UOMINI
STRAORDINARI
Ciao a
tutti ecco la mia nuova fic! ^^ ( Ci sono anch'io!^^) Questa è un'AU (Ma và??
Ultimamente fai solo AU...) Le AU mi ispirano ^^ Cmq questa è lievemente
ispirata al film La leggenda degli uomini straordinari. Ho preso alcune cose dal
film, ma la maggior parte è roba mia. Specialmente le storie personali dei
personaggi. (Ma in questa fic c'è anche lo snob???? Ti prego dimmi di no!!ç__ç
Ti imploro!) Se vuoi te lo dico, ma rimarrai deluso perchè Siry-chan c'è!^^
Non ci sarebbe divertimento senza lo snob,no? (Se lo dici tu...* Apollo è
depresso*) Bene ora bando alle ciance e via con il primo capitolo! ^^
CAPPY 1 -
" PROLOGO " -
1899
Tra
le grandi Nazioni Europee
Regna
una pace precaria.
Per
secoli le guerre si sono combattute con le stesse armi:
fucili,
cavalleria e cannoni trainati da cavalli.
Ma
ora il vecchio secolo sta per finire.
Sorge
una nuova era...
Berlino,
Maggio 1899
- Li avete
presi? - chiese una misteriosa figura in nero con il volto coperto da una
maschera a uno dei suoi tirapiedi
- Sì
signore! - rispose quello porgendogli una busta con dei fogli
-
Perfetto! - disse sfogliando i fogli , lanciando ogni tanto un'occhiata al
tirapiedi dall'alto del suo trono
- Ora
possiamo dare via al piano! - sentenziò l'uomo in nero esplodendo in una risata
malvagia
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Londra,
Giugno 1899
Due figure
incappucciate e avvolte nel mantello procedevano a passo veloce verso il luogo
del loro appuntamento. Quella sera faceva particolarmente freddo per essere
Giugno e l'aria era umida.
- Questa
maledetta pioggerellina non la sopporto! - si lamentò il più alto dei due
- Tu non
sopporti niente, Pierre! - rispose l'altro
- Cavoli
Apollo! Sta sera sei proprio noioso! E' da quando il Comandante Fudo ci ha
convocati per questa missione che sei stranamente serio e taciturno! - Infatti
Pierre si stupiva del cambiamento dell'amico; di solito lui era molto allegro e
solare nel tempo libero! E a volte anche durante il lavoro, anche se questo non
voleva dire che non lo prendesse seriamente....Perchè Apollo Angels era buono e
gentile finchè vuoi, ma quando si tratta di cacciare è tutta un'altra cosa! Già
il loro lavoro: erano Cacciatori di mostri e vampiri! Apollo era nato in quel
mondo, abbandonato in fasce davanti alla porta di Gen Fudo con solo una lettera
con su il suo nome e con scritto di prendersene cura. Fin da piccolo addestrato
a combattere. Aveva frequentato l'accademia e a soli tredici anni era stato
mandato sul campo a combattere sul serio. Era ancora un bambino, ma era il più
dotato di tutti. Apollo si portò una mano alla guancia destra dove c'era una
grossa cicatrice a forma di X. Accidenti a quel maledetto! Gli aveva rovinato la
vita e procurato quella ferita a soli tredici anni. Ma ora non era il momento di
pensarci: erano arrivati al luogo dell'appuntamento.
- Bene
eccoci quì davanti a questa chiesa! - disse Pierre - Speriamo che questi com'è
che si chiamano?...Ah si De Alisia non ci mettano troppo! uff...-
Pierre in
quel momento stava parlando al vento, infatti Apollo stava ripensando al
colloquio avuto quella mattina con Fudo.
Flashback
Due
ragazzi entrarono in una grande stanza. In fondo ad essa, dietro una scrivania,
stava il comandante Fudo.
Il primo
ragazzo, ventidue anni, era alto con la carnagione scura, i capelli castani come
gli occhi e la faccia da maniaco. Vestiva con pantaloni marroni, stivali neri,
una camicia bianca con sopra un gillet marrone come i pantaloni.
