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Autore: Marcy_    11/06/2013    40 recensioni
La vita felice e spensierata della giovane Laila viene catastroficamente rovinata il giorno del suo sedicesimo compleanno, momento in cui le verrà rivelato che, al compimento dei diciotto anni, sposerà un ragazzo di nome Zayn Jawaad Malik.
L'obbligo deriva da un'accordo stipulato molti anni prima tra le due famiglie, sottoscritto da entrambi i nonni paterni in cambio di aiuti economici da parte della famiglia Malik.
Ma se non fosse solamente quello il vero motivo del contratto?
La ragazza avrà solo dieci giorni per evitare il matrimonio e non dover convolare a nozze con l'arrogante, misterioso e sfrontato ragazzo appena conosciuto.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo





Flashback
 
Sento la testa pulsare e le palpebre pesanti come se le avessi incollate con l’attack.
Qualcosa non va.
Non riesco a pensare a nient’altro, se non a questa semplice frase che continua a vorticarmi per la mente.
Sono seduta in una posizione alquanto scomoda, la testa riversa in modo innaturale sulla spalla sinistra e qualcosa mi stringe il petto –proprio fra i due seni- e la pancia. La luce del giorno mi arriva dritta in faccia facendomi male agli occhi ancora chiusi. Mi sento come la mattina successiva ad una sbronza colossale. Una di quelle che ti spiazzano in due per intere giornate,  facendoti maledire l’aver bevuto così tanto.
Cosa mi sta succedendo?
Comincio a cercare nei meandri della mia mente qualche informazione, frugando tra tutti i cassetti pregni di ricordi che trovo nella mia testa. Spalanco gli occhi di scatto quando mi riaffiorano tutto come un’immagine viva, reale.
La bottiglietta, il liquido aranciato-amarognolo, il sorrisetto malizioso di Sofia e lo sguardo perso nel vuoto di Zayn, la confusione nella mia mente, la testa leggera, le gambe molli.
Mi fa ancora male tutto ma non ho intenzione di starmene in  compagnia di quelcoso che ha avuto il coraggio di drogarmi.
Non mi sarei mai aspettata che la persona che fino ad un paio di minuti prima mi aveva tenuta fra le sue braccia, potesse arrivare fino  quel punto. Fino al punto di farmi perdere i sensi per chissà quale strano scopo.
Spalanco gli occhi, mettendo tutto ciò che mi circonda a fuoco. Zayn tiene le mani strette sul volante, sta sorridendo, mentre dai finestrini vedo il paesaggio scorrermi veloce.
Sembra tranquillo, rilassato. Come se trovarmi in auto con lui fosse una cosa del tutto normale. Come se stessimo andando a fare una scampagnata con gli amici quando in realtà dovremmo trovarci sull’altare. A sposarci. A scambiarci le promesse di matrimonio. Ad unirci per il resto della nostra vita. A maledirci a vicenda prima ancora di cominciare la nostra convivenza, probabilmente per niente civile ed armoniosa.
Lo stomaco mi si contra in un modo per niente piacevole. Come quando il prof scorre il dito sul registro per decidere chi interrogare e tu, povera studentessa indifesa, non hai studiato un cazzo.
Come fa a sorridere sornione? Perché non mi dice nulla?! Vorrei gridare, vorrei prenderlo a calci e poi uscire da quell’auto incazzata nera. Sarei capace di mettere in atto una di quelle sceneggiate che farebbero invidia ai miei parenti e invece non riesco a connettere tutti i pensieri. Non riesco a far funzionare quei quattro neuroni che mi ritrovo.
C’è qualcosa che non mi ha detto. Perché diamine sono sempre l’ultima a scoprire le cose?!
