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Autore: GiulyHermi96    21/06/2013    4 recensioni
Questa è una raccolta di storie sul tema della morte...proprio perché nella saga di Harry Potter è un tema molto presente, mi sono chiesta se le anime potessero incontrarsi e vivere la loro vita oltre la morte insieme...
Come Harry incontra Silente nel settimo libro a King's Cross (più o meno), così ancuni personaggi (divisi in ogni capitolo) incontreranno qualche loro caro già morto per fare il passo finale della loo vita mortale.
La storia conterrà circa una decina di capitoli.
#1_ Sirius Black
#2_ Fred Weasley
#3_ Albus Silente
#4_ Remus Lupin
#5_ Ninphadora Tonks
#6_ Severus Piton
#7_ James Potter
#8_ Lily Evans (?)
#9_ Harry Potter (parte 1)
#10_ Harry Potter (parte 2)
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Welcome to death...

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Look... at... me...

Sentiva a malapena il dolore lancinante sul suo collo e qualche cosa di caldo scivolargli sulla pelle.

Avvertiva sotto di sé il legno durissimo della Stamberga Strillante, la stessa Stamberga che l'aveva visto cercare di catturare Sirius Black quattro anni prima, la stessa Stamberga da cui quello stupido di James Potter l'aveva salvato tanto e tanto tempo prima.

In quella stessa stamberga, Severus Piton stava morendo lentamente in agonia.

Ogni secondo cercava di catturare più aria, quell'aria sufficiente per lasciare che Potter prendesse i suoi ricordi.

Quando vide con lo sguardo appannato il ragazzo che chiudeva la fiala, lo prese per il bavero della camicia.

Non si curò di quanta forza ci avesse messo, voleva solo un'ultima cosa.

Un'ultima piccola cosa che mai aveva osato fare in quegli anni in cui aveva visto il figlio di Lily crescere.

Afferrò al meglio il bavero, tentò di tenerlo tra le dita e con voce strozzata e quell'aria che era riuscito a prendere in tutto quel tempo disse: “Guar...da...mi”

E Harry James Potter, guardò il suo ex-insegnante di Pozioni morire davanti a sé annegando non nei suoi occhi, ma in quelli di Lily.

_______________________________________________________________________________

 

Tutto.

Era.

Candido.

Gli occhi color della pece di Severus Piton si scontrarono col candore di un luogo che al contempo gli sembrava familiare e sconosciuto.

Intorno a lui c'erano colonne, muri, panchine, corridoi... ed erano tutti bianchi, senza nemmeno una macchia.

Riscoprendosi decisamente meno debole rispetto a pochi minuti prima, Severus si puntellò con le mani a terra e si sedette.

Il suo mantello scuro faceva un fortissimo contrasto col pavimento chiarissimo, e fissare troppo qualsiasi superficie gli dava quasi fastidio agli occhi.

Era morto.

Non poteva essere altrimenti.

Una vita non esattamente felice gli aveva fatto guadagnare una certa freddezza che, nelle constatazioni, gli era sempre risultata utile.

Era morto. Morto in un modo crudele e cruento. Morto in un modo decisamente alla Lord Voldemort.

E aveva lasciato il moccioso senza una guida.

Meraviglioso. Ora come avrebbe fatto quel pezzente senza nessuno che lo aiutasse?
Black era morto, Lupin anche. Silente, bé più morto di lui... Forse Kingsley... ma no nella battaglia, come avrebbe potuto? Chissà se i Weasley...? Sì, quei due nemmeno sapevano badare a non inciampare...

Piton sbuffò e si alzò in piedi iniziando a camminare avanti e indietro.

Fortunatamente era riuscito a dargli i ricordi.

Se quel mocciosetto avesse avuto almeno un po' di sale in zucca, forse le cose avrebbero funzionato.
Forse, però...

Parlando di Potter non si poteva mai sapere.

Intanto lui avrebbe aspettato. Se Harry Potter doveva morire, di lì a poco sarebbe arrivato lì dov'era lui.

Già, ma dov'era lui?

Piton si guardò di nuovo intorno.

Se tutte le anime dovevano essere portate in quel luogo, allora perché c'era solo lui?

Essendo partita una battaglia, sicuramente i morti non dovevano essere pochi.

