Double Identity
-Sei in ritardo, Reese- disse Zoey
acida, non appena vide la maniglia della
porta abbassarsi lievemente.
-E buonasera anche a te!-
esclamò sarcastico Logan, entrando nella stanza 101 e
buttando a terra, senza alcun riguardo, il borsone.
-Oh, certo, fai pure come se fossi
a casa tua- lo rimbeccò lei seccata. –Ti sto
aspettando da un’ora, delle scuse sarebbero gradite-.
-Il coach ci ha trattenuto
più del dovuto a basket, non è colpa
mia… quindi non ti devo proprio niente- ribatté
lui, stendendosi
sul letto e ignorando le occhiatacce della ragazza.
-Possiamo studiare chimica adesso?
O il signorino è troppo stanco?- domandò Zoey,
indicando i numerosi libri aperti sulla scrivania.
-Non saprei, ho proprio voglia di
farmi una dormita- rispose, sistemandosi meglio il cuscino dietro la
testa. –Mmm, sono distrutto; che ne dici di farmi un
massaggio? Così mi ripagherai per le mie preziose
ripetizioni-.
Zoey alzò gli occhi al
cielo, tirandogli poi un quaderno sopra e colpendo con precisione in
pieno viso.
-E’ il tuo modo di dire
sì?-
Lei in tutta risposta gliene
lanciò un altro, che però questa volta venne
prese al volo facilmente.
–Capisco, ti piace la
roba violenta…- disse Logan ridendo e ammiccando
maliziosamente.
-Che schifo- borbottò
Zoey, per poi alzarsi in piedi e avvicinandosi a lui. –Se
vuoi poltrire puoi tranquillamente farlo nel tuo dormitorio, io devo
studiare per il test di venerdì- affermò decisa.
-Mi stai cacciando? Ho capito bene?-
-Allora non sei così
stupido come sembra- rispose la ragazza, afferrandogli un polso per
mandarlo via.
-Ok ok- fece Logan, sollevandosi e
alzando le mani in segno di resa. –Studieremo, se
è quello che vuoi...- si sedette alla scrivania con un
sorriso falsamente angelico e batté una mano sulla sedia
affianco alla sua. –Accomodati, dai… o hai
cambiato idea? Dì la verità, preferisci metterti
sul letto?-
Zoey non rispose alla provocazione,
gli diede una manata dietro il capo e prese posto dall’altra
parte del tavolo.
Stavano studiando seriamente da
poco più di una mezz’ora, quando Logan si
alzò e cominciò a girare per la stanza toccando e
ficcanasando dappertutto.
La bionda fece finta di nulla,
sapendo che Logan cercava soltanto un motivo per farle perdere la
pazienza e attirare l’attenzione su di sé; ma non
poté più ignorarlo quando aprì il
cassetto della sua biancheria intima, perciò
eliminò la distanza fra loro velocemente, gli tolse dalle
mani un reggiseno e lo chiuse con violenza.
-Davvero molto carino,
chissà come ti sta addosso…-
-Hai cinque secondi per sparire
dalla mia stanza o non risponderò più delle mie
azioni- disse Zoey arrabbiata, incrociando le braccia al petto.
-Era un complimento!- si difese
lui, per poi dedicare la sua attenzione al tavolo degli esperimenti di
Quinn, occupato da boccette di vari colori, una grande scodella colma
di uno strano liquido nero, alla quale era collegato uno strano
aggeggio che causava la formazione di piccole bolle che esplodevano
silenziosamente quasi subito e altri piccoli vasetti pieno di
chissà cosa.
-Non toccare niente!-
esclamò Zoey, capendo le intenzioni di Logan.
–Quinn sta lavorando a quel progetto da mesi e ci ha
raccomandato di non sfiorare nulla neanche per sbaglio-.
-Oh dai, non potrà
essere nulla di pericoloso! O non lo lascerebbe così
incustodito- ribatté convinto.
-Oltre ad essere pericoloso invece,
è anche da matti: vuole far entrare una rana nel corpo di un
pesce e viceversa… e sappiamo tutti che gli esperimenti di
Quinn non sono mai sicuri, c’è sempre qualcosa che
alla fine andrà storto; perciò allontanati
immediatamente-.
Logan scosse il capo e immerse
appena il dito nel contenitore, ritirandolo subito dopo. –Hai
visto? Sono ancora vivo-.
-Ancora per poco!-
esclamò Zoey, tirandolo per un braccio.
