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Autore: _Mauna    20/06/2013    1 recensioni
Questa è la mia nuova FF. Prometto che questa volta la continuerò fino alla fine, perché mi presa molto.
Parla di una ragazza, la sorella del tecnico delle luci della famosa band Heavy Metal tedesca ''Rammstein''. Lei è innamorata si uno dei sei uomini, che a sua volta la ama, però nasceranno dei conflitti tra i componenti della band, perché la dolce ragazza, la quale bellezza è assurda, è amata da non solo un componente...
Spero con tutto il cuore che vi piaccia.
Leggete e recensite esprimendo la vostra opinione.
Bacio, F.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alles und mehr→ Ich suche dich. Ich finde dich.


Camminava, con passo svelto. I capelli dorati, raccolti in una lunga treccia, le scivolavano da una spalla all'altra, lentamente, mentre il suo sedere sculettava di continuo. Gli occhi verde prato d'estate erano molto attraenti. La maglia scollata bianca con i bordi di pizzo accentuava la perfezione dal suo seno. I jeans corti e super stretti mettevano in risalto l'incredibile e sexy rotondità del suo sedere. Le gambe (come il resto del corpo d'altra parte), quasi completamente scoperte, erano di un colorito che puntava al marroncino-beige. Gli stivali, per concludere l'abbigliamento di quel Martedì mattina, erano sul rosso scuro, tamarri, con tante borchie.

Era diretta allo studio di registrazione dei Rammstein. Non vedeva l'ora di ascoltare la loro nuova canzone, ''Spielhur'', e di rivederli. La stavano registrando in quel preciso momento. Doveva sbrigarsi, altrimenti se la sarebbe persa.

Suo fratello, l'addetto alle luci della famosissima band, era fuori dallo studio che la attendeva.

  • Ciao Michkennt! Hanno finito già?

  • Ciao. No, hanno appena cominciato! Su, entra che se no gli agenti ti scambieranno per una spietata fan!

  • Va bene fratello. Ci vediamo quando usciremo... a dopo.

 

Continuava a sculettare mentre camminava. Sembrava che dovesse sfilare da qualche parte.

Entrò nella sala. Flake stava facendo l'assolo iniziale al pianoforte della nuova canzone.

Si sedette e ascoltò fino alla fine, senza mai togliere lo sguardo da Schneider. Quest'ultimo batteva veloce le bacchette sui numerosi tamburi e piatti della batteria. Le sue braccia e le sue gambe dovevano essere muscolose per quello. I suoi occhi azzurri scorrevano veloci sui tamburi e sui piatti, senza mai alzarsi. Lo sguardo era sempre in basso. I capelli boccolosi e morbidi avevano una vita propria: ballavano di qua e di là, senza mai fermarsi. Naiymeen osservava solo ed esclusivamente lui, come se fosse l'unico bell'uomo che fosse lì dentro.

Cos'aveva Cristoph Schneider che la attraeva tanto? Boh. Non lo sapeva.

Sullo sgabello affianco a lei si accomodò Julia Kleiner, la ragazza di Till. Si salutarono con un cenno di mano, quasi non avessero voglia di parlarsi. Non si erano mai andate a genio, loro due. Anche se si conoscevano da molto tempo.

Finito di incidere la canzone, i sei uomini uscirono dalla sala acustica.

  • Ciao Niymeen! Come stai?- Ormai il chitarrista Paul le staccava il collo, tanta la potenza con cui lo stringeva.

  • Bene, grazie. Tu come stai, Landers?-

  • Non c'è di ché! Grazie. Chiedi a Kruspe, che mi sembra un po' giù oggi.-

    La giovane bionda dagli occhi verdi fece una corsetta da Richard, che come al solito era corso fuori a fumarsi una delle sue inevitabili sigarette, e come le aveva consigliato Paul, gli chiese come stava.

 

  • Ciao Richard! Complimenti, hai fatto un assolo fantasico.-

  • Grazie.-

  • Cos'hai che non va?-

  • Oh, affari miei. Ma niente di cui preoccuparsi, ok? Tu stai tranquilla.-

  • Ah certo io mica mi preoccupo. Bene... ti lascio solo, allora.-

  • No, scusa. Non volevo essere così brusco... vuoi dare un tiro?-

    Richard porse la sua sigaretta a Naiymeen. Lei la prese senza esitare e aspirò tutto quel che poteva. Sentì i polmoni riempirsi di fumo, e ciò la fece tossire. Ma le piaceva. Espirò tutto il fumo che si era racchiusa dentro, lentamente. Poi restituì la sigaretta a Kruspe.

  • Grazie, ne avevo bisogno. Sicuro che vada tutto bene? A me sembri un po' giù...-

  • Si, grazie. Ora vai a sautare Doom, che è da un po' che ti fissa. Mi sembra un maniaco.- Fece una breve e soffocata risata. Poi salutò Naiymeene si allontanò con passo lento da lei.

Anche Naiymeen si allontanò da Richard Z. Kruspe. Notò che poco più in là, come aveva detto il vocalist, Schneider la osservava. Gli occhi freddi come il ghiaccio, ma allo stesso tempo caldi come un pomeriggio d'estate. Questa lunga e quasi interminabile occhiata spinse Naiymeen ad avvicinarsi a lui.

La ragazza era in preda alla vergogna, alla timidezza e ad altre emozioni negative. Non sapeva cosa dirgli, se chiedergli come stava, oppure chiedergli se voleva mangiare qualcosa, ma era domande troppo banali. Allora decise di affidarsi ai complimenti. Si avvicinò e...

  • Ciao Cristoph... Complimenti, sei stato fantastico, come al solito.-

  • Grazie, ma lo sapevo già. Se tu fossi una fan rompiballe avrei già chiamato gli agenti. Dicono tutte le stesse cose... sempre, sempre. Io non avrei niente in contrario ad avere un migliaio di fan, certo, però che cazzo, sempre a volere una foto con me, il mio autografo...-

  • Ehm... si è vero.- Niymeen non stava ascoltando le lamentele di Schneider. Si era persa nei suoi occhi azzurri cielo d'estate. Ma Cristoph lo capiva quando qualcuno non lo ascoltava. Coglieva lo sguardo perso dell'altra persona, lo sguardo di una persona che era in un altro mondo con la mente, lo sguardo di una persona che non stava scoltando.

  • Non hai ascoltato quello che ho detto. Vero?-

  • Certo che sì, invece. Parlavi delle fan rompiballe.-

    Cristoph era sorpreso per la risposta di Naiymeen. Lui era certo che lei non stesse ascoltando. Ne era più che sicuro. Forse lei sapeva già la risposta perché parlava spesso di quelle spacca coglioni che volevano l'autografo da lui, il batterista. Ne parlava quasi sempre di loro.

    Ma a cosa stava pensando, doveva affrettarsi a raggiungere gli altri cinque a mangiare! Lasciò perdere Naiymeen, il quale sguardo era scivolato dagli occhi alle labbra di Schneider, e cominciò a camminare con passo svelto verso la rosticceria privata. 
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    Eccomi qua! Sono tornata, come promesso!
    Ho poco tempo quindi vi chiedo solo di leggere, recensire e farmi sapere subito cosa ne pensate!
    Sono andata molto avanti con questa storia (su Open Office ho più di 14 facciate piene piene!), quindi prometto solennemente che la porterò a termine!
    Scusate ancora se ci ho messo tanto, ma il mio computer era virussato e non andava internet... è stato via un bordello...
    Buona lettura, spero che vi piaccia!
    Bacio, F

  
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