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Autore: Moony_911    12/06/2013    0 recensioni
Dal primo capitolo...
"vide Luigi uscire in compagnia di un altro uomo, un uomo dall’aria molto familiare e sebbene l’avesse visto di sfuggita, non le ci volle molto per realizzare che si trattava di Andrea. Non un Andrea a caso, era proprio lui, quello che un tempo era stato il “suo” Andrea."
Prendendo ispirazione da una canzone di Max Pezzali, una nuova storia sui nostri due testoni preferiti, Paola e Andrea... buona lettura!
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ti ho incontrata ma tu non mi hai visto,
eri in macchina è stato un attimo



Giovedì, ora di pranzo.
Andrea si era appena concesso una pausa dopo una mattinata passata immerso nelle scartoffie, l’ultima prima di tre giorni di ferie presi per un evento speciale, la sua adorata sorellina, quella mattacchiona di Alessandra, aveva deciso di mettere la testa apposto e quella domenica mattina si sarebbe sposata con Luigi, collega, amico e nel giro di settantadue ore, fratello.
Se ripensava a come era stato il loro rapporto all’inizio, non poteva far altro che sorridere, anche se a quel tempo, l’avrebbe volentieri impallinato, prima perché faceva il filo a Paola, dopo perché l’aveva beccato a baciarsi con la sua sorellina.
Cercò di soffermarsi solo sulla seconda parte del suo ricordo, quando si erano scannati per Alessandra e Luigi a muso duro gli aveva detto che non usciva con sua sorella, lui amava sua sorella, il che è un tantino diverso.
Erano quasi le quattro quando salutò i suoi colleghi e si mise in macchina per andare a rapire il futuro cognato per una serata tra soli uomini...doveva partecipare anche Leo, testimone di Luigi, se non fosse che avevano cambiato il turno in ospedale ad Elena, la moglie e la piccolina di casa, Ester, non poteva rimanere da sola.
“E insomma, fu così che mi ritrovai solo sulla strada per Tarquinia...non per essere Leo ma ti sei rammollito...” gli aveva detto non appena appreso della defezione dell’amico.
“Mi avrebbe fatto davvero piacere, ma quando una delle mie due donne chiama è praticamente impossibile dire di no, credimi Andrea, quando ti troverai ad avere una tua piccola fotocopia che ti guarda con due occhi come quelli della Ester capirai cosa intendo...” rispose Leo pensando alla sua bambina, una bellissima bambina cicciottosa, con gli occhi del papà e il sorriso contagioso della mamma.
“Vabbè dai, ci rifaremo dopo, tanto abbiamo tutto il tempo del mondo per una birra e una serata al pub!” concluse Andrea congedandosi dal collega.
Arrivato a Tarquinia non fece fatica a trovare la caserma dove lavorava Luigi, parcheggiò poco distante e si avviò verso l’entrata.
Non ebbe bisogno di farsi annunciare che l’amico fece capolino dall’ufficio comune ed essendo già cambiato, era pronto ad uscire...l’idea era semplice, prendi una sera al pub, un panino e una pinta di birra, mentre mandano la partita di rugby dei Barbarians in diretta su Sky Sport, potevano chiedere di meglio?
Salutarono i colleghi e si diressero verso il cortile, il pub non distava poi molto dalla caserma e approfittando del clima mite avevano deciso di fare quattro passi anche per ammazzare il tempo.
E fu proprio mentre uscivano dal cortile che incrociarono una macchina di servizio che stava rientrando, probabilmente dal turno di pattuglia, e sebbene fosse stato solo un attimo, Andrea ebbe proprio la sensazione che la persona alla guida fosse un volto noto, fin troppo noto per lui. Paola.
 
Paola stava rientrando dal giro di pattuglia insieme a Leandro quando, varcando il cancello del cortile della caserma, vide Luigi uscire in compagnia di un altro uomo, un uomo dall’aria molto familiare e sebbene l’avesse visto di sfuggita, non le ci volle molto per realizzare che si trattava di Andrea. Non un Andrea a caso, era proprio lui, quello che un tempo era stato il “suo” Andrea.
-Ma che diamine ci fa qui a quest’ora?!-pensò – ah già, Lù e la serata per soli uomini... ma che c’entra Andrea? Sarà un altro, non può essere lui per davvero....-.
Continuò a scervellarsi anche mentre se ne stava seduta alla sua scrivania a fare la relazione di servizio, sorridendo ripensando alla sua faccia quando aveva scoperto che il nuovo elemento arrivato in sostituzione del vecchio maresciallo Pineschi che se ne sarebbe andato in pensione nel giro di venti giorni, era proprio Luigi.
“Paola?!” chiese Luigi posando il suo borsone a terra una volta passata la guardiola vedendola uscire dal suo ufficio.
“Lù?!?” rispose lei, presa alla sprovvista facendo cadere a terra i fascicoli che stava spostando verso l’archivio. Li raccattò velocemente, lì posò su un mobiletto e corse ad abbracciare l’amico saltandogli letteralmente in braccio “Che ci fai qui?”.
“Mi dispiace dirtelo così bimba, ma mi hanno assegnato qui in via definitiva!”.
“Davvero?!?”.
“Davvero davvero Vitali, allora pronta a giocare come ai vecchi tempi?!?”.
“E lo chiedi pure?!?” rispose lei dandole una pacca sulla spalla “Andiamo dai, che intanto che aspettiamo che il Maggiore si liberi ti faccio fare un giro turistico di questa gabbia di matti!”.
Erano passati più di sei mesi da quel giorno, e quattro erano passati  da che gli aveva detto che si sarebbe sposato, chiedendole ufficialmente di essere la sua testimone di nozze.
“Che cosa?!” gli chiese mentre erano di pattuglia insieme girando per la città.
“Cosa? Che mi sposo o che ti sto chiedendo di farmi da testimone...”.
“Tutte e due in effetti... che si danno certe notizie così?!”.
“E come le volevi, in carta da bollo e raccomandata con ricevuta di ritorno?” rispose lui, pensando che forse non sarebbe stata così contenta di sapere che la ragazza che stava per sposare era in realtà la sorella di Andrea.
“Cretino! E com’è lei?!” chiese incuriosita e cominciarono a parlare dei vari aspetti gestionali dell’organizzazione del matrimonio poi Luigi non resistette più e, seppur parzialmente, vuotò il sacco mentre stavano parlando della marea di pratiche burocratiche che avevano dovuto compilare.
Paola ci rimase di sasso, la futura moglie di uno dei suoi migliori amici era la sorella di Andrea, fra se e se pensò che la cosa aveva davvero un che di vagamente ironico... possibile che tra tutte le donne disponibili su questo pianeta, proprio con la sorella di Andrea si doveva sposare?
Vedendo la sua espressione Luigi capì che non era ancora il momento di dirle che Andrea sarebbe stato il testimone di Alessandra insieme con Sonia,  sapeva che non si erano lasciati bene tempo addietro e non voleva andare a scoprire nuovamente una ferita che a suo avviso non si era ancora rimarginata, dove l’orgoglio di entrambi l’aveva fatta da padrone, ma era fermamente convinto che se solo l’avessero messo da parte, avrebbero ritrovato quella sintonia speciale che avevano sempre avuto.



Angolo dell'Autrice:
Tutta la storia nasce da quello spettacolo di canzone che è L'universo tranne noi del buon vecchio Max Pezzali....
ascoltandola sembra proprio scritta per i nostri due testoni preferiti e allora ho deciso di buttar giù qualcosa...spero che vi piaccia, se vi va lasciate un commento!!!
  
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