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Autore: MelodramaticFool_    14/06/2013    5 recensioni
"Davanti a sé vide qualcosa che di certo non si sarebbe aspettato, una scena talmente comica da fargli dimenticare di essere arrabbiato. Scoppiò a ridere. Phil lo guardò da sotto la sua frangia, così triste e bisognoso di aiuto che a Dan venne voglia solamente di abbracciarlo."
Phan (Phil/Dan)
[Traduzione da aliceopal, link opera originale all'interno]
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dan Howell, Phil Lester
Note: Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER

Questa storia è stata tradotta dall'opera originale, scritta in inglese da aliceopal (Tumblr).
La traduzione è stata realizzata con il pieno consenso dell'autrice, così come la pubblicazione su questo sito.
Tutte le recensioni che otterrà questa storia verranno tradotte ed inviate a lei in modo che sia lei stessa a rispondere, sempre attraverso l'intermediazione linguistica della sottoscritta.
Per l'opera in inglese originale potete cliccare qui.


 
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'Daaan?'
 
Phil lo chiamava dalla cucina. Dan stava montando un video, ed era quasi riuscito ad unire la clip all'effetto sonoro, operazione che l'aveva tenuto occupato per gli ultimi quarantacinque minuti.
 
'Che c'è?' si tolse un auricolare dall'orecchio senza fare nulla per nascondere la propria irritazione.
 
'Dan, vieni ad aiutarmi, sono bloccato!'
 
'Phil, sono occupato! Perché non puoi semplicemente cercare su Google un trucco o qualcosa di simile?' Dan non sapeva a quale videogioco stesse giocando Phil o a quale livello fosse bloccato, ma, francamente, non gli interessava.
 
'No, non è un gioco! La mia mano è bloccata!'
 
Dan sospirò. Cosa aveva combinato adesso? Si tolse gli auricolari e li appoggiò sulla scrivania. Infastidito, andò in cucina.
 
Davanti a sé vide qualcosa che di certo non si sarebbe aspettato, una scena talmente comica da fargli dimenticare di essere arrabbiato. Scoppiò a ridere. Phil lo guardò da sotto la sua frangia, così triste e bisognoso di aiuto che a Dan venne voglia solamente di abbracciarlo.
 
'Aww Phil-' disse, riuscendo a mala pena a contenere la sua risata.
 
'Non ridere di me!' lo supplicò. 'Ho bisogno di aiuto!'
 
Dan ignorò la sua richiesta. 'Come diavolo hai fatto a..' non attese una risposta, 'Aspetta, devo filmarti.'
 
'No Dan!' ma era già andato. Tornò indietro, telecamera alla mano, la piccola lucina rossa lampeggiante che stava ad indicare che la piccola disavventura di Phil era in fase di registrazione, e che sarebbe stata presto pubblicata in modo che tutto il web potesse vederla.
 
'Ragazzi, non ci crederete, ma stavo montando il mio nuovo video quando ho sentito Phil strillare dalla cucina. Pensavo fosse rimasto bloccato su un videogioco o qualcosa di simile ma no, perché è Phil, è naturale che sia rimasto bloccato in un fottuto vasetto di burro di arachidi. Lo giuro, questa non è una messa in scena, la sua mano è realmente incastrata in un barattolo di burro di arachidi.' Recitava ogni sillaba, assicurandosi che tutti capissero cosa era accaduto.
 
'Dan! Basta vloggare, ho bisogno di aiuto!' esclamò Phil, agitando le braccia nell'aria in un gesto disperato per poi lasciarle penzolare inerti lungo i fianchi, con il fiero vasetto sulla mano. Dan rideva, incontrollabile, le lacrime che iniziavano a formarsi agli angoli degli occhi divenuti rossi dallo sforzo.
 
'Dan! Aiutami!'
 
'Sembri un uomo bionico.'
 
'Ti ucciderò con i poteri delle mie mani di burro d'arachidi se non mi aiuti!'
 
'Okay, okay. Un attimo.' Dan appoggiò la telecamera su una mensola, assicurandosi che entrambi fossero ben visibili nell'inquadratura.
 
'Mi fai vedere?' La sua voce era quasi materna e Phil adorava quando Dan parlava in quel modo.
 