-Fidati di me- certo, mi fido di te e svengo per poi rivenire in auto diretti chissà in quale destinazione! Maledetta me quando c’ho visto lungo nella sue parole.
Slaccio velocemente la cintura, respirando in modo affannoso, come se avessi corso per interi chilometri.
‘’FAMMI SCENDERE!’’ la testa continua a pulsare proprio come se avessi uno squarcio aperto sul cranio, ma non importa. Non ho la minima intenzione di passare ancora del tempo con lui.
Non so come dovrei sentirmi ma l’unica cosa che riesco a provare fa male. Un dolore che parte dallo stomaco e arriva al cuore. È così che ci si sente quando si pensa di essere stati traditi?
Zayn alza gli occhi al cielo ‘’Cos’hai? Ti sei svegliata con la luna storta? E dire che nel sonno continuavi a ripetere il mio nome..’’
Divento paonazza in viso, forse dalla rabbia o forse dall’imbarazzo. Non è una novità che io parli nel sonno ma mi fa incazzare sapere che è l’unica parte della mia vita in cui non posso controllare il flusso delle parole che esce dalle mie labbra. Un conto è saperecosa e come stai dicendo qualcosa, un altro è non sapere come lo  stai dicendo ma soprattutto cosa.
Mi muovo sul sedile, facendo attenzione a non stropicciare l’abito.
Il mio amato abito.
Sembra un vero e proprio omicidio usarlo per stare in quell’auto per chissà quanto tempo. Povero abito! Non si merita tutto questo trattamento! Dovrebbe essere trattato con adorazione!
‘’Zayn, perché mi hai drogata?’’ la mia voce è tranquilla, urlando non concludo niente e, avere delle risposte, mi è necessario.
Voglio smettere di essere quella che fa da comparsa e diventare la fottuta protagonista della mia dannatissima vita.
‘’Se ti avessi detto della mia idea non avresti mai accettato’’ fa spallucce, come se far bere un intruglio con chissà quali schifezze fosse una cosa normalissima. Chissà quali sostanze chimiche mi ha fatto ingurgitare!
Mi viene da piangere per l’ansia che ho addosso. Risposte, pretendo solo quelle. Vorrei che tutto si sistemasse con uno schiocco di dita ma so che questo non è possibile.
‘’E Sofia sapeva tutto’’ concludo, facendo due più due. Ora, il senso di tradimento è nettamente aumentato. Riesco a sentirmi persino ferita.
‘’In realtà, è stata proprio lei a darmi l’idea’’ ridacchia, continuando a tenere lo sguardo fisso sulla strada dinanzi a noi.
Per un attimo mi sento mancare.
Perché Sofia ha voluto parlarne con lui e non con me? Pensava forse che non sarei stata in grado di mettere in atto quel piano? Ma, un attimo, con la precisione in cosa consiste questo piano? Rapirmi e farmi fare un giretto in macchina?  Non ci sto capendo proprio niente.
Zayn accosta in un parcheggio nel bel mezzo dell’autostrada, proprio davanti ad un Autogrill infestato da famiglie in viaggio e camionisti alla ricerca di riposo.
Si gira per guardarmi e, ancora una volta, mi sento in fibrillazione per la vicinanza della sua figura possente. Ad un tratto tutte le mie confusioni mi sembrano futili e stupide.
Ogni parte di lui mi attrae, offuscandomi ogni minimo ragionamento. Dal più complicato al più semplice ed elementare. Perfino respirare mi sembra maledettamente complicato.
Porta una mano sul mio viso, costringendomi ad avvicinarmi. ‘’Non volevo che ti sentissi esclusa ma tutto sarebbe stato più credibile se tu avessi avuto delle reazioni naturali. Non sei un granchè come attrice’’.
Mi sento quasi offesa ma faccio un sorrisetto malizioso conscia del fatto che ha ragione, che faccio proprio schifo a mentire ‘’Strano, due sere fa ero convinta di essere stata bravissima a farti credere di aver avuto molteplici orgasmi’’ dico, innocentemente, guardandolo con gli occhi da cucciolo indifeso.
