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Autore: Mary07    16/06/2013    4 recensioni
“Brian ti va di fare un gioco?”
“Certo! Dove vuoi farlo stavolta.. sulla lounge, contro il palo, oppure addosso al frigorifero come l’ultima volta?” Chiese Brian con un sorriso pieno di aspettative.
“Non quel tipo di gioco … non adesso almeno …”
Brian alzò il sopracciglio destro con l’aria desolata … eppure a lui quel gioco piaceva tanto.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: E dopo il mio primo tentativo torno a rovinare questo meraviglioso fandom, perdonatemi fin da ora!

Vorrei solo far notare che questo mio racconto non ha una trama ben specifica, ma descrive solo una giornata a casa Kinney. Inoltre, so già che qualcuno troverà i personaggi un tantino OOC, ma ribadisco che il risultato è frutto della mia fantasia e che per tale motivo, non deve necessariamente rispecchiare i caratteri dei personaggi della serie.

Speriando che vi piaccia, buona lettura!!





Un tipico lunedì sera a casa Kinney.

Infatti il lunedì, è il giorno di chiusura del Babylon … beh ce l’avrà un giorno di chiusura il Babylon no? (Povero Brian, poter uscire solo 6 sere su 7)

“Brian ti va di fare un gioco?”
“Certo! Dove vuoi farlo stavolta.. sulla lounge, contro il palo, oppure addosso al frigorifero come l’ultima volta?”  Chiese Brian con un sorriso pieno di aspettative.

“Non quel tipo di gioco … non adesso almeno …”
Brian alzò il sopracciglio destro con l’aria desolata … eppure a lui quel gioco piaceva tanto.

“Dimmi Sunshine, basta che non si tratti di cazzate come mangiare sul parquet …”

La risposta del biondino non si fece attendere “Stronzo!! E comunque ora so perché non ti piacciono i pic-nic .. alla tua età poi fai fatica a rialzarti”

Brian mostrò la faccia più incazzata che riuscì a fare, pronto a fulminare il suo raggio di sole all’istante. “Lascia che ti mostri come un trentenne ..”
“trentatreenne” aggiunse Justin con perfidia.

Il moro chiuse gli occhi, facendo finta di non cogliere l’ennesima puntualizzazione del biondino e continuò il suo discorso “.. può piegare uno della tua età! Poi vedremo chi avrà problemi a rialzarsi”.

Justin sorrise un po’ teso, sapeva di essere bravissimo a far innervosire Brian, riusciva sempre a portarlo al limite della furia.. beh da qualche parte lui e Michael si sono dovuti ispirare per creare Furore .

Poi cercò di addolcire l’atmosfera, si avvicinò al suo uomo e gli strinse le braccia attorno alla vita e prese a morderlo sul mento. Una cosa che era permessa solo a lui, come quando lo baciava. Nessuno poteva fare effusioni a Brian Kinney, nessuno dei suoi innumerevoli amanti, solo Justin.

Solo quando sentì che Brian si stava rilassando, a differenza di una parte bassa del suo corpo che si stava animando proprio in quel momento, decise di interrompere le coccole … giusto per riportare l’attenzione di Brian sul gioco.

Justin si scansò con fatica e Brian ,ancora più riluttante a lasciarlo andare, se lo ritirò addosso.

“Facciamo il gioco Kinney, tu resti zitto diciamo per … una ventina di minuti ed io ti userò come mio bambolotto giocattolo”.

“Mhmm .. è l’unico gioco che conosci”

“Ma sono il migliore!! Invece tu, com’è che vorresti perdere tempo?”

“Ah sì… è un gioco che si chiama: Obbligo, verità, giudizio, differenza e salvataggio”

“Un gioco con un nome più corto non ce l’avevi?” disse Brian con aria seccata.

Justin lo squadrò con uno sguardo deciso, riluttante a voler lasciar perdere. Sempre cocciuto, come quando aveva 17 anni ed era entrato prepotentemente nella sua vita, pensò Brian.

“Ok, però inizierai tu con l’obbligo di …” Intanto Brian con aria assorta rifletté, portandosi una mano ad accarezzarsi il mento, mentre il suo sorriso prometteva già qualcosa di libidinoso.