Il
secondo, diciotto anni, era più basso, ma con i muscoli ben piazzati al loro
posto. I capelli tra il corto e il lungo erano rossi e ribelli, gli occhi del
colore del sole e una cicatrice a X sulla guancia destra. Indossava pantaloni
neri attillati con stivali dello stesso colore, una camicia bianca a maniche
lunghe e un mantello nero; al fianco sinistro la sua fedelissima spada.
Pierre
Vieira e Apollo Angels!
- Ben'
arrivati! -
Il
comandante era una persona particolare. Parlava sempre per enigmi e solo la sua
assistente, la dottoressa Sophia Bellin, pareva capirlo. Era un uomo sulla
cinquantina con capelli castano scuro, occhi scuri e una cicatrice sull'occhio
destro; era un tipo un pò lugubre per chi lo vedeva la prima volta, anche perchè
vestiva sempre di nero.
- Vecchio,
come mai ci hai fatto chiamare? - chiese Apollo annoiato
- Stupido
animale! Lo devi chiamare Comandante! Quante volte te lo devo dire! - fece
Pierre dando un pugno in testa all'altro
- Aihaaa!
ç__ç -
- Ahahaha!
Non preoccuparti! Non mi da fastidio! - rise il comandante
- Passando
alle cose serie, vi ho convocati quì per una missione importante. Ci è giunta
voce che dietro i recenti attacchi alle Nazioni Europee ci sia un uomo che si fa
chiamare ' Il Fantasma'. - e mostrò ai due la foto di un uomo in nero con una
maschera dello stesso colore - Partirete questa sera stessa per cercare gli
altri membri della squadra. -
- Quale
squadra? - chiese Apollo
- Quella
che dovrete formare per sconfiggere Il Fantasma e salvare il mondo. Ecco tenete.
- disse porgendo ad Apollo la lista delle persone da ricercare, ma appena lesse
i primi due nomi si irrigidì diventando improvvisamente nervoso
- No! -
disse secco
- Come no?
-
-
Comandante, io non accetto la missione! - lo sguardo di Apollo era fermo e
deciso. Non aveva mai in vita sua chiamato Fudo in un altro modo che non fosse '
Vecchio', e sia Gen che Pierre si preoccuparono a vederlo così. Il primo capiva
perfettamente il motivo per cui il rosso si stava alterando, ma Pierre non
sapeva Quella storia...
- Apollo,
so che non vuoi rivedere lui, ma...non vuoi rivedere nemmeno Lei? -
Apollo
rimase un attimo senza parole. Rivedere Lei? Certo che voleva, cavoli! Non aveva
pensato ad altro in quei cinque anni! Ma il modo in cui si erano salutati, se
così si può dire lo fece esitare. Rivederla avrebbe voluto dire riaprire una
vecchia ferita che stava invano cercando di chiudere.
- Apollo,
se non interveniamo il mondo potrebbe andare incontro alla fine. Tu vuoi questo?
-
- ...No. -
- E
allora? -
- Va bene!
Accetto la missione! - disse in fine anche se non era ancora molto convinto.
Fine
Flashback
Dopo il
colloquio con Fudo Apollo si era chiuso nella sua stanza a prepararsi e ne era
uscito solo la sera. E per tutto il tragitto non aveva quasi parlato.
Pierre
davvero non sapeva che pensare.
- Oh ha
smesso di piovigginare. - esclamò togliendosi il cappuccio e facendo lo stesso
con quello del compagno.
- Ufff...Vorrei
sapere che hai...Ho capito che conosci questi De Alisia e che non sei in buoni
rapporti, ma..-
- Solo con
Sirius non sono in buoni rapporti! Con Lei...- e si bloccò, non se la sentiva
di raccontare all'amico tutta la storia e non era nemmeno il luogo più adatto
- Che
palle!!!! - riprese Pierre - Quanto hanno intenzione di farci aspettare??-
- La
vostra attesa è finita. -
I due si
voltarono stupiti verso la melodiosa voce che aveva parlato. Gli occhi ambrati
di Apollo incontrarono quelli azzurro cielo di Silvia De Alisia.
Fine 1°
cappy