Anime & Manga > Ranma
Ricorda la storia  |      
Autore: Walpurgisnacht    15/06/2013    3 recensioni
Se seguite Mysterious Secrets (se non lo fate spero vi crescano gli scarrafoni nelle orecchie perché siete brutti e cattivi), avrete notato che per ora la questione principale fra Ukyo e Ryoga è una.
Bene. Leggete il titolo di questo missing moment e fatevi due calcoli sul suo contenuto.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ryoga Hibiki, Ukyo Kuonji
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Secretception!'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Ryoga... Ryoga! Fermati, santo cielo! Piantala di trascinarmi come se fossi un sacco della spazzatura!”
“Non ti sto trascinando come se fossi un sacco della spazzatura. Ti sto trascinando come se fossi una ragazza dedita a pensieri piacevoli ma completamente fuori luogo.”
“Lo so, lo so! Sono fuori luogo, me ne rendo conto! Per questo, se potessi mollarmi...”
“Oh no, non ci pensare neppure. Hai lanciato il sasso e non ti lascio ritirare la mano. Troppo comodo. Hai voluto fare la provocatrice? Adesso ne paghi le conseguenze.”
“Ma quale provocatrice! Ho solo voluto...”
“Hai solo voluto?”
“Ho solo voluto...”
“Sì?”
“E piantala di mettermi sotto pressione, diamine!”
“No, non la pianto. Hai solo voluto...”
“Uff. Va bene, va bene. Però smettila di girare come una trottola impazzita, ti prego. Conoscendoti rischiamo di finire nella casa dei vicini.”
“Ok, mi fermo. Ecco, ci siamo fermati. Ti ho persino mollato il braccio, che non si dica che non sono un cavaliere. Adesso spiegati. E cerca di fare in fretta, abbiamo i minuti contati.”
“Ryoga, porca miseria. Non c’è nessun motivo per essere così esagitati, lo sai sì?”
“Oh, non è mica vero questo. Sei stata tu stessa a sottolineare, non senza una buona dose di ragione, i motivi che mi spingono a essere così vorace.”
“D’accordo, ma...”
“No Ukyo, adesso parlo io. Rispetto a quando mi hai fatto questo discorso ieri la situazione è precipitata come un paracadutista che si è dimenticato l’attrezzatura nel bagagliaio della macchina. Akane è stata... dio, non riesco neanche a dirlo. E Ranma ha rischiato di finire i suoi giorni a litigare con gli altri randagi del quartiere su tre sole zampe. Ci stanno massacrando pian piano e cadiamo come birilli. Pertanto, finché io e te siamo integri e nel pieno possesso delle nostre facoltà mentali, desidero che questo punto venga risolto.”
“Ryoga... io...”
“Non hai di che controbattere, vero? Perché sai che ho ragione, così come avevi ragione tu l’ultima volta. Abbiamo poco tempo. Pochissimo. Meglio sfruttarlo in una maniera proficua, piuttosto che stare a guardare i nostri compagni... i nostri amici venire abbattuti uno ad uno da un colpo di fucile cinese in testa.”
“A parte il paragone azzardato... sei crudele.”
“Forse, non lo nego. Ma sul serio, se davvero stiamo lentamente marciando verso il patibolo preferiresti trascorrere quei minuti guardando la folla che ti tira pomodori marci o pensando a quanto di bello ti ha dato la vita? Per me la scelta è facile. E comunque, per corroborare la mia notoria fama di persona insensibile e anche un po’ stronza, ti faccio presente che osservare gli altri mentre si danno a crisi isteriche o si fanno marchiare in faccia non è proprio fra i miei passatempi preferiti, ecco.”
“Cavolo. Non ti facevo proprio così esperto di retorica, lo sai? Non che voglia sminuirti, ma mi hai sempre dato l’impressione di uno più bravo con i pugni che con le parole. E invece...”
“Eh. E invece anche Ryoga Hibiki ogni tanto sa tirare fuori un asso non previsto, già.”
“Meglio così. Mi piacciono i maschi... duttili.”
“Ukyo? Questo tono da gatta morta mi deve far pensar male?”
“Sai cosa? Hai ragione. Hai pienamente ragione. Abbiamo quasi diciotto anni, stiamo assieme da un po’ e ci incastriamo molto meglio di quanto avrei mai potuto immaginare. Al diavolo le amazzoni e i loro sgangherati piani di vendetta che contemplano urla bestiali, cicatrici assortite e ragazzi col codino trasformati in gatto per il resto della loro esistenza. Vaffanculo, detto col cuore. Non saranno una schiera di mummie alte come la mia caviglia a impedirmi di farlo col ragazzo a cui voglio bene. Nel peggiore dei casi scriveranno sulla mia lapide che sono stata una giovinastra scriteriata. E va bene, sopporterò l’onta.”
“Questa è l’Ukyo Kuonji che mi piace: pepata, maliziosa e senza freni.”
“Rimettiti quei canini in bocca o, come sono veri i kami, ti strappo i vestiti di dosso e lo facciamo qui nel corridoio.”
“Dovresti capire da te che, allo stato attuale, non avrei nulla da ridire. In compenso avrei da ridire su chi strappa i vestiti a chi.”
“Ullalà Ryoga, non essere troppo spinto. Potrei cominciare a sudare.”
“Non fare l’educanda con me, signorina Ti Butto in Faccia gli Argomenti Scottanti e poi mi Tiro Indietro perché me la Faccio Sotto. Adesso che finalmente siamo d’accordo sul piano d’azione, vogliamo trovarci un nostro angolino intimo e dedicarci a qualcosa di piacevole?”
“Ben volentieri, caro mio. Solo una cosa.”