Tanto che alle volte meditava di fare cose come quella soltanto per sentirla. Phil alzò il braccio per farlo esaminare, il sorriso sul suo volto che si allargò quando Dan lo prese.
 
'Phil, lo hai fatto perché eri annoiato e volevi la mia attenzione?'
 
'No..' Phil arrossì.
 
L'altro sogghignò, alzando un sopracciglio.
 
'Giuro che non è vero!' La sua voce saliva di tono mano a mano che negava le accuse.
 
'Tranquillo Phil, so di essere irresistibile."
 
Dan soppresse un sorrisetto nell'esaminare le nocche imprigionate dell'amico. Le guance di Phil stavano bruciando e il ragazzo pregava che l'altro non si distraesse dal suo attuale compito. Il suo cuore batteva fortissimo, cercò di controllare il proprio respiro per restare calmo. Dan gli sorrise di nuovo. Oh, diamine. I suoi occhi erano così gentili e limpidi, Phil amava la loro sfumatura di castano, persino quando erano per metà coperti dai morbidi ricci marroni che gli incorniciavano la linea della mascella, guidando lo sguardo sulle sue labbra perfette. Il suo viso era così vicino al suo.
Oddio.
L'ossigeno mancò dall'aria.
Phil ebbe un attacco di vertigini. Si morse forte le labbra, cercando di tornare con i piedi saldi a terra e di focalizzare sulla realtà. Di focalizzare sul pavimento.
 
Inspira.
Espira.
 
Non aveva idea di quanto tempo avesse passato a guardarlo, ma sapeva che era troppo tempo e dovette pensare a qualcosa da dire prima che fosse troppo tardi. Niente. Dovette distogliere lo sguardo perché stava guandando Dan e Dan avrebbe saputo e avrebbe capito a cosa stava pensando e cazzo-
 
Pensò di aver visto Dan guardare le sue labbra. 'E' solo la tua immaginazione, Phil, Dan è etero e tu devi fottutamente calmarti. Agisci normalmente. Pensa a qualcosa di intelligente, pensa a qualcosa di divertente, porca puttana Phil pensa a qualcosa da dire,' comandava al suo cervello. Ma era difficile perché avrebbe potuto giurare che Dan si stava avvicinando e avrebbe potuto giurare che Dan gli stava fissando le labbra e poteva sentire il suo respiro contro il proprio e mai aveva desiderato altro quanto, in quel momento, il sentire il corpo del ragazzo sopra il proprio.
 
'Io-' tentò, doveva dire qualcosa, fare qualcosa, prima di buttare via tutto quanto e tutto il tempo che aveva passato a recitare e a negarlo. Avrebbe distrutto la recita ed infranto l'illusione.
 
Il viso di Dan si stava avvicinando al suo.
 
Phil aprì la bocca per parlare, ma chiuse gli occhi perché Dan era troppo vicino e no, non stava accandendo.
 
Sentì qualcosa di ruvido sulle sue labbra. Qualcosa di caldo. Un respiro di calore con un retrogusto di miele e Phil non riusciva a pensare.
 
Era gelato sul posto, impossibilitato a muoversi, la bocca ancora socchiusa, e avrebbe detto qualcosa se l'intera lingua inglese non gli stesse sfuggendo e- Phil prese un grosso respiro prima che le loro labbra entrassero in contatto. Non riusciva a pensare e non sapeva cosa fare ma non ne aveva bisogno, perché il suo corpo stava reagendo per lui da solo, per istinto. Le mille volte che lo aveva sognato. Le mille volte che aveva scacciato il pensiero e adesso..  Lui stava premendo sé stesso contro Phil, le labbra che danzavano con le sue. Dan appoggiò la mano sul suo fianco, facendolo girare in modo che rimanesse schiacciato sul bancone. Sentì la punta della sua lingua sul labbro inferiore e schiuse le labbra per farla incontrare con la propria. Le mani dell'altro erano posate sulla sua vita e quando Phil tentò di fare lo stesso colpì con il barattolo l'anca di Dan-
 
La realtà gli si rovesciò addosso come un secchio di ghiaccio quando ricordò che si trovava in cucina con una mano incastrata dentro un vasetto di burro d'arachidi e che si stava facendo il suo migliore amico. Avrebbe riso della bizzarria di tutto ciò se la sua testa non stesse girando tanto velocemente.
 
