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Autore: Live_Dreams    20/06/2013    5 recensioni
Chi l'avrebbe mai detto che proprio io, la ragazza che faceva innamorare tutti sparendo dopo una notte, avrebbe sofferto per uno stupido amore...
Ma chi è lui veramente? Perché mi ha tenuta all'oscuro della sua vera identità?
Innamorata di una star senza nemmeno saperlo...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti.. :)
Mi chiamo Catrine Givench ed ho 16 anni. Ho gli occhi verdi e i capelli color rame, sono una ragazza molto solare che ama divertirsi e stare con gli amici, il sorriso è una delle mie armi più letali e la mia risata può essere altamente contagiosa.
L'amore? Bhe, l'amore non fa per me, chi mi conosce mi ha soprannominata "La fata del male." Perchè riesco a far innamorare chiunque senza mai riuscire ad affezionarmi a nessuno. Insomma, una vera e propria stonza dal cuore di pietra, ma la verità era che non avevo mai trovato il vero amore.
Abito una cittadina di Agliè, un paesino sperduto in Piemonte, Italia, o meglio, lo ero, mi sto trasferendo in Inghilterra. Avevo pochi amici ad Agliè, ma lasciarli è stato veramente difficile, erano le uniche persone a cui tenssi davvero, erano veri amici e non se ne trovano facilmente, ma purtroppo non avevo scelta, la mamma si era innamorata di Daniel e ciò che la mamma dice si fa (cosa che non mi è mai andata giù..)
Oh, giusto, mio padre non c'è più, morì in un incidente d'auto quando io ancora non ero nata. Per me non è così grave come tutti credono, in fondo non l'ho mai conosciuto e mia madre è sempre riuscita a farmi sia da padre che da madre in modo eccellente. Lei per la perdita di mio padre aveva sofferto molto e quando conobbe Daniel la vidi sorridere davvero per la prima volta, mi piaceva vederla così felice e Daniel era davvero una persona per bene, forse era anche per questo che non mi opposi tanto alla decisione di trasferirci a Doncaster, un paesino dell'Inghilterra dove abitava lui.
Insomma, la mia vita stava cambiando, nuova casa, nuova famiglia, nuova scuola, nuovi amici, nuova vita.
Questo era il mio nuovo inizio.

Era il primo giorno di scuola, ero arrivata in quella nuova città solo da un giorno e devo dire che amavo quel posto, era totalmente diverso dal paesino di campagna in cui abitavo prima e per me ogni cosa era nuova. Per fortuna, grazie a Daniel, sapevo già parlare Inglese e non ebbi problemi ad ambientarmi...
Ora però era arrivato il momento di entrare a scuola, dovevo iscrivermi e cominciare finalmente la mia nuova vita.
Entrando mi diressi subito in segreteria, mi chiesero di dargli ogni mio dato; mi sembrava quasi di essere ad un interrogatorio.
x: "Bene, Catrine. Questo è il tuo orario scolastico, partecipa alle lezioni e sono sicura che qui ti troverai benissimo!" Disse la gentile signora che, come un poliziotto, aveva appena finito di farmi mille domande.
Io: "Grazie mille!" Dissi con uno dei miei sorrisi migliori.
Così mi diressi verso l'uscita per cercare la mia nuova classe.
x: "Oh, benvenuta in Inghilterra!" Disse infine la singnora prima che uscissi.
Io: "La ringrazio!" Dissi educatamente.
Si, ero una ragazza molto educata, portavo sempre rispetto a chi mi rispettava, ma quando mi arrabbiavo ero davvero un'altra persona.
Cercai tra quegli immensi corridoi la mia aula, ma per me era una cosa del tutto nuova, poi quella scuola era immensa, non aveva niente a che vedere con la mia vecchia scuola minuscola che aveva solo 10 classi. Era proprio un altro mondo questo.
Finalmente dopo 30 minuti di ricerche riuscii a trovare l'aula giusta ed entrai.
Sospirai.
Io: "Finalmente ce l'ho fatta!" Dissi esasperata entrando e portando l'attenzione su di me.
x: "E lei è...?" Chiese dubbioso l'uomo con gli occhiali di fronte a me.
Ok, mi ero appena sparata una figuraccia pessima, tipico.
Tutti stavano ridendo ed io diedi poi il bigliettino che mi aveva dato la segretaria a quell'uomo che, da esso, capì tutto.
x: "Bene signorina Givench, prenda un posto e si accomodi, benvenuta alla lezione di trigonometria. Io sono il professor Smith." Disse scrivendo il suo nome alla lavagna.
Trigonometria!? Ma che diamine era!? Nella mia vecchia scuola studiavamo solo, italiano, matematica, scienze, storia, geografia, cultura ed educazione fisica. Cosa diavolo era la trigonometria?
Non ebbi però neanche il tempo di sedermi che subito suonò la campanella. Forse avevo impiegato un po troppo tempo a cercare l'aula.
Tutti uscirono dalla classe svelti ed io, con calma mi voltai dalla parte opposta, dato che non mi ero neanche seduta. Incominciò un gran baccano e ci fu una baraonda di studenti che si avventarono tutti sugli armadietti per prendere i libri e l'occorrente per l'ora successiva.
Io svelta andai a prendere il libro nel mio nuovo armadietto, che per me era una macchina di tortura, una cosa complicatissima per la mia piccola mente, ma alla fine riuscii a prendere il libro che mi serviva e così incominciò di nuovo la ricerca della classe sperduta.
Incominciavo ad essere stanca di correre su e giù per trovare l'aula giusta, era tutto troppo complicato per me e ormai non c'era più nessuno per i corridoi, finchè...
x: "Ti serve aiuto?" Sentii una voce dolce femminile e allora mi voltai per vedere chi fosse, una ragazza bionda dagli occhi azzurri mi sorrideva, sembrava essere più giovane di me.
Io: "Oh, si grazie. Sono nuova e per me qui è un casino. Non so dove devo andare." Dissi sperduta.
x: "Oh.." Disse prendendo il foglietto con sopra indicate le lezioni che avrei dovuto frequentare.. "Devi andare alla lezione di algebra.." E allora la mia faccia diventò un grosso punto interrogativo. "Sempre dritto, terzultima porta in fondo!" Disse indicando il corridoio alle mie spalle.
Io: "Grazie mille! Mi hai salvata!" Dissi contenta.
x: "Di niente!" Disse sorridendomi.
Io: "Comunque piacere, io sono Catrine; Catrine Givench." Dissi porgendole la mia mano e sorridendo.
x: "Io sono Charlotte; Charlotte Tomlinson, ma chiamami Lottie."

  
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