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Autore: Crazymoonlight    14/06/2013    2 recensioni
Spin-off che si ambienta all'interno della decima puntata, ossia dopo il combattimento di Kirito contro Heathcliff e la sua entrata nella gilda dei Cavalieri del Patto di Sangue.
Dal Prologo:
" -Oggi ho qualcosa di diverso da assegnarti- annunciò con aria solenne.
Kirito si fermò per osservarlo rassegnato e sospirò profondamente.
-A caccia! La dispensa sta per diventare vuota e abbiamo bisogno di molte provviste per poter sfamare tutti! Sai, i nostri cuochi sono molto insoddisfatti degli ingredienti che riforniamo loro, quindi sarebbe meglio se trovassi qualcosa di prelibato, uh uh?- "
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuna Yuuki, Kazuto Kirigaya, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A caccia di… imprevisti.
Prologo



 


 

 

vediti e dajeee.

 

Era una delle giornate più belle di Aincrad, il sole era abbastanza caldo, gli alberi erano in fiore e persino tutti i player sembravano d’ottimo umore, ma quella volta a Kirito non andava particolarmente di stare all’aria aperta e di appisolarsi in mezzo all’erba contro qualsiasi buonsenso.
Anzi, era rimasto sdraiato sul letto a guardare il soffitto chiudendo tutte le tende per rimanere al buio e riflettere meglio. Gli abiti della gilda dannatamente vistosi che gli erano stati affibbiati gli premevano sul corpo donandogli un’opprimente sensazione di disagio.
Il simulatore del gioco sembrava quasi essersi preso gioco di lui, dato che quel sole non rispecchiava per nulla il suo stato d’animo.
Era stufo di tutta quella storia. Far parte della gilda dei Cavalieri del Patto di Sangue non faceva proprio per lui; vivere al 55° piano, al Grandum, era completamente diverso da tutto ciò a cui si era abituato in quel periodo vissuto in SAO.
Se non fosse stato per Asuna, allora avrebbe abbandonato tutto. Dopotutto, era per lei che si trovava in quella situazione, ma… non la avrebbe mai lasciata sola, soprattutto visto che aveva combattuto contro Heathcliff solo per darle la possibilità di ritirarsi dalla prima linea. Quell’avventura stava logorando tutti, compresi i più esperti.
Solo che anche quella volta aveva perso. Una completa delusione. Non era riuscito ad aiutarla, e allora tutto ciò senso aveva? Qual era il motivo per cui continuava a combattere contro i boss di ogni livello, se alla fine comunque non riusciva a proteggere le persone che gli stavano accanto?
Il ricordo dei suoi ex compagni, i Gatti Neri, gli tornò prorompente nella mente, facendogli chiudere gli occhi per la frustrazione. Ancora non si era perdonato completamente per non essere riuscito a salvarli, per aver visto Sachi morire davanti ai propri occhi impotente, anche se le aveva promesso che l’avrebbe riportata nel mondo reale…

 

°          °          °

 

Sommerso fra i pensieri, Kirito non si era accorto che qualcuno aveva bussato alla sua porta.
Solo quando il rumore dei pugni sul legno si fece fastidioso da sentire, sbuffò e si alzò per vedere di chi si trattasse: era Godfrey, un uomo grosso simile ad un leone, colui che avrebbe dovuto addestrarlo in modo tale da fargli dimostrare tutta la sua fedeltà verso la gilda e assicurarsi che le sue potenzialità fossero degne di quell’organizzazione prestigiosa.
In realtà ancora non gli era stata affidata alcuna missione, ma era stato costretto a svolgere incarichi “inutili”, come comunicare messaggi all’interno della stessa gilda o fare compere al mercato. Nulla che si avvicinasse minimamente a completare il dungeon o allo stare in agguato contro le altre gilde.
Quindi non si meravigliò per nulla quando Godfrey gli rivelò il fine della sua visita.
<< Hey! >> Godfrey alzò un braccio, cercando di essere il più gioviale possibile << Kirito-kun, iniziavo a preoccuparmi per la tua salute! Se vuoi entrar a far parte dei pezzi grossi, devi essere scattante e pronto ad ogni evenienza! Se continui di questo passo, rimarrai sempre di basso rango >>
Kirito voltò il capo scocciato e sbuffò << Mi chiedo allora come mai un comandante di prima linea come te debba appiopparmi commissioni così poco contribuenti  >>
Godfrey sembrò non cogliere la frecciatina e, anzi, sorrise smagliante e trascinò il povero Kirito per i corridoi del castello, ottenendo un soffocato urlo indignato come risposta.
<< Servono solo a farti capire quello che ognuno di noi deve essere capace di fare, Kirito-kun >> rispose lui, mentre con una pacca sulla schiena lo costringeva ad avanzare a balzi tra le mura di pietra, rischiando quasi di capitolare per le scale che conducevano all’uscita.
<< Oggi ho qualcosa di diverso da assegnarti >> annunciò con aria solenne.
Kirito si fermò per osservarlo rassegnato e sospirò profondamente.
<< A caccia! La dispensa sta per diventare vuota e abbiamo bisogno di molte provviste per poter sfamare tutti! Sai, i nostri cuochi sono molto insoddisfatti degli ingredienti  che riforniamo loro, quindi sarebbe meglio se trovassi qualcosa di prelibato, uh uh? >>
Gemente, il ragazzo gli voltò le spalle e alzò pigramente il braccio come segno di saluto, iniziando goffamente ad andare verso le campagne ricoperte da alberi in lontananza con la speranza di portare subito a termine quell’incarico.
L’idea di imbrogliare e di andare a comprare qualcosa di interessante al mercato del primo piano non gli passò neanche per la testa: dopotutto, avrebbe risolto il tutto troppo velocemente restando senza aver nulla da fare e poi, quello che si comprava in città era comunque abbastanza diverso da ciò che si poteva trovare con le proprie forze.
In qualche modo, era meglio avventurarsi fra le varie insidie del gioco, sconfiggere quanti più nemici per aumentare la propria esperienza e forza e forse… avrebbe anche potuto iniziare ad utilizzare quella strana abilità che gli consentiva di combattere con due spade e che si era ritrovato un giorno all’improvviso nell’inventario,tanto per potersi abituare ad utilizzarla alla perfezione in caso di pericolo. Non ne aveva mai sentito parlare e la possibilità che fosse qualcosa di unico lo spingeva a tenerlo per sé, anche se ormai tutti avevano potuto vederlo quando aveva sconfitto il boss del settantaquattresimo piano o quando aveva lottato contro Heathcliff. Ma sì,  un po’ di allenamento gli avrebbe solo fatto bene.
Venutagli un po’ di voglia, Kirito iniziò a camminare con maggior baldanza verso la sua meta, sulla lunga strada piena di ciottoli che conduceva al di fuori della città, un sorriso sul volto quando pensò a qualcos’altro, o meglio… a qualcuno.
Se riesco a trovare qualche ingrediente di classe S, al diavolo i cuochi della gilda. Scommetto che Asuna potrebbe cucinare qualcosa per me, anche solo per ripagarmi!
E pensato ciò, Kirito quasi iniziò a correre con l’acquolina in bocca.
 

