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Autore: Soul_Doe    16/06/2013    3 recensioni
Elena:"Allora, in una scala da uno a dieci, quanta paura avevi che morissi?.."
Drake:"quattro!"
Elena:"Quattro?!
Drake:"Si!"
Elena: "un quattro!!? Per me tu eri un otto!"
Drake"Un otto? per me quei guardiani erano un otto!"
Elena:"Stai scherzando!?
Drake:"Bhe erano terrificanti"
Elena:"Allora a chi un dieci?"
Drake:"Ai pagliacci"
Elena:"I pagliacci la spuntano sulla mia morte?"
Drake:"Io odio i pagliacci!"
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia più grande paura.


Capitolo 1- Quattro.



Il caldo estivo era soffocante,l'aria era cosi secca che non lasciava spazio nemmeno ad un respiro,una sola boccata di salvezza.
Le mosche si accingevano a sorvolare il lampadario,sporco e oleato,cosi tanto da sembrare anche lui sudato in quella vampata di caldo africano.
Ogni fonte di calore era messa al bando,le pale del ventilatore attaccato al soffitto giravano alla massima velocità.
Il sole del mezzo dì illuminava con i suoi raggi il volto dell'uomo.Luminosi,i raggi si intrufolavano da una finestrella,ed arrivavano flebili proprio sotto le sopracciglie di Drake.
Nathan si svegliò.Socchiuse le palpebre.Il sole era accecante.Riprovò,niente,non riusciva a batter ciglio.
-Buongiorno signor Nathan-.Disse una voce indistinta probabilmente molto vicina a lui.
Nate cercò di aprire gl'occhi,non ci riuscì nuovamente,deglutì nervosamente.Fece ancora un altro tentativo,questa volta riuscì ad intravedere una figura maschile difronte a lui.
-Non si preoccupi,riuscirà a vedere nitidamente fra pochi minuti-.Accennò l'uomo,Drake sentì il fruscio della carta che sfogliava l'indistinta figura.
-Stupendo...-.Mormorò Drake sarcastico,si portò una mano sopra la fronte e cercò di ricordarsi qualcosa,il nulla più totale.
Non riusciva né a vedere né a ricordare,cominciò ad innervosirsi,istintivamente aprì gli occhi,gli richiuse subito dopo,dolorante.
Il dolore però aiutò Nathan,che riuscì a vedere ampiamente l'attimo dopo.Era un luogo abbastanza illuminato,sebbene ci fosse solo una piccola fonte di luce,le pareti erano grigie e totalmente anonime,il mobilio rudimentale e non proprio nuovo,aveva intuito di trovarsi lì,infondo nessun pazzo cercatore di tesori gli avrebbe riservato quel trattamento cosi benevolo.
-Allora signor Drake,riesce a vedere meglio?-.Domandò l'uomo inarcando le sopracciglie e sistemandosi gl'occhiali,egli era un uomo sulla quarantina,totalmente rasato,portava solamente un incolta barbetta brizzolata,e se non fosse stato per quel tocco da intellettuale provocato dalle lenti,sarebbe stato la fotocopia di Cutter.
-Cosa mi è successo,voglio dire,perché sono qui?-.Chiese Drake cominciando ad accusare un forte mal di testa.
-Beh,lei ha avuto un incidente,e anche piuttosto grave,vede è caduto da un aereo,da una certa altezza,ed è riuscito ad aprire il paracadute solo pochi minuti prima dall'impatto,è un miracolo che sia ancora vivo-.Rispose esaustiva la figura riponendo una penna in un taschino del camice da lavoro.
-Come,cosa?Merda-.Rispose Drake cominciando a strofinarsi nervosamente la fronte.Si sforzava di ricordare,doveva,infondo era riuscito a vedere,aveva fatto dei progressi.
-Dov'è Sully,dov'è Elena?-.Sussurrò colpito da un ricordo lampeggiante nella sua mente.
-Può ripetere scusi?-.Chiese il medico arcigno,quell'uomo aveva davvero una testa dura,in tutti i sensi.
-Si,c'erano altri due uomini con me,Victor Sullivan ed Elena Fisher-.Rispose Drake agitando la mano destra,sembrava totalmente conscio.
-Ah,si il signor Victor Sullivan...beh,vedremo il da farsi,adesso devo andare signor Nathan-.Emise l'uomo perplesso,controllando ancora la cartellina,e guardando sorpreso il signor Drake,un uomo interessante,davvero caparbio.
-No,senta,devo parlare con lui,subito,non posso aspettare...Non posso aspettare...-.Comandò rauco Nate,non poteva aspettare.
-Cerchi di riposarsi signor Nathan,ah,abbiamo trovato questo nel suo zaino,dovrebbe essere un diario,gli dia un occhiata,aiuta alla memoria-.Finì il medico,lanciando il diario a Drake,forse aveva dimenticato che era,comunque,in condizioni precarie.

