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Autore: LonelySpring    18/06/2013    2 recensioni
[Spencer/Jennifer]
"L’ennesima risata di Jennifer lo fece avvampare dalla vergogna. Ma perché la sua goffaggine continuava ad emergere così prepotentemente?! Era l’emozione del primo appuntamento?
«JJ, ti prego, scusami. Io… io… non so che mi sia successo questa sera!»."

Seconda classificata e vincitrice dei premi Giuria e Trama al contest "Join with Flash Fiction" indetto da LyndaWeasley sul forum di EFP.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer JJ Jareau, Spencer Reid
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Nick autore: Lonely spring (_DreamerGirl_ non lo uso più)
-Titolo: First date
-Personaggio scelto: Spencer Reid
-Genere: Slice of life, Fluff (lieve)
-Rating: Verde
-Avvertimenti: Flashfiction* (996 parole), Missing Moments
 
-Introduzione: Una gentile brezza di vento respirava tra le vie di Quantico, coccolando chiunque si trovasse nel vasto paese statunitense. Era sera.
In una via luminosa del paese, un giovane ragazzo stava in piedi davanti alla porta di una casa bianca. Agitato ed impacciato, inspirò a fondo cercando di farsi forza e, dopo qualche istante d’incertezza, suonò al campanello dell’abitazione. Si passò una mano tra i capelli, sistemandoli alla bell’e meglio... quella sera non poteva fare brutte figure.

-NdA: Tempo fa, riguardando gli episodi della prima stagione, sono incappata nel “famoso” episodio 1x04 “Guardami”, che è, tra l’altro, l’episodio in cui viene celebrato il 24esimo compleanno di Spencer. La cosa che però è essenziale sapere si trova verso la fine: Gideon regala due biglietti per i Redskins che Spencer userà per invitare JJ. (Se vuoi rivederti i punti salienti, compleanno e “invito”, qui trovi il video in lingua originale *-*). ♥
È dall’invito che nasce la mia fan fiction. È ambientata durante il concerto dei Redskins, che erano un gruppo politicamente impegnato contro le discriminazioni di ogni tipo (razzismo e apartheid). Secondo Wikipedia si sono sciolti nel 1986 e quindi non ho idea né di come Gideon abbia fatto a trovare quei biglietti, né di come possa un gruppo continuare ad esibirsi da sciolto, quindi ho evitato di parlare del concerto; la vicenda, insomma, presenta dei Missing Moments, una parte è ambientata prima del concerto e un’altra dopo).
Ah e ovviamente nella storia c’è JJ. Shippo il pairing Spencer/JJ e me ne vanto! Il fluff è verso la fine e spero di non essere andata OOC, anche se non mi sembra. Bene, credo di aver detto tutto. (:
Buona lettura!
 
*EFP dice che le flash fiction vanno dalle 100 alle 500, ma in questo glossario (di proprietà del Collection of Starlight) si afferma che le flash fiction sono racconti “che oscillano tra le 500 e le 1000 parole”; io mi sono basata su quest’ultimo.
 
***
 

First date

 
Una gentile brezza di vento respirava tra le vie di Quantico, coccolando chiunque si trovasse nel vasto paese statunitense. Era sera.
In una via luminosa del paese, un giovane ragazzo stava in piedi davanti alla porta di una casa bianca. Agitato ed impacciato, inspirò a fondo cercando di farsi forza e, dopo qualche istante d’incertezza, suonò al campanello dell’abitazione. Si passò una mano tra i capelli, sistemandoli alla bell’e meglio... quella sera non poteva fare brutte figure.
Dall’interno, si sentì il chiavistello della porta girare e il Dottor Reid realizzò che fra pochi istanti si sarebbe ritrovato di fronte a lei.
«Spence, sei arrivato!» disse la bionda con un largo sorriso. «Dai, non essere timido, entra!»
Ricambiò il saluto con un cenno della mano mentre la sua bocca s’incurvava in un sorriso appena accennato ed entrò a passi lenti.
«Dottor Reid ma cosa mi combini? Indossi camicia e bretelle per un concerto? Meno male che ci sono io... Guarda cos’ho per te!».
Una splendida maglia rossa sbucò da dietro la schiena di JJ che, tutta contenta, la mostrò all’amico. La scritta marrone Redskins troneggiava sul davanti di quell’indumento fiammeggiante, mentre sul retro stava il gigantesco profilo di un pellerossa.
«Dovrei indossarla?» chiese, ancora imbarazzato per essere venuto con indosso qualcosa di così formale.
«Mi sembra ovvio! Guarda, anch’io la sto portando» rispose fiera mostrando una maglia identica a quella che teneva tra le mani.
«Allora… dove posso cambiarmi?».
«Puoi andare nel bagno che trovi qui in fondo a destra. Ti aspetto qui all’ingresso. E sbrigati lumacone!» lo incitò ridacchiando.
Spencer corse a cambiarsi, appuntandosi mentalmente di non fare più figuracce quella sera. La serata però gli avrebbe riservato molte insolite sorprese…
 
