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Autore: telesette    14/06/2013    2 recensioni
Mentre Egon cercava in tutti i modi di apparire il più distaccato possibile dalla chiara provocazione di lei, Janine approfittò della sua distrazione per stampargli un dolcissimo bacio sulla guancia.
Egon non riuscì assolutamente a comprendere l'arcano.
Per tutto il resto della serata, Janine non fece né disse nulla di più. Semplicemente si limitò a restargli attaccata al braccio con l'espressione più soddisfatta che mai. L'amore era materia estremamente complicata, troppo per uno scienziato del suo calibro, e l'unico elemento che lo riconduceva alla comprensione analitica in materia era un vaghissimo riferimento al GENIO del sommo Einstein.
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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The Real Ghostbusters è una serie televisiva a cartoni animati di ben 134 episodi, basata sul film diretto da Ivan Reitman, andata in onda negli Stati Uniti dal 1986 al 1991. La serie e i due film di Reitman hanno dato vita ad un'impressionante merchandising ( gadget, spille, vestiario, t-shirt, videogiochi, etc. ) ed è ancora oggi nettamente più popolare della "storica" serie televisiva del 1975 e di un'altra serie animata prodotta dalla Filmation. 
La serie verte principalmente sulle vicende dei quattro Acchiappafantasmi di New York: Peter Venkman, Raymond Stantz, Egon Spengler e Winston Zeddemore. Costoro si occupano della disinfestazione "spiritica", ripulendo città e dintorni da fantasmi e altre creature del mondo sovrannaturale. Ad affiancarli nelle loro imprese, la caratterista segretaria Janine Melnitz ( perennemente e irresistibilmente attratta da Egon ) e il simpatico voracissimo fantasmino verde Slimer ( idolo dei bambini, protagonista di episodi a lui interamente dedicati ).

 

clicca qui sotto per vedere la sigla del cartone animato:
http://www.youtube.com/watch?v=0kAQO3OLo5M

Relatività è Donna! 
( immagini tratte da internet )

 

Janine sospirò fortemente, stringendosi al braccio di Egon con un'espressione beata dipinta in volto. 
Lo scienziato, dal canto suo, ancora continuava a domandarsi COME avesse fatto a cacciarsi in quella imbarazzante situazione.
Già riusciva a malapena a sopportarla col suo look quotidiano, figuriamoci poi truccata e pettinata in quel modo appariscente e scientificaquadrangolectoplasmaticamente ridicolo. 
Purtroppo non poteva fare altrimenti.  Costei era stata molto chiara sul tipo di "gratifica extra" da aggiungere alla propria busta-paga. 
Dal momento che quel disgraziato di Peter si era sputato alle corse dei cavalli gli ultimi otto mesi di introiti della cassa comune, l'amministrazione non poteva versare alla segretaria l'aumento che questa aveva preteso di recente. 
Certo Janine Melnitz era senza dubbio una scocciatrice ma, in ambito professionale, era forse l'unica segretaria sul mercato con nervi sufficientemente saldi da accettare di lavorare per loro... oltretutto col minimo salariàle previsto dal governo. 
E poiché, secondo Einstein, "tutto è relativo", al povero Egon non rimase che concordare l'appuntamento che Janine continuava ad implorargli da mesi e mesi di vane suppliche e richieste.

 

- Aaah - sospirò ancora Janine. - E' così bello oggi, non sei d'accordo, Egon? 
- Sta per piovere - osservò l'altro, analizzando distrattamente l'atmosfera con sguardo analitico. - La temperatura si è abbassata di circa 2.5°, con una carica elettrica in aumento delle molecole di idrogeno e ossigeno; resta solo da quantificare la pressione ionica, per stabilire con esattezza quando... 
- E' così affascinante - cinguettò la segretaria, senza neppure ascoltare una sillaba del discorso. - Ti prego, continua!

 

Egon deglutì. 
L'istinto gli suggeriva di escogitare in fretta una scusa, per defilarsi da quella situazione il prima possibile.
In pratica però, oltre a rimetterci la segretaria, gli altri non avrebbero certo perdonato il suo atteggiamento da disertore.

 

- "Devi farla contenta" - aveva detto Ray categorico. - "Ricordati che è pur sempre una donna, non puoi urtare la sua sensibilità, devi essere cortese"... 
- Cortese - ripeté Egon sottovoce, cercando invano di rammentare se tale parola avesse o meno un significato scientifico oltre quello umano. 
- Scusa, hai detto qualcosa? 
- Ehm, cioé... no - rispose in fretta Egon, cercando di riordinare le idee.

 

Janine appoggiò la testa contro la spalla dell'altro, arrossendo in volto come una ragazzina alla sua prima cotta, e nel contempo prese a confidare allo scienziato tutta una serie di cose che lui non aveva il benché minimo interesse di sapere: ricordi d'infanzia, aneddoti di scuola, e perfino la voglia a forma di tazzina di caffé che costei aveva dietro la coscia destra... 
Nel cogliere il vero significato di quel particolare, persino il serissimo Egon sbarrò gli occhi per l'imbarazzo.

 

- Che c'è che non va - sorrise Janine maliziosa. - Non mi credi, vuoi forse vederla?
- Trentaquattromilanovecentododici, moltiplicato trenta e diviso due, per la radice quadrata di "Y" in funzione con "X" sulla proiezione di uno spettroquadridimensionale del settimo livello della scala quantistica di Hamlin...

 

Mentre Egon cercava in tutti i modi di apparire il più distaccato possibile dalla chiara provocazione di lei, Janine approfittò della sua distrazione per stampargli un dolcissimo bacio sulla guancia. 
Egon non riuscì assolutamente a comprendere l'arcano. 
Per tutto il resto della serata, Janine non fece né disse nulla di più. Semplicemente si limitò a restargli attaccata al braccio con l'espressione più soddisfatta che mai. L'amore era materia estremamente complicata, troppo per uno scienziato del calibro di Egon, e l'unico elemento che lo riconduceva alla comprensione analitica in materia era un vaghissimo riferimento al GENIO del sommo Einstein.

 

- Chissà se la Relatività è da considerarsi Donna ?!?

 

Ciò detto, lo scienziato cinse appena la spalla di Janine, arrossendo a sua volta dietro gli spessi occhiali cerchiati di rosso.

 

 

FINE

   
 
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