Justin lo guardò con l’aria sconsolata poi aggiunse “Sei sicuro? Guarda che poi non potrai più cambiare idea. Ad essere sincero da te mi sarei aspettato qualcosa di più originale … insomma, quello non è proprio una forzatura per me.. voglio dire sai quanto mi piace fart…”. Justin cominciò a balbettare mentre il suo viso arrossiva sempre di più. Ancora una volta stava parlando troppo.


Brian ci pensò su, in effetti Raggio di sole non aveva torto … Doveva pensare a qualcosa che voleva davvero da Justin, qualcosa che solitamente non era disposto a dargli, non scopate stratosferiche o pompini megagalattici (la sua parte di Furore stava prendendo sopravvento, adesso parlava come lui), tutte cose che Sunshine avrebbe fatto di sua iniziativa. Non perché obbligato.

Forse poteva imporgli di stare muto per un intera giornata, non avrebbe salvato il mondo, ma la sua testa lo avrebbe ringraziato per l’improvvisa pace .. oppure .. poteva finalmente dirgli di andar via....
Sì.. Ecco!! Poteva finalmente cacciarlo dalla sua vita, non era mai riuscito a liberarsi di lui, ma poi si soffermò a guardarlo, e capì che era troppo tardi, ormai aveva capito che gli piaceva averlo sempre attorno, quel rompiscatole era diventato indispensabile.. l’aveva fregato. Se ne era innamorato.

Ma guardalo quant’è delizioso così rosso come un pomodoro, tutto trafelato e vergognoso … chissà perché si imbarazzava solo a parlare di certe cose, ma quando passava ai fatti la sua timidezza spariva.

La voce di Brian riprese “Senti che dici se l’Obbligo lo lasciamo per dopo? Del resto penso che sia la parte più interssante del gioco”.

Justin ci pensò su e ammise che Brian avesse ragione. “Ok, allora proseguiamo con Verità e lasciamo l’obbligo alla fine del gioco. Inizio io”.

E Brian all'improvviso sentì il bisogno di farsi una doccia... o di andare a pisciare... qualsiasi cosa pur di scappare.


Justin gli chiese con dolcezza “Faresti mai una pazzia per me?”
Ecco per l'appunto, pensò Brian.
“La verità Brian… so che ne hai fatte tante, ma c’è qualcosa di cui io non ho mai saputo?” Chiese Justin timidamente. Sembrava aspettarsi qualche imprecazione da Brian, per quella sua sdolcineria. Sapeva che il moro lo riteneva pateticamente romantico.

A Brian parve di sentire qualcosa di fastidioso nello stomaco … questo gioco sembrava alquanto scomodo per lui, non voleva rivelare troppo di se a Justin. Ma lo guardò e vide che il biondino era alquanto ostinato nel sapere la risposta.

“Beh sì, c’è una cosa che ho fatto un po’ di tempo fa, e tengo a precisare che è stata l’unica volta, mai più ripetuta! Probabilmente quella sera Tommy deve avermi passato qualche droga di merda … mhm..”. Brian cominciava ad innervosirsi.. “Una volta ho .. ho pagato 300 dollari una marchetta che ti somigliava .. sì insomma, tu non c’eri e il tizio sul sito sembrava che ti somigliasse di più, invece .. lasciatelo dire, non era per niente così rassomigliante … anzi quelli sono stati 300 dollari buttati nel cesso. Il tizio non li valeva, non solo era insignificante, ma non ci sapeva neppure fare …” poi si girò a guardare Justin che a sua volta lo guardava con gli occhi spalancati e la bocca aperta, tutto della sua espressione traspariva costernazione.

“C-cioè.. f-fammi capire, hai pagato un tizio per fare sesso pensando di farlo con me?? Cioè Brian Kinney ha dovuto pagare qualcuno per portarselo a letto???? Chi è quell’idiota che solo guardandoti, non l’ha voluto fare gratis? E poi .. voglio dire, ma io dove cazzo stavo? Perché non mi hai chiamato?”.  

Ma bastò guardare l’espressione di Brian per capire tutta la situazione. C’era un filo di tristezza sul viso del suo uomo, e capì che doveva essere stato il periodo in cui lo aveva lasciato per stare con Ethan.

Cazzo, ma quanto dolore gli aveva procurato? Si sarebbe sentito sempre un verme per averlo lasciato. Eppure Brian lo aveva ripreso con se, dicendogli che non aveva nulla da perdonargli vista la sua giovane età, aveva pieno diritto di fare un esperienza sbagliata.