Il suo stomaco sprofondò per un attimo, nell'attesa che Dan gli dicesse che era tutto uno scherzo oppure un test e che avrebbe lasciato l'appartamento senza più tornare indietro perché Phil era disgustoso e come avrebbe fatto a vivere con qualcuno che fantasticava su di lui e sarebbe diventato imbarazzante ed orribile perché Phil aveva rovinato tutto. Sentì il panico attraversargli il corpo, e se il cuo cuore aveva mai ecceduto in velocità prima di allora, non era niente in confronto ad adesso.
 
Il suo attacco di panico venne interrotto da Dan, che sbuffò sonoramente cedendo alla sua familiare risata, sepellendo la fronte sul collo di Phil. Quest'ultimo buttò fuori il fiato con sollievo e rise con lui. Rise del vasetto sulla sua mano, rise del suo panico, e rise perché Dan stava ridendo e non lo aveva lasciato andare e la sua mano era ancora sul suo fianco.
 
Non seppe per quanto tempo rimasero lì a ridere, ma gli parve durare una vita intera e appena smettevano, uno dei due ricominciava.
 
'Dai, togliamo questa cosa dalla tua mano.' con un movimento della testa Dan si scostò i capelli dagli occhi e il sorriso era evidente persino nella sua voce.
 
Esaminò nuovamente il contenitore, mordicchiandosi le labbra con un'espessione concentrata. Sembrava stesse pensando molto intensamente, la fronte attraversata da linee profonde, accarezzandosi il mento in maniera quasi pariodica.
 
'E come facciamo, Aristotele?' Il sarcasmo non era da Phil, e questa sua strana confidenza fece alzare a Dan un sopracciglio.
 
'Hai provato a tirarla via?'
 
'Dan, pensi davvero che ti avrei distratto dal tuo prezioso video making se non ci avessi già provato? Non ce la fai.'
 
"Beh, pare che ci siano altre ragioni per cui tu mi volessi qua.' il commento fece soffocare Phil nella propria saliva, che tossì forte nel sentire il suo viso bruciare.
 
'Allora, tu ti tieni con l'altra mano mentre io tiro, okay?' disse, il tono affetuoso di nuovo nella voce.
 
Detto e fatto, Dan mise la mano attorno al barattolo quasi vuoto, e Phil stampò i piedi sul pavimento. Era cosa piuttosto difficile, considerati gli eventi recenti, ma riuscì ugualmente a poggiare il piede destro davanti e a tirarsi il gomito al petto.
 
'Okay.'
 
'Okay, tre, due, uno..' Dan tirò forte, stringendo i lineamenti del viso in un'espressione di sforso. Strinse la presa attorno al vasetto, afferrandone l'apertura e tirando con tutte le sue forze.
 
'Aow! Basta, basta, basta!' strillò Phil, scattando all'indietro quando l'altro lo lasciò andare.
 
'Scusa-'
 
'No, no! E' tutto a posto! Abbiamo solo bisogno di un altro tipo di strategia.'
 
Dan guardò in basso verso la mano incriminata, che stava preoccupantemente arrossendo, mentre le nocche intrappolate diventavano man mano più bianche.
 
'Un'altra strategia..'
 
Dan guardò il barattolo, e di nuovo Phil, e sorrise alla somiglianza tra il Phil con la mano incastrata dentro un vasetto di burro d'arachidi e Winnie the Pooh con la mano incastrata, invece, in un vasetto di miele.
 
'Dan, mi sa che ci tocca romperlo.' disse, totalmente terrorizzato.
 
'Phil, se sei in grado di bloccarti la mano in un barattolo, come diavolo riusciresti a spaccarlo senza farti del male?'
 
'Qualche idea migliore?'
 
'Nessuna che non coinvolga il sottoscritto nell'atto di pulire il tuo sangue dalle pareti mentre tu muori sul pavimento.'
 
'Mi dissanguo fino alla morte e la tua unica preoccupazione è di non ripulire. Caspita, grazie Dan.' disse, tirandogli scherzosamente un calcio sulla gamba.
 
'Beh, non è proprio la mia unica preoccupazione, dovrei anche nascondere il tuo corpo e avere a che fare con la polizia prima o poi. Hey!' schivò il colpo che Phil cercò di tirargli. 'Perché non cercare una soluzione su Google?' propose, obbiettivo.
 
