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Autore: superheroine    18/06/2013    1 recensioni
Shannon è una ragazza come tante, un po' solitaria, con delle belle amicizie e una vita parallela su Twitter... Ma poi vince un concorso per incontrare Taylor Swift e un'idea inizia a prendere forma nella sua mente...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PARTE 1. HASHTAG
Capitolo 1. Io e le distanze
Se c’è una cosa che odio, quella è la pallavolo. Che senso ha? È completamente inutile, ha un altissimo rischio d’infortuni e piuttosto che giocarci preferirei arrampicarmi fin su una delle alte finestre della palestra per poi lanciarmi giù. Beh. Ricamandoci un po’ su, ecco.
Kate, Alexia e Ivy dicono che la colpa è del fatto che non so giocare, ma qualunque sia il motivo non avevo la minima voglia di fare uno stupido esercizio di passaggi, quel particolare martedì. Avrei dovuto solo lanciare la palla dall’altra parte del campo in direzione di Alexia, ma il primo tiro finì addosso al muro dietro di me e la seconda in testa a Peggy, accanto a me. Uh, un miglioramento. Io e le distanze non andiamo per niente d’accordo, come pure non vado d’accordo con le proporzioni e la prospettiva eccetera eccetera, fondamentali in quel momento. Sì, forse è vero che non so giocare.
Poi ci toccarono le battute dall’alto, ma ne avevo abbastanza di quella tortura così attuai il mio malefico piano e mi nascosi nell’angolo tra il muro e la porta. Era davvero un posto perfetto, la stessa Kate ci impiegò perlomeno mezzora prima di accorgersi che la mia maglietta gialla non era più in circolazione e trovarmi. Io comunque ricomparvi sulla faccia della terra molto tempo dopo, non appena mi accorsi che tutti i miei compagni di classe si affollavano attorno al professore che formava le squadre per una partita. E ancora una volta la cara dea bendata fu dalla mia parte, perché il mio gruppo non giocò e assistetti alla misera disfatta di Kate e Ivy principalmente per colpa di quest’ultima. La ragazza, una volta tornati negli spogliatoi, come suo solito ironizzò pesantemente sulla cosa.
Uscimmo da scuola chiacchierando allegramente e sparlando sulla prof di matematica, a nostro parere una vera incompetente; salutai Alexia e Ivy e mi diressi alla stazione, come sempre affollatissima, con Kate.
-Hai già iniziato il lavoro di geografia?- mi domandò lei.
-No, devo ancora finire di leggere il libro… tu?
-Anche io, è noiosissimo!
Continuammo la conversazione su questo tono per tutto il viaggio, lamentandoci delle trame complicate dei racconti e dei riassunti che ci erano stati assegnati e delle immagini da cercare. Noia noia noia. Kate ed io condividevamo quasi sempre le opinioni, tranne quando si trattava di scegliere il ragazzo più apprezzabile nei libri fantasy che tanto ci appassionavano.
-Ciao! A domani!
-Ciao Kate!
A casa, subito dopo mangiato mi trasferii nell’universo parallelo di Twitter. Adoravo quel posto, era pieno di gente che condivideva le mie stesse passioni e la pensava come me ed io ero libera di esprimermi e fare stalking a un po’ di gente. Quel particolare martedì, poi, c’era un’insolita frenesia: la causa era il primo hashtag nelle tendenze, #MeetTaylorSwift. Siccome cliccandoci sopra ottenevo solo gridolini gioiosi in 140 caratteri di ragazze che in tutte le lingue annunciavano di aver appena aderito a un certo concorso, chiesi a una mia follower di cosa si trattasse.
@oh_taylor_swift è un concorso per incontrare Tay!
@backtodecember oddiooo davvero?!
@oh_taylor_swift sì, guarda sul suo sito ufficiale!
Mi inviò il link e andai subito a controllare. Beh, non sembrava difficile. Avrei solo dovuto scrivere perché desideravo incontrare Taylor Swift, la cantante migliore in assoluto. Attira l’attenzione e il gioco è fatto, voli a Seattle per la prossima tappa del tour.
Chissà cos’avrei potuto dire… avevo bisogno di una trovata originale. Ovviamente in quel particolare martedì, come in tutti gli altri giorni della settimana, conoscere il mio idolo era al posto numero uno delle mie priorità e ragioni di vita, ma valeva la stessa cosa anche per tutte le altre partecipanti.
Vorrei incontrare Taylor Swift perché… perché… sono una sua fan, ho un suo fanclub e ho creato un profilo Facebook solo per spiare quello che dicono di lei.
Uscii da Twitter pensierosa, non ero ancora riuscita a trovare il motivo perfetto…
Così rimasi a meditare anche il giorno dopo, incurante del fatto che le mie amiche si stavano subendo terrificanti interrogazioni di greco: dai, pensai, prendi spunto da questa classe. Dicono cose talmente surreali che prima o poi tireranno fuori qualcosa di riciclabile, no? Evidentemente no. Le cazzate entravano da un orecchio, passavano per il mio filtro speciale ricetta informazioni interessanti e/o utili per farmi incontrare Taylor Swift (in breve F.S.R.I.I.U.F.I.T.S.), venivano eliminate e uscivano dall’altro.
-Ehi? Shannon?- Ivy mi diede un pugno sul braccio.
-L’altro braccio!- strillai.
-Aha ok. Hai trovato la frase?
-No, sto ancora pensando… To’, vuoi matematica?
Lei afferrò il quaderno con un sorrisetto e se ne andò.
 
  
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