Mandami una
lettera se vuoi
E dimmi come
stai,
Maria…
Chiusa in un
giardino dove
Crescono le
rose,
Maria…
È tanto che non ci sentiamo,
Maria…
È tanto che non ci vediamo,
Maria…
Quanto tempo è passato dall’ultima lettere che ti ho scritto?
Uno, due, tre mesi?
Forse di più?
Perché non mi rispondi,
Maria?
Ci sto male,
Maria…
Tu, chiusa tutti i giorni,
Tutto il giorno,
In quella scuola
Senza ch’io possa vederti…
Senza ch’io possa sentirti…
Se non fosse per le lettere che ci scriviamo
Come vivrei,
Maria?
Come?
Non aver
paura d’invecchiare
Come puoi
dimenticare?
Non hai più
idea…
Non aver
paura di guardare
Come faccio a
ricordare
Non ho più
idea…
Non ho più
idea…
Di come sei
adesso
Di come sei
adesso…
Maria,
Quanto tempo è che non mi scrivi più?
Maria,
Pensi che il tuo nome me lo sia dimenticato?
No…
L’unica cosa che mi rimane di te è proprio il tuo nome,
Maria…
Perché piano piano sta scomparendo anche il ricordo di te
Del tuo viso,
Dei tuoi occhi,
Della tua bocca,
Della tua voce…
È straziante,
Maria…
Vorrei poterti portare per sempre nel mio cuore…
Mandami una
lettera se vuoi
E dimmi dove
sei,
Maria…
Maria…
Maria…
Ho sentito mio fratello
Gli ho chiesto di te…
Ti ricordi,
Maria?
Come facevo prima di conoscerti…
“Dov’è Maria?”
“Che ha fatto oggi Maria?”
“Sta bene Maria?”
Gli ho chiesto dove sei ora,
Come stai,
Come va con Sasa…
È triste poter sapere di te solo attraverso Kazuma…
Perché non mi chiami,
Maria?
Perché non mi scrivi?
Come è
diverso il rumore del mare
Potresti
sentirlo senza ascoltare
Annegare nel
buio per poi respirare
Vedere
l’effetto che fa…
Dovresti provare come mi sento
Dovresti provare ce significa stare senza la cosa che conta di più
Anche della tua stessa vita…
È come vivere senza uno scopo,
Vivere senza una ragione,
Vivere ma non essere vivi dentro…
Annaspare nella disperazione
più nera…
La disperazione di saperti vicino ad un altro
Di saperti vicino a Sasa…
Ma come è
diverso il rumore del mare
Divide le
onde in ultrasuoni
Che volano in
alto per farsi sentire
Vedere e
sentire da te…
Le mie urla le potresti sentire
Chiudi gli occhi,
Maria…
Lo senti,
Maria?
Un grido acuto e straziante
Il suono del mio cuore che si spezza
E ti penetra dentro,
E ti attanaglia le membra,
Ti rimbomba nella testa…
Senza lasciarti in pace nemmeno per un secondo…
Il suono del mio dolore…
Mandami una
lettera se vuoi
E dimmi come
stai,
Maria…
Chiusa in un
giardino dove
Crescono le
rose,
Maria…
Maria…
Maria…
Ma tu non lo senti, vero?!
Tu sei sorda al mio lamento!
Nemmeno mi scrivi
Perché non sai quanto è terribile stare senza di te
Stare senza poterti abbracciare,
Né vedere,
Né sentire…
Quella lettera era importante per me,
Maria!
Maria,
Perché non ci stiamo sentendo più?
Perché mi vuoi lasciare in questo stato di apatia?
Te ne stai rinchiusa a scuola e nemmeno esci
Per paura di incontrarmi e dovermi dare delle spiegazioni…
“Maria…
Se… sen…
Maria scusa,
No… Non
vorrei disturbare però…
Per cortesia,
Questa
lettera mandamela!
Io… è già…
Sono degli
anni che aspetto questa lettera
Per cortesia,
La lettera,
Maria…
Maria,
La lettera,
Per cortesia…
Maria…
Ciao Maria,
Ciao…
Almeno
telefonami,
Maria…
Fai qualcosa
non lo so…
Ciao Maria…
Ciao…”
Che scemo!
Altro che amore costante!
Ma che mi aspettavo da te,
Maria?
Ma che mi credevo?
Amore costante?
Non ne sei mai stata capace
Sei saltata da me a Sasa
Come avevi fatto con mio fratello
Ed è perfettamente inutile che ti giustifichi
Non dirmi che dispiace,
Maria…
Non essere ipocrita…
Mandami una
lettera se vuoi
E dimmi come
stai,
Maria…
E non so come mai ho creduto di potermi aspettare fedeltà da te
Forse ho sbagliato io
Forse abbiamo sbagliato entrambi
Come è potuta finire tra noi?
Senza che ce ne rendessimo conto
Abbiamo cominciato a dare tutto per scontato
È così che è finita,
Maria?
Forse,
Maria…
“Per
cortesia,
La lettera,
Maria…
Telefonami,
Maria…”