Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
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Autore: Caster_Gamer    13/06/2013    4 recensioni
Nancy frequenta il liceo Dolce Amoris da ormai un anno, è innamorata di uno dei ragazzi che rientra nelle sue amicizie, e proprio quando sta per dichiararsi appare il meraviglioso sorriso di qualcuno che tecnicamente non potrebbe ricambiare il suo amore.
E cosa succede se chi riteneva solo come un amico le dimostra di provare qualcosa per lei?
« Credo di aver capito come va avanti il gioco...e tu sei davvero troppo, tanto sleale mia cara! »
« Sleale!? Gioco!? Adesso basta dimmi che succede dato che hai capito! »
Cominciai ad odiare tutti quei giri di parole, se dovevano dirmi qualcosa che parlassero chiaramente!
Avevo visto giusto, ero una stupida! Ma di certo continuando a parlarmi con metafore non sarei diventata un genio!
« Il gioco dell'amore! » esclamò passandosi una mano fra i capelli « Non posso di certo essere io a svelarti le regole ed i tuoi avversari, posso solo augurarti che li capirai un giorno... »
Sbuffai, adesso capivo cosa credeva...e si era sbagliato.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexy, Castiel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ragazzo nuovo

 

Poco più di un anno, poco più di un anno era passato da quando avevo conosciuto Castiel.

Ricordavo ancora la prima volta che ci eravamo incontrati, era stata una pura coincidenza e lui aveva cominciato con una delle sue solite battutine.

All'inizio l'odiavo, con il passare del tempo però ci conoscemmo sempre meglio e cominciai ad adorare il suo modo di comportarsi, il suo senso dell'umorismo, la sua rabbia improvvisa, i suoi scatti di contentezza, la sua bravura nel suonare la chitarra...

Amavo tutto di lui.

Più passava il tempo più qualcosa dentro di me cresceva nei suoi confronti, quell'estate l'avevo anche incontrato a mare e lì grazie a Rosalya capii di essermene innamorata.

Era ovvio, io l'amavo e non potevo farci nulla, la mia paura però era che probabilmente non ricambiava i miei sentimenti e se mi fossi dichiarata...sarei rimasta con un pugno di mosche in mano.

Per tre mesi rimasi a pensare se dovevo dirglielo o meno, una settimana fa avevo deciso di non dirgli niente, ma adesso...dopo che lui mi aveva lasciata con una delle sue solite battutine per andare in palestra, l'unico mio pensiero era “Come dirgli che lo amo?”.

Con le parole non ero mai stata molto brava, quindi decisi di mandargli un messaggio, dato che la lettera era piuttosto vecchia e magari me l'avrebbe anche strappata davanti agli occhi, cosa che mi avrebbe ferita fino a frantumarmi il cuore.

Digitai velocemente “Ti amo” sulla tastiera ma subito dopo me ne pentii e cancellai tutto.

Provai con “Forse avrei dovuto dirtelo prima ma trovo solo adesso la forza per scriverlo: Ti amo” ma sostituii velocemente “Ti amo” con “Mi sono innamorata di te” che trovai alquanto patetico.

Cancellai tutto, ero confusa...non sapevo cosa fare, come dirglielo...

Alla fine cominciai a scrivere la prima cosa che mi passò per la testa.

Castiel, non riesco a dirtelo di persona perciò te lo scrivo in un messaggio. È da un po' che ci rifletto, non so se dirtelo o meno ma ho capito di essere innamorata di te. So che tu non ricambi ma è importante che tu lo sappia, ti prego di non urlarmi contro quando ci vedremo...Io sono innamorata di te.”

Era perfetto, le mie dita avevano scritto ciò che pensavo e non avrei cancellato una sola parola.

Feci per schiacciare il tasto invio ma sentii un “Ehi” probabilmente rivolto verso di me, dato che se non sbagliavo ero rimasta sola nel cortile.

Sollevai lo sguardo e vidi un ragazzo che non avevo mai visto prima di fronte a me.