L’ennesima risata di Jennifer lo fece avvampare dalla vergogna. Ma perché la sua goffaggine continuava ad emergere così prepotentemente?! Era l’emozione del primo appuntamento?
«JJ, ti prego, scusami. Io… io… non so che mi sia successo questa sera!»
Prima che incominciasse il concerto, era andato a comprare dei pop-corn ma, prima che potesse portarli a JJ, era scivolato su qualcosa di viscido ed era caduto, rovesciando tutte quelle palline gialle per terra; poi, quando si erano levate in aria le prime note musicali, si era portato le mani alle orecchie per coprirsele, non abituato com’era al suono duro e metallico delle chitarre elettriche ai concerti; in più – come se quanto accaduto non fosse già stato abbastanza – dei totali imbecilli gli avevano lanciato, per un’ora e ventisette minuti – così aveva contato –, fiumi e fiumi di popcorn.
La sua breve esperienza di profiler gli aveva suggerito di ignorarli o altrimenti avrebbero continuato per tutta la durata del concerto. Certo però che ricevere popcorn in testa ogni due o tre minuti non era stato affatto piacevole…
«Spence, stai tranquillo, non hai fatto nulla di male! Mi sono tanto divertita questa sera con te.»
«Ah be’, ci credo. Sarà stato uno spettacolo vedermi mitragliato da quei tipi.»
Jennifer soffocò una risata divertita. «Ovviamente! È stato quasi più bello del concerto. Senza contare che ora conosco il tuo punto debole. Quindi stia attento Signor Spencer Reid, d’ora in poi potrò torturarla nel cuore della notte lanciandole squisiti popcorn imburrati!».
«Accidenti, non riuscirò più a dormire sonni tranquilli!» replicò divertito.
Abbassò lo sguardo sorridendo e pensò a quanto fosse bello starle vicino, chiacchierare e ridere con lei. In più si era accorto che riusciva a farlo sorridere senza difficoltà e amava questa cosa.
JJ era unica.
«Torniamo alla macchina, che dici, Spence?» chiese lei sorridendo.
Per un attimo a Spencer sembrò che quel nomignolo fosse pronunciato con più dolcezza del normale. Ma non ci badò molto e annuì semplicemente con un cenno del capo.
Arrivarono alla macchina e Spencer, da bravo cavaliere, aprì la portella dell’automobile alla signorina. Cercò di riscattarsi con quel piccolo gesto, ancora convinto di aver fatto trascorrere un’orribile serata a JJ.
«Che gentiluomo! Grazie Spence, ma non ce n’era bisogno…».
«È il minimo che possa fare per te» rispose timidamente.
Salì anche lui, infilò le chiavi nel cruscotto e il motore dell’auto rombò di piacere. Partì senza indugio.
Il tragitto fu tranquillo e, per la prima volta in tutta la serata, Reid riuscì ad essere calmo e rilassato. I concerti non si addicevano molto a lui, stare in mezzo a così tanta gente non gli piaceva. Preferiva la tranquillità del suo studio all’FBI.
Comunque, se andare allo stadio equivaleva poter stare con JJ, si sarebbe sacrificato infinite ed infinite volte.
«Spence, abbiamo superato la mia casa di mezzo miglio, non te ne sei accorto?».
La voce dolce di JJ lo scostò dai suoi pensieri e gli fece prendere familiarità con la sua nuova figuraccia. Perso com’era nei suoi pensieri, non si era accorto di essere arrivato alla meta.
«Perdonami, faccio subito retromarcia!».
Con una rapida inversione a U, si girò e si diresse verso casa Jereau, spingendo sull’acceleratore: in pochi istanti furono davanti all’abitazione.
«Eccoci JJ, siamo arrivati!».
«Grazie della bella serata, Spence» aprì la porta della macchina ma, dopo una manciata di secondi, la bionda si bloccò e si voltò verso di lui. «Posso avere l’abbraccio della buonanotte?».
Spencer rimase spiazzato dalla richiesta di lei. Non gli sembrava quasi vero.
“Calmati Reid, calmati! È un semplicissimo abbraccio tra amici.”
Allargò le braccia goffo – dimenticandosi che c’era ancora la cintura di sicurezza a bloccarlo – e lasciò che Jennifer si abbandonasse nel suo petto. L’accolse tra le braccia con timidezza.
«Senza quella cintura sarebbe stato meno scomodo, ma va bene lo stesso. ‘Notte Spence
Gli donò un piccolo bacio sulla guancia ed uscì dalla macchina tutta allegra.
«‘N-notte Jennifer» mormorò lui ancora felicemente stupito, anche se ormai la collega non poteva più sentirlo.
Ma quell’abbraccio e quel bacio che significato avevano? Non aveva esperienza con gli appuntamenti e non aveva la minima idea del perché Jennifer fosse stata così dolce nei suoi confronti, dopo la serataccia che le aveva fatto passare.
Con mille interrogativi per la testa, riaccese la macchina. Di una cosa però era certo: se l’indomani Gideon gli avesse chiesto dell’appuntamento con JJ, si sarebbe astenuto dal dare una risposta.
Sorrise.
Una canzone dei Redskins stava passando alla radio. L’immagine di lei che cantava quella canzone lo avvolse teneramente.

