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Autore: Jane The Angel    20/06/2013    3 recensioni
"-Cosa fai?- sussurrò Sam, stretto a Brittany sul pavimento gelido.
-Io… Kurt. Devo… devo…-tremò, stringendo il telefono contro l’orecchio –Ti prego, rispondi…-"
SPOILER 4x18
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Your voice in the fear

 

Blaine strinse il cellulare muovendosi a scatti, senza realmente rendersi conto di ciò che stava facendo. Era il suo corpo a guidarlo, erano le sue dita tremanti a cercare affannosamente quel numero nella rubrica. Il suo cuore batteva rapido e violento contro la gabbia toracica, scandendo quei secondi interminabili che parevano dilatarsi attorno a lui e poi richiudersi, schiacciandolo fino a togliergli il respiro.

-Cosa fai?- sussurrò Sam, stretto a Brittany sul pavimento gelido.

-Io… Kurt. Devo… devo…-tremò, stringendo il telefono contro l’orecchio –Ti prego, rispondi…-

 

Kurt, seduto a tavola, sfogliava distrattamente l’ultimo numero di Vogue. Adam si era proposto di preparare il pranzo, dato che era sempre ospite da loro ultimamente, e in quel momento si affaccendava attorno ai fornelli cercando ciò che gli occorreva, frugando nel frigorifero, scegliendo i piatti, tagliando le verdure.

Ogni volta che passava accanto a Kurt gli sfiorava la spalla e lui rispondeva con un sorriso, ignorando Santana che a dal divano fingeva di vomitare.

Era una giornata tranquilla. Le lezioni sarebbero iniziate solo nel tardo pomeriggio e solo Rachel mancava all’appello. Era alla NYADA a provare il suo numero per il provino di Funny Girl perciò, quando il suono del suo cellulare ruppe il placido silenzio della stanza, Kurt era sicuro che l’amica avesse chiamato per cercare sostegno in seguito a una delle sue infinite crisi. E se il palco fosse di tre metri e venti invece di tre metri e trenta? Stava forse bevendo troppa acqua in quei giorni? O forse troppo poca? Avrebbe fatto meglio a non bere quella cioccolata calda la sera prima?

Rispose senza nemmeno controllare il numero sul display –Dimmi Rachel.-

-K…Kurt…-

Non fu il fatto di sentire la voce di Blaine a farlo sobbalzare quanto il modo in cui aveva pronunciato il suo nome, come un singhiozzo sussurrato, come uno strappo al cuore.

-Kurt… Dio, Kurt…-

-Cosa succede?- domandò immediatamente balzando in piedi, incapace di stare fermo. Cosa significava quella voce, quel singhiozzare continuo e strozzato? –Blaine, stai male? Cosa succede?-

L’ennesimo singhiozzo fu inghiottito dalla voce di Adam, esitante ma evidentemente infastidita –Kurt, non puoi sentirlo in un altro momento?-

-Sei con… scusa, non avrei dovuto… non… ma volevo così tanto sentire la tua voce prima… se… non avrei dovuto, tu sei…-

-Blaine ti prego.- lo interruppe Kurt, la paura che si insinuava sotto la sua pelle come una serpe, avvolgendogli la gola. Si erano sentiti solo la sera prima e andava tutto bene, non capiva cosa avrebbe potuto sconvolgerlo in quel modo, spezzarlo così –Per favore, cosa sta succedendo? Dimmelo Blaine.-

-A scuola… siamo a scuola, qualcuno… sta sparando, fuori.-

Ogni parola piantò una spina di ghiaccio nel cuore di Kurt. Cadde in ginocchio, dimenticandosi di respirare, dimenticandosi di essere vivo. Tutto ciò che riusciva a fare era stringere quel telefono che era il suo unico contatto con Blaine, come se quell’oggetto avesse il potere di trasportarlo da lui, dove avrebbe potuto stringerlo a sé e baciare via la paura dal suo corpo. E invece erano lontani e Blaine era in pericolo, da solo… così solo…

-Blaine…- esalò –Blaine, sei al sicuro? Sei nascosto? Dove… Dio, Blaine…- si rese a malapena conto di Santana che, improvvisamente al suo fianco, lo sosteneva impedendo che si accasciasse a terra. Tutto il suo mondo, tutto era concentrato nei sussurri di Blaine, nei suoi singhiozzi soffocati e nel suo respiro roco.