'Certo, 'Il mio amico ha una mano incastrata in un barattolo di vetro come posso rimuoverlo senza poi dover ripulire il suo sangue dal pavimento?' Sono sicuro che ci siano centinaia di metodi casalinghi a riguardo.'
 
'Veramente avrei voluto scrivere "Il mio coinquilino ha una cotta estrema per me e si è messo un barattolo di burro d'arachidi sulla mano così io sarei andato da lui e me lo sarei fatto quando sarebbe semplicemente bastato che venisse da me e me lo chiedesse."'
 
Phil lo fissò, sbattendo incredulamente le palpebre. Aveva fatto così tanta fatica a nasconderlo! E perché Dan era ancora lì se sapeva tutto quanto? Phil non era mai stato tanto confuso in vita sua.
 
'Quando- Come l'hai capito?'
 
'Phil, la tua pelle draculea ti tradisce non appena ti sorrido.' Il tono di voce di Dan era naturalissimo, come se quella fosse la cosa più ovvia del mondo. 'Sono settimane che cerco di inviarti segnali!'
 
'Cosa? Non è vero!'
 
Dan alzò le sopracciglia nella sua tipica espressione da "stai sbagliando completamente ed ecco perché".
 
"Umm.. Ricordi come la settimana scorsa, mentre guardavamo Masterchef, io ti abbia circondato con il braccio?'
 
'Gli amici possono-'
 
'E ricordi quando eravano in quello strambo ristorante perché PJ e Chris ci avevano dato buca, e abbiamo tenuto le nostre gambe incastrate tra di loro tutto il tempo? Oppure quando quei vandaletti ci hanno chiamati gay e io gli ho detto che non c'era nulla di male nell'esserlo? E quando ti ho chiesto come sarebbe se lo fossimo davvero?'
 
Quelli erano momenti che Phil teneva custoditi come fotografie mentali nel profondo della sua mente, e non poteva credere che Dan li ricordasse. Infatti non vi aveva colto all'interno alcuna allusione strana o poco etero.
 
"Wow.. Io-' Phil stava cercando di formulare una frase coerente, ma aveva così tante domande in mente da non riuscire a comporne una sola.
 
'Dan, Io- Perché non me l'hai semplicemente- Beh, detto?'
 
'Perché tu non me lo hai detto?'
 
'Io non lo sapevo! Tu lo sapevi e non me l'hai detto!'
 
'Non potevo semplicemente..' disse Dan, guandando in basso, avvicinandosi a lui.
 
'Cosa?'
 
Dan si sporse verso di lui, posando un bacio leggero sulle sue labbra.
 
'Sai.. Fare questo.'
 
Phil sorrise, sporgendosi a sua volta, cercando le labbra dell'altro. Dan le incontrò rapidamente, appoggiando però una mano sul petto di Phil e allontanandolo con gentilezza. L'espressione di Phil era paragonabile, in quel momento, a quella di un bambino derubato delle proprie caramelle, e Dan fece fatica a non lasciarsi sfuggire un altro sonoro "Aww". Si sforzò di sorridere di nuovo.
 
'Phil, priorità. Prima dovremmo occuparci del premente problema sulle tue mani.' Phil lo guardò mentre parlava, ridendo quando capì il terribile gioco di parole.
 
'Questa era tremenda.'
 
'Hai riso!'
 
'Non è vero!'
 
'Invece sì! Non provare nemmeno a negarlo!'
 
Phil lasciò perdere.
 
'Dan, sto per farlo.'
 
'Fare cosa?'
 
'Spaccarlo.'
 
Si allontanò da Dan, stendendo il braccio sopra il bancone. Guardò altrove, stringendo i lineamenti del viso quando il vetro colpì il metallo in un rumore assordante.
Il barattolo esplose in due grossi pezzi e un milione di altri microscopici, e nel momento in cui Phil potè distendere le dita provò la seconda miglior sensazione della sua vita.
Non si poteva certo comparare al sentire le labbra di Dan sulle sue.
 
Guardò Dan con un'espressione orgogliosa, prima di raggiungere il lavandino per lavare il burro d'arachidi dalla mano. L'acqua gli ridiede la sensibilità.
 