Ma Logan, come se lei non avesse
aperto bocca, premette alcuni tasti di quella diavoleria che
incominciò a illuminarsi, per poi gettare nel liquido scuro
il contenuto di qualche fiala.
-Smettila, idiota!-
sbottò, cominciando a picchiarlo per bloccarlo, dato che
quello strano miscuglio cominciava ad emanare un odore sgradevole.
La stanza ormai era piena di fumo
denso e in quel momento accaddero alcune cose contemporaneamente.
Logan, cercando di liberarsi dalla
presa di Zoey, le diede una spinta e lei, tentando di mantenersi in
equilibrio, si aggrappò al tavolo facendo cadere ogni cosa
per terra; la ciotola, così come le altre cose, si ruppe e i
vari contenuti si mischiarono insieme, esplodendo e centrando entrambi
i ragazzi.
-Oddio, che schifo!-
esclamò Zoey, guardandosi la felpa. –Sono tutta
sp…- si bloccò, rendendosi conto che qualcosa non
quadrava. Come mai indossava quella felpa? Era sicura di aver messo un
vestito quella mattina. –Log…- si
fermò di nuovo, quella non era la sua voce. Non
l’aveva mica così roca, ma al contrario era
abbastanza acuta.
Alzò lo sguardo e quello
che vide la fece gridare: stava guardando sé stessa!
Com’era possibile? Lei era lei, no? O non era più
lei? Si guardò le mani, si toccò il viso e i
capelli. Dov’erano finiti i suoi lunghi capelli biondi?
Perché al loro posto c’era una massa di ricci
scuri?
La Zoey affianco a lei ricambiava
lo sguardo con espressione spaventata… forse sapeva cosa era
accaduto. Provò a parlare di nuovo, ma si
spaventò: l’aveva fatto con una voce maschile e
del tutto identica a quella di Logan.
-Ridammi il mio corpo!-
esclamò lui.
-Logan… oh cielo, non
dirmi che…- Zoey non riusciva a continuare, quello che le
era venuto in mente era impossibile. O no?
-Tu sei nel mio corpo! E io nel
tuo!- esclamò Logan, dando voce alla sua paura.
-No… no… non
ci credo, non posso crederci! E’ tutta colpa tua-.
-Mia? E’ colpa di Quinn e
dei suoi esperimenti… queste cose dovrebbero essere
illegali!-
-Se ti fossi fatto gli affari tuoi,
adesso non saremmo in questo guaio!-
Zoey si portò le mani
fra i capelli, era talmente nervosa che stava per mettersi a piangere.
-Oh, no, no… non
piangere, non azzardarti a farlo, Zoey! Togli immediatamente
quell’espressione da cane bastonato dal mio bellissimo viso-.
-Dobbiamo chiamare immediatamente
Quinn: non voglio rimanere in queste condizioni un attimo di
più-.
Logan prese il cellulare e compose
il numero di Quinn, che però risultava irraggiungibile.
-Ohmiodioohmiodio!
Non riesco neanche a guardarmi: sono orribile!- esclamò
Zoey, specchiandosi.
-Io invece mi piaccio-
commentò Logan. –Il tuo corpo non è
davvero niente male-.
-Non ci posso credere…-
piagnucolò la ragazza. --Come farò ad andare in
bagno? O a farmi una doccia? Non voglio assolutamente vedere il tuo coso!-
Lui sorrise malizioso.
–Neanche io voglio vedere le tue cose-
disse sarcastico.
-Togliti
quell’espressione da pervertito dal volto, prima che ti
picchi e rovini il mio stesso viso!-
-Andiamo a cercare la scienziata
pazza? Noi due non troveremo mai una soluzione a questo problema-.
Zoey lo guardò stizzita.
–Ti odio, te l’ho mai detto?-
-Bene, lo sanno tutti che le storie
d’amore più belle sono nate così-
scherzò lui. –Proviamo da Mark?- propose lui,
aprendo la porta e uscendo dalla stanza.
Zoey annuì seguendolo e
preparandosi al peggio.
Ciao!
Nonostante stia scrivendo l’altra storia, eccomi qui con
un’altra Logan/Zoey…. Non posso farne a meno xD
Questa fan fiction è un po’ strana e molto
irreale, l’avevo scritta per la sezione di Harry Potter ma
non l’ho mai portata a conclusione… cosa che
voglio fare con questa, modificando ovviamente delle cose.
Non sarà molto lunga, forse sei capitoli. Ditemi cosa ne
pensate e se vale la pena continuarla, dai! :D
Il titolo non c’entra molto, ma non mi veniva altro xD
Greta