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Autore: Allegra_    21/06/2013    3 recensioni
“ Non sapevo cosa avesse Allegra di così speciale, eppure di una sola cosa ero ormai certa: era riuscita a far innamorare Leon.”
Violetta è finalmente riuscita a trovare un equilibrio apparentemente perfetto nella sua vita: studia musica allo Studio 21, suo padre ed Angie sono felicemente sposati, i suoi amici l’adorano, Thomas è ritornato dalla Spagna, Diego si è fidanzato con Ludmilla e lei e Leon si amano come non mai.
Nulla potrebbe sconvolgere questa sua situazione ideale, se non l’arrivo totalmente inaspettato di una ragazza dal cuore di ghiaccio e l’anima accantonata in un angolo, una ragazza dal passato oscuro e che inaspettatamente si rivelerà essere la sorella che Violetta non ha mai saputo di avere.
Genere: Fluff, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Nuovo personaggio, Violetta
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 1
 Come Il Sole Ed Una Stella

 
Allegra faceva fatica a capire.
Perché quella donna era così gentile con lei?
Perché stava per portarla a casa sua e la soprannominava in maniera assurda come tesoro, dolcezza, bellissima ?
Perché si trovavano in quell’enorme centro commerciale e da circa un’ora non faceva altro che porgerle vestiti e scarpe da provare ?
Era così assurdo.
Magnificamente assurdo.
<< Allora principessa, che ne pensi di questa minigonna? >> esclamò ad un tratto la donna afferrando un pezzo di stoffa davvero minuscolo << Penso starà un incanto con le tue bellissime gambe! >>
La ragazza arricciò le labbra confusa: continuava a non capire e questa cosa la faceva innervosire.
<< Perché?>> domandò quindi ad un tratto non riuscendo più a contenersi.
<< Perché vedi, le gonne corte evidenziano le … >>
<< No, non intendevo quello >> la bloccò subito << Perché sei così gentile con me? Perché mi hai portato via dal riformatorio, in questo centro e poi mi farai stare a casa tua? Io non capisco >>
La signora Vargas rise.
<< Non te ne rendi conto?>> le domandò spiazzandola del tutto.
La ragazza si sarebbe aspettata di tutto, ma non una risposta del genere.
<< Evidentemente no>> rispose semplicemente.
<< Tu sei speciale, Allegra >> sorrise la donna << La prima volta che ti ho vista brillavi come una stella, e penso sia piuttosto difficile in un posto come quello come dove stavi. Quando mi hai detto che odiavi quella prigione ho sentito il bisogno di dovermi prendere cura di te, ne ho sentito il dovere, volevo proteggerti. >>
La ragazza si sentiva sempre più spaesata.
Lei non aveva nulla di speciale, era semplicemente vissuta in un posto orribile con gente orribile, e proprio a causa della sua vita era quello che era: una persona fredda, scontrosa, di ghiaccio.
Ma quella donna sembrava volerla sciogliere.
<< So che non ti fidi di me, è troppo presto. Però vedrai che con il tempo inizierai a volermi bene anche tu, potrò essere tua madre se lo vorrai >> gli occhi della donna per un attimo sembrarono velarsi di lacrime, forse a causa dell’emozione.
<< Io non so come ci si sente ad avere una madre >> rispose semplicemente la ragazza mordendosi il labbo inferiore: compiva sempre quel gesto quando qualcosa la spaventava.
<< Lo scoprirai molto presto allora >> un veloce sorriso e poi si catapultarono nuovamente tra negozi di ogni genere.

***

<< E se un giorno al nostro risveglio, tutto cambiasse ??
Se in un lampo fossimo in un castello, con la musica regina,
Ti prenderei la mano, mia principessa,
E balleremo sulle note dell’amore,
sulle note di questo nostro amore. >>

Un battito di mani si levò  per l’aula.
Leon alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di Camilla scrutarlo emozionata.
<< Questa canzone è semplicemente meravigliosa !! >> gli sorrise la sua migliore amica avvicinandosi alla tastiera.
<< Non è ancora niente di che >> mormorò lui grattandosi la nuca imbarazzato.
<< Si invece! L’hai scritta per Vilu, no? >> gli domandò lei ovvia.
Il ragazzo annuì sorridendo prima di soffermarsi a guardare l’orologio che portava al polso.
<< Cavolo! Sono già le sette !! >> esclamò iniziando man mano a raccogliere le sue cose.
<< Quanta fretta! Hai gli allenamenti anche oggi ? >> chiese stranita la ragazza aiutandolo a prendere gli spartiti sparsi nell’aula.
<< Magari! >> sorrise lui << Oggi arriva la ragazza che mia madre ha deciso di prendere in affidamento e se arrivo in ritardo papà mi ammazza >> mimò con le dita un coltello a trafiggergli la gola.
<< Ah..una ragazza! E come si chiama ?? >>
<< Non ne ho la minima idea e sinceramente non mi interessa >> sbuffò scocciato.
Camilla sapeva quanto il ragazzo avrebbe preferito rimanere allo Studio per provare la sua nuova canzone, eppure era perfettamente consapevole al contempo del fatto che Leon non avrebbe mai voluto far arrabbiare i suoi genitori.
Dopotutto la sua famiglia era perfetta, lo sapevano tutti.