-Siamo al Glee, tutti… non c’è Tina e non so dove… e ci sono così tante cose che vorrei… io ti amo così tanto e ti ho fatto male, ho…-

-No, Blaine, no. Respira, ti prego, andrà bene. Andrà bene, ti amo.- si rese appena conto di averlo detto, eppure sapeva benissimo che non era altro che la verità. E lui non poteva perdere Blaine, non poteva, o si sarebbe spezzato.

-Kurt ma… non… tu sei con…-

-Non ha importanza. Siamo noi due Blaine, noi, e io ti amo. Ti sei nascosto, Blaine? Dimmi che sei nascosto…-

-Sì, sì ma… siamo nascosti, ma siamo bloccati qui e… vorrei solo essere con te, vorrei solo non aver perso tutti questi mesi per… vorrei…-

-Sarà così, va bene? Uscirai di lì e io verrò a Lima. Subito. Saremo…- un suono, dall’altro capo del telefono, lo raggelò –Blaine…-

-Sta cercando di aprire la porta. Kurt, Kurt non so cosa… ti…-

-Shhhht, basta Blaine basta, lo so. Ora fai silenzio, non farti sentire Blaine. Io resto… qui… e andrà bene, solo resta zitto e nascosto, non muoverti Blaine.- sussurrò, sempre più piano, e poi tacque. Sentiva dei rumori, qualcuno che spingeva rumorosamente una porta, e il respiro sempre più affannato di Blaine. Vicino a lui qualcuno stava singhiozzando silenziosamente e Kurt si sentiva cadere in basso, sempre più in basso, trascinato verso il nulla.

Verso un mondo senza Blaine.

All’improvviso, una voce spezzò quel delicato, terrorizzante equilibrio –State tutti bene?-

-La polizia.- pigolò Blaine, con una voce ricolma di gratitudine, sollievo, gioia e ancora qualche traccia di panico –La polizia Kurt, è… siamo liberi…-

Finalmente Kurt scoppiò a piangere, liberando i singhiozzi che gli laceravano il petto.

-Ci stanno… ci fanno uscire, Kurt io… ascolta, non devi per forza… io lo so, la paura, forse non volevi dire…-

-Ti amo. Ti amo, Blaine, ti amo.- proruppe con voce rotta, tremando da capo a piedi –Volevo… dovevo dire tutto quello che ho detto e io… noi verremo a Lima. Io e Santana, sono sicuro che vuole... vorrà vedere Brit, quando le avrò… Blaine sei al sicuro ora vero? Sei in salvo?-

-Lo sono, sto uscendo Kurt… devo… vedo i miei genitori. Dimmi quando arrivi, voglio… voglio vederti, voglio stringerti, voglio… te.-

-Lo so. Anche io Blaine… entro domani mattina sarò lì. Ti amo.-

-Ti amo.- rispose Blaine, la voce sorridente, prima di chiudere la chiamata. Kurt rimase per un istante immobile, ancora scosso dai singhiozzi.

Sentiva vagamente le domande di Santana, ansiose e impaurite. Percepì appena che Adam era ancora lì, sempre più vicino alla porta, e che probabilmente se ne sarebbe andato da un istante all’altro.

In fondo non gli interessava. L’unica cosa importante era Blaine e non riusciva a credere di aver perso tanto tempo, di aver rischiato di non vedere più i suoi occhi, il suo sorriso.

Stringendosi le braccia attorno al corpo lasciò le lacrime sgorgare mentre il suo mondo tornava a riempirsi di luce, tornava a essere pieno di Blaine.

 

 

 

____________________________L’angolo di Jane

Ehhhhh così. Siete arrivati alla fine, che coraggio! Non so come mi sia venuta questa cosa… anzi, lo so. Perché nella quarta stagione avrebbero avuto così tanti momenti per farci Klaineggiare a dovere e ci hanno lasciati a bocca asciutta. Ad ogni modo questa… roba qui sopra non è che mi soddisfi del tutto, probabilmente è un po’ patetica e troppo sdolcinata in svariati punti, maaaa… non so, magari c’è qualche pazzo a cui piacerà, nei meandri di internet. In ogni caso accetto commenti sia positivi che negativi, non trattenetevi!

Ora basta blaterare Jane, li stai spaventando. Oooook… beh, un bacione a tutti e spero di ricevere qualche segnale!

Jane

  
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