'E' come avere un angelo che ti piscia sulla mano.'
 
'Che bella descrizione.'
 
Phil si apprestò a prendere la scopa per ripulire il disastro sul pavimento.
 
'Phil, la tua mano.'
 
I suoi occhi erano immobili sulla mano di Phil che gocciolava di rosso. Tre striature gli macchiavano il palmo, unendosi in un flusso unico sul suo dito medio.
 
'Oddio. Oddio! Dan! Sto sanguinando! Sta sanguinando! La mia mano!'
 
'Non sono cieco, grazie. Erhh.. Tienila per aria, okay? Dovremmo avere un qualche nastro medico nella cassetta del pronto soccorso, giusto?'
 
Scappò dalla stanza prima di dare il tempo all'altro di replicare, e ritornò alla stessa velocità con il kit verde alla mano.
 
'Okay, niente panico, andrà tutto bene, possiamo farcela, ti aiuterò' scandì, più a se stesso che a Phil, buttando il kit del pronto soccorso sul pavimento.
 
'Calmo, Dan. Non fa così male in fondo.'
 
Dan tirò fuori il manuale pittografico, occhieggiando la descrizione di cosa fare quando qualcuno sanguina. In un altro momento probabilmente avrebbe commentato le posizioni imbarazzanti assunte dalle persone nei disegni, invece di correre a sostituire il canovaccio che Phil teneva tra le mani.
 
'Dan, respira, è solo un taglio.'
 
Phil si sedette sul pavimento accanto all'amico, ancora accovacciato. Dan scelse un impacco, determinato a seguire la descrizione sul pacchetto, che mostrava in maniera alquanto oscura di fare pressione sul taglio fino a che non avesse smesso di sanguinare.
 
Si appoggiò con le ginocchia al pavimento, una gamba in mezzo a Phil in una posizione tutt'altro che confortevole, e aprì la confezione sterile. La mano di Phil avrebbe probabilmente bruciato un poco, non fosse che la coscia di Dan premeva pericolosamente sulla sua, tale che per Phil non fu difficile concentrarsi su qualcosa che non fosse il dolore.
Dan spostò il peso e si sedette il più lontano possibile dai pezzi di vetro e afferrò la mano di Phil toccandola, probabilmente, un po' di più di quanto fosse necessario. Phil lo lasciò fare, certo che la mano di Dan sulla propria lo stesse aiutando quasi quanto l'impacco che le divideva.
 
Dopo un po', Phil lo tolse per vedere tre piccoli, eppure piuttosto profondi tagli nel punto in cui la mano incontra il polso.
 
'Questo non aiuterà i tuoi tentativi di negare di essere emo.'
 
'Oh mio dio, hai ragione. I fans cominceranno a fare ipotesi. Chi mai mi crederebbe se dicessi loro la verità?! 'Hey gente sono riuscito a far rimanere incastrata la mia mano in un barattolo e l'ho spaccato e mi sono tagliato il polso.' Non molto credibile, direi.'
 
Dan si raddrizzò, sorridendo.
 
'Solo un secondo.' Disse, attraversando la cucina e afferrando la telecamera dalla mensola.
 
'Dan! Per quanto tempo hai filmato?!'
 
L'altro premette il bottone on, e al posto di vedere l'inquadratura, venne accolto dalla scritta 'memoria piena'.
 
'Non penso di averla mai nemmeno spenta.'
 
Phil sentì un largo sorriso diffondersi sul viso. Aveva le prove che tutto questo era accaduto e che le labbra di Dan avevano davvero incontrato le proprie. Aveva catturato il loro primo bacio in un video.
 
'Ora puoi provare loro cosa è accaduto.' Disse Dan con un sorriso.
 
'Dan, non penso che- Non penso che la gran parte di quel filmato sia utilizzabile.'
 
'Perché no?'
 
Phil non sapeva dire se lo stava chiedendo con reale ingenuità o meno, ma decise di rispondergli comunque. Sorrise mentre citava Dan stesso:
 
'Perché ho una gran cotta per il mio coinquilino e ho fatto in modo che la mia mano rimanesse bloccata in un barattolo di burro d'arachidi così che lui venisse ad aiutarmi e che si facesse con me senza che io dovessi dirgli tutto apertamente.'
  
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