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Autore: Kagome_chan88    03/01/2008    4 recensioni
«Un giorno o l’altro accetteremo il nostro destino, Neji, anche se ora ci sembra impossibile.»
«Io è ormai da tempo che l’ho accettato, Hinata-sama. Buona notte.»
«Buona notte, Neji-niisan.»
[Neji/Hinata centric]
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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«E’ tuo dovere proteggere i componenti della famiglia Hyuuga, in particolar modo la sua discendenza

 

 

«E’ tuo dovere proteggere i componenti della famiglia Hyuuga, in particolar modo la sua discendenza. Non dimenticarlo mai, Neji.»

«Ai, Hiashi-sama.»

«Quello che è accaduto durante l’esame per diventare chuunin ti è stato perdonato, ma che non si ripeta mai più!»

«Ai, Hiashi-sama.»

«Proteggerai Hinata e non le arrecherai mai più danno. Questo è ciò che devi fare Neji.»

«…»

«Neji!?»

«A-ai, Hiashi-sama.»

 

Padre mio, a quale destino mi avete condannato...!?

 

 

Silence is the Stronger Sound

***

 

«Byakugan!»

 

Hinata prese posizione, richiamando a sé la tecnica appartenente la sua famiglia.

Ai la ti dei suoi occhi [bianchi] comparvero delle grosse vene che quasi rovinavano quel viso tanto angelico, poi attaccò.

Partì veloce [era quasi invisibile] e subito mosse il suo braccio avanti per colpire l’avversario che, non aspettandosi una mossa così repentina, riuscì a malapena a bloccare la mano della ragazza che subito si liberò, tornando con un salto al punto di partenza.

I capelli erano tenuto fermi sulla nuca per non darle fastidio durante l’allenamento, ma qualche ciocca era riuscita a scappare incorniciandole il viso diafano.

Hinata si passò una mano sulla fronte imperlata di sudore per poi rilassarsi e lasciare che il suo viso tornasse quello di sempre.

 

«Bene, Hinata! Hai fatto enormi progressi.»

«Vi ringrazio, padre. E’ un sollievo sentirvelo dire.»

 

La giovane Hyuuga accennò un leggero sorriso di vera felicità: finalmente, dopo tanti allenamenti, i risultati erano giunti. Certo, non era ancora perfetta, ma per lo meno la prossima volta avrebbe di sicuro tenuto testa a suo cugino Neji con meno difficoltà [ma per quanto si allenasse, non sarebbe mai riuscita a batterlo].

 

«Continueremo domani, Hinata. Ora riposati

«Ai.»

 

Hiashi accompagnò la figlia con lo sguardo fin quando non la vide scomparire nelle sue stanze [ma per quanto si allenasse, per lui, Hinata, non sarebbe mai stata all’altezza].

 

***

 

«Oh Hinata-sama, avete fatto proprio bene a farvi crescere i capelli! Sono davvero bellissimi.»

 

Hinata sospirò a quell’ennesimo complimento.

Perché se li fosse fatti crescere era un mistero anche per lei! Semplicemente non se li era più tagliati come faceva solitamente [o forse per somigliare a lui?], ed in fondo anche a lei piacevano di più.

La Hyuuga indossò un bel kimono blu con disegnati dei magnifici gigli bianchi che riprendevano perfettamente la sua pelle bianca e poi andò a sedersi nel grande porticato che dava sul giardino della villa; oramai era sera, ed il cielo andava tingendosi di arancio, rosso e giallo con qualche nuvole che andava comprendo il sole ormai morente di quella giornata.

Con il pensiero, Hinata andò ai suoi compagni che ormai non vedeva da molto tempo, visto che si allenava solamente con suo padre!

A Naruto [che rincorreva l’amicizia], del quale ormai non ne aveva più notizie da parecchi giorni; a Sakura, che lo accompagnava [avrebbe voluto esserci lei con lui, ma sarebbe stata solo un peso]; ai suoi compagni di squadra, Kiba e Shino [avrebbe dato qualsiasi cosa per potersi allenare ancora una volta con loro]. Ma Hinata viveva, ormai, rinchiusa nella grande villa, e le giornate scorrevano monotone, tutte uguali, tutte dannatamente noiose.

A volte, aveva creduto persino d’impazzire perché nulla sarebbe più cambiato.

 

In quel momento, sentì un irrefrenabile desiderio di uscire da quelle mura!

Avrebbe tanto voluto passeggiare per le vie di Konoha, ascoltare la gente parlare, ridere, scherzare...Avrebbe tanto voluto riavere la vita di prima!

A quale prezzo l’aveva gettata via? Per diventare un po’ più forte e lei sapeva che non sarebbe mai bastato.

Era strano ammetterlo, pensò. Lei, che aveva sempre avuto paura del giudizio delle persone, che scappava dai loro sguardi...Adesso non desiderava altro che stare in mezzo a loro!

Camminò per i giardini della tenuta della sua famiglia, fino ad arrivare ai cancelli che la dividevano dal resto del mondo.

