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Autore: sassa    16/06/2013    3 recensioni
"Quattro cassettine tutte allineate,
coperte di polvere, dal tempo consumate"
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non aveva più nulla. Le era stato portato via tutto. Tutto. La giovane e bellissima Susan Pevensie si sentiva sola e vuota nella casa dove viveva cpo genitori ed i tre fratelli, ma che ora ospitava soltanto lei. Non sarebbe dovuta esser tanto superficiale, venale ed insofferente ai parenti, forse, così, saldando invece il legame che li univa, l'avrebbero portata con loro in quell'ultimo, maledetto viaggio in treno verso Bristol.

Assorta nei suoi pensieri, non si rese conto di essere arrivata in soffitta, un luogo dove non metteva piede dalla morte dei suoi cari; si guardò intorno e si diresse verso quattro cassette: le avevano riempite i signori Pevensie coi ricordi dei loro figli

Tentò di aprire la prima, quella decorata con piccoli e modesti fregi rossi tra cui stava scritto “Peter” con una vernice color oro, ma le sue candide mani non riuscirono a rompere il lucchetto vecchio di anni, così lo forzò con un piccolo cacciavite che prese dalla ivi presente cassetta degli attrezzi. Trovò all'interno del contenitore il giubbotto che il professor Kirke aveva regalato al fratello, appunto, molto tempo prima, romantiche lettere d'amore scritte da fanciulle sognanti, vecchi ritagli di giornale ed altri effetti personali. Chiuse la casetta, ma la riaprì poco dopo, quando si rese conto di un'incisione dorata che stava nella parte interna del coperchio ed alla quale non aveva fatto caso. La osservò. “Il Magnifico”, recava scritto.

Sbirciò anche nella seconda cassetta, la sua,quella che, dipinta di rosa, recava il suo nome in oro e scarlatto; ritratto c'era un giovane cavaliere con l'armatura lucida e lo scudo splendente. La sua cassetta conteneva trucchi, ventagli, inviti a feste di gala e dichiarazioni ardenti; Susan chiuse il contenitore traboccante di vanità e passò oltre con un'ombra nello sguardo.

Aprì, dunque, la successiva,il baule di legno di quercia, resistente e salda, che ben rappresentava il suo possessore,il cui nome stava scritto in rosso:”Edmund”, un semplice nome che portava nella mente della giovane i ricordi dell'introverso fratello scomparso. Forzò appena anche questo lucchetto che, con uno scatto, si aprì; vi trovò dentro molte cose tra cui l'inseparabile tracolla di cuoio, il cappello che tanto amava, un piccolo cavallino di plastica marrone su cui era stato attaccato un adesivo col nome “Philip”. Susan sorrise; Ed adorava Philip, il cavallo narniano a lui tanto fedele. Guardando bene,trovò anche un resistratore e ne ascoltò il contenuto:

 

 

La prima cosa che sentì fu la voce cristallina della sorella,Lucy:”C'è una lettera di Susan! Ok,la leggo, eh:

'Cari fratelli,come va?

Non credo che a me potrebbe andar meglio:Mr. Blackman ed io ci siamo fidanzati, ma Kelly Lokested...”

La lettura fu fermata da Peter che,con la solita voce profonda si intromise:”Vai avanti,Lu,leggi qualche parte interessante. Sono contento per Susan -in queste parole mise un'enfasi particolare che alla ragazza sembrò quasi dovuta alla gelosia- , ma non mi interessano le sue serate mondane! “

Va bene, Pete, come vuoi.” obbedì la più piccola “Ecco un punto in cui i suoi divertimenti non c'entrano:

'Salutate mamma e papà. Grazie' ...”

Sì, quando ancora ringraziava!” sussurrò Edmund, che fino a quel momento aveva taciuto, col tono polemico che usava quando sentiva le ingiustizie mondiali alla radio.

 

Sentito ciò,Susan spense l'apparecchio con le lacrime agli occhi, realizzando ancora una volta quanto la sua vita fosse stata frivola;

Fosse stata, già, perchè il lutto, come l'amore, cambia le cose e le persone, rafforzandone o distruggendone i caratteri.Chiuse la cassetta e passò alla quarta,l'ultima.

Questa era tutta bianca ed il nome “Lucy”, scritto con caratteri arancioni, stòava accanto all'immagine di un leone rampante.Guardò dentro, notando i quaderni dove Lucia scriveva poesie, fantasiose e sagge storielle che la rispecchiavano in pieno; sotto alle altre cose,schiacciato contro il fondo stava un album. La Gentile lo aprì,scoprendo con sorpresa una serie di foto di loro quattro, ”The Pevensies”, come diceva il titolo della raccolta.

L'ultima foto Susan la tenne con sé e la incorniciò; anni dopo quella casa andò in fiamme e qualcuno giurò di aver visto quell'immagine volare via, verso un punto lontano di un posto lontanto.

 

 

 

 

Il mio piccolo angolino felice:

La domanda sorge spontanea:che diavolo hai scritto, Sassa?

Ebbene, me lo sto chiedendo anch'io!

Il lucchetto di ogni cassetta che si apre con diverse difficoltà, vorrebbe simboleggiare la facilità o meno con cui i fratelli hanno accettato il pentimento di Susan; Peter, secondo me, è quello che ne ha sofferto di più, perchè contava molto sulla sorella; il lucchetto della cassetta di Ed si apre più facilmente, perchè il ragazzo aveva patito più o meno la stessa cosa della Gentile; quello di Lucy non viene nemmeno citato, dato che, secondo una mia opinione, la piccola l'ha già perdonata...

L'idea di questa fanfiction mi è venuta leggendo “Piccole Donne Crescono”, quando Jo dice a Fredrick Baher di aver scritto una poesia intitolata “quattro cassettine”, ispirata alla cassette che lei e le sorelle avevano in soffitta.


 

L'idea dell'album di Lucy mi è venuta in mente da un album, appunto, che ho fatto con le foto mie coi miei 3 cugini...anche noi siamo cresciuti come fratelli, infatti ci sentivamo un pò come i Pevensie
  
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