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Autore: Sabriel Schermann    19/06/2013    1 recensioni
A volte è necessario soltanto andare avanti, rinchiudersi in se stessi e continuare a camminare, senza aspettarsi nulla.
Per non sprofondare. Per non cadere a terra.
Per non smettere di credere nelle infinite possibilità della vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 10 – It's a cold and it's a broken hallelujah



Tutte le battaglie nella vita

servono ad insegnarci qualcosa,

anche quelle perdute.

[P. Coelho]

Sono su una spiaggia bellissima.

La sabbia è bianca e fine, il mare azzurro e pulito e il cielo di un terso color celeste.

Questo ambiente mi mette subito a mio agio: mi siedo sulla sabbia morbida, ascoltando il rumore dell'infrangersi delle onde e osservando il cielo aperto senza nuvole.

Mi rilasso a questa vista, così mi stendo e chiudo gli occhi.

Lascio che la sabbia mi si infili tra i capelli, lascio andare il mio corpo in un luogo così perfetto.

Improvvisamente, una voce appare nitida al mio orecchio, come se fosse proprio qui, vicino a me.

È familiare, ne riconosco il timbro e l'accento.

Mi raccomanda di stare tranquilla, di non preoccuparmi più, perché ogni problema ormai è giunto al suo termine.

Poi a questa voce se ne aggiunge un'altra, e un'altra ancora.

Si sovrappongono, ma capisco perfettamente ciò che dicono.

Quasi come se i caratteri delle parole fossero scritti ordinatamente nella mia mente.


Ci sono cose che non si possono fare senza arrivare ai confini del mondo.


Ormai non puoi più tornare indietro. Sappiamo entrambi quale sarà il tuo destino.


Rimango con gli occhi chiusi, ascoltando queste voci accavallarsi tra di loro.

Poi improvvisamente, tutte tacciono, lasciando spazio ad una sola voce.

Una voce sicura, autoritaria, ma estremamente dolce come mi era sempre parsa.

Apro gli occhi.

E tutto ciò che vedo è una figura semitrasparente, con contorni leggermente indistinti, con indosso il suo inseparabile impermeabile giallo.

Vorrei che tu ti ricordassi di me. Perché se tu ti ricordassi di me, non mi importerebbe nulla nemmeno se tutti gli altri mi dimenticassero.”


~


Apro improvvisamente gli occhi, osservando quel campo tristemente vuoto e bagnato dalla pioggia.

Mi alzo da quell'ammasso di pioggia e terra, raggiungo la mia camera e mi cambio velocemente.

Poi scendo in cucina, osservando gli altri, con sguardo vuoto.

Non provo dolore, non provo rimorsi, non provo paura.

Semplicemente...non provo nulla. Più nulla.

Osservo gli sguardi stanchi e spenti di Lok e Sophie, Metz e gli altri cercatori presenti.

So che provano pena per me. Dolore, forse.

Per la mia perdita. Per la morte del mio grande amore.

Ma io odio questa pena. Odio quegli sguardi, quegli occhi pieni di compassione per me.

Mi siedo sul divano, con in mano una tazza di tè caldo.


Sai che il tè verde aumenta la velocità con cui l'organismo brucia i grassi, contribuendo a dimagrire, senza causare alcun effetto collaterale?” dice tutto d'un fiato.

Stai dicendo che dovrei dimagrire?” scherzo.

Ah, no no! Tu...sei bellissima così” sussurra imbarazzato.


Non piango, non parlo, non sorrido.

Lo ricordo semplicemente. Come mi ha chiesto lui.

Quando finisco di bere il tè, esco fuori dall'albergo, nel campo di battaglia.

Ricordo ancora il giorno precedente, ricordo il suo sguardo, l'ultimo sguardo che mi rivolse.

Ricordo tutto perfettamente. Ma ancora, non piango e non mi dispero.


Dante...sono troppi, non ce la faremo mai”

Lui mi guarda preoccupato, per poi spostare lo sguardo sul suo mentore, che in lontananza lo rassicura:”Ragazzi, contiamo su di voi”


Quando l'imbarcazione è pronta, volgo un ultimo sguardo su quel paesaggio vuoto, pieno di ricordi e tristezza.

Sono consapevole che forse non tornerò più qui.

Forse non riuscirò a tornare, o forse sì.

Poi mi volto, e di quel campo, dentro di me, non rimane che il triste ricordo.


~


Seduta sulla poppa dell'imbarcazione, ripenso al mio passato. Al mio presente, al mio futuro.

A Klaus, a Metz, a Dante. E poi a Lok, a Sophie, a Cherit.

A ogni persona che nella mia vita lasciò un segno profondo.

Rifletto sugli avvenimenti delle ultime ore, del giorno precedente e di quello prima ancora.

So di essere in uno stato vegetativo, so di non reagire e non rispondere a nessuno stimolo.

So di essere morta.

E se non lo sono ancora fisicamente, la mia vita è finita quel giorno, quando quell'uomo dall'accento leggermente straniero si avvicinò a Dante e lo uccise brutalmente.

Dunque, l'obiettivo dell'Organizzazione e della Spirale era solo quello.

Eliminare il grande detective, il potente cercatore.

Il migliore.

Ma loro non sanno che, insieme a lui, hanno ucciso anche me.

Loro non sanno e non sapranno mai.

Improvvisamente, sento Sophie e Lok chiamare il mio nome.

Mi alzo, raggiungendoli.

Abbiamo trovato il portale, Zhalia! Un mondo nuovo!”

Forse non scopriremo nulla. Forse non usciremo nemmeno più da lì”

Oh, Sophie! Non fare la pessimista! C'è sempre un inizio!”, esclama Lok.

C'è sempre un inizio.

Ha ragione. Poi non perde tempo, e si butta euforico.

Sophie lo osserva leggermente timorosa, decisa a seguirlo.

Prima di buttarsi, si gira verso di me, guardandomi negli occhi.

Per la prima volta, in essi scopro una sincerità sconosciuta tra noi.

Non aver paura, Zhalia. Il tuo non è mai stato un addio

La più grande testimonianza d'amore che si possa dare ad una persona cara che ci ha lasciato, è tenere viva dentro di noi una parte di lei”

Poi si gira, osservando il vortice nero poco distante da noi.

Lok ha ragione: la pace ha un sapore amaro e il futuro è solo un brutto presentimento”

Poi si volta verso di me un'ultima volta, gettandosi infine oltre il portale.

Rifletto sulle sue parole.


Vorrei che tu ti ricordassi di me. Perché se tu ti ricordassi di me, non mi importerebbe nulla nemmeno se tutti gli altri mi dimenticassero.”


Ci sono cose che non si possono fare senza arrivare ai confini del mondo.


Osservo il vortice sotto al mio sguardo.


Chiudi gli occhi e lasciati andare. Sii te stessa per una volta, Zhalia”


Così chiudo gli occhi. E quando li aprirò, sarò in un mondo nuovo.


   
 
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