E mentre lui si lasciava intortare da un amore finto, Brian pagava un suo sosia per fingere, a sua volta, di averlo ancora nella sua vita. Gli sembrava impossibile a pensarci. Brian all’epoca non faceva mai trasparire i suoi sentimenti, anzi sembrava quasi che non gli fregasse nulla di lui, tanto da lasciarlo libero di andarsene con un altro.

Mentre l’idea si faceva spazio nella testolina bionda di Justin, il suo viso si addolcì con un sorriso dandogli un aria un po’ tonta.  Ma come poteva sentirsi offeso o arrabbiato nei confronti di Brian… Cazzo aveva pagato un suo sosia, scadente a quanto pare, ma sempre un suo sosia, quel gesto era così chiaro. Ah! Se lo avesse saputo a quel tempo, avrebbe buttato quel giorno stesso il violinista giù dal tetto.

Voleva dire tante cose, ma non riusciva a parlare e soprattutto a togliersi quel sorriso idiota dalla faccia, e sapeva di averlo, perche Brian lo stava guardando come per dire “Justin, non mi guardare con quell’aria così patetica, un po’ di controllo, sei un frocio, mica una lesbica”. Quindi l’unica cosa che fece fu quella di abbracciarlo e nascondere la sua faccia nel suo ampio petto, sia per la vergogna sia per il senso di colpa che ancora provava per quel tradimento.

Brian se lo strinse forte, era così bello sentire il suo corpo spalmato addosso. E poi, l’abbraccio gli permetteva di nascondersi a sua volta, per quella verità appena svelata. Praticamente gli aveva detto quanto gli era mancato.

Rimasero così per diversi minuti, poi Brian lo scostò per guardarlo in viso… Che bello che era, era ancora tutto rosso e con l’aria commossa. Comunque, adesso spettava Brian a condurre il gioco. C’era qualcosa che voleva sapere da tempo …

“Ti ricordi quella volta che ho trovato te e Michael addormentati sul mio letto?”

“Come dimenticare.. (E Justin cambiò espressione in un attimo) quando hai fatto quella scenata buttando all’aria tutto il nostro lavoro di una settimana .. addirittura pisciando sui bozzetti stampati di Furore!! Neanche con l’ipnosi riuscirei a dimenticarlo Brian. Sei stato veramente uno stronzo!

Solo perché io e Michael avevamo trovato una cosa in comune.. Una dico. Furore! Ti dava fastidio che quel semplice fumetto stava prendendo molto del nostro tempo, togliendo la nostra attenzione da te. Nostra musa”.

Brian si succhiò le labbra all’interno della bocca, a disagio.. sapeva che quello che stava dicendo Justin era vero, ma non era tutta la verità.

“Si si, lo so … per la prima volta avevate trovato una cosa che vi accomunava, a parte me ovvio, e sembravate impazziti con tutto quell’entusiasmo.. neanche fosse il witheparty .. comunque contenti voi che vi eccitate per così poco”.

Justin prese a fissarlo malamente, però voleva vedere dove il moro andasse a parare.

“C’è una cosa che non mi hai mai detto di quella sera… sì insomma, tu e Michy .. avete scopato? Almeno vi siete lasciati suggestionare del fatto che eravate nell’alcova di Kinney?” disse tutto ciò con aria fintamente ironica, ma in realtà stava trepidando per la risposta di Justin… Cazzo, non aveva mai voluto sapere niente di quella sera, perché chiederglielo proprio ora? Già aveva coinvolto Justin ad incontri promiscui in passato, anche se ultimamente il suo raggio di sole lo teneva un po’ in disparte, ma sapere che era stato con Michael lo faceva incazzare di brutto. Chissà poi perché? O forse proprio perché tutti quelli che avevano condiviso le loro scopate, alla fine erano solo corpi senza facce e senza nomi, mentre Michy era uno di loro. Il suo migliore amico.

Sapere che era stato con il suo Justin lo faceva infuriare. Per molto tempo era stato ossessionato da loro. Parlando con Debbie, aveva capito che l’unica cosa che condividevano quei due, era proprio l’amore che provavano per lui, tanto da trasformarlo in un eroe da fumetto. Quindi aveva chiesto scusa, a suo modo, aiutandoli nella ristampa e organizzando una festa per il lancio del loro fumetto. Si comportava benissimo, come se nulla fosse.

