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Autore: GiulyHermi96    19/06/2013    14 recensioni
La storia tratterà degli ultimi anni a Hogwarts della vecchia generazione fino all'imminente e inevitabile morte di Lily e James.
Inutile negarlo... purtroppo dovrà succedere.
Ad ogni modo, spero sarà anche divertente, visto quanto buffi sono i Malandrini la maggior parte del tempo.
Dal ventinovesimo capitolo:
James piegò la testa: “Quando tornerò indietro? Perché, com'è quel posto? Non me lo ricordo...”
L'ombra sospirò: “Per questo sei venuto qui...per ricordare e compiere l'ultimo passo per tornare indietro...ti sei riposato abbastanza Jamie...” disse gentilmente.
“Ma io sto bene qui...non ci sono problemi, non c'è nulla che mi possa fare del male...” disse sconfortato.
“Vero, ma qui non c'è il tuo giglio...” disse l'ombra sorridendo gentilmente.

Dal quarantacinquesimo capitolo:
Prendendo fiato e alzando l'indice della mano destra per puntarlo contro James: “Però, promettimi che convinceremo sia i miei genitori che i tuoi a non regalarci per nulla al mondo delle tende viola!” disse facendo ridere il ragazzo
So che l'avvertimento "incompiuta" non dovrebbe stare nelle storie ancora in aggiornamento ma, ora come ora, non la porterò avanti... mi scuso tantissimo con i lettori e con coloro che leggeranno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'James & Lily are flawless'
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Bellissima

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Attorno a lui era tutto buio, scuro, silenzioso.
Non riusciva a muoversi. Sentiva le proprie braccia stese in una posizione innaturale, gli occhiali storti sul viso, delle scale sotto il proprio corpo.

Avrebbe voluto muovere la testa per guardarsi intorno ma, pur avendo gli occhi aperti, non vedeva nulla.

Tutt'un tratto, nel silenzio, sentì un urlo.
Un urlo quasi animalesco, ma di donna, ne era certo.

Cercò di alzarsi, ma non riuscì a muovere nulla.

Effettivamente non sentiva nemmeno di riuscire a respirare.

Il panico lo prese e proprio prima di capire del tutto il fatto di non stare respirando, un boato lo avvolse, con una grande luce e sentì il luogo dove si trovava, qualunque fosse, sgretolarsi e cadergli con violenza addosso spaventandolo a tal punto da farlo...

Svegliare.

Col fiatone si ritrovò seduto sul divano della casa dei suoi genitori in uno dei numerosi salotti.

Quello in questione era il più vicino alla camera dei suoi.

Con un sospiro il ragazzo si passò una mano sul viso trovando gli occhiali storti e un braccio semi addormentato poiché ci aveva dormito sopra.

Ecco il perché di quegli strani elementi nell'incubo.

Passando l'altra mano sul braccio addormentato, si alzò in piedi e prese un respiro a pieni polmoni tranquillizzandosi.

Ma il boato? Chissà se era stato anche lì.

Come se il mondo reale gli avesse voluto rispondere, un grande fragore proveniente dal piano di sotto risuonò per tutta la casa.

Correndo giù per le scale, James trovò Lily in piedi davanti alla porta del salotto al piano inferiore, con le braccia incrociate e un'espressione impassibile sul viso.

Avendo entrambe le braccia del ragazzo ripreso le loro funzioni, James avvolse i due arti attorno alla vita della ragazza appoggiando il mento sulla spalla destra di lei.
“Che succede?” chiese con voce impastata.

Lily alzò gli occhi al cielo: “Guarda tu stesso.”

La scena che si presentò davanti agli occhi di James fu alquanto insolita, ma non del tutto estranea alla sua memoria.

Sirius Black, o meglio, il cane Felpato correva per il salotto grattando alle finestre per cercare di uscire e, essendo un cane decisamente non piccolo, aveva preso contro a numerosi oggetti che cadendo avevano fatto, oltre che un grande rumore, anche una terribile confusione.

Ehm... un aiutino?” chiese James non capendo perché Felpato non si fosse semplicemente ritrasformato in umano per uscire dalla casa con l'aiuto dei pollici opponibili.

L'ho bloccato qui dentro perché mi aveva fatto una promessa e non la vuole mantenere... quindi ho fatto un incantesimo alle finestre.” disse alzando le spalle.

