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Autore: petitecherie    16/06/2013    3 recensioni
Come ha reagito Tarja all'allontanamento di Anette dai Nightwish? Che reazioni può aver avuto la nostra soprano?
Un marasma di sensazioni contrastanti che portano alla nascita di Never Enough, la canzone apripista di Colours in the dark.
Essersene andata, non aver mai più cercato i Nightwish, è stata davvero la scelta giusta per Tarja?
Genere: Angst, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Tarja Turunen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Live to tell the tale'
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Never Enough

Buenos Aires, Argentina, metà settembre 2012



Tarja crollò distrutta sul letto matrimoniale e Marcelo si lasciò sfuggire un lamento nel sonno. Nervosa, la donna gli pizzicò il braccio e il marito quasi balzò a sedere sul letto.

<< Che c'è? Nami non sta bene? Vado a prendere le chiavi della macchina! >>biascicò ancora mezzo intontito, i riccioli scuri sparati dappertutto.

A quella scena, Tarja scoppiò a ridere di gusto e quasi dovette trattenersi per non ribaltarsi.

<< Eh? >>domandò Marcelo, perplesso.

<< Niente, niente, querido. >>ridacchiò ancora la donna << Va tutto bene...c'era una zanzara sul tuo braccio e la stavo mandando via. >>

<< Naomi? >>

<< Dorme, l'ho appena lasciata. Se non avesse questa abitudine di pretendere la sua poppata alle quattro del mattino, però, farebbe più felice la sua mamma. >>

<< Mi hai svegliato apposta, allora. >>

<< Sì. >>affermò lei, talmente candida che Marcelo non riuscì nemmeno a prendersela.

<< Sai una cosa, querida? >>le chiese mentre fuori iniziava ad albeggiare << Anche se ti costringe a questi orari, beh, sei sempre bellissima. >>

<< Sì, come se ci credo. Ho due borse sotto gli occhi che faccio invidia ad un canguro! >>si lamentò lei con il suo spagnolo pesantemente accentato.

Marcelo la prese tra le braccia e se la portò, ricadendo all'indietro, sui cuscini, in uno scompiglio di lenzuola e pigiami. Tarja rise affettuosa per quel gesto del marito, pensando come il loro amore non s'era affatto affievolito in quasi quindici anni di rapporto, come tra loro ci fosse intenso e forte quel sentimento di rispetto e devozione nei confronti dell'altro.

Si ricordò di un'intervista rilasciata in Finlandia anni prima, in cui si riteneva fortunatissima per averlo incontrato anche se era dovuta andare a cercarselo dall'altra parte del mondo. Eppure, non rimpiangeva un solo istante quella scelta, nonostante tutte le difficoltà che ne potessero venir fuori: un nuovo paese, nuove tradizioni, una nuova lingua.

E soprattutto, l'entrata in scena di Marcelo Cabuli aveva portato alla rottura insanabile con i Nightwish, alla perdita di amici che le erano stati accanto quasi dall'infanzia, come Emppu e Tuomas.

Jukka, in realtà, non le mancava affatto. A volte si dispiaceva di non aver mantenuto i contatti con Satu, sua moglie, ma purtroppo, la vita prende strade inaspettate e la sua l'aveva condotta a miglia e miglia di distanza. Praticamente, dall'altra parte del mondo.

Con Marco, invece, la situazione era un po' diversa. Il bassista aveva sempre capito i problemi della Tarja-cantante ma della Tarja-donna, invece, c'aveva capito ben poco. Ricordava ancora con stizza il messaggio denigratorio che lui le aveva inviato anni prima, quando lei s'era rifiutata di prendere parte al tour americano.

<< Tarja? >>la richiamò Marcelo.

<< Pensavo. >>sussurrò lei, stringendoglisi contro.

<< A cosa? L'espressione nei tuoi occhi era cupissima. >>

<< E chi ci riesce, secondo te, a rendermela tale? >>

<< Ancora loro? >>

<< In questi momenti qui, a metà tra il sonno e la veglia, la notte e l'alba, mi tornano in mente, come un incubo da sveglia. Non mi fanno più male, né mi interessa cosa fanno, solo che... >>

<< Cosa? >>la invitò dolcemente lui, carezzandole i capelli.