Sorride, abbassando per un istante lo sguardo sul mio corpo fasciato dall’abito bianco ‘’So per certo che non stavi fingendo, Laila’’ mi sussurra all’orecchio, poggiando la mano che teneva sulla mia guancia, alla base della mia schiena ed obbligandomi ad avvicinare maggiormente il mio torace morbido al suo duro come il marmo. Si è tolto la giacca del suo vestito, rimanendo unicamente in camicia bianca e cravatta allargata sul collo. È sexy, maledettamente sexy.
‘’Mmmh. Quando torneremo ci faranno sposare lo stesso’’ mi mordo il labbro inferiore, cercando di far rallentare il mio battito cardiaco che sicuramente lui riesce a sentire.
Maledetto freno a mano che ostruisce l’avvicinarsi dei nostri corpi!
La sua mano continua a carezzarmi la base della schiena, disegnando movimenti circolari. Come fa un movimento così semplice ad accendermi una fiamma nel corpo tanto potente da farmi fremere così spudoratamente? Odio il modo in cui tutta la mia razionalità e buon senso vada a farsi benedire al suo fianco.
Scuote la testa ‘’Spero che l’Irlanda ti piaccia. Ho degli amici che ci ospiteranno. Poi viaggeremo. Mica ti piaceva viaggiare? Visiteremo tutta l’Europa e poi andremo in America’’ sembra così sicuro di se, come se non ci fosse nessun intoppo nel suo piano geniale. Gli occhi luminosi, pieni di fiducia nel futuro.
Viaggiare, quella parola mi illumina visibilmente il viso. Non sono ma stata fuori dal mio paesello, se non per una gita a Londra, quindi l’idea che avremmo viaggiato mi esalta tantissimo anche se, allo stesso tempo, mi terrorizza a morte.
Ma, poi, la realtà mi si para davanti come uno sguardo in faccia.
‘’Ti sei dimenticato un particolare importante, dove li troviamo i soldi?’’
Il suo volto è ancora a pochi millimetri dal mio viso e mi distrae. Mi distrae fin troppo dai miei pensieri. Mi balena in testa, l’idea che lui lo faccia di proposito. Allearsi coi miei ormoni per potermi controllare!
‘’Col nostro matrimonio abbiamo ereditato una caterba di soldi, useremo quelli per quanto dureranno e poi lavoreremo. Qualcosa da fare saltuariamente, stando attenti a non usare carte di credito. Laila, siamo maggiorenni. Non possono cercarci o chiamare la polizia. Siamo liberi’’
Liberi, quella parola sa di dolce. Sa di gelato in una giornata calda. Sa di cioccolata bollente in inverno. Sa di zucchero filato. Di una pesca fresca mangiata sotto al sole. Di tè ghiacciato sulla spiaggia. Di pancake e caramello a colazione.
All’improvviso mi vengono in mente i miei genitori, i miei amici, mia sorella, Sofia, Marck. Ma non posso basare la mia vita su di loro, no? Devo prendere in mano il mio futuro e pensare solo ed unicamente a me stessa.
‘’Liberi’’ ripeto, come se non potessi crederci, gustandomi quella sensazione fantastica.
Sorride ‘’Ovviamente, sempre che tu voglia stare con me. Nel caso contrario sono disposto a darti metà dei soldi e…’’
‘’Zayn, smettila. Certo che voglio stare con te ma..’’. dire che sono stordita è poco. È successo tutto così in fretta che mi sta letteralmente spiazzando. Nel giro di dieci giorni l’ho odiato, disprezzato. Ho cominciato ad amarlo, anche. Ci sono andata a letto. Siamo stati così vicini ad essere sposati che mi vien da ridere al pensiero che adesso mi ritrovo qua, a fuggire come due perfetti pazzi. Dove pensa di andare? Come pensa che troveremo il denaro necessario per sopravvivere? È tutto così maledettamente… pazzo! Non ho mai infranto le regole in vita mia e adesso..adesso mi chiede di fuggire con lui. Chissà dove. Chissà per quanto tempo. Chissà come.
