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Autore: Hayley Black    14/06/2013    1 recensioni
"Hai calpestato la sabbia bianca dell'arena, hai alzato la spada contro il cielo terso e minaccioso con lo stesso braccio marchiato a fuoco dallo stemma di Batiatus. Non c'erano nuvole all'orizzonte, brillava sempre il sole, ti scuriva la pelle e la rendeva dura come una corazza. Sei stato un gladiatore, sei stato il portatore di pioggia, sei stato l’assassino di Theokoles. La gente ha urlato il tuo nome mentre l'acqua lavava via il sangue dal tuo corpo vessato dalle ferite e dal dolore, ti ha acclamato, ti ha innalzato al livello degli dei immortali. E ti sei sentito davvero immortale, per qualche secondo.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Spartacus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bringer of rain




Your lives are your own, forge your own path, or join with us, and together we shall see Rome tremble!


Sei stato sputato dal fango e dal sangue. Forgiato dalle luci del sole come una lama pronta ad assaggiare sete di vendetta e libertà, la stessa lama che hai impugnato nel tentativo di una ribellione stroncata al primo respiro. Sei stato messo in catene, allontanato dalle braccia di colei che dava ai tuoi occhi la forza di aprirsi all'alba di un nuovo giorno: Sura. Il suo nome ha il sapore aspro della morte.
Hai calpestato la sabbia bianca dell'arena, hai alzato la spada contro il cielo terso e minaccioso con lo stesso braccio marchiato a fuoco dallo stemma di Batiatus. Non c'erano nuvole all'orizzonte, brillava sempre il sole, ti scuriva la pelle e la rendeva dura come una corazza. Sei stato un gladiatore, sei stato il portatore di pioggia, sei stato l’assassino di Theokoles. La gente ha urlato il tuo nome mentre l'acqua lavava via il sangue dal tuo corpo vessato dalle ferite e dal dolore, ti ha acclamato, ti ha innalzato al livello degli dei immortali. E ti sei sentito davvero immortale, per qualche secondo.
Hai visto le persone che più amavi morire davanti ai tuoi occhi già troppo stanchi di tutta la sofferenza e la vergogna che dovevi sopportare sotto quel tetto fatto di bugie e segreti. Hai visto Sura. Hai visto Varro. Hai visto te stesso morire, infrangersi in mille pezzi, giorno dopo giorno: ogni volta che abbassavi la testa a un comando, ogni volta che un tuo compagno periva per il barbaro divertimento dei romani, una parte di te se ne andava - restava intrappolata tra il sangue e la sabbia.
Ma poi tutto è cambiato. La ribellione e la brama di libertà e vendetta che albeggiavano dietro i tuoi occhi sono straripate come un fiume in piena, si sono riversate su Batiatus e sul suo ludus che da troppo tempo ti tenevano imprigionato. Hai spezzato le tue catene, hai fatto incombere la tua ombra su Roma, l’hai fatta tremare. Roma tremava al solo bisbiglio del tuo nome. Spartacus.
Sei arrivato sulla vetta del Vesuvio, hai vendicato Sura uccidendo colui che l’aveva resa schiava – colui che l’aveva uccisa -, ma non bastava: non volevi vedere mai più un uomo ridotto in catene e privato della libertà che gli spetta. Hai arruolato schiavi, hai dato loro un’arma e insegnato come usarla, hai macinato legioni su legioni che fuggivano al grido della tua rabbia, legioni che ti credevano un dannato, e forse lo sei stato davvero.
Hai visto morire i tuoi compagni, gli ultimi resti di un passato che non hai mai dimenticato del tutto. Ma sei andato avanti, condottiero di una causa che tutti ritenevano folle, sei andato avanti e hai liberato migliaia di schiavi per dare loro la speranza di un futuro che non fosse fatto di catene.
Hai marciato contro la legione di Marcus Licinius Crassus; hai visto nei suoi occhi tutto quello per cui avevi combattuto e sofferto. Nei suoi occhi hai trovato la morte, hai trovato Sura – Sura e le sue braccia pronte a stringerti, a farti sentire vivo come non lo eri mai stato.
Sei stato ucciso da uomo libero, e sarai ricordato per questo. Mentre l’ultimo barlume di vita vola via dal tuo corpo, comincia a piovere.



NDA:
Dovevo farlo, è stato più forte di me. Mi è venuta in mente questa flashfic (le parole sono 560 ma non la vedo come una one shot) mentre guardavo il finale finalissimo della finale della terza stagione, immersa tra lacrime e fazzoletti e disperazione. Per qualche secondo ho immaginato QUANTO AVREI PIANTO se al posto di Liam ci fosse stato Andy. Sarei praticamente morta (Andy RIP we love u).
Beh non c'è molto da dire, in verità, ho voluto ripercorrere approssimativamente le tappe più importanti della vita del Trace in una sorta di memoriandum, un po' come in una cerimonia funebre. (Ma che cazzo sto dicendo, il delirio).
Quindi perdonatemi il modo molto frammentario di impostare la storia, ma non c'era altro modo per farlo. Mi è quasi venuto da piangere mentre la scrivevo - sì, ho completamente perso la testa ma va bene così. Io li amo tutti, quegli idioti :(((((( amo anche gli sceneggiatori e i registi che me li hanno fatti crepare quasi tutti, ma devono essere dannati comunque. La frase 'non volevi vedere mai più un uomo ridotto in catene e privato della libertà che gli spetta' è barbaramente presa dalla prima stagione, abbiate pietà di me. Anche la citazione prima della storia è presa dalla prima stagione - che, andiamo, è la più bella di tutte perchè c'è Andy
Nothing to say, spero che vi sia piaciuta, alla prossima!

P.S. Dopotutto, ce l'aspettavamo un po' tutti che quando Spartacus fosse morto avrebbe cominciato a piovere. O no?
   
 
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