<< E' difficile da spiegare, Marcelo. Mi viene su un'ansia incredibile quando mi abbandono al sonno, come se ciò che è successo quella notte, quel maledetto ottobre, possa tornare a tormentarmi. E' un riflesso involontario e so che non devo avere alcuna paura, ma resta quel dubbio: e se avessi fatto qualcosa di diverso? Dove sarei ora? E tu? Ci saremmo sposati? >>

<< E' una questione complessa, Tarja. E sono solo le cinque di mattina. >>

<< Ti va un caffè? Dubito di riuscire a dormire. >>

<< Volentieri. Anzi no, aspetta. Fammi dare una sistemata e vado da Pedro, tanto, frattanto che esco, avranno aperto il bar e ci saranno le paste calde. >>

<< Per me, un cornetto ripieno al cioccolato, al diavolo la dieta. >>rise Tarja. << E mettici un po' di cacao sul cappuccino. >>

<< D'accordo, capo. >>


Mentre Marcelo era in bagno, Tarja fece arieggiare la stanza, risistemò il letto e sprimacciò i cuscini. Si morse un labbro, mentre stirava il copriletto per eliminare le pieghe e di nuovo, il pensiero corse a ciò che era stato. Aveva scritto molte canzoni per eliminare il dolore che le aveva procurato quella frattura così brusca – era inutile legare che ci fosse rimasta male dopo aver visto il Documentary di End of an Era – e soprattutto, sentire una canzone come Bye Bye Beautiful che raccontava e sperava in un ritorno ma che poi, in realtà, controcanto nelle parole di Marco, era un invito a non ripresentarsi mai più sulla loro strada.

I Nightwish avevano trovato la loro cantante, Anette. E Tarja, colei che li aveva portati al successo, era stata il grande errore della loro carriera musicale. Stranamente, se all'inizio, il dover ricominciare, era stato paragonabile ad una croce da portare come un peso, adesso non le faceva più alcun effetto. Si sentiva libera, leggera, sgravata.

Aveva effettivamente chiuso i ponti con loro e con quello che erano stati. E forse, proprio quello, cantare le vecchie canzoni di Tuomas non le dava fastidio, anzi. Le sembrava quasi di tendere una mano alla vecchia se stessa del 2005 e consolarla delle cattiverie – non vere – della lettera scritta dai Nigthwish.

Era Tarja, era andata avanti con la sua vita e ora, come madre novella, capiva l'importanza di abbracciare il passato, il presente ed il futuro, forte nelle sue capacità di sopportazione. Il sole argentino era caldo e avvolgente, lontano anni luce dalle fredde mattine finlandesi e questo le piacque, facendola annuire soddisfatta.

E il gesto improvviso, legato ai pensieri di prima, la bloccò. Io sono felice, si disse, e soddisfatta di questa vita. Io non voglio tornare dov'ero. Lo sapevo, sì, lo sapevo già, ma adesso ne ho la piena certezza.

Quando Marcelo uscì dal bagno, Tarja gli gettò le braccia al collo e gli stampò un bacio sulle labbra, la contentezza che sprizzava da ogni poro della pelle, dagli occhi, persino dalla luce che emanava. Marcelo ne rimase incantato, come sempre.

<< Hai scoperto qualcosa in cinque minuti che sono stato in bagno? >>

<< Sì. >>gli rispose, semplicemente.

<< E me lo puoi dire o è un segreto di stato? E no, non vale se me lo dici in finnico, non ci provare. >>

Tarja lo guardò divertita. << Sono felice di essere dove sono e dubito che lo sarei stata, se fossi rimasta dov'ero. >>

<< Tarja, sono le cinque e mezza! >>mormorò l'uomo facendo una smorfia.

<< Il “se”, Marcelo. Credo di averlo esorcizzato. Io ho dato tutto e loro volevano di più solo che, beh, non c'è mai stato posto per me, tra loro. >>

<< Te li sei lasciata indietro? >>

<< Sì, ma sono sempre un ottimo materiale per comporci su. >>ridacchiò lei birichina ma prima che potesse aggiungere altro, Naomi iniziò a frignottare e i due genitori accorsero alla culletta. Marcelo prese in braccio la neonata e le diede un bacio sulla fronte e Tarja quasi si commosse a quella scena. Era questo il momento più dolce della sua vita e non l'avrebbe cambiato per niente al mondo.


**



Life in bloom, the sweetest season
The warm embrace gave me the meaning
Another time, a cross to carry
Cruel facade imaginary
I don't belong
There's no going back
what we used to be
There's no room for us
no place for me

Never enough, never enough
No, never enough, never enough
I gave it all
You still want more




**


1 Ottobre, casa di Tarja e Marcelo



Marcelo era andato alla NEMS e le avrebbe inviato un messaggio sulle rendicontazioni di vendita di Act 1 dopo un mese e mezzo dall'uscita. Lei stava iniziando a lavorare sulle nuove canzoni del suo album che sperava di far uscire più o meno lo stesso giorno in cui era nata Naomi, un po' come aveva fatto per il dvd live. Ne stava proprio scrivendo una in quel momento, nata delle riflessioni che aveva fatto un po' di tempo prima, quando il suo cellulare vibrò impazzito per l'arrivo di un messaggio. Naomi stava ciucciando il suo biberon come se fosse la cosa più importante del mondo e Tarja si affrettò a leggere.