Però ogni tanto si ricordava la scena in cui li aveva trovati. In realtà nulla di compromettente, perche sia Justin che Michael si erano addormentati vestiti sul suo letto, ognuno sulla propria parte del materasso, l’unico particolare che lo tormentava era quella mano di Michy appoggiata sul fianco di Justin. Sopra i pantaloni. Non sembrava una toccata vera ma come solo appoggiata. Eppure allora gli aveva dato molto fastidio. Non gli piaceva l’idea di tutta quell’intimità tra loro. E lui neanche c’era.

Va beh che con Michael non avrebbe mai scopato, ma almeno, se fosse stato al centro del letto, li avrebbe tenuti a distanza, con Michy a tenere quella cazzo di mano appoggiata sul Suo di fianco e le mani di Brian nei pantaloni di Justin.. a fare chissà che…

Justin lo fissava sempre più sconcertato, quel gioco si stava trasformando in qualcosa di torbido.

“Ma come ti viene in mente?? Cazzo Brian è di Michael che stiamo parlando …. Non me lo farebbe diventare duro neanche se …”

Brian sentì la morsa sciogliersi dentro di lui, gli bastarono le prime parole dello sproloquio di Justin… finalmente si poteva mettere l’anima in pace. Justin non aveva scopato Michael e Michael non ci aveva neanche provato .. che bello, Justin era illibato… sì insomma, illibato solo con Michael, ma la cosa bastò per Brian, che adesso sorrideva come un deficiente.

Intanto Justin continuava a parlare a mitraglietta … oh la sua testa stava protestando “… ma come cazzo ti è venuta in mente una stronzata del genere? Solo perché siamo crollati per la stanchezza, dopo tutto quel lavoro, eravamo talmente fatti di sonno, che abbiamo cominciato a toccarci convinti di essere io con te e Michael con Ben … ovviamente quando abbiamo aperto gli occhi ci siamo svegliati del tutto …” e mentre parlava veracemente si girò a guardare Brian.

Brian lo fissava con un espressione furiosa, cazzo quanto somigliava a Furore in quel momento, se avesse avuto tempo ne avrebbe approfittato per farne un bozzetto.. o forse era meglio darsela a gambe, perché la faccia di Brian stava diventando qualcosa di spaventoso… non lo aveva mai visto così.

Brian urlando “Chi cazzo ha toccato chi????? Ti sei fatto toccare da Michael?? Come cazzo si è permesso quel figlio di puttana?” Intanto Brian, per la prima volta si mise ad inseguire Justin per il loft, con intenzioni diverse dal solito. E poi era anche la prima volta che Justin gli scappava … correva pure il biondino ..  cazzo forse è vero che i trent’anni si facevano sentire… Ma giocò di astuzia, nell'inseguimento spostò delle sedie sparse per il loft, e appena Justin provò a saltarne una inciampò su questa, ruzzolando a terra, così si ritrovò braccato sul pavimento dal corpo possente di Brian. Questi gli aveva paralizzato le braccia e le gambe con le proprie e il suo viso ad un centimetro dal proprio. La cosa poteva anche essere eccitante se non fosse per le urla di Brian.

“Fottuto Sunshine, adesso mi racconti esattamente cosa avete fatto… o … o … ti violento in questo istante”.

Justin sorrise eccitato da quell’idea, forse le cose non stavano andando così male.

“Non ti dico più nulla, da adesso non uscirà neanche più una parola dalla mia bocca …”

“Ah sì? L’hai voluto tu”

In realtà Justin parlò, e anche tanto… tra una spinta e l’altra, anche perché Brian minacciava di fermarsi ogni volta, e lo fece così lentamente che a Justin sembrò di impazzire … Così gli raccontò di Michael che aveva provato ad aprirgli la zip dei pantaloni, pensando di dormire accanto al suo compagno Ben, e Justin iniziò a gemere pensando che quella carezza venisse dal suo amore, Brian. 
Ma quando si girò e aprì gli occhi si spaventò nel riconoscere Michael a posto di Brian. Lo stesso accadde a Michael, e così terrorizzati si allontanarono ognuno dalla propria parte del letto. 
Intanto Brian continuava con la sua tortura.

  
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