In quel momento Felpato tornò umano: “Oh ti prego, James. James, fratello! Ti ho sempre amato alla follia, ti prego, non lasciarmi tra le sue grinfie!” chiese con gli occhi scuri spalancati e voce lamentosa.

Insomma, Sir... cosa le avrai promesso di così tremendo per te?” chiese ridacchiando il ragazzo tenendosi fuori dalla portata dell'amico, ovvero dietro a Lily, che bloccava l'uscita dalla porta.

Sirius gemette e tornò nel salotto cercando di uscire nuovamente dalle finestre.

Cosa ti aveva promesso?” chiese James senza riuscire a smettere di sorridere.

Lily sbuffò: “Nulla di irreparabile... di accompagnarmi a scegliere l'abito da sposa...” disse lei.

James rimase sconvolto.

Tutto, tutto avrebbe immaginato, tranne questo.

Solo in quell'istante si rese conto del fatto.

Si stava per sposare.

Va bene, Lily era previdente, mancavano ancora dei mesi, ma... si sarebbe sposato.

Si sarebbe sposato con Lily Evans.

Era un pensiero talmente felice, talmente allegro e impossibile per James, che prese Lily tra le braccia e la fece volteggiare per aria ridendo spensieratamente.

James!” urlò lei stupita, ma prima che potesse dire altro, lui si fermò la poggiò a terra e la baciò appassionatamente.

Labbra su labbra, respiro su respiro, cuore su cuore.

Appena si staccarono Lily scosse la testa alzando gli occhi al cielo e, con movimento lesto, tirò fuori la bacchetta magica e disse verso il corridoio: “Tu dove credi di andare?”

James si girò e vide una corda magica spuntare dalla bacchetta di Lily e finire avvolta attorno al fratello.

Oh, James, dille qualcosa, ti prego!” disse il ragazzo divincolandosi sempre di più man mano che la corda si accorciava trascinandolo più vicino ai due.

Il ragazzo scosse la testa: “Mi spiace, fratello, se glielo hai promesso non c'è nulla da fare... dai, così mi dirai esattamente come sarà vestita...” disse ridendo e guadagnandosi una gomitata e uno sguardo truce di Lily.

Felpato alzò gli occhi al cielo e sbuffò: “Va bene... va bene... ci vengo. Giuro. Ora liberami però.” disse cercando nuovamente di muovere le corde invano.

Hai bisogno di un voto infrangibile? Guarda che te lo faccio fare...” minacciò Lily con le sopracciglia inarcate.

Sirius sbarrò gli occhi vedendo scomparire la sua ultima possibilità di fuga: “No! No, il voto infrangibile non lo faccio! Va bene... non scapperò lo giuro su...”

Lo giuri sui tuoi capelli?” chiese Lily sbattendo le ciglia innocente.

Sirius gemette: non c'era alcuna via di scampo.

Sì, sì lo giuro sui miei capelli! Ora però liberami, ti prego!”

Con un colpo di bacchetta, Lily fece scomparire la corda e, mentre stava salendo le scale disse: “Domani pomeriggio alle quattro in punto devi essere pronto. Partiamo da qui, andiamo a prendere i miei genitori e andiamo a Diagon Alley!”

Sirius non si mosse dal pavimento, fissò il fratello che lo guardava impietosito e disse: “Ti prego. Uccidimi...” provocando l'ilarità di James.

Dai... andiamo a trovare mamma e papà, su...” disse il ragazzo scuotendo la testa.

Sirius si alzò e diventò subito più serio: “Qualche miglioramento?” chiese.

James scosse la testa: “No... non che me aspettassi.”

Sirius posò una mano sulla spalla del fratello: “Mi spiace Jamie...”

Lui annuì: “Anche a me, ma sapevamo che prima o poi... bé...” si interruppe sospirando: “Comunque, mi spiace solo di non averne ancora parlato con Lily. È solo che anche lei non ha una bella situazione da tenere sulle spalle.” constatò James.

Sirius annuì: “Speriamo solo che riescano ad arrivare al matrimonio. Il vostro traguardo è quello, vero? Per questo...” ma non terminò la frase vedendo James che annuiva.

Sì... speriamo. Lily ci tiene molto ad essere accompagnata in chiesa da suo padre e... bé... non ci resta altro che cercare di affrettare un po' le cose.” disse James alzando le spalle con finta noncuranza.