Guardandosi intorno vide un gruppetto di persone molti corridoi più in là.

Cercò di raggiungerli, ma si rese conto che i corridoi erano tutti divisi da... rotaie?

Confuso, seguì con lo sguardo le rotaie, fino ad arrivare alla fine.

Un alto e largo arco si stanziava di fronte a tutte le strade e da lì brillava una luce abbagliante, impossibile da fissare più a lungo di qualche secondo.

Passandosi una mano sugli occhi, Severus tentò di guardare se, magari, sul corridoio ci fosse qualche indicazione, ma non furono dei cartelli che vide.

In lontananza, parecchie decine di metri più in là, forse un paio di centinaia, una persona, alla sua vista minuscola, camminava velocemente, come se fosse in ritardo.

Severus mentì a se stesso.

Mentì dicendosi di non riuscire a riconoscere la persona che stava avanzando da così lontano. Ma non era vero.

Severus Piton avrebbe riconosciuto quella chioma rossa e quegli abiti ovunque.

Si era sempre aspettato che lei sarebbe stata vestita di bianco, come l'angelo che aveva sempre immaginato fosse stata, ma si sorprese nel vedere che, man mano che avanzava, indossasse gli stessi abiti in cui l'aveva trovata anni e anni prima sotto le macerie. Gli stessi abiti su cui aveva pianto*.

Tanta era la sorpresa, che non si rese conto di essersi fermato in mezzo al 'corridoio'.

Non si rese conto di aver smesso di camminare, semplicemente si incantò a guardare i suoi sogni più rosei diventare realtà.

La ragazza, poco più che ventenne si avvicinava e avvicinava... e più i metri tra loro si accorciavano, più Severus era nervoso.

Arrivata a una decina di metri da lui, Lily Evans si fermò.

Magari non si sarebbe avvicinata di più, magari sarebbe rimasta a debita distanza.

Lei non mosse alcun passo, stette lì di fronte a lui per qualche secondo e poi... sorrise.

Sorrise in un modo pieno d’affetto.

In un modo che Severus non vedeva rivolto a lui dal loro litigio al quinto anno.

Lily Evans rivolse il suo sorriso speciale, quello dolce e bagnato di lacrime a lui. Lui, Severus Piton.

“Sev…” sussurrò lei guardandolo.

L’uomo avrebbe voluto correre da lei, abbracciarla il più forte possibile.
Se avesse avuto più confidenza in se stesso l’avrebbe fatto, ma aveva paura di essere rifiutato, di spezzarla come l’aveva spezzata anni prima.

Perciò non si mosse, ma continuò a fissarla.

Lei non ne fu sorpresa, mosse semplicemente un ulteriore passo verso di lui: “Sev… sei cresciuto.” Disse fissandolo.

Lui alzò le sopracciglia un po’ sorpreso di quella frase.

La situazione gli ricordò vagamente un libro che Lily gli lesse quando erano bambini.

Era un certo Peter Pan se non ricordava male.
In realtà il libro era suo, ma non aveva mai voluto leggerlo. Fu proprio lei a recitarlo a voce alta un’estate, stesa sul prato di fianco a lui.

Come risposta a quella frase lui semplicemente annuì.

Non ci aveva nemmeno pensato, ma effettivamente, Lily aveva vent’anni circa.

Ventuno per l’esattezza.
Lui era molto più vicino ai quaranta che ai trenta, invece.

“Io… ti volevo ringraziare Sev.” Continuò la ragazza.

L’uomo la guardò negli occhi.

Erano identici a quelli del figlio. Li aveva avuti davanti tutta la vita e negli ultimi anni aveva sempre avuto paura di fissare troppo Harry Potter, tanto che si era azzardato a farlo solo negli ultimi secondi della sua vita mortale.

“Hai aiutato molto Harry e io e James ti siamo riconoscenti.” Disse con calma.

Lui alzò gli occhi al cielo facendo ridere Lily: “Sì, c’è anche James. Sarebbe stato strano il contrario…”

“Non siatemi riconoscenti… non ho fatto nulla di speciale.” Tranne salvare il moccioso in molte occasioni, ma sarebbe stato meglio non chiamare il figlio di Lily in quel modo proprio davanti a lei.