Era parte di Marcelo e vi era il link alla pagina dei Nightwish.

Ma che diavolo?

Cliccò sul link attraverso lo schermo touch del suo smartphone ed aspettò pazientemente che si caricasse e le svelasse l'ultima nuova. Si augurò che non fosse – per l'ennesima volta – qualche altra uscita di cattivo gusto nei suoi riguardi.

E ci rimase di sasso. Perché di tutte le cose che credeva possibili, quella le sembrò pari ad una cascata di acqua gelida.


Another chapter of the Nightwish story has ended today. Nightwish and Anette Olzon have decided to part company, in mutual understanding, for the good of all parties involved.
In recent times it has become increasingly obvious that the direction and the needs of the band were in conflict, and this has led to a division from which we cannot recover.

Nightwish has no intention of cancelling any upcoming shows, and as a result we have decided to bring in a substitute vocalist starting in Seattle 1.10.2012. Her name is Floor Jansen from The Netherlands (ex-After Forever, ReVamp), and she has graciously stepped in to help us complete the Imaginaerum world tour.

We are all strongly committed to this journey, this vehicle of spirit, and we are sure that this will lead to a brighter future for everyone.
We forever remain excited about the adventures to come, and we are extremely proud of the two beautiful albums and the wonderful shows we shared together.


-NIGHTWISH & Anette Olzon



Si augurò per un momento che fosse uno scherzo di cattivo gusto nei confronti dei fan, almeno con lei c'era stata un ultimo concerto ma così, di punto in bianco...

Non seguiva la carriera del suo vecchio gruppo, è vero, ma Marcelo, alle volte, l'informava di ciò che accadeva ai ragazzi, in modo che non si trovasse impreparata di fronte alla stampa che, anche a distanza di anni, sperava sempre di lucrarci sulla Old Era.

Ancora una volta, non c'erano state avvisaglie, era avvenuto tutto all'improvviso, di botto. Anzi, addirittura Anette aveva cantato la sera prima nonostante il giorno prima ci fossero stati dei problemi. Il marito le aveva raccontato dell'affaire Denver e s'era sentita piuttosto d'accordo con i sentimenti di Anette.

Già la cantante stava male, ma poi, essere sostituita in quel modo, senza che le avessero detto nulla, era davvero come farla sentire l'ultima ruota del carro, un membro non membro di un gruppo consolidato.

E d'un tratto, scoppiò a ridere, con Naomi che mollò il biberon ed iniziò a gorgogliare in compagnia di sua madre. Fu un vero e proprio caso di fou rire che terminò quasi in un pianto isterico.


Ero io il problema?
No.
E se le cantanti donne fossero un problema, per loro?
Direi di sì.
Tuomas, ti sei di nuovo stancato del giocattolino?
Forse.


Tarja scosse il capo, asciugandosi le lacrime con il palmo della mano, vigorosa. Le scappò ancora un risolino mentre risistemava il biberon della piccola ed aveva recuperato abbastanza sangue freddo da riuscire a rispondere al cellulare con voce ferma.

<< Che te ne pare? >>le chiese Marcelo appena sentì il click.

<< Sto ridendo. >>gli disse semplicemente.

<< Davvero? >>

<< Sì. Ed ero io la Diva. Credo che finalmente i fan potranno mettere i punti sulla “i” di varie domande. Non voglio trovare il colpevole, ma se va male due volte e Anette si lamentava delle stesse cose di cui mi lamentavo io in tour, beh, direi che sia il caso di farsi un esame di coscienza ed ammettere finalmente il problema. >>

<< Adesso, cercheranno un rimpiazzo. >>

<< L'importante è che non chiamino me. >>proruppe Tarja ferma.

<< Perché? >>

<< Perché, ormai, sono alle mie spalle. >>


**


A child's game, the search for reason
A coldest day, I stopped believing
Another war, my endless laughter
A storyline is all they're after
I don't belong




§*§


NdA.


In attesa di Colours in the dark, viaggiando di fantasia su come è nata Never Enough, il primo singolo del nuovo album di Tarja. Ho immaginato che nascesse in parte dall'addio di Anette ai Nightwish – mi domando davvero come Tarja possa aver reagito alla cosa, molti fan l'hanno rivalutata dopo questa secondo addio di una cantante – e in parte, che fosse l'allontanamento definitivo dal gruppo, vuolsi anche dalla nuova situazione di vita in cui si trovava la cantante a settembre dell'anno scorso, dopo la nascita di Naomi.

Spero che vi sia piaciuto, fatemi sapere che ne pensate.



Disclaimer: non scrivo a scopo di lucro, i pg non mi appartengono. Never Enough è una canzone di Tarja. End of an Era e Bye bye beautiful sono rispettivamente un dvd – nel caso di questa One Shot – e una canzone prodotti dai Nightwish tra il 2005 e il 2009.



   
 
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