Sirius sorrise e disse: “E poi avete Alice che vi aiuta a organizzare tutto... e tutti gli altri. Tutti insieme sono meglio di venti wesding planter insieme

Wedding planner, Sirius, si dice wedding planner” lo corresse James ridendo e entrando nella stanza dei suoi genitori col fratello.

* * *

Sirius, per Morgana! Avevo detto alle quattro in punto! Sono le quattro e un quarto! I miei non possono stare molto fuori! Forza sbrigati!”

Poco dopo il ragazzo in questione iniziò a scendere le scale lentamente mormorando tra sé e sé, come se si stesse avvicinando alla sua condanna a morte: “Sirius Black, famoso cacciatore della squadra di Grifondoro, conosciuto a Hogwarts non solo per i suoi buoni voti, ma anche e soprattutto per il suo fascino infinito. Sirius Black, animagus, discendente dei purosangue Black, quegli stupidi, figlio dell'insopportabile Walburga Black... obbligato ad andare a scegliere un abito da sposa... chi cavolo me lo ha fatto fare?”

Su Sirius, non sarà così tremendo, te lo giuro! E poi non sarai l'unico maschietto, non soffrirai da solo... In più, dovremo fare in fretta, perché i miei non possono stare molto, te l’ho detto... insomma, un po' di vita!” disse Lily sorridendo.

Sirius la guardò con sguardo scuro.

Alice alzò gli occhi al cielo: “Va bé... abbiamo tutto? Abbiamo la futura sposina e il disperato... bene. Ci mancano i genitori della sposina. Ah...” esclamò la ragazza guardando le scale.

Lily girandosi vide Dorea Potter scendere lentamente la scalinata.

Non vedeva Dorea da un po'. James le aveva detto che per non dare fastidio i suoi genitori avevano deciso di farsi vedere poco in giro e, essendo troppo impegnata a destreggiarsi tra i preparativi del matrimonio e la salute dei suoi genitori, la ragazza non si era fatta troppe domande.

Eppure, guardando la donna, Lily si rese conto che fosse decisamente più magra e pallida di quanto si ricordasse.

Magari, però, era solo un'impressione.

Lily... ti dispiace se vengo anche io?” chiese la donna sorridendo.

Ora che la guardava bene, la ragazza poteva notare anche delle piccole rughe, che prima era sicura non ci fossero, attorno alle labbra e agli occhi della donna.

Scuotendo la testa e cercando di non farci caso, Lily sorrise: “Certo che non mi dispiace. Non volevo disturbare, ma ne sarei solo felice...” disse lei aspettando che la donna finisse di scendere le scale.

Con la coda dell'occhio, la ragazza notò che lo sguardo di Sirius non era più scuro o truce come lo era stato fino a poco prima, ma preoccupato e distaccato, in un modo che di rado aveva visto su di lui.

Come a confermare le sue ipotesi, il ragazzo si avvicinò alle scale e porse una mano a Dorea per aiutarla a scendere gli ultimi tre scalini: “Grazie caro, ma non sono ancora così vecchia...” rise lei.

Era una risata debole, che stonava con la vitalità che Lily Evans aveva sempre visto in Dorea Potter.

La ragazza, però, sapeva che non fosse il momento adatto per parlare di certe cose, perciò, stampandosi un sorriso sulle labbra, disse: “Bene... allora andiamo. Ho detto a Remus di andare a casa dei miei e di prenderli intanto, se ne avevano... ehm... voglia per così dire.” disse lentamente.

Aveva detto solo ai Malandrini e ad Alice della situazione dei suoi... e non voleva far preoccupare la madre di James che già le sembrava strana.

Perciò... andiamo?” chiese con gentilezza.

Tutti annuirono e si smaterializzarono a Diagon Alley.

Quella strada non cambiava mai.
C'era sempre lo stesso profumo intenso, di miele e dolci magici, ma anche di pozioni, legno e pergamena nuova.

I versi degli animali nei negozi erano ovunque e il chiacchiericcio delle persone davano un che di allegro alla strada...

Per quanto fosse sempre uguale, Lily non aveva mai potuto non notare che negli anni, con l'arrivo del signore oscuro e dei suoi seguaci, le tonalità dell'oro che sempre avevano caratterizzato quel posto così magico, avevano lasciato spazio al colore grigio, che oscurava un pochino tutta l'area.

