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Autore: Nanek    13/06/2013    3 recensioni
Questa è la storia d’amore di James e Charlie, una storia d’amore come tante, forse, ma unica e perfetta per loro due; una storia d’amore che è stata fermata dalla guerra, la guerra del Vietnam.
Ma in questa storia d’amore, c’è anche un altro personaggio: Billy White, soldato semplice, al primo anno di guerra, amico di James.
Ma perché ci deve essere un altro ragazzo in una storia d’amore? Beh, Billy sarà colui che li salverà entrambi.
Tratto dal primo capitolo:
"Caro James,
mi manchi, e sono ormai ripetitiva, te lo scrivo in ogni lettera che mi manchi, ma non credo mi stancherò mai di farlo; amore mio, aspetto la tua risposta ogni giorno, una risposta che non arriva mai, e che mi sta spaventando"
“Cara Charlie,
mi scuso per le mancate risposte, ma qui si fa la guerra, il tempo scarseggia, e i miei soldati hanno bisogno di me.”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Capitolo 10

21 guns
 

(questa canzone merita ;) http://www.youtube.com/watch?v=-6xEqHUDC80 )
        

 
Un mese dopo.

-Charlie, mi puoi dare una mano? Questa cravatta la odio- chiese il Caporale James, davanti allo specchio.

Le mani di sua moglie Charlie arrivarono subito, all’altezza del suo collo, e fecero il nodo a quella cravatta nera.
Charlie indossava un vestito scuro, lungo fino alle caviglie, un velo nero sui capelli, l’espressione persa nel vuoto; James indossava un completo scuro, gli occhi fermi sulle mani di sua moglie.
Ashley sedeva su una sedia, mentre li aspettava, anche lei priva di vitalità quel giorno.
In casa Phillips regnava il vuoto.
Anche il tempo sembrava essere in sintonia con loro: la primavera si era come trasformata in gelido inverno, il vento soffiava forte, le nuvole grigie erano protagoniste, un temporale si nascondeva dietro l’angolo.
Charlie prese per mano la bambina, accennando un lieve sorriso, mentre James, andava a prendere la macchina, in garage.
Era passato un mese dal suo ritorno dal Vietnam, era passato un mese dalla morte di Billy White, e il funerale, si sarebbe celebrato quel giorno, dopo un mese.
Arrivarono al cimitero di Naperville dopo un’ora di strada, il cimitero dove si sarebbe svolto quel funerale.

La famiglia Phillips si avvicinò, James teneva sua figlia in braccio, mentre con l’altra mano, stringeva a sé sua moglie.
Si sedettero nei primi posti liberi, e dopo una quindicina di minuti, la cerimonia iniziò.
Donne che piangevano, i suoi stessi soldati che fissavano la bara di legno vicino alla fossa già pronta ad accoglierla, i Generali, il Tenente, Robert, tutti c’erano, non mancava nessuno all’appello, c’era anche Paul, quel giorno, che piangeva appoggiato al tronco di un albero.
Fu il momento dei saluti finali, e uno ad uno, qualcuno raccontò qualcosa del giovane White: i suoi fratelli, sua madre, suo padre, lo stesso Paul, tutti sembravano aver qualcosa da dire, qualcosa da ricordare di quel giovane soldato semplice, morto nel momento sbagliato, quando tutto era finito, quando tutto era concluso.
James si alzò in piedi, e dopo aver lasciato un bacio sulla tempia alla sua Charlie, si avvicinò: anche lui aveva qualcosa da dire.
Tossì, cercando di schiarirsi la voce, tossì, per mandare indietro un singhiozzo che si stava impadronendo di lui.

-Il giovane Billy.. Billy Elliot lo chiamavo- cominciò.
-Credo di dovergli dire tante di quelle cose, che non so da che parte cominciare- abbassò lo sguardo, e fu la fine per i suoi occhi azzurri: pieni di lacrime, che si lasciarono andare a singhiozzi più forti, che lo devastarono, tanto da non riuscire a farlo parlare.
Sua moglie Charlie gli si avvicinò, e lo portò lontano, James non era ancora pronto a dirgli addio, a dire addio a quel giovane, quel giovane che aveva lottato per lui, per loro, che era morto tra le sue braccia, per salvargli la vita.
 