Drake sfogliò le pagine,velocemente,le ricordava perfettamente.Era frustato,di vedere,ancora,quegli schizzi.Voleva uscire da lì e correre da loro,non poteva stare lì,non poteva aspettare.
Lo posò sul comò vicino,sbuffò,il diario si aprì involontariamente lasciando alla vista due pagine.Si girò dal lato opposto,era una sensazione incontrollabile per lui,non riusciva a stare fermo.
Forse avrebbe preferito essere catturato da un bandito oppure essere lanciato da un treno in corsa,tutto ciò lo eccitava,lo stare statico su un letto per niente.
Cominciò a sbraitare,aiuta alla memoria,rimembrava,e se non si volesse ricordare?
Sistemò il cuscino,e si allungò verso il comò.Guardò il diario,al quale prima non aveva badato molto,vide un disegno,anche ben fatto.
L'aveva disegnato il mese prima,quando erano appena partiti per il loro "viaggio".Nate stava cercando degli indizi,guardava la cartina come un segugio,cercava su ogni lato della mappa in cerca di un segno,un qualcosa riconducibile alla loro avventura,di emblemi c'è n'erano parecchi,ma Nate non era riuscito a decifrarli,erano apparentemente senza significato,quando ad un tratto,frustato per non aver trovato un granché,alzò lo sguardo,che ore erano?
Doveva essere notte fonda,Elena era distesa sul divano,con una leggera coperta sul dorso,dormiva beatamente,ogni tanto si girava tra se stessa emettendo dei grugniti.
Nate la guardò,aprendo leggermente la bocca dal lato sinistro e ridendo piano,si appoggiò la penna sulla bocca,e cominciò ad ammirarla.
Le scartoffie dei tesori erano passate in secondo piano,e i suoi pensieri erano totalmente rivolti a lei,tanta bellezza non poteva essere ignorata,pensava.
Poggiò lo sguardo su un foglio bianco sottostante,levò la penna dalle labbra e cominciò a ritrarla.Almeno non avrebbe fatto storie.
Fece un disegno davvero realistico,gli sarebbe dispiaciuto se non fosse stato all'altezza di lei.
Stese un ora,osservando minuziosamente tutti i particolari,e quando il ritratto era quasi terminato lei cambiò la sua posizione,stupendo,si soffermò a pensare Drake.
Elena aprì leggermente gl'occhi,sforzando le stanche palpebre,per vedere se Nathan fosse ancora sveglio.
-Drake è tardi,va' dormire,smettila di scarabocchiare sul  tuo diario-.Emise strofinandosi la fronte e sbadigliando.
-Che c'è?Perché mi stai guardando Nate?-.Chiese la ragazza con un mezzo sorriso,guardando quell'uomo quasi affascinata.
-Da quando in qua è vietato guardarti?-.Rispose prontamente Nate,nascondendo il ritratto sotto altre scartoffie.
-Dai,smettila,guarda che faccia,devi pur riposare-.Affermò Elena,rigirandosi la coperta.
-Che ha la mia faccia?-.Domandò Nathan sedendosi sul sofà accanto ad Elena.
-Niente...-.cominciò la ragazza poggiando una mano sopra la guancia di Drake.-.è prefetta-.continuò ella poggiando la sua fronte in quella spigolosa di Nathan.
Avrebbe voluto non ricordarlo.Sarebbe stato meglio.Meno doloroso.
Cercò di dormire,socchiuse le palpebre,si sforzò di dormire,riusciva solo ad immaginare Elena.