Comunque, quel giorno era libero, e non avrebbe dovuto preoccuparsi di nulla.

Lily! Sirius! Siamo qui!” disse una voce.

Lily si voltò e vide Remus vicino al negozio di abiti da sposa*.

Di fianco a lui la ragazza vide solo suo padre e non sua madre, ma non ne rimase troppo delusa, visto che sapeva come stesse la mamma.

Prima che potesse raggiungerli, però, una furia le corse a fianco e raggiunse Remus in un lampo: “Rem! Rem amico! Salvami, dimmi che sei venuto qui per portarmi via!” lo pregò Sirius facendo ridere l'amico e gli altri.

Lily scosse la testa e si voltò verso il genitore: “Ciao papi!” sorrise lei abbracciandolo.

Aveva una sciarpa legata stretta attorno al collo, molte più rughe sul viso e occhiaie profonde sotto gli occhi, ma solo la vista della figlia tanto amata, fece spuntare un meraviglioso sorriso sul viso dell'uomo che scacciò via tutti i segni della vecchiaia sempre più presenti.
“Come stai tesoro?” chiese lui.

Non male... sai che non mi piace scegliere abiti di alcun genere, ma sono abbastanza tranquilla...” disse lei sorridendo.

Il padre sorrise e si guardò intorno: “Mi ricordavo di essere venuto in questa strada magica, ma tutte le volte mi sorprende più di quella precedente, Lily...” disse facendo sorridere la figlia.

Come sta la mamma?” chiese poi Lily tornando seria.

Il signor Evans alzò le spalle sospirando: “Va avanti il meglio che può. Come sempre...”

La ragazza annuì e presentò il padre a quelli che non lo conoscevano, col solito sorriso sulle labbra.

Dopo essersi tutti salutati, entrarono insieme nel negozio.

Rem, Peter ti ha poi detto cosa avesse da fare?” chiese Lily rivolgendosi all'amico.

Lui annuì: “Mi ha detto di dover andare ad un colloquio di lavoro... sai di questi tempi...” la ragazza annuì. Non era facile lavorare di quei tempi, e Remus lo sapeva bene.
Certo lui non aveva vita facile col suo... problema, trovare un lavoro in quelle condizioni non era per nulla facile e la guerra che imperversava non aiutava ulteriormente. Per questo James e Lily accettavano di tenerlo in casa tutte le volte che potevano.

L'interno dello stabile era pieno di luci e brillava di stoffe luminose e di vari colori.

Buongiorno... avevate appuntamento?” chiese una commessa con un sorriso cordiale.

Lily si fece avanti un po' imbarazzata: “Sì... siamo un po' in ritardo però.”

La commessa sorrise: “Ah l'appuntamento delle quattro e dieci. Non si preoccupi, venga pure...” ma Lily le si avvicinò e disse: “Sì... io in realtà le vorrei chiedere una cosa.”

La ragazza del negozio annuì e stette ad ascoltare.

Gli altri intanto fissavano da dietro le due che parlottavano.
“Cosa si staranno dicendo?” chiese Remus fissando le due ragazze.

Alice sorrise e disse a bassa voce in modo che il padre di Lily non sentisse: “Sta chiedendo se può provare un abito alla volta senza cambiarli in diretta davanti a noi... me l'ha detto prima. Era sicura che per suo padre sarebbe stato troppo, visto che era appena entrato a Diagon Alley, certo non per la prima volta, ma sai... per i babbani è sempre tutto molto sconvolgente...”

Gli altri annuirono.

Certo, non c'è problema...” disse la commessa alla ragazza che sorrise sollevata.
“Bene, dunque se volete seguirmi, così vi accomodate e vi chiedo secondo voi cosa dovrebbe indossare...”

Oh no... meglio che non glielo chieda...” disse Lily con gli occhi spalancati dal terrore.

Bé, da quanto ho capito vedendola, non sa bene cosa vorrebbe indossare, giusto?” chiese la commessa.

Lily arrossì e scosse la testa.

Quindi non abbiamo altra scelta se non chiedere ai suoi accompagnatori.” sorrise divertita la donna.

Lily sospirò ed annuì.

