley, che avrei fatto la nonna premurosa, la mamma buona e dolce, ma anche severa, che avrei curato il mio bambino e che avrei finalmente imparato a cucinare la torta al cioccolato, che a James veniva squisita.

 
Ma mentre quel lampo di luce verde mi investe so che non farò niente di tutto quello che avevo sognato di fare. Tutto, tranne dare un futuro migliore a Harry. Eppure, un attimo prima che il lampo verde mi colpisca, la consapevolezza di stare proteggendo mio figlio, mi fa sorridere. Il lampo mi colpisce e a me sembra di galleggiare. Non so più niente ormai, sono felice. Ma non so più per cosa.
  
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