~ like “I Love You” (pt 2)
"Non
so bene come iniziare, ma prima cominciò, prima finisco e
posso
farmi l'iniezione di insulina. Se già mi sento un coglione
ora non
voglio neanche sapere a come sarà dopo" fosse e sia
sistemò
meglio sul muro. "Allora, ciao a tutti, coro di alcolisti che ci
risparmiamo. Sono Sebastian e ho un cuore, anche se nessuno lo sa.
È
ben nascosto vicino al mio sterno, protetto dalla gabbia toracica.
Batte lentamente perché una volta ha rischiato di
frantumarsi in
mille schegge. C'è voluta molta pazienza, nonché
rotoli di scotch
americano, per riaggiustarlo. Dopo qualche tempo ha ricominciato a
pompare il sangue nel resto del corpo, ma ero così abituato
a vivere
senza che non ho riconosciuto qual rumore poco familiare. Poi
è
successo qualcosa di inaspettato: ho conosciuto una persona che me lo
ha fatto conoscere di nuovo. Ma ora ho paura che succeda come
l'ultima volta in cui mi sono sentito vivo: sono finito a terra in un
bagno di sangue e lacrime a cercare di rimettere insieme i relitti di
quell'involucro ormai inutile"
Thad non sapeva cosa dire;
avrebbe voluto abbracciarlo e dirgli che ora sarebbe andato tutto
bene. Avrebbe voluto far svanire tutto quel dolore, ma non era
possibile: cicatrici come quelle non spariscono, si confondono solo
con la pelle e devi imparare a conviverci. Puoi anche dimenticarti
della loro esistenza, ma prima o poi qualcosa te le farà
tornare
alla mente e ti faranno male. Molto più male di quanto te le
sei
fatte. Così Thad si limitò a stringergli le mani
ancora più forte
e annullò la distanza fra di loro, poggiandogli la testa
sulla
spalla.
"Ma il mio rimpianto più grande è che ho
passato così tanto tempo con la maschera del duro che non so
più
neanche chi sono. Quando ti vedo parlare, e sorridere, con gli
altri... sei sempre così fiducioso e ingenuo. Talmente
fiducioso da
dire quelle cose a me"
"Non so davvero perché l'ho
fatto. O sono molto coraggioso, o molto stupido. O entrambe"
mormorò Thad all'orecchio di Sebastian, dopo avergli
spostato i
capelli.
"Non sei stupido, e te lo dico io ce come hobby mi
diverto a calpestare l'autostima delle persone. Anzi, sei tutt'altro
che stupido. Ti fidi troppo degli altri, non riesci a vedere tutti i
giochetti che fanno alle tue spalle.. ma forse è meglio
essere
aperti e ricevere batoste che non credere nemmeno a se stessi.
C'è
stato un periodo in cui pensavo il contrario, ma ora non sono
più
sicuro. Ora non sono più sicuro di nulla" concluse posando
delicatamente la testa sopra a quella di Thad. "Mi guardo allo
specchio e vedo una maschera perfetta che riproduce esattamente la
realtà ma che, per quanto bella possa essere, è
pur sempre finzione
e non ha vita. Per tutto questo tempo ho tentato di proteggermi
indossandola, ma in verità l'unica cosa che ho fatto
è stato
allontanare il solo che mi abbia mai fatto sentire vivo. Thad, con un
singolo sguardo hai rimesso in moto questo meccanismo arrugginito e
malfunzionante delle dimensioni di un pugno che ora continua a
pomparmi sangue, tenendo mi in vita" disse semplicemente
Sebastian.
"Dio, se avessi saputo tutto questo prima..."
mormorò Thad.
"Non sarebbe cambiato nulla. Sono troppo
orgoglioso, e idiota, per farmi aiutare" sorrise stancamente
l'altro ragazzo.
"Forse avrei potuto fare qualcosa"
"Lascia
perdere, Thad. Sono un caso disperato"
"Il problema è
mio: ho riportato a galla questa merda e ora devo far tornare tutto
come era prima. Possiamo passare sopra a quello che ho detto e
basta"
"Come posso passare sopra ad una cosa che forse
penso ma che non ho le palle di dire?"
Thad lo guardò
in maniera interrogativa mente all'interno del suo corpo in tempesta
(ormonale) si accendeva una lanternina quasi invisibile di un faro,
porto sicuro.
"Sì, perché la verità è
questa: sono
abile con la lingua -in tutti i sensi, credimi sul parola- ma quando
si tratta di esprimere i propri sentimenti e stronzate varie, qui il
maestro sei tu, sei sempre stato tu, Thad. Per me anche rispondere ad
una domanda personale del tipo 'come stai?' è una tortura. E
anche
per questo ti invidio, per quanto possa sembrare assurdo o ossessivo.
Invidio la tua spontaneità innata, io povero complessato"
"Tu.