Allora... idee. Abbiamo qualsiasi tipo di stoffa, modello, lunghezza, colore... ditemi...” disse la commessa tirando fuori un taccuino fluttuante con una piuma.

Secondo me Lily non è tipo da fronzoli... ci vorrebbe qualche cosa di semplice...” cominciò Remus vedendo che nessuno parlava essendo tutti molto spaesati.

Lily sorrise e mimò un 'grazie' con le labbra verso l'amico che sorrise di rimando.

Secondo me, proprio perché porta cose molto semplici di solito, dovrebbe esagerare il giorno del matrimonio. Insomma, fiocchi, fiori e chi più ne ha più ne metta! È così bella che starebbe bene con qualsiasi cosa!” disse Alice sorridendo estasiata e facendo sorridere il signor Evans che disse: “Ne conosco un'altra che direbbe così...” guardando la figlia che alzò gli occhi al cielo.

Bé... per ora possiamo partire con queste cose. Vieni Lily...” disse la donna.
Lily la seguì e, girandosi, mimò di tagliarsi la gola contro Alice che ridacchiò.

Sapeva benissimo che Lily non era il tipo da mettere cose troppo elaborate, ma la tentazione era stata troppo forte. E poi, provare non costava nulla e quando le sarebbe ricapitato di indossare abiti esagerati?

Alice... sai che Lily non sceglierà mai un abito come l'hai descritto tu, vero?” disse Remus rivolto alla ragazza che rise di cuore dicendo: “Lo so bene...”

Dopo parecchi minuti, Lily sbucò da dietro i camerini.

Almeno, sembrava Lily, visto che era avvolta da una nuvola di tulle.

Le mani erano impegnate a tenere su la gonna per non inciampare e un gran numero di fiori ricadevano nella parte destra dell'abito.

Finalmente riuscì a posizionarsi di fronte agli specchi.
Il viso della ragazza era rosso come i capelli, sia per l'imbarazzo che per la fatica.

Ci fu un momento di silenzio, poi si sentì una risata.

Lily girò la testa e vide con la coda dell'occhio Sirius che rideva come un pazzo tenendosi la pancia.

La risata era talmente contagiosa, che tutti, compreso il padre di Lily e la madre di James scoppiarono a ridere.
Tutti, tranne Lily che sbuffò mettendosi a posto la tiara che la commessa le aveva fatto indossare sulla testa.

Non c'è niente da ridere! È una fortuna che io non sia caduta.” disse la ragazza cercando di incrociare invano le braccia.
Il gesto fu così impacciato che fece ridere ancora di più gli accompagnatori e fece addirittura sorridere la commessa.

Andiamo...” mormorò Lily raccogliendo l'enorme gonna fin sopra alle spalle per camminare e tornando nei camerini tra le risate di tutti.

Merlino, Alice... grazie per avermi fatto ridere così di gusto... non mi succedeva da giorni.” disse Sirius asciugandosi gli occhi: “Hai un futuro da malandrina.”

Poco dopo Lily tornò in un abito semplicissimo, come l'aveva descritto Remus.

Non aveva disegni, non aveva fiori o fiocchi. Aveva le spalline, una fascia attorno alla vita ed era lungo fino ai piedi.

La ragazza si guardò allo specchio e spostò i propri capelli da una parte per guardarsi meglio.

A me piace...” disse sorridendo e girandosi verso gli altri.

Se ti piace va bene...” disse Alice sorridendo: “Non è il mio genere, ma come ho detto, ti stanno bene moltissimi abiti, quindi se questo ti piace va bene.”

è molto da te, tesoro. Ti rispecchia molto.” disse il signor Evans sorridendo a sua volta.

Anche gli altri annuirono, tutti tranne uno.

Non va bene.” disse Sirius con le braccia incrociate e le gambe allungate sul pavimento.

Oh sentiamo l'esperto...” commentò Alice ridacchiando.

Sirius la fissò con le sopracciglia alzate: “Dite quello che volete, ma per me non va bene. La rispecchia. Ti rispecchia Evans, è vero, ma non scordare che non ti sposi con te stessa...” disse Sirius guardando Lily negli occhi.

La ragazza piegò la testa fissando gli occhi scuri di Sirius.

Per quanto le scocciasse ammetterlo, Sirius non aveva tutti i torti.

Si doveva semplicemente domandare se a James sarebbe piaciuto.