Era alto, il sorriso governava sul viso dai lineamenti dolci e mi guardava dritto negli occhi con i suoi di un colore acceso, fucsia si potrebbe definire. Aveva i capelli di un azzurro intenso, l'abbigliamento vivace come quella che sembrava essere la sua personalità e delle cuffie appese al collo che teneva ancora con la mano, segno che doveva essersele tolte da poco.

« Scusami se ti disturbo...ma potresti accompagnarmi nella Sala Delegati? Ho bisogno di ultimare la mia iscrizione. » disse massaggiandosi la nuca, io mi alzai prendendo lo zaino e mettendomi accanto a lui.

« Certo! » fu la mia risposta.

Cominciammo a camminare per andare all'interno dell'Istituto, una volta dentro andammo avanti lungo ai corridoi.

Durante il tragitto mi raggiunse svelto mettendosi al mio fianco.

« Comunque mi chiamo Alexy, tu sei? » chiese per intraprendere il discorso, io lo guardai mentre continuavo a camminare.

« Ah già che maleducata! Sono Nancy...piacere! »

« Il piacere è tutto mio. » sorrise solare e ricambiai subito.

Sembrava un ragazzo davvero simpatico, chissà, magari saremmo anche diventati amici.

Lo accompagnai sino alla Sala Delegati sperando che Nathaniel fosse rimasto lì, solitamente gli auguravo di finire presto ma questa volta era l'opposto.

Bussai alla porta sentendomi dire un “Avanti” da parte di una ragazza, dopo qualche secondo capii che si trattava della voce di Melody.

Abbassai la maniglia ed entrai, vidi lì la ragazza che mi guardava un po' nervosa mentre Nathaniel era girato verso un cassetto a sistemare dei fogli.

Feci a Melody un cenno con la mano per poi guardare Alexy come per dargli il consenso di entrare.

« Nathaniel, c'è un ragazzo nuovo che dovrebbe ultimare la sua iscrizione... » lo avvisai, lui come sentì la mia voce si voltò verso di me sbattendo il fianco contro una sedia, ridacchiai sotto i baffi vedendolo imbarazzato.

« C-ciao Nancy! » esclamò, io mi limitai a sorridere « D-dimmi tutto. »

« Ehm...dicevo che c'è un- »

« Oh ah sì giusto! » si massaggiò la nuca ancora un po' rosso in viso « Alexy o Armin? » chiese guardando il diretto interessato.

« Alexy. » rispose lui sorridendo.

Armin? Quindi c'era un altro ragazzo nuovo?

« Bene...aspetta che controllo cosa ti manca. » e dicendo questo cominciò a cercare in una pila di fogli talmente alta che quasi lo nascondevano.

« Oggi hai tanto lavoro da fare, eh Nath? » costatai sorridendo.

« Già...per fortuna c'è Melody che mi da una mano. »

« Forse fra un po' te la darò anch'io, dato che mi sto candidando come rappresentante della mia classe ed avrò la scusa per poterti aiutare! » esclamai, lui trasalì.

« C-Cosa!? Davvero?! » sollevò lo sguardo dalla pila di fogli guardandomi con gli occhi dorati pieni di speranza, lo adoravo.

« Certo che sì! »

« Beh...anzi sei sempre stata così gentile che mi hai aiutato anche essendo una semplice alunna. » disse ritornando a cercare tra quei fogli, le sue gote erano tornate nuovamente rosse.

« Siamo comunque amici, no? E poi mi piacerebbe aiutarti oggi ma devo accompagnare Castiel a comprare un nuovo plettro per la chitarra. » mi giustificai, lo sguardo del ragazzo si spense.

« Capisco. »

Il mio sguardo si posò su Melody, che nonostante il sorriso sembrava avercela con me...non sapevo perché ma a volte si comportava come se mi odiasse e me lo dimostrava indirettamente.

« Ah finalmente l'ho trovato! » esclamò Nathaniel sfilando via un foglio « Eccolo qua, devi firmare e versare 25 euro. »

« D'accordo, ce li ho qua. » prese dalla tasca i soldi e li porse a Nathaniel che gli dette il resto in poco tempo.