All’improvviso scoppio a ridere, ridere così forte da sembrare una psicopatica.
Mi ha appena proposto di scappare, proprio come io l’avevo proposto dieci giorni prima a Sofia. È tutto così strano! Sono terrorizzata dai piedi alla punta dei capelli. Non voglio che i nostri genitori vengano a riprenderci –ovunque ci troviamo- per i capelli e ci costringano a sposarci con la forza. Eppure, voglio che capiscano la nostra indipendenza. Il nostro distacco dalla casa dei genitori.
Mi siedo composta sul sedie, portandomi una mano davanti al viso, cercando di non ridere troppo forte ‘’Cosa ci trovi di così tanto divertente?’’ chiede, alzando un sopracciglio.
‘’Abbiamo mandato a monte il matrimonio! Chissà quanti soldi buttati nel cesso! Per non parlare di come saranno arrabbiati…’’
‘’Ecco la parte migliore..’’ mi porge il suo Iphone nero, mostrandomi un messaggio il cui mittente è Sofia –L’amore trionfa sempre :D- e una foto allegata di Tommy e Desy che si abbracciano mostrando le loro bellissime fedi nuziali.
‘’Oh. Mio. Dio’’
Gli occhi mi si riempiono di lacrime ‘’Sono bellissimi!’’ quasi grido, davvero felice. È una cosa fantastica. Che loro due si siano sposati, che il matrimonio non è stato annullato del tutto.
‘’Insomma, il matrimonio non è stato del tutto un fiasco’’.
Rimaniamo qualche secondo a guardarci negli occhi, è così bello. È proprio vero, l’amore trionfa sempre.
Zayn riprende la parola ‘’Ti va di mangiare qualcosa? Devi essere affamata’’
Il cuore mi batte, come se fossi una quattordicenne alla sua prima cotta. Ogni suo sguardo mi infiamma l’anima. È così che ci si sente a stare accento alla persone giusta? In un perenne limbo tra la pazzia e la felicità più totale?
‘’Zayn, hai notato il modo in cui siamo conciati? Non ho intenzione di andare in giro in questa maniera!’’ seppur quei vestiti siano meravigliosi non mi pare il caso di dar bello spettacolo di noi agli sguardi di camionisti affamati.
Rotea gli occhi al cielo, trattenendo un sorriso ‘’Prendi il calendario che è sotto il cruscotto e guarda la data’’.
Faccio come mi dice o meglio, mi ordina, e prendo tra le mani il mini-calendario.
Faccio scorrere le dita prima di fermarmi –Domenica 10 Febbraio 2013-
Zayn tenta di trattenere una risata ma io non capsico. Cosa sta cercando di dirmi? ‘’Zayn…’’
‘’Guarda le persone che sono in giro’’
Volto lo sguardo verso il parcheggio notando un paio di bambini vestiti da principesse e qualcun’ altro da pirata.
Scoppio a ridere capendo a cosa si riferisce ‘’è CARNEVALE!’’ grido, senza smettere di ridere.
‘’Quindi, non ci prenderanno per pazzi se per oggi andremo in giro conciati in questo modo. Intanto che troviamo degli altri vestiti, ovviamente’’
Lo guardo di sbieco ‘’Potevi anche  aggiungere al tuo piano geniale qualche vestito!’’ lo rimprovero bonariamente.
‘’Preferisco le fughe più improvvisate che si concludono con i protagonisti che fanno tanto esercizio fisico in mezzo al bosco, completamente nudi e, possibilmente, sotto la pioggia’’
Rido cristallina, guardandolo negli occhi per dimostrargli che quella frase così poco pudica non mi tocca minimamente. Con chi pensa di parlare? ‘’Non vedo l’ora di fare tanto esercizio fisico’’ dico, mentre sorrido maliziosamente.
Zayn fa per scendere dall’auto ma lo blocco per un polso ‘’Zayn?’’
‘’Uhm?’’
‘’Penso che possa funzionare’’ sorrido, imbarazzata nell’ammettere quelle parole.
‘’Lo penso anche io’’ sussurra, prendendo a baciarmi dolcemente sulle labbra.
 