Lily sospirò e si girò: “Camminiamo? Ti va?” chiese gentilmente: “C’è anche qualcun altro che vuole vederti… io tra un po’ devo andare…”

No… come doveva andarsene? Cosa doveva fare da morta?

Lily sorrise: “Non so esattamente cosa succede, ma io, James, Sirius e Remus dobbiamo aspettare qui per un po’… dicono che dobbiamo andare da Harry…” disse lei alzando le spalle.

Severus sospirò. Chissà, magari il mocciosetto aveva capito cosa doveva fare…

“Erano loro, quindi, pochi corridoi più in là…” indovinò Severus.

Lily annuì continuando a camminare: “Sì esatto. Devo raggiungerli tra poco, ma non credo staremo via molto.”

Passò ancora qualche momento di silenzio.
Nessuno dei due sapeva cosa dire. Ci sarebbero state mille cose, in realtà, ma nessuno sapeva da dove cominciare.

“Sei cambiato Sev. Sei fin troppo freddo, lo sai?” disse ad un certo punto lei.

L’uomo sospirò: “Immagino che la situazione mi abbia fatto cambiare in molti frangenti, sì.”

Lily annuì: “Non eri in una situazione facile, no… non ti dirò che te l’avevo detto, perché sono gentile…” disse lei sorridendo.

Severus si girò e la fissò ridere e sorrise a sua volta.

A quel punto anche Lily si voltò e sorrise ancora di più: “Ora ti riconosco! Sev… mi sei mancato sai? Non solo qui… anche… prima.” Disse prima che lui potesse interromperla.

“Anche tu Lily…” mormorò l’uomo imbarazzato.

Lily continuò a camminare, ma Severus notò che avesse gli occhi lucidi.

“Bé… non pensare che non abbia notato tutti i tiri che hai fatto a mio figlio… sappi che sei stato tremendo!” disse lei scuotendo la testa.

Severus non disse nulla, ma il fatto di aver giocato col figlio di James Potter gli parve ancora più divertente, anche se per metà fosse anche figlio di Lily.

“Tremendo! Anche perché ha il mio carattere. Solo perché assomiglia a James, Sev… e non ti vergogni nemmeno!” disse lei scioccata e divertita.

Lui alzò gli occhi al cielo: “Qualunque cosa diciate, io sono più grande di tutti voi, quindi non mi pentirò di nulla…” disse compiaciuto.

Lily scosse la testa: “Ah il tuo animo da Serpeverde si fa sempre sentire… sarà meglio tenerti lontano da Jamie per un po’… dai andiamo, devi prendere il treno. Lo prenderei con te, ma devo proprio andare… ti porto dagli altri…”

Severus si fermò, così anche Lily si arrestò e si voltò verso di lui: “Dai su…” disse sorridendo.

Lui piegò la testa: “Lily… noi… siamo morti…”

Lei lo fissò: “Sì, Sev. Sai, sei anche piuttosto calmo. Rispetto a quelli che di solito si mettono a piangere o urlano, tu sei fin troppo posato.” Disse lei sorridendo: “Comunque, sì, siamo morti. Ci si fa l’abitudine andando avanti, ma all’inizio è un po’… strano.”

Lui annuì e cambiò argomento: “Chi mai vorrebbe vedermi?” chiese riferendosi agli ‘altri’ che secondo Lily lo stavano aspettando.

Lei sorrise: “Vedrai.” Disse prendendolo per mano e accompagnandolo attraverso la luce.

Arrivato dall’altra parte gli sembrò davvero di essere tornato sul binario 9 e ¾ .

Si guardò intorno e vicino al treno rosso e nero vide due figure conosciute.

Sconvolto, si fermò.

La prima delle due figure era Albus Silente. Era, in realtà, un sorridente Albus Silente, con la mano annerita e la barba bianca così come lo aveva visto l’ultima volta.

“Caro ragazzo…” disse l’uomo: “Sei stato bravissimo… certo un po’ poco ortodosso in alcuni frangenti, ma davvero bravo. Grazie Severus. Grazie.” Lo ringraziò di cuore l’anziano.