« Quindi per quanto riguarda mio fratello Armin deve essere lui stesso a completare l'iscrizione? » s'informò Alexy firmando velocemente in fondo al foglio.

« Sì, o almeno, se vuoi puoi versare i soldi tu adesso al posto suo ma la firma deve essere la sua ovviamente. » spiegò il biondo prendendo il foglio e sistemandolo insieme a quelli sopra ad una scrivania.

« D'accordo, allora grazie ed a presto. » gli porse la mano che fu subito ricambiata, salutò Melody allo stesso modo e fece lo stesso con me ma gli spiegai che lo avrei accompagnato di nuovo fuori, Castiel infatti mi aspettava lì.

« Ciao Nath! Ciao Melody! » li salutai velocemente davanti alla soglia della porta, loro ricambiarono svelti e quando chiusi la porta Alexy si lasciò scappare una risatina.

Lo guardai con un punto interrogativo stampato in viso, nel frattempo cominciammo a camminare.

« E così quella ragazza è gelosa di te. »

« Gelosa di me? »

La mia espressione divenne perplessa, perché Melody dovrebbe essere gelosa di me?

« Sì...per quanto riguarda quel ragazzo... »

Nathaniel? Diceva sul serio?

« Ma io e Nath siamo amici... »

« Evidentemente lei pensa che ci sia qualcosa sotto. » mi fece costatare Alexy, io mi grattai la testa.

« Ma...anche se fosse a lei cosa... » mi bloccai subito...ma certo!

Come avevo fatto a non accorgermene? Era così palese che Melody provasse qualcosa per Nathaniel, era ovvio che fosse gelosa di me dato che io pur conoscendo il biondo da meno tempo ricevevo più attenzioni. Ma in fondo era indispensabile, eravamo amici, non c'era niente di più tra di noi!

Volevo ridere ma non ci riuscii, la situazione era tanto stupida e divertente quanto seria: non volevo che Melody mi odiasse per qualcosa che nemmeno esisteva.

« Nancy? » la voce di Alexy mi fece trasalire, lo guardai con l'espressione che parlava da sola « Perché non ci scambiamo il numero? Sai, mi farebbe piacere poterti conoscere meglio. » propose prendendo il telefonino, io annuii.

« Certo, allora il mio è... »

E cominciai a dettargli il mio numero, una volta finito ci ritrovammo nel cortile e lui mi dette il suo che salvai nella rubrica come “Alexy” appunto, chissà se un giorno gli avrei affibbiato un soprannome.

« Volevo ancora scusarmi per poco fa, magari ti ho disturbata... » disse sistemandosi la cartella sulle spalle, io misi le mani avanti.

« Scherzi? Anzi mi ha fatto piacere conoscerti! »

« Davvero? Sono felice! » sfoggiò un bel sorriso, uno di quelli che prima non aveva fatto.

Questo era il più spontaneo, quello seriamente felice, era solare, luminoso, bellissimo.

Fu come se il lieve venticello cessasse all'improvviso, come se niente a parte Alexy esistesse.

Credevo che quello fosse il sorriso più bello che abbia mai visto, e per qualche strano motivo avevo paura di non essere stata la prima a vederlo.

« Mh? Perché sei arrossita all'improvviso? » mi chiese inclinando la testa, io mi toccai subito le gote.

« N-non lo so! Sarà il vento... » provai a giustificarmi velocemente, lui ridacchiò.

« Non sapevo che il vento rendesse rossi. »

Abbassai lo sguardo, che figura...

Sentivo il cuore battere un po' più forte del solito perciò mi toccai il petto voltandomi dall'altra parte.

La porta della palestra si aprì e vidi i ragazzi uscirne.

« Oh Castiel starà uscendo! » esclamai, il ragazzo si mise accanto a me guardando uscire gli altri.

Di Castiel però nemmeno l'ombra.

« Mh? Ehm...io vado a cercare Castiel, un mio amico. Allora a domani? » avvisai Alexy sorridendogli, lui annuì.