Solo il pensiero la fece arrossire.

Stava scegliendo il proprio abito da sposa. L'abito per le sue nozze. Le sue nozze con James. James Potter.

Sospirando si guardò allo specchio.

Non andava bene. Sirius aveva ragione. Gli mancava, per così dire, l'arroganza alla Potter.

Sbottando in una risatina per i propri pensieri, Lily annuì: “Hai ragione. Non va bene...” disse lisciandosi la gonna.

Come?” esclamarono Alice e Remus.

Il signor Evans sorrise senza dire nulla.

Manca qualche cosa... è bellissimo, mi piace. Sono sicura che piacerebbe anche a... a James,” disse arrossendo nuovamente: “Ma... non va bene.”

La commessa fissò la ragazza: “Interessante. Hai qualche idea? Posso provare ad andare alla cieca se volete...”

Nessuno sembrò entusiasta della proposta.

A quel punto, Dorea si alzò in piedi e si guardo intorno fissando gli abiti sulle pareti.
“Hai... hai bisogno?” chiese Sirius alzandosi immediatamente.

Dorea si girò verso il figlio e rise: “Non è ancora arrivato il momento in cui avrò bisogno di una lettiga, ragazzo, usala tu intanto...” disse prendendolo in giro.

Io... avrei un'idea. Devo dirtelo Lily, io mi sposai con un abito semplicissimo tipo quello che indossi ora, perché ero già più vecchia di te e nulla sarebbe andato bene a una donna di una certa età se non un tailleur o un abito semplice come quello. Da ragazza, però...” disse chiamando la commessa con sé che la seguì senza dire nulla: “Avrei sempre voluto un certo tipo di abito... ti dispiace provarne uno simile?” chiese la donna voltandosi verso la ragazza che scosse la testa rapita dalla donna.

Dorea disse qualcosa alla commessa che annuì e andò a prendere un abito.
Tornando verso i divani, Dorea prese una mano di Lily dolcemente e la accompagnò fino ai camerini dicendole: “Non ti preoccupare se non ti piacerà. Era solo un'idea.”

Cosa le ha consigliato?” chiese il signor Evans quando Dorea fu tornata.

La donna sorrise: “Nulla di troppo esagerato... forse non è il tipo, ma ho sempre avuto occhio per gli abiti e fin dall'inizio ho pensato che avrebbe potuto donarle una cosa... bé la vedrete.”

Sirius sorrideva. Sua madre non riusciva a non immettersi negli affari altrui.
Chissà, magari aveva preso un abito del taglio di 20 anni prima e sarebbe stato terribilmente datato. Addirittura, magari ne aveva fatto prendere uno verde o rosso...

Era vero, Dorea aveva gusto, ma era un gusto, come dire, dei suoi tempi... quindi un po' diverso.

Essendo tutti nei propri pensieri, si accorsero dell'arrivo di Lily solo quando si posizionò davanti a loro.

Se qualche momento prima erano tutti in silenzio, appena la videro, ammutolirono letteralmente.

Lily era meravigliosa.

Lo era anche con l'abito precedente e, benché fosse ridicolo, anche col primo che aveva provato.

Quell'abito, però era...

La gonna era più larga di quello precedente, ma non voluminosa quanto quella del primo abito.
Tutto l'abito era liscio, tranne per il corpetto, che fasciava la vita sottile della ragazza come un corsetto dell'ottocento.
La parte superiore era infatti ricoperta da pizzo che avvolgeva anche le maniche della ragazza e le lasciava scoperte solo le clavicole, una parte delle spalle, il collo e le mani.

Il pizzo continuava dietro seguendo la gonna e formava un piccolissimo strascico dietro la ragazza.

Lily sei...” sussurrò Alice senza trovare parole.

Le può mettere il velo?” chiese Remus alla commessa.

Stai scherzando, Remus?” chiese Lily sconvolta e facendo sorridere il signor Evans.

Ah... ti piace allora...” disse l'uomo fissando la figlia e portando gli sguardi di tutti su di sé.

Lily fissò il padre e, arrossendo un pochino sulle guance, annuì.
Annuì impercettibilmente, ma annuì.

La commessa portò un velo leggerissimo corto davanti e appena un po' più lungo dietro, in modo che non coprisse lo strascico di pizzo.

