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Autore: EmilyG66    18/06/2013    3 recensioni
Questa storia parla di come il perdono e la felicità possano giungere alla fine, dopo un inizio duro. Questo racconto è dedicato alla mia coppia preferita Tigre e Tai Lung. I personaggi tranne Max non appartengono a me ma a kung fu panda della Dreams works.
Dopo la sconfitta di Tai Lung passa un anno di tranquillità grazie ai cinque cicloni e al guerriero dragone, tranne quando ci sono dei banditi in città che vengono espulsi via a calci e malridotti dai famosi maestri di kung fu. Però un vecchio allievo, anche lui maestro decide di far ritorno, sarà guerra o diventerà un alleato? Fatto sta che sentimenti contraddittori si manifesteranno spesso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tai Lung, Tigre, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era sera nella valle della pace e nel palazzo di giada, in piazza ricorrevano i festeggiamenti per la sconfitta di Tai Lung e tutti si divertivano,...beh quasi tutti.
Nella spaghetteria del signor Ping si mangiava e si beveva in compagnia di alcuni maestri di kung fu, tra loro: Po, Vipera, Scimmia, Mantide e Gru. Su per i gradini che portavano al palazzo di giada, solo due individui erano rimasti impassibili: maestro Shifu e maestra Tigre.
Lui si trovava in una sala circolare e suonava il flauto dolcemente, aveva provato a trovare la pace interiore, ma quella ricorrenza non riusciva a festeggiarla e non era l’unico.
Di fuori sotto il pesco della celestiale sapienza (o saggezza) una tigre sospirava.
Neanche lei vedeva quella festa come importante, aveva rifiutato l’invito usando una scusa e non era andata. Tigre non si sentiva in pace con se stessa, era passato un anno e troppe cose erano cambiate, il panda era stato eletto guerriero dragone, maestro Oogway se ne era andato, Po aveva poi sconfitto il maestro dei mille rotoli ed era venuto ad abitare a palazzo.
All’inizio non era stato facile ma poi ci aveva fatto l’abitudine, anche se quel panda la sbalordiva con la sua infantilità ogni giorno di più.
Tutti gli abitanti della valle della pace pensavano che, visto che lei era la più adatta maestra di kung fu, fosse destino che lei e il panda si fidanzassero. Con calma era riuscita, senza perdere il controllo, a smentire tutte le voci e i pettegolezzi, dimostrando in più di un’occasione l’odio per il guerriero dragone.
Per di più a lei non piacevano affatto le persone infantili, poco serie e anche abbastanza rotonde. Non gliene faceva una colpa però, Po era esattamente rotondo come un panda deve essere, ma qualche muscolo poteva avercelo, non sarebbe stato un crimine. Tigre non riusciva più a pensare a qualcosa che non avesse come soggetto Tai Lung.
Lo sognava da quando era stato sconfitto e da quando aveva scoperto che, nella camera accanto alla sua, lui aveva vissuto. Questo portò che ogni tanto lei andasse a dare un’occhiata al suo contenuto.
Senza farsi vedere da nessuno ovviamente. Era sempre stata un’ossessione Tai Lung. Tigre lo ammirava e odiava alla stesso tempo.
Aveva dominato i mille rotoli, mentre lei solo alcuni, era stato amato più di lei da Shifu e aveva protetto la valle della pace prima che la distruggesse a mani nude. Tutta quella forza…affascinava un bel po’. Ma aveva anche i suoi lati negativi che lei non sopportava: aveva quasi ucciso tutti, odiava maestro Shifu che infondo era come un padre, poi aveva umiliato lei e i cinque cicloni nella lotta sul ponte rimandandoli indietro paralizzati.
Questo non le era andato giù, sarebbe dovuta essere felice che si sia tolto dai piedi, invece si sentiva vuota. Forse era solo il fatto che voleva la sua rivincita o avrebbe voluto sbarazzarsi di lui personalmente…non lo sapeva ma credeva fosse così. Il vento soffiava leggero in quella notte e accarezzava dolcemente la pelliccia della tigre.
Lo sentiva, era fresco e delicato, con uno scatto Tigre diede un colpo al pesco e questo lasciò cadere una pesca proprio tra le sue zampe. La spaccò, tolse il seme e la mangiò, intanto il vento cambiava e i petali dell’albero cominciarono a volteggiare in maniera circolare. La giovane maestra se ne accorse e si girò, si ritrovò davanti lo spirito dell’anziano (vecchio) maestro tartaruga.
- Buona sera maestro Oogway -disse facendo un saluto mano e pungo.
- Buona sera a te giovane allieva.- rispose calmo.
Ma poi continuò.
- Cuore triste eh…-
Tigre sbarrò gli occhi ambrati.
- Cosa!?- abbassò la testa rispettosa.