 


NdA
La verità è che sono un pollo. Questa storia ha circa due anni e io non l'ho mai pubblicata.
Non so cosa dire di questa fanfiction, è passato tantissimo tempo da quando l'ho scritta. Ricordo di averci messo tanto impegno ma, soprattutto, mi ero divertita tantissimo a scriverla. Questa storia era stata scritta per un contest, Join with Flash Fiction di LyndaWeasley. Si era pure classificata al secondo posto, cosa che non avrei mai creduto possibile.
Quindi colgo l'occasione per ringraziare in tremendo ritardo la giudice per il suo puntiglioso giudizio, che pubblicherò qui di seguito. E spero che anche voi possiate apprezzare la fanfiction.
Spero di tornare ad essere un'utente attiva in questo sito e di riprendere una delle mie passioni preferite, la scrittura.
Ringrazio chiunque lascerà una recensione o anche solo vorrà leggere questa storia.
Peace&Love

Lonely


 

SECONDO CLASSIFICATO:
Lonely Spring – First date

Grammatica: 10/10
Stile e lessico: 10/10
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Originalità e trama: 20/20
Gradimento personale: 5/5
Per un totale di 54/55 punti.
(-1 punto penalità)

Innanzitutto parto col dirti che io non ho mai frequentanto Collection of Starlight, e questo è un contest su EFP, quindi avresti dovuto basarti sulle regole di quest’ultimo: una Flash va dalle 100 alle 500 parole, quindi ti ho penalizzata.
A parte questo, non so che dire. La tua storia è praticamente perfetta!
Io amo il pairing (sì, li shippo anche io da sempre!) e tu hai scritto una cosa così tenera e bella, che anche se l’avessi odiato mi sarebbe piaciuto lo stesso; poi hai uno stile scorrevolissimo e molto piacevole alla lettura.
Non ho riscontrato alcun errore grammaticale, benché io abbia letto la storia tre o quattro volte, pronta a correggere con la mia penna rossa.
La caratterizzazione è ottima: anche se hai usato due personaggi, Reid spicca molto in confronto a JJ ed entrambi sono esattamente come noi li vediamo in tv. Sono esattamente loro. Quel pizzico di comicità che hai deciso di inserire nella tua storia, sta alla grande sia con lui che con lei.
Poi hai centrato il pieno di questo contest: l’originalità. E’ stata un’idea a dir poco geniale la tua, sono contenta che qualcuno ci abbia pensato! Ammetto che tutte le volte che riguardo quell’episodio mi domando se, alla fine, vanno davvero a vedere insieme questo concerto.
Credo basti, davvero, ti faccio tanti complimenti e questa posizione te la sei meritata.
Brava!

   
 
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