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Autore: Mae_    15/06/2013    5 recensioni
Solo una persona riusciva a infastidire Young Jae più di ogni altra cosa: Dae Hyun.
Le sue battute, il suo modo di sorridere con aria di sfida e la sua abitudine di toccarlo sempre più del necessario in momenti poco opportuni gli facevano venire voglia di prenderlo a pugni in faccia la maggior parte delle volte.
Quel giorno non avrebbe fatto eccezione.
[DaeJae]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Daehyun, Youngjae
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Young Jae avrebbe potuto fare una lunghissima lista di cose che lo irritavano.
Ad esempio, quando il dolce della mensa scolastica finiva prima che lui riuscisse a prenderne una porzione, o quando sua sorella minore si divertiva a mettere in disordine le sue cose solo per il gusto di farlo. C'era anche quella storia della sveglia del suo cellulare che, la mattina, suonava sempre dieci minuti prima di quanto avrebbe voluto. Nonostante la sistemasse ogni sera, il giorno dopo suonava comunque in anticipo.
Ma una cosa che spesso lo infastidiva ancora più della sveglia era Dae Hyun.
Le sue battute, il suo modo di sorridere con aria di sfida e la sua abitudine di toccarlo sempre più del necessario in momenti poco opportuni, gli facevano venire voglia di prenderlo a pugni in faccia la maggior parte delle volte.
Quel giorno non avrebbe fatto eccezione.

Young Jae cercò di concentrarsi su ciò che l’insegnante di storia stava spiegando, cosa che con Dae Hyun accanto che gli bisbigliava all'orecchio era piuttosto difficile.
«Young Jae-ah?» lo chiamò Dae Hyun, soffiando aria calda nel suo orecchio.
Young Jae scosse la testa, facendogli cenno di lasciarlo stare, mentre continuava a prendere appunti.
Ma Dae Hyun era testardo.
«Young Jae-aaah?» fece di nuovo Dae Hyun con tono lamentoso, cercando di attirare la sua attenzione, sempre senza ottenere risposta.
«Tesoro? Pasticcino, dolcezza, amoruccio?» iniziò a canzonarlo, lasciandosi sfuggire un ghigno quando vide Young Jae sgranare gli occhi e avvampare violentemente.
Young Jae lo afferrò per la camicia, strattonandolo verso di sé.
«Se non chiudi quella dannata bocca, hyung, giuro su Dio che io t-» iniziò a sibilargli a denti stretti, prima che il professore si schiarisse la voce rumorosamente, richiamando la loro attenzione.
Dae Hyun si voltò verso l'insegnante mantenendo un sorriso divertito, mentre Young Jae si irrigidì, lasciando rapidamente andare la camicia dell'altro.
«Se avete così tanto da dirvi, che ne dite di farlo in punizione durante la pausa pranzo?»