- Scusate maestro volevo dire che non ho capito.-
La tartaruga sorrise dal suo comportamento sempre rispettoso e cercò di farle capire.
- Lo leggo nei tuoi occhi…vedo smarrimento, malinconia, dubbio in te e in Shifu. C’entra forse Tai Lung?-
Tigre si mise di nuovo a sedere sconfitta.
- Ho notato che maestro Shifu diventa ogni giorno più triste e meno severo…meglio per Po.-
- Po…-
Rispose Oogway guardando al suo adorato pesco poi alla tigre voltata di spalle.
- Dov’è adesso il guerriero dragone?- Alla festa per la sconfitta del demone della valle.-
- E perché non ci sei andata mia cara?- Tigre rimase pensierosa e in silenzio.
La tartaruga la guardava dubbioso.
- Ho capito, non vuoi festeggiare la “presunta morte” di Tai Lung è vero?...Ancora quegl’incubi su di lui?-
La maestra si girò e spalancò gli occhi, si chiese come faceva a saperlo, ma ora che era uno spirito sapeva ogni cosa.
- Sì- rispose arrendevole.
- Mi danno molto fastidio e non riesco a dormire. Insomma che vuole da me il suo ricordo ora che è morto?!-
Oogway sorrise.
- Ne sei sicura che sia morto?-
Lei si alzò di scatto.
- Perché non è così?-
- Chi è nato prima l’uovo o la gallina?...-
Tigre sospirò.
- Maestro cerchi di essere un po’ meno vago e più preciso.-
- Dipende. È questa la risposta, dipende da ciò che la tua mente desidera e così arriva al cuore.-
Tigre afferrò il concetto ma ancora lui non le aveva risposto.
- Sì ma per Tai Lung…è vivo?-
Oogway lentamente si fece trasparente e disse come ultime parole:- Forse sì…forse no…- Poi sparì.
La maestra rimase a bocca aperta e un po’ arrabbiata, sì era paziente, sì aveva imparato a domare la sua ferocia e la sua forza ma Oogway era sempre stato così vago su cose così importanti che…le faceva venire il nervoso. Chiunque avesse parlato con lui per più di cinque minuti sarebbe impazzito o non avrebbe capito niente. Rassegnata andò in camera e si coricò, dal silenzio era evidente che il suo maestro aveva finito di “meditare”.
Entrò in camera ma prima che potesse fare un passo verso il letto si sentì qualcosa per il corridoio. Tigre drizzò le orecchie molto sensibili…passi…passetti piccoli…lenti…era Shifu. Si mise davanti alla porta e aspettò che lui l’aprisse, infatti lo fece.
- Tigre ti corichi di già?- domando in tono normale.
Lei guardò il suo maestro e rispose:- Sì maestro.- poi fece il saluto chinandosi all’altezza ridotta di “suo padre”.
- Buona notte maestro-
- Buona notte Tigre.- detto questo il piccolo panda chiuse la porta e lei si coricò.
Ormai sperava ogni sera di non sognare il maestro delle mille pergamene, ma tanto era inutile. Aveva provato anche a non dormire, ma dopo in battaglia non riusciva a tenere gli occhi aperti, voleva solo avere almeno un’ora di sonno. Invece si addormentava faceva incubi su Tai Lung per circa cinque minuti poi si risvegliava e continuava fino a che non suonava il gong della mattina. Non ce la faceva più. Infatti si appisolò e fece un incubo.
Tigre era sul ponte dove aveva combattuto un anno prima con Tai Lung, però era da sola. Lui arrivò le saltò addosso, lei gli diede un calcio e caddero tutti e due sul ponte. Tai Lung sembrava rilassato, parlava (filtrava) con lei e Tigre gli rispondeva a tono. Ormai faceva discorsi diversi tutte le sere per non annoiarsi e per far riposare il suo corpo più allungo possibile, quindi doveva: parlare, combattere, rimanere viva e svegliarsi.
- Mi spieghi perché continuo a sognarti tutte le sere, perfino quando chiudo gli occhi vedo la tua brutta faccia!?-
Tigre ringhiò arrabbiata mentre il suo rivale appoggiato sulla corda rispose:- Semplice perché sono bellissimo, quindi da sogno.- sorrise mettendosi una mano sulla testa con fare sexy.
-È vero- pensò lei ma scosse la testa.
- Da incubo caso mai!- ammise con forza nella sua voce.
Tai Lung alzò gli occhi, era pronto per un attacco ma Tigre si mise a sedere e lui rimase sbalordito dilatando quei bellissimi occhi d’orati che aveva.
- Cosa stai facendo!?- chiese alla tigre per niente intimorita.
- Mi rilasso è mi riposo, tanto questo è solo un incubo, so già come andrà a finire, combattiamo, ci insultiamo tu vinci e io mi sveglio.- sospirò affranta.
Tai Lung sorrise e avanzò piano mettendosi a sedere anche lui. La maestra a strisce lo guardò corrucciata ma lui riprese.