Passò un’ora e mezza, prima che tutti se ne andassero, e la tomba di Billy si ritrovasse deserta.
Charlie ed Ashley lo aspettavano in macchina, mentre lui, James, si presentò di nuovo davanti alla foto di Billy: i capelli castani, più lunghi, non rasati, gli occhi grandi e verdi, gli occhi di un ragazzo fin troppo giovane per essersene già andato, il viso che sorrideva all’obiettivo, che sorrideva a James, che lo stava fissando.
Si sedette davanti a lui, con le gambe incrociate, e sospirò a lungo, prima di cominciare a parlargli.

-Scusami per prima, ti giuro non so che mi sia successo, soldato- cominciò James, accennando un sorriso.
-Billy.. cosa ti devo dire Billy? Credo che le mie parole siano davvero scontate in questo momento sai?- continuava ad interpellarlo, come se Billy potesse essere davvero lì a rispondergli.
-La verità è.. che non riesco ancora a capacitarmi di questa cosa, Billy, non riesco ancora a credere che tu sia morto davvero- confessò a quella foto, cercando di far indietreggiare le nuove lacrime da versare.
-Sai soldato? Io e Charlie vogliamo un altro figlio- annunciò, come cambiando discorso.
-Vogliamo che sia un maschio, voglio chiamarlo come il mio salvatore, voglio chiamarlo Billy-continuò –e voglio che abbia gli occhi grandi e verdi, voglio che ti assomigli, giovane White, che sia esattamente come te- una lacrima.
-Voglio che sappia lottare, voglio che sia coraggioso, come lo sei stato tu, voglio che sappia essere l’amico perfetto che tutti cercano, voglio che sia come te Billy- rimase in silenzio, mentre si asciugava la guancia.
-Io.. io non lo so Billy, io.. non so che parole usare per ringraziarti Billy, tu.. tu mi hai salvato, soldato, per due volte.- un singhiozzo lo bloccò.
-Hai salvato la mia vita, proteggendomi da quelle pallottole, che ti hanno portato alla morte- lacrime che rigavano il viso, lacrime calde.
-Ma tu, hai salvato la parte di me che più mi è cara: il mio rapporto con mia moglie- confessò velocemente, deglutendo a fatica.
-Ho letto le lettere che le scrivevi, Billy, le ho lette tutte, e mi è mancato il coraggio di dirle che sei stato tu, perché, sono perfette, sono esattamente come le avrei scritte io, tu eri la copia esatta di me- si portò le mani agli occhi.
-Billy, perché tutto questo? Perché a te? A te così simile a me? Tu meritavi di vivere, meritavi di incontrare la tua “Charlie”, come era successo a me; perché, invece, eri così convinto di non tornare vivo da quella guerra? Dimmelo Billy, perché io non so darmi pace, non so pensare ad altro, non riesco a darmi una spiegazione, è tutto così sbagliato- e un singhiozzo più forte lo bloccò definitivamente.

James piangeva sulle sue mani, sentiva gli occhi bruciare come non mai, le mani tremavano, il petto sobbalzava troppo violentemente ad ogni singhiozzo.
Cominciò a piovere.
James rimase immobile sotto la pioggia, sembrava che il cielo stesse piangendo per quella giovane anima, appena salita al cielo, la giovane anima di un ragazzo sensibile, un ragazzo che si era battuto per il valore dell’amicizia, e che aveva perso la vita quasi per sbaglio.
Il giovane Billy White si era sacrificato per salvare la vita a quell’uomo, per salvare la sua vita già formata a Chicago, dove ad aspettarlo c’era la donna della sua vita, insieme a sua figlia: Billy si era sacrificato, Billy aveva rischiato per poterli vedere insieme, di nuovo, e quella volta per sempre, Billy aveva fatto della sua missione una ragione di vita, l’aveva intrapresa mettendoci anima e cuore, ad ogni costo, pur di far tornare James a casa, dove ad accoglierlo c’era la sua famiglia, la sua casa, l’amore di cui tutti sentono bisogno.

