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Autore: eugeal    03/01/2008    3 recensioni
Eudial è tornata in vita e deve allearsi con le sailor per combattere contro un nemico letale. Ma Haruka ha un segreto che non ha rivelato nemmeno a Michiru...
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Per un attimo non successe nulla, poi lo scettro di Sailor Uranus emise una luce abbagliante che avvolse completamente Eudial, calda e quasi liquida come un velo di oro fuso. Scivolò sulla sua pelle, turbinando come se qualcosa nella ragazza tendesse a respingere la luce, ma Eudial si concentrò, forzando il suo potere naturale ad intrecciarsi a quello dello scettro, a diventare il più simile possibile ad esso.
Faceva male, come se la luce fosse in grado di bruciarla, di annientare completamente il suo essere e per un momento Eudial esitò.
Come poteva pretendere una strega, una creatura del Silenzio, di poter dominare un potere tanto candido e puro, nato per annientare quelli come lei?
Sarebbe stato così facile arrendersi, lasciare che la luce dorata la consumasse, non avrebbe più dovuto preoccuparsi di nulla. Avrebbe dormito in eterno e ogni sofferenza sarebbe finita.
Cosa importava l'odio delle sailor o la distruzione dei pianeti una volta che si fosse lasciata annientare dalla luce?
Mentre stava per cedere, per abbandonarsi a quel potere travolgente, una voce lontana sembrò parlarle direttamente nei suoi pensieri.
“Puoi farlo. Devi farlo. Per la Terra. Per Michiru. Per me. E per te stessa. Vali più di quanto credi, strega.”
Eudial aprì gli occhi nonostante la luce accecante: era la voce di Haruka, distante ma chiara come lo era stata fino a pochi minuti prima.
Non era possibile, si disse, Haruka era morta, l'aveva vista morire con i suoi occhi. Improvvisamente si rese conto che anche se la ragazza non c'era più, quel potere era sempre una parte di lei, conteneva ancora qualcosa del suo spirito.
E quello spirito la stava sfidando ancora una volta.
“Non mi arrendo, Sailor Uranus, vedrai!” Gridò, usando tutte le energie che le restavano per domare il potere che la avvolgeva e farlo diventare parte di sé.
Per un doloroso attimo pensò ancora di aver fallito, poi la sofferenza svanì ed Eudial si sentì forte e piena di potere come non era mai stata prima di allora.
Strinse il talismano di Sailor Uranus e la lama della spada avvampò di luce, poi Eudial saltò verso lo stagno, sfruttando i suoi nuovi poteri uniti ai vecchi per puntare direttamente verso il mostro.
Atterrò sul dorso dell'essere e vi piantò la spada, aggrappandosi all'elsa per evitare di essere scagliata via.
Lasciò che una sfera di energia si formasse nella sua mano, simile all'attacco che aveva usato Haruka, ma non del tutto uguale, e lo lanciò verso gli occhi del mostro, accecandolo.
Si chinò per evitare i tentacoli che ora cercavano di colpirla in preda a una furia selvaggia, estrasse la spada con un movimento fluido e la roteò sopra la testa tranciando i tentacoli che si avvicinavano troppo, poi balzò via per evitare il sangue acido che schizzava dai monconi.
Michiru non si era ancora mossa ed Eudial le gridò di attaccare il mostro.
Per un istante Sailor Neptune sembrò sul punto di attaccare lei, poi si voltò verso il nemico, colpendolo con un globo di luce azzurra.
Eudial si concentrò sulla battaglia e infine, dopo un combattimento che le sembrò eterno, il mostro crollò a terra e restò immobile.
Sailor Pluto si accertò che fosse morto e le altre sailor si rilassarono, ma Eudial sapeva che non era ancora finita. Doveva ancora affrontare Michiru.

Le altre sailor avevano lasciato cadere la barriera di energia non appena il mostro era morto, ma non si erano mosse dalle loro posizioni ed erano rimaste a guardarla, immobili come statue di sale.
Sapevano che Haruka era morta e più tardi di sicuro avrebbero pianto tutte le loro lacrime per lei, ma erano anche consapevoli della fragilità di quel momento e non osavano fare nulla per timore di spezzare qualcosa.
Eudial strinse più forte l'elsa della spada, come per trovare coraggio, e si voltò a guardare Michiru.
La ragazza la stava fissando con uno sguardo strano e intenso che Eudial non riusciva a decifrare in tutte le sue sfumature: c'erano odio, dolore, una rabbia selvaggia e ardente, ma anche incredulità e una punta di curiosità.
Di sicuro Sailor Neptune si stava chiedendo come fosse possibile che un essere indegno come lei fosse in grado di dominare il potere di Urano. Ed era stata lei a uccidere Haruka per sottrarle lo scettro? E perché aveva rischiato la vita affrontando il mostro una volta che aveva ottenuto quello che voleva? E ora perché la strega stava piangendo?
Eudial poteva quasi sentire i pensieri di Michiru, leggerli sul suo volto e si passò il dorso della mano sulla guancia per rendersi conto che aveva davvero il viso bagnato di lacrime.
Sentiva un dolore sordo per la morte di Haruka, anche se aveva creduto di essere preparata e si rendeva pienamente conto che ne avrebbe sentito la mancanza per molto tempo anche se una parte del suo spirito sarebbe rimasto per sempre in lei insieme al potere di Urano.
Paradossalmente quella piccola parte di Haruka era quella che la faceva soffrire di più perché poteva sentire l'enorme dolore di Michiru, la sofferenza profonda per quella separazione forzata, la ribellione per quel destino tanto crudele.
Non si erano dette addio e ora toccava a lei farlo.
“Perdonami.” Disse soltanto e in quel momento entrambe seppero che quella parola veniva dal cuore di Haruka.
Solo allora Michiru scoppiò a piangere.


15 Settembre
"E' finita. Non scriverò mai più' sul diario, non avrebbe senso. Nulla ha più' senso. Haruka è morta e questa è l'unica cosa che riesco a pensare. "Haruka è morta." Questa frase echeggia di continuo nella mia mente. Morta, morta, morta. Eppure penso a lei, al mio vento sempre pieno di energia e forza e non riesco a crederci. Se non l'avessi vista non ci crederei, lo so. Era lì a terra, immobile e la sua pelle era grigia e fredda, quella calda pelle che fremeva sotto le mie carezze. Era Haruka ma non sembrava lei. Ha voluto andarsene da sola, salutata da parole d'odio.
Solo la strega le è rimasta accanto e forse dovrei esserle grata per questo, ma quando la vedo combattere come Sailor Uranus non riesco a non pensare che al suo posto avresti dovuto esserci tu, Haruka, amore, mio vento indomabile. Ti ho perdonata, Haruka, per la tua bugia, per aver cercato di risparmiarmi il dolore, ma non posso perdonarti di essere morta. Mi manchi, mi manchi troppo.”

   
 
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