Appena lo mise alla ragazza, tutti ebbero delle reazioni diverse.
La signora Potter sorrise vedendo la sua futura nuora in abito da sposa.

Sirius si sedette eretto sulla poltrona senza stare più mezzo steso e con lo sguardo corrucciato, ma anzi, per poco non si alzò in piedi per vedere più da vicino la sua, ormai sorellina.

Remus sorrise e annuì con la testa in direzione di Lily. Era bellissima. La sua migliore amica era bellissima.

Alice si portò le mani alla bocca e iniziò a piangere ridendo e dicendo che fosse la cosa più bella che avesse mai visto e che ora voleva sposarsi anche lei.

Il signor Evans invece, alzò una mano e prese quella della figlia, in un gesto simile a quello che Dorea aveva fatto poco prima.

Lily si piegò sulle ginocchia per non far alzare in piedi il padre e, facendo ciò, fece frusciare la stoffa dell'abito.

Lentamente, il signor Evans tolse il velo dal viso della figlia.

I due si guardarono negli occhi.
Verde nel verde, smeraldo nello smeraldo, prateria sconfinata nella prateria sconfinata.

Si guardarono e sorrisero.
All'unisono, come solo padre e figlia possono fare. Sorrisero complici con quella connessione che i padri hanno con le proprie figlie femmine.

Lily lo abbracciò di slancio e gli sussurrò dolcemente: “Ti voglio tanto bene papà...”

Direi che vada bene, quindi...” disse la commessa rivolgendosi a tutti che annuirono.

Lily, Remus mi ha aiutato a cambiare del denaro. Vorrei prenderti io l'abito. È usanza, lo sai?” disse il signor Evans alla figlia che lo guardò cercando di dirgli che non doveva farlo.

Prima che potesse dirglielo, però, Alice la accompagnò in camerino in tutta fretta, in modo che non potesse impedire la cosa.

Non dirai nulla a James, vero?” chiese Remus a Sirius dopo che ebbe aiutato il signor Evans a pagare l'abito.

Sirius rise: “Bé, se devo ammetterlo, ci ho pensato per un po'... ma credo che non lo farò. Certo, gli farò notare che io ho già visto l'abito da sposa della sua fidanzata mentre lui no, ma... no non dirò nulla.” disse facendo ridere l'amico.

Dov'eravate finite?” chiese poi Felpato quando finalmente le ragazze uscirono dai camerini.

Ad amoreggiare di nascosto Black...” disse ridendo Lily.

Ah certo...” disse lui: “Mi chiedo perché non ci avessi pensato...” rispose.

Una volta preso il pacco bianco come l'abito, salutarono la commessa, uscirono e si divisero.
Lily portò suo padre a casa, Remus e Alice tornarono alle proprie abitazioni e Sirius e Dorea andarono a villa Potter con la scatola.

Appena atterrati in casa, Dorea fece attenzione a fare un incantesimo sul pacco in modo che James non potesse aprirlo.

Mamma! Sirius! Mamma ti avevo detto di non andare, ti sei stancata troppo!” disse James scendendo per le scale e raggiungendo sua madre.

Tu non hai fatto niente per fermarla?” chiese a Sirius che alzò gli occhi al cielo: “Ci ho provato James, non mi ha ascoltato...”

Il ragazzo accompagnò sua madre su per le scale che ridendo disse: “Oh James, ne è valsa la pena di fare questa piccola fatica. Lily ha scelto bene...”

Lo so che ha scelto bene, mamma, sono perfetto, io.” disse lui convinto.

Lei gli diede un colpetto sulla testa: “Parlavo dell'abito stupidotto...”

Poco dopo, quando la donna fu tornata nella sua camera, James scese le scale e raggiunse Sirius.
“Scusa per prima... ma le avevo detto di non andare e mi sono preoccupato quando non l'ho trovata...”

Non ti preoccupare... sai come sono le donne...” disse alzando le spalle e ridendo Felpato.

James fissò la scatola bianca grande quanto il tavolino tra i divani, poi fissò il fratello: “Ci ha fatto un incantesimo, vero?” chiese a Sirius che ridacchiò.

Sei furbo... e io che volevo vedere che cosa ti sarebbe accaduto se l'avessi toccata... contavo sulla scarica elettrica...” disse stendendosi sul divano.