-Non l’abbandoni di nuovo, Caporale-
Una voce.
James alzò lo sguardo di soprassalto.
Da dove veniva quella voce? Cos’era stato?
-Non l’abbandoni-
Ripeteva quella voce, che lo spaventò.
Forse è solo la pioggia. Pensò James tra sé.
Ma quella voce, flebile, sussurrata, continuava a ripetergli quelle parole.
-Non l’abbandoni, non merita di esser lasciata sola.-

James si guardava attorno, non c’era nessuno vicino a lui, era solo lui e la pioggia, nessun altro.
La pioggia si fece più lieve, fino a smettere di scendere.
Un raggio di sole, si fece spazio tra le nuvole, e illuminò la mano di James, facendogli sentire il calore, come se un’altra mano si fosse posata su di lui, la mano di quel soldato.
James alzò lo sguardo, verso il cielo, verso quello spiraglio di luce.
Gli parve di scorgere la sua presenza, la presenza di quel giovane soldato.
Ricordi di ogni tipo gli balzarono alla mente.

Il primo giorno che lo vide, la sua strana assomiglianza con Charlie, il suo essere fragile,  magrolino, inesperto, pauroso, l’ultimo arrivato, l’ultimo da proteggere.
Gli parve di scorgere la presenza di quel giovane, sentire il suo calore, che trasmetteva in ogni istante, la sua voglia di dare una mano, la sua voglia di stare ad ascoltare, la sua pazienza, il suo essere così immaturo, il suo strano modo di credere alle favole e all’amore vero.
Sentiva la presenza di quel soldato, che l’aveva salvato due volte, che aveva preferito la vita di un suo superiore alla propria.
Il cuore batteva forte, al pensiero di Billy che rispondeva a Charlie, il cuore batteva forte mentre se lo immaginava nella sua stanzetta, con la sua macchina da scrivere, mentre pensava a come fare per tirarla su, mentre pensava a come avrebbe reagito lui.
Il cuore batteva al ricordo di loro due e dei loro momenti da soli, mentre la loro amicizia aveva libero sfogo: quando si lavavano la divisa nell’acqua di un fiume, quando si raccontavano le loro esperienze con le donne, anche se Billy, di esperienze ne aveva davvero poche, o quei momenti di fratellanza, quando Billy voleva essere abbracciato, in un momento di panico, di paura, di timore, timore della morte, timore della sofferenza, o semplicemente: paura di dimenticare cosa significasse provare affetto.

La mano di Charlie si appoggiò alla spalla di James, riportandolo alla realtà.
Lo incitò ad alzarsi in piedi, per poi avvolgerlo in un abbraccio.
Ashley era dietro di loro, e appena li vide abbracciati, si avvicinò, avvolgendo le sue piccole braccia alle loro gambe.
-Coccole!- esclamò la bambina, facendo sorridere i genitori.
-Chi è lui, papà? Non mi ricordo il nome- chiese rivolgendosi a James.
-Si chiamava Billy, piccola mia, era.. un mio amico-
-E adesso è in cielo papà? Insieme agli angeli?- chiese ingenuamente.
James le sorrise, e annuì –Sì, ora lui è un angelo- concluse, facendole cenno di correre in macchina: l’avrebbe portata al parco giochi.
La bambina spalancò gli occhi, incredula, e corse verso la macchina.

Lui e Charlie restarono nuovamente soli, a guardarsi negli occhi.
-Non abbandonarmi- si lasciò sfuggire dalla bocca James, abbracciando sua moglie.
Le mani di Charlie lo strinsero ancora più forte, per poi passare sul viso di lui.
-Jamie, io ti amo, non ti lascio, mi sono marchiata la pelle di te- recitò lei, ricordando una delle tante lettere scritte da Billy.
-Non oso chiederti un bacio, mia Charlie- sorrise lui –ma credo di averne davvero bisogno.- concluse il Caporale Phillips, avvicinandosi alle labbra della sua piccola Charlie.