 
 
Cinque anni dopo
 
‘’Allora, ne sei sicura?’’ la voce calda di Zayn mi solletica il viso mentre le sue mani mi cingono la vita in modo più che possessivo. Negli ultimi anni quel gesto è diventato familiare, eppure riesce sempre a suscitare in me le stesse emozioni che mi provocavano le prime volte:eccitazione e felicità allo stato puro. Come se mi iniettassi in vena una dose di adrenalina.
Non che la nostra ‘convivenza’ fosse stata del tutto pacifica, anzi, ma non era andata poi tanto male. Se si escludono gli oggetti lanciati contro al muro e frantumati, ovviamente.
Le sue mani possenti, il suo fisico scolpito, la mandibola pronunciata, gli occhi profondi e i capelli morbidi. Tutto di lui mi piace, ogni singolo tratto. Del suo aspetto fisico ma anche del suo carattere. Il modo in cui riesce a farmi arrabbiare e farmi sorridere nel giro di pochi istanti. Del prendermi in giro e farmi sentire la persona più bella del pianeta. La più adorata e allo stesso tempo la più ingenua.
‘’Sono sicura di te, del resto non mi importa proprio nulla’’ sorrido portando le braccia intorno al suo collo. Mi alzo sulle punte in modo da riuscire a lasciargli un leggerissimo bacio a fior di labbra carico di emozioni. Quelle labbra che a lungo ho baciato, morso, succhiato. Labbra che ho imparato a conoscere come se appartenessero a me in tutto e per tutto. Labbra che hanno più volte marchiato la mia pelle con evidenti succhiotti, ma che io stessa ho marchiato con graffi provocati dalla passione.
E che passione!
‘’Quando i nostri genitori lo sapranno..’’
‘’Quando i nostri genitori lo sapranno ci uccideranno. E indovina? Non vedo l’ora di dirglielo’’.
Non so da quando ho acquisito tutta quella consapevolezza di me stessa. So solo che lo amo e che voglio stare con lui. Adesso e per il resto della mia vita.
‘’Che bambina cattiva’’ mormora, mordendomi il lobo dell’orecchio mentre le sue mani si poggiano alla base della mia schiena proprio sopra il sedere. So che è tentato di palparmi il culo ma si trattiene.
‘’Non sai quanto’’ rispondo, maliziosamente mentre i nostri sguardi si legano con un filo invisibile fatto di amore e passione.
Da quando siamo fuggiti abbiamo passato il nostro tempo  viaggiare. Siamo stati in ogni posto possibile ed immaginabile. Ci siamo divertiti da matti, abbiamo visitato città bellissime ma allo stesso tempo è stata dura abituarsi a tutti quei cambiamenti. Lavori saltuari, hotel non sempre confortevoli e persone davvero strane trovate in giro. Abbiamo avuto i nostri momenti di debolezza in cui l’unica cosa che volevamo era strozzare l’altro, eppure siamo sopravvissuti. E ci siamo amati. Ci siamo amati così tante volte che ne ho perso il conto. E baciati. E toccati. Ci siamo vissuti fino alla fine, come dovrebbero fare tutte le coppie innamorate. Abbiamo imparato a sopportare l’altro, a comprenderlo, a minacciarlo di morte quando tenta di rubarti l’ultima patatina fritta e offrirgliela spontaneamente non appena riuscivi a riconquistartela.
Ci stacchiamo, quando sentiamo la voce di ometto basso e minuto che tenta di attirare la nostra attenzione. Porta uno smoking azzurro cielo e gli occhiali gli ricadono sul naso aquilino dandogli l’aria di un lillipuziano.
Mi stacco da Zayn, sorridendo appena e guardando il mio abito bianco che arriva appena a metà coscia.
Non è sicuramente paragonabile a quello che indossavo cinque anni prima, ma anche questo, con la gonna fatta di piume sintetiche ed il corpetto cosparso di perline, ha un non so che di particolare.
‘’Possiamo cominciare?’’
Guardo Zayn. Sorridendo come se avessi vinto alla lotteria, come se il luogo, il momento, l’abito e qualunque altra cosa fosse del tutto irrilevante paragonato a lui. Perché è lui il mio unico premio.
Mi ritrovo a ringraziare mentalmente quegli strambi dei nostri nonni che fino a poco tempo prima avevo odiato a morte. Se non fosse stato per loro, non avrei mai conosciuto l’amore della mia vita. Non l’avrei mai odiato a morte per poi amato alla follia.
Zayn mi guarda, sorridendo appena ‘’E chi l’avrebbe mai detto?’’
‘’Las Vegas è sempre stata la mia prima scelta, in fatto di matrimonio’’ rido, intrecciando la mano alla sua.
Si avvicina per sussurrarmi ad un orecchio ‘’Non vedo l’ora di trascorrere con te la nostra prima notte di nozze da signora Malik’’ lasciandomi un leggero bacio sull’incavo del collo mentre io mi crogiolo di felicità nell’udire quell’appellativo.
Si, grazie mille, nonno.
Spero solo che ai nostri genitori siamotantotradizionalisti non venga un infarto quando gli comunicheremo tuta la verità.
Ops.
 