“Cosa?”
“Guido io. Se aspettiamo te...”
“Ah ah ah.”
“Piantala di mugugnare e dammi la mano, và. L’orologio ticchetta.”
“Ukyo...”
“Che c’è adesso? Non eravamo a posto?”
“Sì, lo siamo. Ma ci tengo a dirti una cosa.”
“E dimmi questa cosa.”
“Io... io ti amo.”
“...”
“...”
“...”
“...”
“...”
“...”
“...”
“...”
“...”
“...”
“Dici... dici sul serio?”
“No, ti sto prendendo in giro. Certo che lo dico sul serio, tonta. Perché dovrei mentirti?”
“In effetti non ne avresti motivo... non poco prima di sancire il nostro legame facendo l’amore... oh cavolo...”
“Che hai? Che c’è? Non darmi le spalle, ti prego!”
“Scusa *sniff*, scusa. Non è *sniff* colpa tua.”
“Tu stai piangendo...”
“Sono felice, demente. Felicissima.”
“E rossa come un peperone, se non ho visto male mentre ti giravi.”
“Perché... la cosa è reciproca...”
“...”
“So che hai solo esternato l’ovvio, ma... ma... è una sensazione... indescrivibile... sentirselo dire così, a bruciapelo.”
“...”
“Ryoga... tu mi hai appena resa... la persona più soddisfatta di questo pianeta... se davvero stiamo per morire... non ho più nulla da chiedere, nulla... ti rendi conto di cosa sei riuscito a fare? Sei riuscito a non farmi avere paura di quello che potrebbe capitarci... questo... questo è un vero e proprio miracolo...”
“...”
“Andiamo, mia magnifica statua di cera.”
*
 
“Off. No, ma dico. Proprio nello sgabuzzino?”
“Senti un po’, maialetto. Sei stato tu a insistere per infilarci qua dentro. Io avrei perso volentieri dieci minuti in più per cercare un posto un pochino più confortevole.”
“Adesso non è solo colpa mia, eh. Mi pare di ricordare una massa di capelli bruni che è entrata qui dentro senza un fiato.”
“È che...”
“Sì?”
“Dopo quel che mi hai detto... ti dico solo che se fossimo stati al ristorante poi avresti dovuto pulire tu per terra.”
“Certo, lasciamo i lavori manuali allo sguattero sottopagato. Anzi, manco pagato.”
“Io ti do vitto e alloggio, cocco, e solo da poco hai cominciato a contribuire alle spese. Non allargarti troppo.”
“No ok, basta. Hai vinto tu. Non ho nessuna voglia di litigare. Non dopo quello che ci siamo detti... e che abbiamo fatto.”
“Non posso che essere d’accordo. È stato... sublime.”
“Accidenti. Addirittura sublime? Va bene che non avevi metri di paragone, ma...”
“Taci. Non ti permetto di rovinare l’aura di bellezza che questa cosa ha avuto. È stato sublime e basta, mi sono spiegata?”
“Forte e chiara, Piuttosto, ho un dubbio.”
“A dire il vero... oh. Oh. OH.”
“Che cos’è quella faccia? Devo preoccuparmi?”
“Prima tu, tanto sono sicura che stiamo pensando la stessa cosa. È così evidente.”
“Ah, mi fido. Comunque... pensavo alla possibilità o meno di rendere la notizia di pubblico dominio... sì, insomma, se ne possiamo parlare liberamente con gli altri o se invece preferisci tenerlo segreto.”
“...Ryoga. Se non mi avessi detto che mi ami, e se non ti ricambiassi, ora ti ammazzerei.”
“Perché? Che ho detto che non va?”
“Fammi capire: non ti sei accorto che... non eravamo protetti?”
“...”
“Già. Mi sa che ci tocca incrociare le dita e sperare di non aver fatto danni. Sono troppo giovane per essere mamma, e povero il bambino che ti avrà come papà.”
“Ma... ma... ma... io pensavo che tu...”
“Io cosa? Secondo te dovevo essere io quella pronta? Fino a due ore fa non prendevo neanche seriamente in considerazione l’ipotesi di ritrovarci qui, adesso, a parlare del dopo. Poi vabbè, è anche vero che neppure io mi sono preoccupata di quel dettagliuccio, quindi a voler essere equi la colpa andrà divisa a metà.”
“Kami no, kami no, kami no, kami no...”
“Pregare non serve. E poi non eri tu quello che li odiava perché ti usano come loro spasso prediletto? Sei ipocrita.”
“Kami no, kami no...”
“Vaaaaaaa bene, ti affidi alle alte sfere. In realtà anch’io. Anche perché potremmo non restare qui ancora per molto...”
“No, ehi. Non farmi la pessimista. Serve un’altra dichiarazione lampo per tirarti su?”
“...è assurdo quanto tu riesca a essere stupido come un mattone in un certo momento e dolce come uno zuccherino il momento dopo. Mi spaventi.”
“L’hai detto tu che ti piacciono gli uomini duttili.”
“Sì, l’ho detto io. E lo confermo, specialmente in questo momento. Perché, anche se stiamo stretti come due sardine, mi sento totalmente realizzata.”
“Dio, piantala. Mi farai scoppiare a piangere.”
“Saremmo solo pari. Per quanto riguarda la tua domanda cretina: nessun segreto. Non voglio dover nascondere nulla. Ci ho dato dentro con l’uomo che amo ed è una cosa di cui voglio poter andare fiera.”
“...tu sei incredibile, Kuonji.”
“Sappi che non mi accaso con uno non alla mia altezza, allora.”
“Ehi, aspettami! Non lasciarmi mezzo nudo qui!”
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: Walpurgisnacht