Non. Sei. Un. Complessato." Thad fece lo spelling, dopo aver
preso delicatamente fra le mani il viso del ragazzo e averlo rivolto
verso di sè.
Sebastian seguì docile i movimenti del coma
ogni e quasi non si accorse del respiro profondo che aveva fatto
prima di guardarlo. "È gentile dirlo da parte tua, ma non
credo
cambi l'essenza della questione. Fammi continuare questa sviolinata
che sento già le vene incrostate di zucchero" sorrise
ricambiando lo sguardo e perdendosi negli occhi di Thad. "0ra lo
dirò anche a costo di sembrare un perfetto coglione. Mi
piaci, e
tanto. E, fanculo la dignità, mi piace sentire il tuo
respiro
ritmato mentre dormi; la tua mano sulla spalla quando mi svegli -tra
l'altro sono già sveglio la maggior parte delle volte; i
mille modi
con cui cerchi di rispondere senza risultato alle mie frecciatine.
Adoro quando sorridi involontariamente mentre parli con gli altri
Warblers, solo perché sei felice di essere lì con
loro; quando fai
la crocerossina premurosa con quell' alcolista di Flint; quando
proponi canzoni oscene per le competizioni ufficiali. Ma hai gusti
pessimi in fatto di musica e di uomini, e dovrò abituarmici.
Non si
se questo lo chiami amore, ma mi piaci. Forse anche qualcosa di
più.
Ed è imbarazzante da ammettere per uno che evita le
smancerie peggio
che la nana nasuta da vestiti decenti. Non hai idea di quanto mi
senta mi senta idiota in questo momento, con la mia reputazione a
puttane" terminò Sebastian, cercando di sciogliere il
contatto
visivo con l'altro.
"A dire la verità penso sia romantico"
suggerì Thad con un sorriso.
"Magari romanticismo e idiozia
vanno di pari passo. Questo spiegherebbe perché sei
così"
meditò il ragazzo francese mentre giocava con i capelli del
moro.
"Romantico?" tirò ad indovinare Thad.
"No,
idiota" sghignazzò Sebastian facendo sussultare tutto il
letto"
"Mi ero quasi dimenticato come eri da
normale"
"Goditelo perché non mi rivedrai tanto presto
in quella modalità"
"Non so se sei dell'umore giusto,
ma potemmo riprendere da dove ci eravamo interrotti..." disse
Thad punzecchiandolo sul fianco e passandogli il naso fra i
capelli.
"Ti piace giocare con il fuoco, Thadduccio?
Stai solo attento a non bruciarti" Sebastian rise e sospirò
"so
che con ogni probabilità non mi crederai, ma penso davvero
che
dovremmo scendere di sotto dagli altri; abbiamo molte cose di cui
parlare.... Poi però possiamo tornare in camera e
controllare quale
Sebastian c'è. Se quello da sesso selvaggio o quello da
coccole
davanti a 500 giorni insieme" disse accarezzando lievemente le
le punte dei polpastrelli dallo zigomo alla mascella di
Thad.
"Parola mia, Sebastian Smythe, sei l'uomo più
sorprendente al mondo" replicò Thad meravigliato dalla sua
strana risposta.
"Sono versatile, solo questo. Ed è
tutta invidia la tua" rispose lui alzandosi.
"E perché
dovrei essere invidioso? Sei mio. Esclusivamente è
deliziosamente
mio" gli ricordò Thad con un sorriso malizioso.
"Mi
vuole degnare della tua presenza, pulzella Harwood?" Lo
invitò
a scendere Sebastian mentre teneva la porta aperta con il piede.
"Con
sommo piacere, mio coraggioso cavaliere" accondiscese l'altro
ragazzo.
E insieme, dandosi il braccio, scesero quei pochi
gradini che sembrarono milioni di scale.
Thad non era mai stato tanto felice di aver fatto qualcosa di così stupido.
NdA (Non datele Ascolto)
Beh,
che dire? Siamo finalmente arrivati alla
fine di
questo strazio letterario.Tralasciando che questo
capitolo l'ho scritto ad agosto scorso, LOL.
Devo dire che mi fa davvero impressione aver portato a termine una storia. Non sono una di quelle persone costanti che quando prendono a cuore qualcosa la portano fino in fondo (e questo si può benissimo vedere dalle mie altre storie, lol).
E i miei discorsi d'addio fanno pena, quindi …
grazie
a tutti.
A chi l'ha seguita silenzioso
A chi si è cagato solo
il primo capitolo
A chi ha messo fra le preferite/carote/da
ricordare/pomodori e cipolle
A chi mi ha fatto sapere il suo
parere
A chi mi ha obbligato a non demordere e a continuare
A
chi mi ha detto che non era proprio da buttare
A chi ha pensato
che facesse schifo
A chi ha provato ad indovinare lo sviluppo
della storia
E un po' a tutto il genere umano in generale
E,
boh, passate una bella estate (?)