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Autore: telesette    16/06/2013    1 recensioni
Keely sollevò appena lo sguardo e, non appena riconobbe il tocco di quella mano sulla spalla, rimase a bocca aperta per lo stupore. Subito si sfregò le palpebre incredula, convinta di avere avuto un'allucinazione, ma dinanzi a lei c'era ancora il volto allegro e sorridente di Phil Diffy...
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Keely Teslow, Phil Diffy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Phil dal futuro ( Phil of the Future ) è una serie televisiva, di genere comico/fantascienza, prodotta dalla Disney intorno al 2004.
La storia è quella di Phil Diffy, un ragazzo quindicenne proveniente dal futuro e, per essere precisi, dall'anno 2121. A causa di un guasto della macchina del tempo presa in affitto per un viaggio temporale, lui e la sua famiglia si ritrovano "bloccati" nell'anno 2005. I coniugi Diffy, Lloyd e Barbara, la pestifera ambiziosa Pim e lo stesso Phil devono adattarsi alla situazione per non dare nell'occhio e, nel contempo, cercare di riparare la macchina per tornare a casa. Durante questo periodo Phil conosce la graziosa Keely Teslow, con la quale stringe un'amicizia profonda e sincera, e successivamente i due arriveranno ad innamorarsi l'uno dell'altra. Keely sarà l'unica persona ad essere messa a parte del segreto proprio da Phil, che le rivela tutto come prova di amicizia e sincerità, nonostante i maldestri tentativi dell'odioso vicepreside Neil Hackett di scoprire a tutti i costi cosa nascondono i Diffy dietro la parvenza di una "normalissima" famiglia qualunque.

 

clicca qui sotto per vedere la sigla del telefilm: 
http://www.youtube.com/watch?v=B6ydKwxdduU

Il ritorno di Phil  
( immagini tratte da internet )

 

Keely non riusciva a rassegnarsi.
Da che Phil e la sua famiglia erano ripartiti per la loro epoca, quasi tutti i giorni dopo la scuola, la ragazza tornava spesso nei pressi della villetta dei Diffy.
La casa ora era vuota ma, sedendosi nel prato di fronte e socchiudendo di tanto in tanto gli occhi, a Keely pareva ancora che fosse tutto come prima: quando lei era solita farsi dare ripetizioni di algebra da Phil, ascoltare i racconti futuristi di suo padre Lloyd, o consolare sua madre Barbara per i tentativi culinari andati a male...
Ora tutto questo era solo un ricordo.
A volte Keely si domandava se non avesse davvero sognato tutto, se Phil e gli altri non fossero stati altro che una fantasia della sua mente, ma anche così ciò non bastava certo a farla sentire meglio.
Convincersi con una bugia significava dimenticare e, per quanto doloroso, lei non voleva assolutamente dimenticarlo.
Dimenticare Phil non era solo dimenticare la tristezza e la malinconia, bensì anche tutti i bei momenti trascorsi assieme a lui: le risate, i sorrisi, le bravate, gli scherzi, i battibecchi, le discussioni, i bronci, i chiarimenti, le rappacificazioni... e soprattutto il loro primo e unico bacio.
Come le lacrime le annebbiarono la vista, Keely si passò il dorso della mano sugli occhi, sospirando forte e cercando di sopportare quel bruciore al petto così intenso e triste.
Era come trovarsi in mezzo ad un incendio, col calore delle fiamme che divampano tutt'attorno, e l'unica cosa da fare era appunto rassegnarsi. Keely non poteva fare altro che rassegnarsi, non avrebbe mai più rivisto Phil ( neppure di lì a centodieci anni ), sarebbe morta molto tempo prima.
Tuttavia le lacrime scendevano da sole.
Col capo chino in avanti, e le guance rosse dal pianto, Keely singhiozzò sommessamente per alcuni minuti.
Probabilmente sarebbe andata avanti così chissà per quanto, se qualcuno alle sue spalle non si fosse preso la briga di chiederle come stava.

- Si sente bene, signorina?

Keely sollevò appena lo sguardo e, non appena riconobbe il tocco di quella mano sulla spalla, rimase a bocca aperta per lo stupore. Subito si sfregò le palpebre incredula, convinta di avere avuto un'allucinazione, ma dinanzi a lei c'era ancora il volto allegro e sorridente di Phil Diffy.

- Phil ?!? - esclamò. - Se... Sei tu, vero... non è un sogno?

Per tutta risposta, Phil prese dolcemente le mani di Keely tra le proprie e l'aiutò a rialzarsi. La ragazza non sapeva se ridere o piangere, tanto erano sia lo stupore che la commozione insieme, tuttavia comprese che la presenza del ragazzo era tangibile e reale quanto lei non avrebbe mai osato sperare.

- Non piangere, Keely - sussurrò Phil, sfiorandole piano la guancia.
- Phil...

Incapace di trattenersi oltre, Keely si buttò in avanti ad abbracciarlo con tutta la forza che aveva. Entrambi dondolarono sul posto, stretti come non mai, cercando di realizzare la gioia indescrivibile dell'essersi ritrovati.
Keely affondò il volto contro la spalla dell'altro che, a sua volta, socchiuse gli occhi nell'assaporare il profumo dei lunghi capelli biondi di lei. Le mani della ragazza si strinsero contro la schiena di Phil, quasi temendo di perderlo un'altra volta, tuttavia questi la tranquillizzò con un lieve sussurro all'orecchio.

- Sono io, non temere!
- E' così bello che non mi sembra vero...
- Lo so - ammise l'altro, premendole le labbra prima sulla guancia e poi di nuovo sulla spalla. - Ma è vero, fidati, sono tornato!

Keely si morse il labbro inferiore, senza smettere di abbracciarlo, e Phil percepì chiaramente tutta la tensione del suo esile corpo scosso dai singhiozzi.

- Sei tornato... per poi ripartire un'altra volta?
- No - rispose lui sincero. - Sono tornato per te!

Phil pronunciò quelle parole in preda all'emozione e, prima che fosse in grado di spiegarle per filo e per segno i dettagli del suo "ritorno", Keely gli afferrò il volto con entrambe le mani per baciarlo appassionatamente sulla bocca.
Phil era tornato, il resto non aveva importanza.
Almeno per il momento...

 

( continua )

   
 
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