- Nel tuo sogno uccido Shifu?- lei ringhiò.
- No! Non possiamo spostarci da questo ponte, odio questo sogno, farlo tutte le sere è opprimente.-
Il leopardo delle nevi sorrise malizioso.
- Allora se questo è un sogno posso fare quel che voglio?, Non è detto che io e te lottiamo solo…-
Tigre gli diede un pugno che lui parò abilmente ridendo della tigre infuriata.
- Come siamo permalose gattina mia…-
-Primo non sono una gattina! Secondo non sono tua! E terzo non farei mai niente con te puoi giurarci, quindi toglitelo dalla testa!-
Tigre era rossa di rabbia mentre Tai Lung se la rideva di gusto. Di tutti gli incubi di Tigre forse questo era il migliore, non l’aveva mai sentito ridere, e soprattutto alludere a certe cose che lei non aveva e non avrebbe mai fatto, mentre lui di sicuro era un esperto. Pensò con disprezzo. Questi incubi avevano molti difetti ma il minore era quello di vedere tutte le volte il maestro delle mille pergamene con una maglietta a maniche corte blu e non più a torso nudo.
Tai Lung le immobilizzò i polsi e continuarono una specie di lotta corporea, anche se lui ogni tanto avvicinava la sua testa al suo collo e le faceva le fusa piene di lussuria. Tigre non si lasciò abbindolare e gli fece alcuni tagli profondi tra la maglietta, le braccia e la schiena con i suoi artigli poi li ritrasse.
Godeva nel fargli del male con gli artigli, affondandoli nella sua pelle, ma avrebbe tanto voluto provarlo nella realtà. Tai Lung grugnì e stanco del continuo tira e molla cioè attacco e parata saltò, la prese per le spalle e le sussurrò all’orecchio:- Mi dispiace, però l’ho fatto un pensierino su di te e me. Addio.- finì immobilizzandola con il suo attacco nervino e facendole provare molto dolore.
Tigre si svegliò di soprassalto e guardò fuori dalla finestra. Aveva dormito si e no tre ore, un vero record! Strinse il pugno e sorrise per la sua impresa riuscita. Tornando all’incubo non era stato tanto male, avevano lottato il minimo e parlato un tantino di più, ma forse era meglio non aver parlato. Aveva scoperto un lato di Tai Lung che in fondo immaginava che avesse, quello in cui il suo maestoso e possente corpo voleva attrarne un altro e l’altro in questione era il suo. Aveva supposto che fosse un po’ depravato dalla lussuria, ma non pensava di potergli andar bene, tra le altre cose lui era più grande di lei. Tigre riprese fiato e provò a riaddormentarsi.
La mattina seguente: Gong!
- Buon giorno maestro!- tutti i cinque cicloni risposero in coro davanti alle loro camere e davanti al loro maestro.
Shifu poi chiamò:- Panda!-
Po uscì tutto assonnato con un berretto da notte in testa che finiva con un pon pon, una camicia e un pantalone verde.
- Aww…Buon giorno maestro.- rispose stropicciandosi gli occhi.
Maestra Tigre voleva saltargli addosso e sbranarlo. Lei non dormiva bene da un anno, non dava nessun segno di debolezza e lui per essersi alzato presto e aver fatto una festicciola giù in città si lamentava. Aveva voglia di strozzarlo, Shifu sembrò intuire con uno sguardo severo il problema e si rivolse all’assonnato panda.
- Po, ti ho dato un anno di tempo per abituarti al ritmo dell’allenamento dei cinque e del palazzo di giada, ora è tempo di fare sul serio. D’ora in poi ti sveglierai puntuale, ti vestirai in meno di cinque minuti e mi saluterai con rispetto in tempo come gli altri. E butta via quel pigiama, ti sembra che oltre a te Gru, Scimmia, Vipera, Mantide e Tigre si presentino in questo modo? Inoltre se non farai ciò che ti ho detto ti farai dieci giri del palazzo di giada chiaro!?-
Po sembrò svegliarli e implorò pietà.
- No! Vi prego maestro Shifu, farò come dite ma nessun giro del palazzo di giada, solo a pensarci mi fanno male le ginocchia e mi viene fame.-
Tigre stava per scoppiare di rabbia, ma Shifu continuò.
–Ritieniti fortunato, Tigre molto tempo fa l’ha fatto e ha tenuto il record di novantotto giri in meno di un’ora. Mentre il record in assoluto è quello di Tai Lung di cento giri sempre in meno di un’ora.-
Detto questo si voltò e si diresse verso la cucina seguito dai cinque cicloni tranne da Po che svelto provò a cambiarsi. Ancora Tai Lung pensò Tigre, forse doveva dire al maestro della rivelazione di Oogway, ma era meglio non agitarlo ancora di più.
  
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