“Io… non so se il ragazzo ha capito… non so se…”

Silente sorrise: “Ha capito Severus. Lo dimostra il fatto che Lily debba andare sulla terra a breve e che io debba rimanere qui.”

“Non mi accompagna, signore?” chiese Severus.
L’uomo scosse la testa: “No… c’è qualcun altro che ti vuole accompagnare…” disse indicando dietro di sé.

Questa volta Severus fu davvero sorpreso di non aver barcollato o di non essere svenuto.

Davanti a lui si stanziava la figura austera di sua madre.

“Madre…” sussurrò.
Lily Evans non aveva mai visto la signora Piton sorridere prima di allora.
L’aveva incontrata pochissime volte e le aveva sempre fatto paura, ma in quell’istante, per quanto fosse una donna decisamente più fredda e severa di altre, la vide provare quell’affetto materno che tutte le madri hanno per i loro figli.

“Ciao figliolo… vogliamo andare?” chiese la donna.

Severus annuì, poi si voltò un momento.

Vide Silente e Lily parlare e decise di non disturbarli.

In quell’istante, però, Lily lo vide girato verso di lei, lo guardò negli occhi e, in un impeto d’affetto, si scusò con Silente e gli corse incontro abbracciandolo forte con le lacrime agli occhi.

Non era cambiato nulla.
O meglio, era cambiato tutto, ma Lily era ancora innamorata di James Potter e vedeva lui come un amico.
Sapeva che ciò non sarebbe stato diverso in nessun mondo, eppure… quel momento era suo. Potter non ne era partecipe e Lily era tra le sue braccia come quando da bambini si rivedevano dopo tanto tempo.

Lily aveva sorriso per lui anche se nella vita mortale si erano separati male.

Lily era con lui per un momento, e questo gli bastava.

“Andrà tutto bene, Sev…” disse sorridendo: “Ci vediamo di là…” e, con un cenno a Silente e a sua madre corse fuori dalla luce per raggiungere gli altri.

Lily non era mai stata sua, pensò Severus.

Quella dolcissima ragazza non gli era mai appartenuta, ma non gli importava.

Aveva avuto sensazioni diverse, aveva avuto momenti indimenticabili con lei, e ora l’aveva rivista.
L’aveva rivista, e questo gli era bastato.

“Andiamo?” chiese a sua madre che annuì salendo nel treno.

“Ci vediamo dopo, Silente?” chiese all’uomo che, con un sorriso dolce annuì.

Severus vide qualcosa brillare sulla barba bianca dell’ex preside di Hogwarts, ma scosse la testa.

Era davvero improbabile che avesse pianto. Così chiuse la porta del vagone e il treno iniziò la sua corsa.
Silente guardò l’ennesimo espresso per Hogwarts partire, pieno di anime che non si potevano vedere tra loro e sorrise lasciandosi sfuggire un’altra lacrima.

Severus Piton aveva riabbracciato il suo tesoro più grande dopo più di vent’anni, e si era lasciato bastare quel piccolo momento.
Chissà, in un universo parallelo, magari, avrebbe trovato qualcun altro… che non fosse Lily.

No… pensò Silente. In qualunque mondo, Severus Piton avrebbe sempre amato la signorina Evans, qualunque cosa fosse accaduta.

 

 

*Io ve lo dico, mi sono immaginata Lily vestita come nel primo film, ovvero un maglione a collo alto e dei pantaloni e non un abito turchese come nell'ultimo, però fate voi XD


Angolino autrice:
Ed eccomi tornata anche qui :D
Lo so, lo so... sono stata via un sacco, ma mi sto impegnando per finire almeno qualcuna delle mie long...
Comunque, questo capitolo è stato un parto.
Non fraintendetemi, è stato bellissimo scriverlo, e ho voluto anche costruire la gif animata che vedete lì su, ma... non è affatto facile far riincontrare Lily e Severus.
Ci sono mille cose non dette, frasi lasciate a metà, imbarazzo, anni passati vissuti da uno e non dall'altra...
Non è stato facile, spero che comunque riesca a trasmettervi qualche cosa. Certo non è un capitolo disperato quanto quello di Sirius, ma non volevo fosse tale, perché Severus non è tipo da scomporsi...
Boh, spero vi sia piaciuto :) 
Un saluto,
GiulyHermi96

   
 
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