James scosse la testa alzando gli occhi al cielo: “Bé, tu mi dirai com'è, vero? Dai dai, descrivimi com'era...”

Sirius guardò il fratello asserendosi, guardò la scatola, si ricordò della figura di Lily e sorrise dicendo semplicemente: “James... era bellissima.”

 

 

 

 

*Allora, qui ho deciso di usare lo stesso principio di un'altra mia storia in quel caso su Harry e Ginny. Sono stata molto indecisa, se mandare tutti in un negozio babbano, o addirittura mandarli da Madama Mclan (scusate se ho scritto male) per farlo fare da lei, ma nel primo caso non avrei avuto la descrizione di Diagon Alley a cui tenevo, e nel secondo... boh non so, Madama Mclan mi ha sempre dato l'idea di un antro oscuro, anche se so che non è così XD Quindi ho deciso di tenere l'idea che ho messo nella mia storia “Il sogno realtà diverrà” sul matrimonio di Harry e Ginny, anche se qui sarà un po' più un'idea alla Kleinfield (non so se guardate Real Time XD), vista la presenza di un babbano, ovvero il padre di Lily, mentre nell'altra storia, il tessuto, il modello e tutto il resto si cambiano “in diretta” ovvero sulla sposa e... bé se volete leggerla mi fate solo felice XD 



Angolino autrice:

Taratata... taratata... taratata... tatatataaaaaaa *musichetta della 20th century Fox*
Va bé... ehm sì... heilà...
Da quanto tempo. Eh lo so lo so... sono tremenda.
Vi potrei intortare con mille scuse, dicendovi che ho avuto mille problemi... la verità è che non avevo voglia di scrivere.
Esatto. Avete sentito bene. In un certo senso ho avuto il blocco dello scrittore.
Ho provato di tutto, ma proprio non riuscivo a scrivere come volevo io, in più la scuola, il fidanzato che ti molla... insomma le cose adolescenziali, no? XD
Sono soddisfatta del capitolo.
Ho deciso che non dirò più quando farò salti temporali o altre cose. è la mia storia e ci faccio quello che desidero, in più i salti temporali mi piacciono *^*
Qui non ce ne è stato uno enorme, ma ora non farò quasi più menzione del tempo... sappiamo che siamo tra il 78 e il 79... io so esattamente in che momento siamo, ma non è importante che lo sappiate. La cosa sicura è che per la mia storia quei due si sposano nel 79 (molti ritengono così).
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Per me è stata una gioia ritrovare tutti loro. mi sono sganasciata dal ridere mentre parlavo di Sirius e mi sono commossa guardando il signor Evans con Lily.
C'è poco da dire sul fatto che tutti i genitori stiano male.
Ho letto un intervista alla Rowling qualche tempo fa, dove diceva che aveva fatto in modo che Harry avesse come familiari consanguinei solo la sorella di Lily. Sappiamo che James è figlio unico, quindi da eliminare sono i nonni, per così dire.
è la dura verità, e zia Row ha detto che li ha eliminati naturalmente, con malattie nella sua testa.
In effetti, quando iniziai a scrivere la storia avevo pensato a qualche cosa di più cruento (muahahahaha XD) ma ho deciso di seguire le sue parole e, come vedete, qui ce ne sono degli accenni.
Non vi preoccupate, comunque... sarà tutto spiegato a tempo debito :)
Un saluto, spero di sentirvi.. è piuttosto triste quando non ci sono recensioni, ma è più triste il fatto che io non aggiorni da mesi XD
Ancora un bacio,
Giuly
P.S. L'abito l'ho immaginato così... ma potete vederlo come volete. Dopo averlo descritto ho fatto una super mega ricerca e ho trovato qualche cosa che gli assomigliasse. Ho messo le maniche a Lily, perché parliamo degli anno ottanta circa. La moda a quel tempo, in realtà era più pomposa, un po' come l'abito di Ariel nella Sirenetta, per intenderci, ma Lily proprio non ce l'avrei vista così. Per l'abito quindi mi sono ispirata a Grace Kelly e Kate Middlenton... non ho voluto lasciarla a spalle scoperte proprio per gli anni. Le spalle scoperte sono iniziate ad andare di moda solo da poco... quindi :)
Comunque, eccolo: 
http://oi44.tinypic.com/2m41wyd.jpg

   
 
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