Sarebbe bastato un salto, uno solo, per liberarsi da quella prigionia.

Attivò il Byakugan, accertandosi che al di là del cancello di legno non vi fosse nessuno...

 

«Hinata-sama!»

 

La giovane si girò di scatto, presa alla sprovvista.

Peggio di un’ombra, pensò.

 

«Neji-niisan…»

«Cosa fate qui a quest’ora?»

«I-io…Nulla.»

 

Hinata tornò sui suoi passi, abbandonando l’idea di allontanarsi [per quella sera].

 

«Stavo semplicemente facendo una passeggiata.»

«Sapete perfettamente che a quest’ora non potete allontanarvi!»

«Ai, Neji-niisan.»

 

Disse Hinata tristemente, abbassando gli occhi.

 

«Vi riaccompagno a casa, andiamo

 

La Hyuuga gli si mise a fianco ed insieme ripercorsero la strada verso la villa, senza proferire parola.

Qualche volta, Hinata girava appena lo sguardo incontrando il profilo autoritario e serio del cugino [non un sentimento traspariva] che guardava davanti a sé, fiero e sicuro [quello che lei non sarebbe mai stata].

In quel momento, un’idea le balenò nella testa.

Ma subito la scacciò, troppo improbabile da mettere in atto. Troppo impossibile per ricevere un sì.

Guardò ancora una volta il cugino: suo padre lo aveva nominato sua personale guardia del corpo [quale decisione peggiore per lui] e da allora non la perdeva un attimo d’occhio, tranne che durante gli allenamenti con il padre, e lei provava una profonda pena nei suoi confronti.

Neji non le parlava affatto, tranne per riprenderla se faceva qualcosa di sbagliato, e quel silenzio era diventato quasi straziante, troppo doloroso da sopportare per Hinata.

Eppure sentiva che era suo preciso dovere ricucire quel rapporto, che in fondo non c’era mai stato, con il cugino [lei non lo odiava], sapeva che era la cosa più giusta da fare.

E così quell’idea tanto sbagliata non le sembrò più tale.

 

«Neji-niisan?»

«Si?»

 

Hinata strinse un lembo del suo kimono e prese coraggio.

 

«Ti andrebbe di fare una passeggiata per Konoha con me?»

 

Neji si fermò quasi di colpo e guardo storto la cugina. Era impazzita forse?

 

«Che razza di idea è mai questa??»

 

Hinata gli prese una mano e gliela strinse forte fra le sue.

 

«Ti prego, Neji-niisan! Io non ce la faccio più a starmene chiusa qui dentro!»

 

Era davvero Hinata quella che aveva davanti o era una sua copia perfettamente riuscita?

 

«No! Sapete perfettamente che vi è stato vietato di allontanarvi dalla tenuta dopo il tramonto!»

 

Hinata lasciò la presa sulla mano del giovane ed abbassò lo sguardo, delusa [stupida Hinata, pensavi forse che ti avrebbe seguita in questa pazzia?].

 

«Come vuoi, Neji-niisan.»

 

Il ragazzo riprese a camminare, seguito dalla cugina, ma qualcosa gli bruciava nel petto, proprio all’altezza del cuore; fece finta di niente, ma quel dolore rimaneva lì, e bruciava sempre di più [ ti dispiace averle dato quest’ennesima delusione?].

Neji si morse il labbro inferiore quasi da sentirne il sapore del sangue nella bocca e guardando Hinata di sott’occhi, senza che se ne accorgesse.

 

«M-mi dispiace…Hinata

 

La ragazza lo guardò sbalordita, ma finalmente felice.

 

«Di nulla, Neji

 

Il giovane ninja l’accompagnò sino la sua stanza.

 

«Neji?»

«Mh?»

«Spero tanto che un giorno questo silenzio forzato che c’è fra di noi possa scomparire per sempre…»

«…»

«Non c’è cosa peggiore che essere ignorati, ed io lo so bene, ma il silenzio è di gran lunga peggiore, ed il tuo è il più rumoroso di tutti.»

 

Neji abbassò il volto.

 

«Un giorno o l’altro accetteremo il nostro destino, Neji, anche se ora ci sembra impossibile.»

«Io è ormai da tempo che l’ho accettato, Hinata-sama. Buona notte.»

«Buona notte, Neji-niisan.»

 

Hinata lo vide allontanarsi, e quel silenzio che lo accompagnava da sempre si fece più forte che mai.

 

Avevi sperato troppo, Hinata.

Questa è soltanto l’ennesima delusione.

 

 

Owari

 

La mia prima Neji/Hinata.

Sinceramente avrei sperato in qualcosa di meno drammatico, ma quando penso a questa coppia vedo tutto nero.

Spero vi sia piaciuta e colgo l’occasione per ringraziare chi ha commentato “This is a present, Naruto” e “Aeroplani di Carta” ed inoltre mi scuso per non riuscire a continuare la mia long-fic su Naruto per mancanza sia di tempo che d’ispirazione!

I’m sorry (_ _).

Kiss a tutti by kagome ^^

 

 

 

   
 
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