***

<< Sistemati pure nella camera di Leon, tesoro >> esclamò la signora Vargas porgendo alla ragazza una miriade di buste.
<< Leon? >> Allegra sembrò aver avuto una paralisi improvvisa.
<< Si, oltre Matias ho un altro figlio di diciotto anni e dovrete condividere la camera, visto che per adesso quella degli ospiti è piena zeppa di scatoloni e robaccia di ogni tipo >> le sorrise semplicemente la donna invitandola a continuare il suo percorso.
Un ragazzo.
Lei avrebbe dovuto condividere la sua camera con un diciottenne.
Nulla in quel momento avrebbe potuto sconvolgerla di più.
Sentì forte in lei la voglia di scappare via, ma lo sguardo amorevole che la signora Vargas le lanciò fu abbastanza per farle decidere di restare.
Salì in cima alle scale e spalancò la terza porta a destra, trovandosi immersa in un’enorme stanza color azzurro cielo.
I muri erano interamente ricoperti di note musicali oro e argento, poster giganti di un certo Studio 21 e fotografie sparse qua e là.
Allegra si soffermò a guardare queste ultime, sperando vivamente di riuscire a riconoscere il ragazzo con cui da quel momento avrebbe dovuto convivere.
In una delle immagini c’erano tre ragazzi: uno portava un cappellino da rapper, un altro aveva un paio di pantaloni giallo limone e la pelle scura, mentre l’ultimo portava una canotta bianca talmente aderente da lasciare bene in vista il torace muscoloso.
Non sarebbe mai riuscita a capire chi dei tre era Leon, così decise di concentrarsi su un’altra fotografia.
Quella che osservò era una specie di collage.
C’erano quattro quadrati e all’interno di ognuno un ragazzo e una ragazza.
Nel primo il rapper con una riccia, nel secondo il ragazzo dai pantaloni strani con una tipa vestita da dark, nel terzo il ragazzo muscoloso con una ragazza che portava una gonna ampia e rosa confetto, nell’ultimo entrambi avevano i capelli neri e gli occhi marroni, tanto che Allegra ipotizzò fossero gemelli.
Passò avanti per circa altre cinque volte, prima di trovare la foto di un ragazzo da solo.
Era lo stesso che portava la canotta bianca con i muscoli in vista, quello che nella seconda foto era abbracciato alla ragazza con la gonna da bambola di porcellana.
I capelli erano marroni e corti, gli occhi verdi smeraldo, il fisico assolutamente mozzafiato, ma la cosa che più colpì la ragazza fu il suo sorriso: bianco, splendente, che mostrava sicurezza e gioia.
Leon era un figo assurdo.
E adesso che ne era venuta a conoscenza, Allegra si sentiva ancora più nervosa all’idea di incontrarlo.
Decise che avrebbe fatto una doccia e poi indossato il pigiama, dato che i vestiti di sempre iniziavano ad andare stretti alla sua nuova vita.

***

<< Sono a casa! >> esclamò Leon aprendo la porta ed entrando in villa Vargas.
Suo fratello Matias, impegnatissimo a guardare i cartoni alla tv, gli rivolse un semplice sorriso che lui ricambiò all’istante.
Si avviò così verso la cucina, dove sua madre sembrava essere intenta a preparare un tipico pranzo di capodanno.
<< Non pensi di esagerare? >> esclamò il ragazzo stampandole un bacio sulla guancia.
<< Dovresti vederla: è magra come una stecca, in confronto Francesca è obesa! >> esclamò semplicemente la donna iniziando a pelare un paio di patate.
<< Ok, stai letteralmente esagerando >> sorrise il ragazzo avviandosi verso suo padre, il quale guardava divertito la scena.
<< è così iperattiva da questa mattina >> mormorò quello facendo scoppiare a ridere suo figlio.
<< Immagino che la ragazza debba essersi sentita fin troppo oppressa >> mormorò.
<< Non puoi immaginare quanto >> sorrise suo padre in una maniera praticamente identica a quella di Leon << Adesso è di sopra, ti conviene presentarti se non vuoi che mamma faccia scoppiare la terza guerra mondiale! >>
Leon sorrise e salì le scale avviandosi nella sua camera.
Non era per nulla emozionato al conoscere quella ragazza, quanto al più curioso di scoprire il perché sua madre ne fosse rimasta così incantata.
Aprì la porta e se la ritrovò davanti, intenta a guardare una sua fotografia.
Quella si voltò imbarazzata appena lo vide entrare, e così Leon ebbe modo di osservarla meglio.
Era abbastanza alta, comunque non quanto lui, magrissima come sua madre l’aveva descritta, i capelli erano lunghi fino ai gomiti, liscissimi e biondi, gli occhi azzurri quanto le pareti della sua camera, le gambe snelle e lunghe, formosa quanto bastava, con una bocca rossissima e dalle labbra carnose.
Ma la cosa che più di tutte colpì Leon fu la luce che sembrava emanare.
Era come se brillasse.
Ed era bellissima.
<< Ehm … ciao >> mormorò quella imbarazzata, sentendosi fin troppo osservata.
<< Hei >> sorrise il ragazzo << Io sono Leon, benvenuta !>>
<< G..grazie >> biascicò appena la ragazza sedendosi sul letto che la signora Vargas aveva preparato per lei.
Leon afferrò dei vestiti puliti e le disse che sarebbe andato a fare una doccia.
Ma Allegra non ebbe neppure il tempo di elaborare la cosa che lo vide riapparire sull’uscio della porta, questa volta senza maglietta.
<< Non mi hai ancora detto il tuo nome >> sorrise lui come se in quel momento fosse l’unica cosa che gli occorreva sapere.
<< Mi chiamo Allegra >> tentò anche lei di abbozzare un sorriso, consapevole però che non sarebbe mai stato così perfetto come quello del ragazzo.
Il suo splendeva, come il sole, o forse anche di più.