***


«In realtà è colpa tua» disse Dae Hyun, spingendo un altro scatolone di libri dentro il ripostiglio della classe.
Young Jae si accigliò, seguendolo nello sgabuzzino per riporre una scopa.
«Se tu non mi avessi infastidito in quel modo questo non sarebbe successo» replicò secco, girandosi per uscire dallo stanzino.
Dae Hyun, con una falcata, si mise fra lui e la porta, guardandolo con il suo solito sorriso storto.
«C-che cavolo stai facendo ora?!» iniziò a balbettare Young Jae, sentendo il sentendo il sangue affluire in volto.
Lui e Dae Hyun erano fin troppo vicini e, per quanto fosse arrabbiato con lui, in quel momento il contatto con i grandi occhi scuri dell'altro lo intimidiva. E poi lo conosceva fin troppo bene, sapeva non lo avrebbe fatto uscire di lì facilmente.
«Davvero mi trovi fastidioso?» chiese Dae Hyun piegando la testa, cercando di incontrare lo sguardo dell'altro.
«S-sì ti trovo fastidioso» il cuore di Young Jae iniziò a battere più velocemente. «Levati, dai.»
Cercò di far suonare la sua frase come un ordine, ma dal suo tono di voce sembrava più che lo stesse pregando.
Dae Hyun, con un passò, elimino la distanza che c'era tra loro e posò la sua fronte su quella del minore, facendo sfiorare le punte dei loro nasi. Inclinò il viso verso quello di Young Jae, scoccandogli poi un bacio sulle labbra morbide.
«Però poi so farmi perdonare…» soffiò staccandosi da lui.
«Non vorrai farlo qui Dae Hyun-hyung, siamo a scuola cosa credi d-»
Dae Hyun soffocò le parole dell’altro premendo nuovamente le labbra sulle sue, baciandolo stavolta con più foga. Portò le sue mani sui fianchi del ragazzo, stringendolo a sé. Young Jae si lasciò sfuggire un piccolo gemito quando Dae Hyun iniziò a scendere sul suo collo lasciandogli una scia di baci umidi.
«Ti ho mai detto quanto ti odio?» disse Young Jae con fatica perché, cazzo, Dae Hyun sapeva davvero come farlo impazzire.
«Sì, una volta o due» rise con voce bassa Dae Hyun tornando sulle sue labbra, impossessandosi della lingua dell’altro iniziando a succhiarla piano.
Questo fece sentire al minore un brivido lungo tutta la schiena; non gliene importava più niente che fossero a scuola, non riusciva più a resistergli. Cercò la cintura dei jeans del ragazzo, iniziando a slacciarla.
«Guarda chi ha cambiato idea…» ansimò Dae Hyun.
Young Jae stava per rispondergli -probabilmente con qualcosa di molto volgare- ma in quel momento la campanella suonò, segnando la fine della pausa pranzo e di conseguenza l’imminente ritorno degli studenti nelle loro classi.
Dae Hyun si lasciò sfuggire una serie di imprecazioni mentre si riallacciava la cintura, mentre Young Jae gettò la testa all’indietro.
Prima che uscissero dal ripostiglio, Dae Hyun afferrò l’altro per un braccio e lo baciò di nuovo, questa volta in maniera più dolce e lenta, tenendogli il viso fra le mani.


***


Al termine delle sue attività del doposcuola, Young Jae uscì dall’edificio, dirigendosi verso il cancello.
«Yoo Young Jae!» si sentì chiamare.
Sapeva benissimo di chi era quella voce, l’avrebbe riconosciuta fra mille.
«Jung Dae Hyun?» si voltò verso Dae Hyun «Che c’è?»
L’altro gli porse un cellulare grigio metallizzato. «Credo che tu abbia perso questo, prima. Fortuna che sono stato così gentile da riportartelo.»
Young Jae fece una piccola smorfia. «Sì, certo. L’hai trovato nelle mie tasche, immagino.»
«Credo tu fossi troppo impegnato a cercare di entrare nei miei pantaloni per accorgertene.»
«Ah, non voglio sentirti!» lo zittì l’altro, prendendo il telefono.
«Ci sentiamo dopo» lo salutò Dae Hyun, facendogli un piccolo cenno con la mano.
«A dopo» disse l’altro con un sorriso.

Young Jae salì sul pullman che lo avrebbe riportato a casa. Accese il telefono, restando a guardare per un momento la foto di lui e Dae Hyun fatta il weekend precedente nel giorno del loro secondo mesiversario. Scorse rapidamente fra le impostazioni, già sapendo cosa avrebbe trovato.
Dae Hyun gli aveva spostato di nuovo la sveglia dieci minuti prima, aggiungendo all’allarme un messaggio di promemoria: “I love u”.

 

Rieccomi con un’altra fluff! 
Ammetto di averla scritta di getto senza avere una idea troppo precisa di quello che sarebbe venuto fuori.
Ho pensato che siccome Young Jae è di Gennaio magari sarebbe potuto stare in classe con Dae Hyun, se fossero vissuti nella stessa città. E da lì ho rotolato sul pavimento della mia camera per un po’, immaginando a tutti i modi possibili in cui Dae Hyun avrebbe potuto infastidire Young Jae durante le lezioni 
()
Ringrazio la gentilissima Ahrya per aver revisionato questa storia, facendomi notare diversi errori e aiutandomi a correggerli.
Alla prossima~

Ah, sto iniziando a scrivere una HimUp con tanto angst, se qualcuno si offre per ascoltare i miei deliri mentre la butto giù gliene sarei grata, sarebbe la prima storia del genere che scrivo ()

 

  
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