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Autore: Zowie    11/06/2013    1 recensioni
La mia storia, un pò autobiografica, parla di una ragazza sola che trova conforto nelle canzoni di David Bowie.
L'ho scritta ascoltando Rock n Roll Suicide.
'O no amore! Non sei solo''
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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''Il tempo prende una sigaretta, te la mette in bocca 
Alzi un dito, poi un altro dito, poi la tua sigaretta

Il vicino chiama, indugia, poi dimentichi
Ohhh, sei un suicida del rock’n’roll''

Helen, nel 1974, aveva sedici anni e la vita davanti.
Un pomeriggio d’estate era sdraiata sul letto rivolta verso il soffitto.
Aveva gli occhi chiusi ma non dormiva.
Il giradischi suonava qualche canzone di David Bowie, il suo cantante. Lo ascoltava sempre.
Era troppo tempo che era sola, aveva bisogno d’affetto. Si acese una malboro, nonostante i genitori fossero nella stanza a fianco. Non le importava e né loro si preoccupavano di lei.
Helen scriveva, scriveva in continuazione testi di canzone e se ne inventava la musica.
Voleva diventare famosa,voleva parlare al mondo intero.
Intanto gesticolava le dita a ritmo. 

''Sei troppo vecchio per perderlo, troppo giovane per 
sceglierlo
E l’orologio attende pazientemente la tua canzone
Passi davanti a un cafè ma non mangi quando hai 
vissuto troppo a lungo
Oh, no, no, no sei un suicida del rock’n’roll''

Helen si alzò dal letto e si sedette davanti allo specchio della sua camera.
Si vedeva troppo vecchia per continuare la sua vita e troppo giovane per scegliere la cosa giusta.
Si mise a scrivere qualche verso.
Si vestì e usci di casa frettolosamente.  Passo in un bar e ordinò una birra, aveva bisogno di dimenticare.
Aveva solo sedici anni ma si sentiva troppo vecchia e troppo giovane.

''I freni della Chevrolet stridono mentre inciampi per la 
strada
Ma il giorno irrompe prima, così corri a casa
Non lasciare che il sole bruci la tua ombra
Non lasciarti stereotipare
Sei così naturale – religiosamente irriverente''

Dopo quattro birre e un po’ di vodka se ne andò in giro per la città.
Indossava una gonna corta e una camicia a pois quasi trasparente.
Una Chevrolet bussava pensando che fosse una prostituta.
Lei era brilla e se ne fregava.
Erano le dieci e mezza, corse a casa.
Helen era strana, vestiva strano, si comportava in maniera strana. Helen era fredda, era diversa dai suoi coetanei e lo sapeva. Helen sembrava quasi un alieno venuto da Marte.
Helen era così pazza e le piaceva. Quasi lo facesse a posta.
Nessuno le aveva detto che era bella, ma lo era. I suoi occhi verdi, i suoi soffici boccoli rossi ,le sue labbra rosa .. Era perfetta ma non lo sapeva.

''Oh no amore! Non sei solo
Ti guardi ma sei troppo ingiusto
Hai la testa confusa ma se solo riuscissi a fartene importare
Oh no amore! Non sei solo
Non importa cosa o chi sei stato
Non importa quando o dove hai visto
Tutti i coltelli sembrano lacerarti il cervello
Prenderò la mia parte, ti aiuterò col dolore
Non sei solo''

Una volta a casa, corse in camera sua. Nessuno si accorse che era uscita né la madre e né il padre.
Rimise la canzone dal punto in cui lo aveva lasciato.
Si guardo nuovamente allo specchio.
Avrebbe voluto gridare al mondo senza motivo non chiedeva amore voleva essere semplicemente presente.
Era troppo ingiusta.
Era completamente confusa su tutto, sul mondo, sulla vita … Lei cosa ne sapeva? Era ansiosa di vivere e ridere senza motivo. 
‘’Non importa cosa o chi sei stato
Non importa quando o dove hai visto’’
Si sentiva così stupida, di lei tutti avevano una brutta immagine. Ma a lei importava, le importava da morire.
Ecco lei voleva, restando se stessa, essere rispettata e ascoltata.
‘’Tutti i coltelli sembrano lacerarti il cervello’’
Ma ne valeva davvero la pena? Valeva la pena passare le giornate anche a pensare a cosa ne pensa la gente di lei? Aveva già troppi pensieri, aveva già tutti i coltelli che le laceravano il cervello.
Sembrava quasi che l’unico che la potesse aiutare fosse Bowie, con i suoi occhi e le sue parole accoglienti.

''Apriti con me e non sei solo
Apriti con me e non sei solo
Apriti e non essere solo 
Dammi le tue mani perché sei meraviglioso ''

Non conosceva Bowie, ma nonostante tutto gli voleva bene. Quasi più dei genitori.
Bowie le parlava.
Bowie la ascoltava.
Bowie le faceva ritornare il sorriso e le asciugava le lacrime.
 

''Oh dammi le tue mani''

 

  
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