***

La cena passò in fretta.
Allegra non aveva parlato quasi, se non per rispondere a monosillabi alle domande che le venivano poste.
Non era timida, semplicemente chiusa, ma dopotutto non la si poteva biasimare.
Aveva passato la vita tra persone che non le avevano mai rivolto la minima attenzione, e in quella meravigliosa famiglia si sentiva fin troppo presa in considerazione.
Leon l’aveva guardata tutto il tempo, tentando di quel bagliore che sembrava illuminarla, ma niente.
Alla fine del pasto la ragazza aveva chiesto il permesso per tornare in camera, rendendo palesemente l’idea che la vita in famiglia non l’aveva davvero mai riguardata.
Leon era intento a parlare al telefono con Violetta, quando la voce di sua madre lo interruppe.
<< Perché non vai a vedere come sta? Mi è sembrata piuttosto a disagio a cena >>
<< è ovvio che lo sia, mamma >> rispose lui semplicemente << Deve farci l’abitudine >>
La donna gli lanciò uno sguardo triste e il ragazzo capì subito che, per qualche strano motivo, sua madre era convinta che lui avesse il potere di far ambientare Allegra nella sua nuova casa.
<< Scusami tesoro, devo staccare, il dovere mi chiama >> esclamò sperando vivamente che Vilu non se la prendesse.
<< Ok amore, a domani >> rispose invece quella mandandogli un dolce bacio.
Poggiò il cellulare sul divano e si avviò al piano di sopra.
Allegra era seduta sul pavimento, le mani a reggerle la testa, pensando a chissà cosa.
<< Allora, che te ne pare di questa casa? >> le domandò Leon entrando all’improvviso.
<< Bella >> mormorò lei soltanto.
Lui le si sedette accanto.
<< Mia madre è innamorata persa di te, non so come tu abbia fatto a stregarla tanto! >> sorrise.
<< Lei dice che sono speciale, beh … non ha capito niente di me >> mormorò quella triste.
<< Perché lo pensi? >> gli chiese lui d’un tratto preoccupato.
<< Non conosce la mia storia, io non sono l’angelo che lei crede >>
Non conosce la mia storia.
Quelle parole rimbombarono nelle orecchie di Leon, e in un secondo l’interesse di saperne di più sembrò divorargli il cervello.
<< Perché non me la racconti? Non vorrei farmi un’idea sbagliata di te anche io >>
Quando in realtà un’idea di lei ce l’aveva già.
<< Non ti va di saperla davvero >> mormorò quella facendo per alzarsi, ma lui la trattenne per un braccio.
<< M’importa di te>>
E non sapeva perché, né come, né da quando, ma si, gli importava davvero.
 



Piccolo Angolo Di Luce
Hola !! Chiedo scusa per il ritardo nell’aggiornamento, ma sono stata parecchio impegnata con l’esame in questi ultimi tempi.
Adesso però sono completamente libera, quindi prometto che aggiornerò decisamente con più frequenza!
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo, spero che continuiate a farlo e che i lettori aumentino ( se vi va possiamo anche fare uno scambio di pubblicità per le storie ).
Ma veniamo al capitolo …
Come vedete è entrata in scena Camilla, che si presenta come migliore amica di Leon, e poi c’è stato il primo incontro tra quest’ultimo e la nostra Allegra.
Quella ragazza sembra davvero colpire tutti con la luce che pare emanare e Leon si sente inspiegabilmente interessato al volerla conoscere.
Farà lo stesso effetto anche a Violetta e agli altri?
Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensate, a presto <3
xoxo

   
 
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