 

°          °          °


 
Il foglio di pergamena che gli era stato consegnato fu srotolato con furia all’interno della camera, dall’arredamento spartano che comprendeva solo una scrivania, un letto e qualche piccolo baule, tutti spogli di qualsiasi ornamento. La missiva sembrava essere stata scritta molto frettolosamente o, semplicemente,  colui che aveva vergato quelle lettere con l’inchiostro aveva una grafia decisamente rozza e grossolana.
Non badò molto a tutti quei dettagli, ma si assicurò di leggere il messaggio e imparare a memoria il contenuto per poi distruggerlo, in modo tale da non lasciare prove che potessero incriminarlo.
Ritrovati al solito posto il prima possibile. Aspetteremo fino al tramonto. Non ti far seguire, abbiamo della merce da scambiare
Appallottolò il rotolo di pergamena e lo lanciò dalla finestra, credendo che la durabilità di quell’oggetto sarebbe svanita in fretta facendolo così disintegrare.
Nascose un mantello scuro che avrebbe indossato più tardi sotto le vesti e uscì sbattendo la porta.
Le tende della finestra svolazzarono violentemente in seguito al tonfo prodotto.
 

 

°          °          °
 

 

Vide la figura allontanarsi furtiva con il cappuccio del mantello posto sul volto da una delle innumerevoli mura merlate del castello. Doveva trattarsi della persona che stava cercando, quindi decise di seguirla per scoprire cosa stesse tramando.
Aprì una botola scheggiata che si trovava sul ballatoio di pietra e alla sua vista fu rivelata una scala stretta e ripida che scendeva parecchi piani più giù, conducendo direttamente al ponte levatoio che separava l’edificio dal resto della comunità, rendendolo una roccaforte autonoma ed autosufficiente.
Aspettò qualche secondo prima di potersi incamminare per evitare di farsi scoprire immediatamente: quella era una scorciatoia e, se l’avesse presa all’istante, sarebbe potuta arrivare anche prima della figura misteriosa, mandando all’aria il suo piano.
Quando vide quest’ultima che si allontanava per le campagne circostanti, si buttò di corsa per la discesa, pronta a dare inizio all’inseguimento. Aveva intenzione di scoprire chi avesse inviato quella lettera che era riuscita a recuperare prima che svanisse del tutto.

Aveva un brutto presentimento e la forte sensazione che quella storia stesse andando avanti da troppo tempo. Ma sarebbe riuscita a porre la parola “fine” a tutto ciò.

 






NdA: Grazie se siete arrivati fino a questo punto. Questa è la mia prima FF su Sword Art Online, quindi se non è granchè mi scuso già da adesso. E' anche la prima long che scrivo, quindi siate ancora di più clementi! So che purtroppo spesso divago principalmente sui pensieri dei personaggi e questa storia vuole essere anche un tentativo per provare a scrivere meglio, perciò se potete lasciate una recensione!
Critiche, consigli e, se riesco, complimenti sono sempre ben accetti! :)
Spero di aggiornare il prima possibile.


-CrazyMoonLight
  
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