« A domani! » feci per andarmene ma lui si riavvicinò « Ah e comunque...fortunata tu che puoi vedere quei figoni da vicino! » mi sussurrò all'orecchio per poi andarsene.

Vedere quei figoni da vicino...? Sapevo di essere fortunata ma...perché mi aveva detto “fortunata tu” come se anche lui volesse...

Un pensiero mi passò per la testa ma lo scacciai subito.

Non era il momento per farsi quel genere di film.

Andai quindi in palestra e la trovai vuota, dov'era finito Castiel?

« Castiel? » lo chiamai, ma non ricevetti risposta.

All'improvviso qualcuno mi posò le mani davanti agli occhi e mi spinse indietro, mi scontrai contro qualcosa.

Piombò il silenzio, non dissi nulla dato che immaginavo già di chi si trattava.

Non era la prima volta che me ne combinava una del genere, le prime mi spaventavo sempre ma ormai mi ci ero abituata.

Sentii però la pelle bagnarsi con delle gocce, spalancai gli occhi vedendo naturalmente il buio, le mani erano ancora posate sul mio viso, quasi lo circondavano completamente.

« Quando hai intenzione di lasciarmi? » gli chiesi mettendomi a braccia conserte, lui si lasciò scappare una risata.

« Ormai mi riconosci sempre. » disse lasciandomi, così mi voltai verso di lui ma prima di poter dire qualcosa fui bloccata dalla vista del rosso a petto nudo davanti a me.

Indietreggiai svelta sentendo qualcosa smuoversi dentro.

L'avevo visto in quelle condizioni solo a mare, e nemmeno. Quella volta non si era fatto il bagno perciò era completamente asciutto.

Invece in quel momento aveva i capelli bagnati e le gocce gli cadevano lentamente sul petto muscoloso, di certo non da palestrato, ma bello da guardare, sciogliendosi lentamente su di esso.

Mi sembrava così caldo, forse perché in quel momento io stessa credevo che presto o tardi sarei squagliata riducendomi in una pozzanghera.

Il cuore mi batteva forte, era come se volesse esplodere fuori dalla cassa toracica.

« Q-q-quando dici tu ti metti una maglietta! Svergognato! » riuscii ad urlare non so per quale miracolo, dato che le altre parole erano seccate nella gola.

« So di essere bello ma non credevo così tanto... » si avvicinò per prendermi le spalle ma mi allontanai appena in tempo voltandomi dall'altra parte.

« Dobbiamo andare a comprare questo plettro, sì o no? »

Stette in silenzio, forse non si aspettava una reazione simile. Dopo un po' però sentii i suoi passi raggiungermi ed in quel momento cominciai a camminare verso l'uscita.

« Ti aspetto fuori. »

Una volta nel cortile mi sedetti nuovamente sulla panchina ed afferrai il cellulare. Cancellai tutto quello che avevo scritto, che era rimasto salvato nella bozza e posando i gomiti sulle ginocchia mi coprii il volto con le mani.

Chissà cosa sarebbe successo se non avessi opposto resistenza...

No sicuramente non sarebbe accaduto niente di quel che immaginavo, mi avrebbe semplicemente avvicinata a sé per poi fare qualche battutina ed io mi sarei allontanata facendo la finta offesa.

Non sarebbe cambiato niente dal solito.

L'unico problema era che non me la sentivo di stargli vicino in quel momento, non sapevo cosa avrei potuto dire o fare ma sicuramente sarebbe stato qualcosa di assolutamente sbagliato.

Sospirai e decisi di non pensarci, quella doveva essere la prima volta che io e Castiel uscivamo soli per comprare o fare qualcosa, per me era un giorno importante.

Stavo già per rovinarlo una volta inviandogli quel messaggio...e poco fa lui mi aveva tentata! A volte era come se mi leggesse nella mente.

Lo aspettai per altri venti minuti seduta lì, si erano già fatte le quattro e mezza e solo allora lo vidi uscire dalla palestra e venirmi in contro.