Nathan si risvegliò,quel giorno forse avrebbe visto Sullivan,sperava più che altro.
Aveva dormito molto,era parecchio stanco,si era addormentato più che altro per non pensare ad Elena,ma fu totalmente inutile.
Ella lo perseguitava anche nei sogni.Guardò fuori la porta,qualcuno l'aveva lasciata aperta.
Si allungò per vedere meglio,doveva distrarsi,in qualche modo,quando ad un tratto vide Sully parlare con un signore in camice.
Il suo sguardo vuoto diventò pieno di fiducia.Cominciò a chiamarlo,sempre più forte.Gridava forte il nome Victor.
Ad un tratto le due figure si girarono,Sully fece uno dei suoi tipici versi e si avvicinò cauto a Drake,l'altra figura lo fermò.
-Lei non può entrare,il paziente è ancora inconscio-.Tuonò il finto Cutter.
-Senta il ragazzo mi ha appena chiamato,si sposti-.Rispose frustato Sullivan.
Nate cercò di capire la discussione,cosa blateravano quei due?Perché il rasato non voleva che entrasse a fargli visita?
Basta,doveva vedere Sully,non poteva aspettare.Cominciò cosi ad alzarsi,piano,mettendo prima i piedi fuori dal letto e poi sfilandosi i fili che lo tenevano collegato all'apparecchiatura.
Con la forza di un leone,si alzò in piedi,cominciando a camminare zoppicando fino alla porta.
-Ah,ah ragazzo,ti riprendi bene-.Disse Sullivan,mostrando la prova,che Drake era più che conscio.
-Signor Nathan,è ineccepibile che stia in piedi-.Fece il medico sbalordito.
-Ah,si calmi e mi faccia parlare con Sully-.Rispose beffeggiandolo Drake,e facendolo andare su tutte le furie.
Il medico lo guardò sbigottito,era quasi impossibile,era riuscito a mettersi in piedi.Ancora stranito il quarantenne cominciò a correre per tutto il reparto facendo il nome del capo sala,e si levò finalmente dai piedi.
-Allora ragazzo,come va?-.Domandò Sullivan,vedendo il dottore levare i tacchi da quel reparto.
-Non abbiamo molto tempo vero?-.Rispose Nathan,guardando tutto il reparto mobilitarsi per riaccompagnarlo nella sua stanza.
-Credo di no,sai hai fatto letteralmente impazzire quell'uomo-.Affermò Sully,sollazzandosi.
-Non ti sembra che somigli a Cutter?-.Domandò Drake,inarcando leggermente lo sguardo.
-Già,ma senti ragazzo,non penso che tu non ti sia alzato in piedi per dirmi questo-.Rispose Victor facendosi serio.
-Beh,no senti Sully,che è successo?-.Domandò Nate un pò scosso.
-Beh,penso che te l'abbiano già spiegato,sei caduto da un aereo in volo,lasciatelo dire ragazzo,che cavolo è impossibile che...-.Emise Sullivan,cominciando a gesticolare,ma si interruppe guardando il medico rientrare in sala,insieme al suo superiore.
-Si,si voglio dire dov'è Elena?-.Chiese allora Drake,con una certa premura.
-Ragazzo...beh...-.Rispose Sullivan,perdendo tempo,il suo sguardo si fece cupo,e gl'uomini si avvicinarono a Nathan.
-Signor Nathan,mi segua,dobbiamo riportarla nella sua stanza-.Disse il caposala prendendolo per un braccio.
-No,no lei è viva vero Sully,lei è viva?-.Gridò Nathan mentre veniva portato di forza nella sua tetra stanza.
Guardò ancora una volta lo sguardo di Sullivan,una lacrima scese nelle sue sporche guance,l'ultima volta che aveva pianto fu credendo Elena morta,anche quella volta lo crebbe.
Quanto avevi paura che io morissi da una scala da uno a dieci?
Quattro.


Angolo autrice.
Ok,questa è la mia prima fanfiction su questo fandom,credo che nessuno la leggerà,ma se qualcuno la legge,spero,davvero,che la commenti,perchè ci tengo tantissimo,io adoro Uncharted.
E c'è l'ho messa tutta per questa fanfiction,grazie.
Soul_Doe

  
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