Labbra che non aveva mai dimenticato in quegli anni di guerra, labbra che avrebbe potuto perdere, labbra che sapevano di lei, labbra che portavano un po’ di quiete al suo animo tormentato.
Baciava sua moglie con la stessa voglia di quando era adolescente, baciava sua moglie e il suo avvenire non sembrava più così buio e incerto.
Sorrideva in quel bacio, con le mani che la stringevano in vita; sapeva che Billy, in qualche posto nel cielo, tra le nuvole, lo stava guardando, sapeva che stava sorridendo alla vista, sapeva che quell’immagine di loro due, insieme, uniti, gli faceva battere il cuore.
Billy non esitò a farsi sentire in quel momento, confermando le idee di James, che quando sentì quei colpi, non fece altro che stringersi ancora di più a Charlie, come per sentirsi protetto.

In lontananza, provenivano dei colpi.
Per la precisione spari.
Sparavano in aria, altri soldati.
Sparavano ma non ad altre persone.
Puntavano al cielo.
Verso le nuvole.
Sparavano.
Ventuno colpi di fucile sparati al cielo.
Per onorare un soldato morto in guerra.
Per onorare il suo coraggio.
Per onorare la sua devozione nei confronti della propria patria.
Ventuno colpi sparati al cielo.
Fumo, bianco, che si perdeva nell’aria.
E rompeva il colore naturale del cielo.
Questi spari sono per voi, per ricordarvi tutti, soldati.
Questi spari sono solo per voi, per ringraziarvi, soldati.

Tutto questo è per ricordarti un’ultima volta..
Mio giovane amico,
unico e speciale,
difficile da trovare,
difficile da dimenticare:
Billy White.
 

 
THE END

 

Note di Nanek
Posso dire che ho i brividi da sola? Cioè, non per quello che ho scritto, che magari è abbastanza sciocco quello che scrivo, ma ho i brividi perché: 1- ascoltare 21 Guns e fare questo capitolo è da lacrimoni 2- è finita pure questa storia.
Ci tengo a fare una piccola precisione: mi hanno detto che i 21 spari di solito non sono per i soldati semplici, di solito sono per persone con un grado più alto, ma.. boh, io sono trasgressiva e ho dedicato 21 spari a tutti i soldati.. perché io sono come James e ci tengo ad ognuno di loro u.u
Altra precisione da fare.. no era solo questo..

Bene, ho i lacrimoni agli occhi a immaginarmi questa ultima scena, di James e Charlie e Billy che in qualche modo è lì presente T.T
Mamma mia questa storia.. ricordo ancora come mi è saltata in mente *mi sento una nonna*, e devo dire che.. sì, mi mancherà un casino; mi mancherà il nostro Billy che scrive lettere per Charlie, mi mancherà Charlie e il suo amore per James, mi mancherà James e il suo essere così.. unico, sì ho una cotta per James, non so se si era capito, mi mancherà anche Paul però!! Io amo quel postino. E anche il medico Robert mi mancherà.. sì insomma mi mancheranno tuttiiii

Beh che dire ancora? Passiamo a voi, poche ma buone, che hanno seguito, messo in preferite/ ricordate, o che hanno recensito questa storia <3
Tomma e Malika, voi in primis assolutamente, per tutto, per aver recensito ogni singolo capitolo, per avermi fatto continuare questa storia, per aver apprezzato tutto (o quasi) quello che ho scritto, spero che.. boh, sì insomma, vi sia piaciuto tutto questo, e spero sempre mi possiate perdonare per aver fatto quel piccolo torto a Billy <3 vi voglio bene <3
elelove98  kikketta4ever Mrs_Moony  ChiccaGump elspunk93 myllyje  Panna Montata grazie di cuore a tutte voi <3 per aver seguito questa storia, per averla ricordata, per averla messa in preferite, sì insomma, grazie di cuore per tutto <3
Vi lascio qui sotto delle foto, ossia: questi sarebbero i visi che ho scelto per Billy e James =) poi se voi avevate già in mente altro, non sarò di certo io a farvi cambiare idea ;) sì, ho scelto solo loro due XD ma non perché mi sono dimenticata degli altri, ma semplicemente perché appena le ho viste ho detto “Sono loro!” =)
Vi ringrazio ancora per tutto <3
E dedichiamo pure questa storia, come sempre, a lui, il mio Nek, la mia fonte principale d’ispirazione <3
Un abbraccio a tutte =)
Nanek


 

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James Phillips:Image and video hosting by TinyPic

  
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