Mi alzai ed insieme cominciammo a camminare ed a parlare, finsi di non ricordare quello che era successo poco prima, non volevo nemmeno aprire l'argomento e a quanto pare lui non aveva fatto molto caso al mio comportamento.

Il tragitto fu lungo ma non ce ne accorgemmo, tra le varie prese in giro e le chiacchiere arrivammo infatti dopo venti minuti davanti ad un negozio di strumenti, gadget e quant'altro.

Ci entrammo e rimanemmo lì per mezzora, Castiel si perse infatti a guardare ogni chitarra, ogni plettro, ogni tipo di oggetto inerente alla musica che amava.

Sembrava come ipnotizzato, amava davvero la sua musica, e non l'avevo mai visto così.

Mi piaceva scoprire i diversi lati di Castiel, vedere le sue espressioni e poterle tenere tutte per me, avrei voluto che questo capitasse più spesso ma non dipendeva da una mia decisione.

Quando finalmente si decise a comprare un plettro rosso, praticamente uguale a quello che aveva prima, uscimmo dal negozio facendo probabilmente fare salti di gioia al cassiere che ci aveva visto gironzolare nelle varie stanze toccando quasi tutto quello che ci capitava sotto mano.

Lui perché gli piaceva, io per curiosità.

« Ti devi essere annoiata a guardare tutte quelle cose. » disse infilando le mani nelle tasche.

« Mh? Veramente no, è stato bello vedere la tua espressione...sembrava che quelle cose ti piacessero davvero tanto. È stato un po' come prendere un pezzo di te. » non capii mai perché dissi quelle parole, in realtà mi scapparono, fu come se dopo aver aperto il rubinetto non fossi più riuscita a chiuderlo.

« Ah...ma davvero? » mi guardò con un'espressione soddisfatta, io solo in quel momento mi resi conto di ciò che avevo appena detto e guardai altrove arrossendo.

« Nel senso che mi piace vedere le persone appassionate! T-tutto qui! » fu la mia giustificazione.

« Sì immagino. » ridacchiò per poi riprendere a camminare guardando avanti.

Sollevai lo sguardo verso di lui, vedere la sua figura forte e sicura mi faceva sentire protetta.

Lo seguii per tutto il tempo senza dire altro, lui non accennò nulla e non mi disse nemmeno dove stavamo andando. Poi però riconobbi il posto: casa mia.

Ci fermammo davanti al cancello e voltandosi verso di me guardò prima il piano dove abitavo io e poi mi rivolse lo sguardo.

« A domani. » mi salutò svelto per poi riprendere a camminare, io mi voltai verso di lui.

« Non sei stanco? È un pomeriggio che camminiamo, se vuoi puoi salire da me. »

Anche in quel momento parlai senza volerlo, nessun ragazzo era mai salito a casa mia, sempre che Ken si potesse considerare un ragazzo dato che è stato per molto tempo il mio unico migliore amico.

Il rosso mi guardò inarcando un sopracciglio, lanciò un'altra occhiata alla mia finestra titubante.

Ci stava pensando, quindi c'era il 50% di possibilità che accettasse.

Forse stava pensando ai pro ed ai contro, una parte di me sperava soltanto che dicesse di sì, volevo passare ancora un po' di tempo con lui.

« Va bene, il tempo di riposarmi. »

La sua risposta fu in qualche modo sbrigativa e mi fece sorridere felice.

« Seguimi. » dissi non riuscendo a nascondere quel sorriso, lui arrossì violentemente e si passò una mano sul volto.

Non feci caso alla sua reazione ed entrai nel palazzo, salimmo velocemente le scale ed arrivati al quarto piano mi fermai davanti alla porta, presi la chiave e l'aprii facendogli spazio.

Adesso avremmo dovuto parlare per forza.

 

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autrice: Ciao, allora cosa ne pensate?
È il primo capitolo perciò spero di avervi incuriositi abbastanza, cosa posso dirvi per adesso? Beh, ringrazio chi ha letto e vi chiedo (se è possibile) di farmi sapere cosa ne pensate.
A presto :)

  
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