 
 
Cara mamma, Caro Papà, Cara Farrah.
 
So che sono passati ben due mesi dalla mia ultima lettera e so che starete per chiamare degli investigatori privati per andare alla ricerca della vostra amata (e sprovveduta) figlioletta, ma non preoccupatevi! Sto benone.
Ci troviamo in America, vi rendete conto? Il mio sogno più grande si è realizzato!
A proposito di sogni. Un altro sogno si è realizzato, questa volta, però, il vostro.
Forse non nel modo in cui speravate che succedesse ma, finalmente, è accaduto.
Il 10 Febbraio 2018 io e Zayn siamo convolati a nozze. Da oggi sono la Signora Malik. Non arrabbiatevi del fatto che non vi abbiamo invitati, non avreste gradito per niente la cerimonia. È stata molto informale. I testimoni li abbiamo raccattati in un casinò di Las Vegas e il nostro ‘Parroco’ ( sempre che si possa considerare tale un individuo che compra la sua carica su internet) è stato un uomo basso, paffuto e alquanto buffo. Scommetto che Farrah l’avrebbe adorato. Ma sapete, è stato bellissimo. Lo amo davvero tanto e (seppur i vostri sforzi siano stati immensi) non avrei potuto immaginare un matrimonio migliore!
Non vedo l’ora di rivedervi, magari faremo un salto da voi presto! Chissà come deve essere cambiata Farrah! Si sarà fatta una bella signorina! Zayn è pronto a comportarsi da fratellone maggiore per proteggerla da qualsiasi individuo di sesso maschile di azzardi a provarci con lei.
Ma, bando alle ciance, se siete arrivati a questo punto significa che non avete avuto ancora nessun infarto e ne sono contenta.
 
Spero di rivedervi presto, mi mancate moltissimo!
 
La signora Malik (si, ho intenzione di scriverlo ovunque!)
 
P.s. Visto che siete così forti di cuore vi devo dare un’altra notizia. Fra otto mesi la nostra fuga dovrà fermarsi e stabilirsi da qualche parte visto che avremo tra i piedi un piccolo Malik che girerà per casa!
 
P.p.s. Farrah, conosci la procedura in caso di infarto, vero?
 
 
 
Spazio autrice.

Postando questo capitolo si concretizza il fatto che la storia è conclusa *piange e si dispera*.

ok, torniamo seri.
Vorrei davvero ringrazirvi. vorrei ringraziarvi uno per uno ma -detto tra di noi- sono troppo pigra lol

Quindi, tu, ragazza che stai leggendo questo sclero. sappi che ti ringrazio infinitamente per aver letto questa storia!

So che some storia non è 'lunghissima' ma che senso ha 'allungare il brodo'? secondo me diventa noioso lol

spero che il finale non vi abbia deluso! 

un bacione <3

p.s. non è in programma un continuo di questa FF ma se vi piace come scrivo tenete d'occhio la mia pagina, non riesco a stare a lungo senza scrivere lol
 
ci terrei tantissimo se mi seguiste su twittaaahhhh! ricambio  :D Twitter
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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